giovedì 14 luglio 2016

OLIMPIADI DELLA VALDARDA - LE PAGELLE



MAROTTA 7+: La nascita della figlia l'ha tirato più a lucido della pelata di Collina, nessuna occhiaia da nottata insonne ma un occhio da grande fratello su tutto quello che transita dalle sue parti. Nelle prime due partite evita punteggi indicibili ma è nel derby che si esalta: una parata tira l'altra. Perle di saggezza di vita domestica nel dopo gara, IL SAGGIO.

ORSI 6-: Non giocava dal crack di inizio maggio quindi il fatto che sia sopravvissuto è già un regalo della volta celeste. Primi cinque minuti discreti, poi il luglio rovente di quel tendone lo scioglie come un ghiacciolo al sole. La credenza della nonna ha più mobilità ma il derby è il derby anche giocassimo a freccette in spiaggia ed allora impennata d'orgoglio e tanto credo tattico, RECOVERY.

GARLI 6: L'autonomia è per pochi giri, con sacrificio, animo e senso della posizione tiene su la cintura quando lo attaccano uno alla volta ma quando arrivano in massa è un'altra storia.
Bello di notte come Zibì Boniek, icona pop per quell'abbigliamento casual che esalta rotondità mai viste... nella prima foto (giusto perchè mi aveva chiesto di non farlo notare), GRAVIDO.

ARFANI 7: Barba vikinga come outfit che si ritrasmette anche in campo, non molla un centimetro il ragazzo. Nelle prime due partite aleggia tra il positivo ed il compitino ma nella terza, quella che contava, con una prestazione affamata aiuta gli Joga ad arrivare al bronzo, PIQUE'.

VENEZIANI 7: Se nelle olimpiadi avessero contemplato quale disciplina anche il "saluto alla gnagna" forse avremmo vinto i giochi anche per le edizioni a venire. In campo parte dietro, molta classe poca gamba nei contrasti. Però cresce di minuto in minuto, alla terza spacca la partita con una prestazione delle sue, VENEMON GO.

CREMONA 6,5: Il nostro tramite con il comitato olimpico. Del torneo in sè ne sapeva meno di Pedro da Amadeus, ci aveva venduto il tutto come una sagra della frittella mentre in realtà le squadre erano col pedigree. In campo il solito corridore, a discapito dell'abbronzatura spiaggesca è il solito marines, IN FORMA.

CALI 6,5: New entry della serata, un tuffo di umiltà e chiede subito la maglia numero 7 (old version), quella del buon Cristiano. Le movenze sono quelle, passo felpato e dribbling secco ma nelle prime partite non graffia, doppietta invece nella terza, CATTIVISSIMO ME.

BRAUNER 7-: Conteso da tutte le big d'Europa ma noi ci speriamo, Brexit. In campo l'intesa con Vene è evidente ma nelle prime due la gemellanza non porta gol, nemmeno uno. Il derby però lo ribalta lui, IL BOTTO.

STILO E SILEO 7,5: I Cip e Ciop delle panchina. Fantastico vederli confabulare di fronte al "thiago mottismo" di Ale ad esempio, staffetta pura (allena tu) quando prendiamo dei gol scellerati, in fotocopia. Il capitano è pronto al rientro mentre per il Simo è alle porte un'altra stagione di fuoco, DIAVOLINA.

TARTARO 6,5: Lo vorrei in campo ma ha la strada spianata verso un ruolo da dirigente. I complimenti saggiamente distribuiti suonavano più balbettanti dell' inglese di Conte, ma fanno gruppo un casino.