venerdì 24 novembre 2017

JOGA MALITO - MORFASSO 7 - 3


E' nostro. I diavoli si aggiudicano il derby della Valdarda e conservano il primato in classifica al termine di una partita combattutissima e di grande intensità.
Come è nel dna di ogni derby si è giocato un match senza esclusioni di colpi, senza calcoli e ne è uscita una partita vibrante, molto fisica, per noi un trappolone insidiosissimo.
Potevamo giocare cento volte meglio. Dovevamo avere più pazienza e forzare meno le giocate ma quando capitano partite del genere il cuore conta più delle gambe e della testa, a volte ti tradisce, ma è lui che comanda.
Bene così quindi, sono arrivati i tre punti e con loro il segnale che se c'è da sudarsela, se c'è da lottare sporcandosi nel fango, beh noi ci siamo. Forse alcune gare prima di questa, scivolate via come sul velluto potevano aver imborghesito questo Joga... niente di più sbagliato, abbiamo una fame da squalo bianco dopo una dieta di plancton. Vorrei avere la pancia piena di successi ma non ho mai vinto nemmeno alla tombola delle suore, the time is now.
Onore e merito a un avversario, il Morfasso, che ci ha complicato non poco la vita ieri, mettendo in campo una fisicità e un ardore incredibile supportato da un pubblico space invaders che ha preso d'assalto gli spalti.
Penso senza paura di essere smentito che se affrontassero tutte le gare con questo animo guerriero avrebbero ben più di quel misero punticino. Oh io ci spero con in mano la letterina da spedire a Babbo Natale che il Morfasso di ieri replichi anche con le inseguitrici. La sensazione però è che contro gli Joga sia per loro un capitolo a parte, un dentro o fuori che fa calcio-nostalgia ed è stupendo ma che puff svanisce al triplice fischio scoppiando come una bolla di sapone.
Che poi, scazzi finali a parte, ok è un derby ma nemmeno così stretto (siamo una famiglia numerosa..), ci teniamo ma non da perderci il sonno... però inutile prendersela, che derby sia e quindi alla fine anche noi abbiamo abbassato l'elmetto tentando, anzi riuscendo, a rendergli questo friday ancora un pò più black.
La partita: inizio balbettante  dei diavoli ed al primo tentativo gli ospiti passano su punizione. Riordiniamo le idee scontrandoci però contro l'organizzazione di un Morfasso quasi eroico, ci vuole tutto il primo tempo per trovare il vantaggio (poi 4-2 all'half time).
Davanti creiamo il giusto ma non la chiudiamo mentre dietro i pericoli si contano sulle dita di una mano aliena, è un equilibrio che ci può stare; ma alla fine manca ancora quasi un tempo ed una leggera flessione Joga è mascherata da un Miglio superlativo che tuttavia deve capitolare su un diagonale perfido: siamo ancora sopra ma le pile sembrano scariche.
Qui vengono fuori le nostre qualità più importanti:tenuta mentale di acciaio inox e panchina lunga, rientra il Dome e con una doppietta secca il match, one kill one shot.
Il gol della sicurezza è una magia. Punizione dal limite, tutti si aspettano la soluzione di potenza mentre il waglione accarezza la sfera Givova e col più improbabile dei pallonetti manda in visibilio tutto il mondo Joga.
Ne i minuti conclusivi della battaglia i rivali accusano il colpo e segniamo ancora, ma quanto è stata dura stavolta...
Che bella la festa negli spogliatoi. Erano due anni che non tremavano i muri così...sono queste le gioie che rimangono, tutto il resto, comprese le polemiche da sala giochi volano via, leggere leggere.

MIGLIORINI 6,5: Sulla bilancia della sua prestazione va pesata da una parte la sicurezza e la sfrontatezza di certi suoi interventi, dall'altra il minimo dubbio se su un paio di gol poteva fare qualcosa di più...non scherziamo le parate pesano il triplo e ci tengono in alto, MONGOLFIERA.

SILEO N. 6,5: La partita è piena di spine, lui la maneggia lì in difesa anche se il momento della partita è quello della resistenza, gli avversari caricano come bisonti e deve metterci ruvidità e mestiere. Ci prova dalla distanza ma il tiro non è il piatto forte della sua carta, GOURMET.

MENTO 7: Avversari duri a morire, che problema c'è Ema è una roccia, più duro di loro. Il primo contrasto lo perde che siamo già a festeggiare al bar e alla fine da finto ultimo (in realtà spinge come un pornoattore) ne piazza tre. Sul secondo gol l'unica incertezza, è generosamente fuori posizione, SERGIO RAMOS.

ORSI 6,5: Nei primi disordinati minuti è l'eccezione, difende e attacca con intelligenza affondando il contrasto quando serve. Il secondo gol (saltato) fa media con l'assist a scavetto per la prima rete di Ema. Il suo finale è una passerella, gradita, sui resti dell'avversario, L'AVVOLTOIO.

GARLI 6,5: Ma porca miseria qui siamo all'alba di un mistero, Carlo Lucarelli lo definirebbe un giallo: è lui o non è lui quello che infila avversari in slalom, quello che non sbaglia un appoggio neanche a sparargli alle ginocchia, quello che controlla un pallone in corsa e poi si bulla per esserci riuscito? Se è un falso d'autore vabeh, me lo tengo, l'originale lasciamolo a prendere polvere in soffitta, PENSAVO DI CONOSCERLO.

ARFANI 7-: Piazzato esterno destro, nel momento di sofferenza, ti aspetti un sindaco sulla difensiva, raggomitolato e pronto a mordere come un cobra...invece gioca alto, spavaldo, irriverente, e prima sfiora il gol (rigida come la rigor mortis quella gambetta..) poi serve due assist onorevoli. L'ammonizione è un cadeau ai suoi fans: la dichiara e con poche parole, piccantissime, la mette in ghiaccio, EMIS KILLA.

VENEZIANI 6,5: Queste partite alta tensione gliele risparmierei, aggraziato come un fenicottero delle Galapagos il nostro Vene stride con le  dispute così azzuffate ma, anche se non segna, lotta e ruggisce, INDOMABILE.

DI SESSA 7,5: Fossimo un mazzo di carte sarebbe l'asso pigliatutto, dopo la sua punizione non è più cresciuto un filo di rimonta, Attila. Eh si che non era cominciata benissimo, tanta fatica, il primo gol di rabbia e poi un pò di sana panchina...rientra una belva. Protagonista di rimbalzo del piccolo battibecco sull'uscio degli spogliatoi: perdonatelo, ha visto tutte le puntate di Gomorra, RIP.

BOSELLI 6,5: Bentornato. Tanta naftalina ma non si è dimenticato l'antico mestiere, quello di gonfiare la rete. Non bello da vedere forse (in senso calcistico) ma una mannaia, una sentenza: primo pallone toccato: gol. Poi ne sbaglia uno tremendamente più semplice tardando talmente la conclusione da perdere una coincidenza, ITALO.

CASAROLI 6,5: La partita è una lotta negli inferi e lui partecipa, di gusto. Non l'ho mai visto rincorrere tanto un avversario, sgomitare per farsi spazio tra difensori grossi come dei Suv quattro per quattro. Meritava il gol, PANZER.

STILO 7+: Si merita gli allori e la ribalta, se è vero che parlano i risultati beh finora i nostri sono dei gran chiacchieroni. Più dei cambi (perfetti) mi è piaciuta però la calma imposta alla squadra, era un attimo sentire la partita oltre il dovuto, per poco è successo, ma poi ci ha ripresi per il colletto rimettendoci in strada, MAESTRO.

AVVERSARI 6,5: Non mi spiego la classifica, contro di noi mostrano sempre tanti valori, prima di tutto un grande cuore. Ma il campionato non si ferma agli Joga, passa e va come una hit estiva alla radio.

IL MOMENTO EPICO : Premessa: la loro squadra la prendo a modello e il loro Pres è un gran signore (grazie per l'Agla) ma il bodyguard è inadeguato come un uomo barbuto nel bagno delle donne. Vederlo immolarsi davanti al cancello sotto la faccia incredula dei giocatori ospiti alle ventidue zero zero fa quasi tenerezza, dai che ce la fai.

mercoledì 15 novembre 2017

AUSTRALIAN - JOGA MALITO 1 - 10


Joga forza dieci. I diavoli si impongono nell'anticipo di giornata contro i canguri degli Australian balzando al comando di questo campionato. Una vittoria inequivocabile contro un avversario di sicuro valore:se dovevamo dare un segnale a questo torneo, una prova di forza, allora non abbiamo mancato l'appuntamento, just married.
L'Italia, anche quella che non va al mondiale, resta un Paese di santi poeti e navigatori...e naturalmente allenatori. Quindi mentre cerchiamo di arrampicarci sul podio con la nostra rosa oceanica che mi tengo stretta come un portafoglio in metro guardiamoci sempre alle spalle ben attenti a dove appoggeremo i piedi da qui in avanti. La strada è ancora lunga, anzi lunghissima. Vincerne una aiuta a vincere quella dopo ma ogni sforzo, ogni vittoria anche extra-large non sarà valsa a nulla se non riusciremo a tagliare il traguardo prima di tutti.
L'adrenalina che percorre il sogno ci deve sempre accompagnare ma niente ansie, pensiamo a divertirci battaglia dopo battaglia. Perché, mi ripeto, ancora non si è fatto nulla e tutto può crollare se smettiamo di lottare con il diavolo in corpo come in questo primo scorcio di stagione.
Ieri, tolti dieci minuti di studio e sostanziale equilibrio, abbiamo dominato una gara ostica, abbiamo domato un buonissimo Australian che negli anni si è costruito con merito la fama di ammazza grandi.
Non mi tiro mai indietro nel risaltare le cose che non vanno ma passando ai raggi X la prestazione di ieri faccio veramente fatica, Tavecchio che non si scolla dalla poltrona.
Bene dietro, concentrati, spigolosi, a tratti esuberanti. Discreti nel palleggio anche se i ritmi alti degli avversari nei primi minuti ci hanno creato qualche prurito. Ma abbiamo ragionato  con la calma zen del Gigi facendo giro palla e colpendo non appena si è ripresentata l'occasione.
Il nervosismo iniziale (generosissimo però..) si è trasformato in consapevolezza e da metà primo tempo in poi non c'è stata più partita. Il punteggio conta poco, quando giochi così.
Gli avversari si demoralizzano (quante volte è capitato a noi), a te riesce tutto con la mente libera tipo il primo giorno di vacanze. Ma le partite vanno sudate e combattute e vederci strepitare dopo l'unico gol preso mi piace da matti. E' la fame, umile ma sincera, di chi non ha mai vinto e vorrebbe riuscirci.
Esaltazione del collettivo, difficile parlare dei singoli. Potrei narrare del Simo che ci pilota dalla panca e divora deodoranti a furia di sbracciarsi per trapiantarci il suo credo. Potrei dire di Simi che infagottato nella sua sciarpa british ci incita a bordo campo, con classe (lui suggerisce...).
Potrei portare in trionfo Garli, potrei sbandierare Ema ma farei un torto a tutti gli altri anche ai non convocati.
Finisce in festa dunque nonostante l'orario ci impedisca una cena seria come da tradizione nelle trasferte in città. Negli spogliatoi si è comunque festeggiato il giusto riavvolgendo il nastro di un match che ha proposto almeno due o tre scene epiche: il Dome in versione "amo perso" che si fa ammonire perchè sbaglia risposta al quiz test dell'arbitro è giù cult...inarrivabile.
Ora testa a giovedì, ospitiamo il Morfasso in un derby sempre insidioso e denso di significati. Non vediamo l'ora... ed è la cosa più bella.

MIGLIORINI 7+: La risposta è nel nome, miglio-ra partita dopo partita diffondendo sicurezza come un diffusore Airwick. Si esalta sulle conclusioni ravvicinate ed è sicuro sulle bordate dalla distanza, per poco non esce illeso, SCUDO.

SILEO N. 6,5: Gira che ti rigira al via parte quasi sempre lui, il capitano di mille e una battaglia è l'usato sicuro, una Visa Gold in mezzo ai poveracci. Ieri quasi annoiato lì dietro si sgancia una volta si e una..anche...a briglia sciolte come un puledro di razza, IMBIZZARRITO.

MENTO 7,5: Come un flipper da sala giochi ha il suo minuto di tilt, per fortuna dialettico, prendendosela col polemico di turno della squadra avversaria ma in campo è un totem; talmente mostruoso dietro da addomesticare in poche mosse la loro temuta punta, irrispettoso davanti (gol dalla distanza piegando le mani al portiere), DOUBLE FACE.

GARLI 8: Aver visto questo Garli dopo novanta minuti di Parolo-Candreva-Jorginho mi ha fatto ricredere nel Dio pallone, scusa altissimo se ho dubitato. In stato di grazia: corre, lotta, suggerisce (ma gli altri si scansano apposta o ha guardato un tutorial youtube sugli assist..) e infine segna, PALLONE D'ORO.

ORSI 7: Di tutto e di più nella sua partita, è mancato solo il gol (su dieci ..). Corre tanto, frena i canguri sulla fascia sinistra ed ha forza nella gambe per spingere due o tre contropiedi coast to coast. Gli si perdonano quindi un paio di controlli sbagliati che sembrava avesse legata una saponetta umida sotto le suole Mizuno, DECOLLO.

VENEZIANI 7,5: Gli abbiamo consegnato le chiavi del gioco Joga, lo scrigno che contiene la nostra forza va all'eletto (come lo chiama Lele Adani in telecronaca). Gli riesce tutto e tutto gli riesce bene, giusto farlo rifiatare un pochino a risultato acquisito. Un aneddoto: negli spogliatoi un umile compagno, suo servitore, aveva dimenticato l'accappatoio. Lui, mosso da compassione, glielo ha prestato, pulendolo da ogni peccato, DIVINO.

CREMONA 6,5: In emergenza punte ormai è il piano "b", la soluzione pronta all'uso e decisamente efficace. Si, perché Cremo, alto quanto una sorpresina Kinder svaria su tutto il fronte offensivo e non lascia punti di riferimento. Ieri un gol ed alcuni controlli difficili, in una serata comunque abbastanza esaltante per tutti, DOVE LO METTI STA.

DI SESSA 7: Inizio adrenalinico, col fuoco dentro. La rabbia andava solo incanalata, segnato il primo, tutto gli viene più facile e amo perso...la prossima, di certo non questa. Nel finale sbaglia un gol fatto ma ne segna altri, SBREMM.

STILO 6,5: L'inizio col freno a mano tirato non lo soddisfa e quando il mister pretende così tanto e soprattutto cacchio è così grosso di costituzione...beh devi accontentarlo. Quindi la squadra ci da dentro e nel finale amministra le forze, MAX ALLEGRI.

AVVERSARI 6-: Avevano qualche defezione, inutile negarlo. Nonostante il punteggio avverso ed un pizzico di normale scoramento a tratti è stato un buon Australian; impensabile per chi legge il punteggio ma loro in campo ci sanno stare e ci sono stati.

IL MOMENTO EPICO: "Sembravi Fausto Brizzi..." Ale, coglie l'attualità rivolto ad Evil Ema per sottolineare il suo sguardo da assatanato durante il piccolo diverbio in campo.



venerdì 10 novembre 2017

JOGA MALITO - MONTEREGGIO 17 - 3


Joga-show. I diavoli strapazzano il Montereggio centrando la terza vittoria consecutiva e allungando a dieci punti in classifica.
Tutto facile? Beh per una volta diciamo di sì, complice un avvio scoppiettante abbiamo subito azzannato la preda, allentando la presa solo quando era ormai ridotta a brandelli.
Bravi noi comunque, i testacoda nascondono sempre insidie e stavolta avevamo la testa giusta. Qui non è il black friday, di scontato non c'è nulla. E ce lo siamo detti dritto negli occhi dopo la vittoria importante ma sofferta di giovedì scorso. Il brontolio è servito, avevamo fame e si è visto ( verso le undici e trenta..). Ho già sentito qualcuno cinguettare sul valore al ribasso di avversari e campionato, mah, tutti Zico e Pelè in famiglia.
Facciamo il campionato di sempre ed è quello che fanno anche gli altri, mica ne giocano uno diverso. E ci facciamo un culo così da anni per cercare di ottenere qualcosina da abbinare al sano divertimento. Quindi, coi piedi piantati a terra, santifico ogni vittoria eh si pure questa...anche se si è rivelata più agevole del previsto.
Sulla partita metto un like gigante, i primi dieci minuti sono stati furiosi. Ed il risultato si è subito delineato, tutto liscio come la pelata del nostro arbitro preferito.
Quando sei sopra di sette barra otto reti dopo una manciata di minuti il rischio è quello di sedersi, di sentirsi onnipotenti e di smettere di giocare da squadra. In questo frangente il mister, hashtag vecchia volpe, è stato astuto rimodellando più volte il quintetto per tenerlo sempre sulla corda.
In certi momenti soprattutto a cavallo tra il primo ed il secondo tempo non l'abbiamo gestita benissimo, ci siamo fatti prendere dalla foga di segnare ancora, ingolositi dagli spazi che un frastornato Montereggio ci concedeva minuto dopo minuto. Non solo, ci siamo fatti attaccare quando bastava far girar palla, addormentare un match ormai spolpato di contenuti come una carcassa nella  savana.
Ma sono inezie di fronte ad uno Joga unito, compatto, che non ha comunque smesso di lottare nemmeno a pancia piena. E nel finale, dopo alcune parate del Miglio siamo tornati a darci dentro, arrotondando lo score.
Se mi è piaciuto il piatto principale beh figuriamoci il contorno. Giochiamo alle dieci eppure il palazzetto si riempie, ci sono le donne, ci sono i parenti... me le ricordo bene quelle partite a spalti vuoti che se butti un urlo senti l'eco come nel Grand Canyon.
Mi godo un arbitro stile Benny Hill quasi surreale ma super simpatico: bel gol numero undici disse al Dome (numero dieci) voltato di spalle.
Mi gusto il ritorno del Gigi quasi quanto Ema che viene anche imbottito di farmaci. Mi esalto quando allo spuntino di mezzanotte ci siamo tutti...e senza il ritiro delle patenti.
La testa va già a martedì, contro il temibile Australian. Vincere non sarà affatto semplice ma alternative non ne abbiamo.

MIGLIORINI 7: Serata tranquilla? Non se ne parla. Gli avversari sono un colabrodo ma riescono a creare pericoli, lui si oppone in tutti i modi che conosce, pazzesco quando respinge di grugno una conclusione ravvicinata. Aveva gli occhi di vetro ed era color vinaccia, ma l'aveva presa lui, VICTIM.

SILEO N. 6,5: Dominatore incontrastato della nostra area di rigore, al cospetto, dobbiamo ammetterlo, di avversari davvero poco ispirati. Alla sagra del gol si iscrive pure lui: palo del Dome e il capitano è lì come un avvoltoio ( credevo fosse più rapace il Condor...) EASY NIGHT.

SILEO C. 6+: Nel piccolo momento di flessione dopo un avvio folgorante lui è quello che non perde la bussola e dietro basta la sua esperienza per non prendere quei due o tre gol che avrebbero macchiato non poco lo smoking della serata, EXPERIENCE.

GARLI 7: Mamma mia ma è Garli coi piedi del Simi o Simi con gli occhialetti da ufficio contabilità del buon Max? Non sbaglia un passaggio e complice la morbidezza dei rivali trova il coraggio per giocare di fino: un paio di sventagliate di esterno sono da leccarsi i baffi. E corre tanto, non va dimenticato, NEW ERA.

VENEZIANI 7,5: Come un leader coreano qualsiasi decide di sganciare missili, gli bastano pochi minuti per timbrare parecchie volte...e fin qui nulla che già non sapete sul Vene. Rifiata e nel finale castiga ancora, DISCO INFERNO.

ORSI 6: Serata di luci e ombre. Poco ispirato e poco servito, un paio di conclusioni iniziali e un mezzo gol (autorete goffissima di un avversario ma lui si è preso peggio di uno sciacallo pure dei meriti) intervallati da una dormitina sul secondo gol ospite. Di buono c'è che non si fa prendere dalla foga di segnare a tutti i costi, difatti non la mette, DE SCIGLIO.

MENTO 6,5: Pochi minuti, la mannaia del turnover stavolta tocca proprio lui ma in settimana aveva avuto febbre, inutile rischiarlo dall' inizio. Gli bastano pochi attimi per timbrare, attimi che gli saranno fatali: il Pres già lo aveva aggiunto all'elenco dei paganti del campo. Gigi peccato non sei voluto entrare...SOPRAMMOBILE.

DI SESSA 8: Ok, gli avversari gli apparecchiano la tavola ma lui è un cecchino, un tiro un gol, con una media del cento per cento. Alla fine saranno sette. Re dei waglioni quando per un pomeriggio vende una pasta al ragù come un'amatriciana di chef Rubio, IL VENDITORE.

ZOLA 6,5: Non ancora il titano della scorsa stagione ma la strada è quella giusta. Corre, segna, si diverte. Per poco non inaugura la prima non convocazione da convocato attentando le coronarie del presidente: calzino corto per fortuna in tinta...viene escluso dal quintetto base poi con una buona dose di fondoschiena fruga nel borsone e trova le calze giuste, MIRACOLATO.

CASAROLI 6: In una serata di fulmini e saette il Condor resta all'asciutto pur provandoci in ogni maniera. Pazienza, gioca per la squadra e con la squadra, i gol arriveranno tutti in blocco, come accendere il wifi dopo una settimana, NISBA.

STILO 7: Partita in discesa ma fa il pieno di meriti anche se a metà primo tempo i tanti cambi ci inceppano un pelo. Ma aveva ragione lui, la squadra si rigenera e torna a colpire nel finale, LO STRATEGA.

AVVERSARI 5,5: Pagano un inizio shock, subito colpiti e affondati, quasi sepolti. Il resto della gara non è così male, il punteggio non lascia scampo ma hanno tenuto il campo in modo onorevole.

IL MOMENTO EPICO: L'arbitro preciso che si fa certi scrupoli. Avete i cartellini? "Si, li vuole vedere?" Risposta: "No, no, chiedevo così..." 





venerdì 3 novembre 2017

CAGNONI IPOCRITI - JOGA MALITO 6 - 8


Joga take away. I diavoli si aggiudicano la difficile sfida contro gli eterni"rivali" Cagnoni espugnando un campo che per noi è sempre sinonimo di fatica e patimento.
Emozioni contrastanti: se da una parte siamo stati bravi a volerla spuntare ad ogni costo lottando e combattendo fino all'ultimo pallone, dall'altra abbiamo commesso tanti piccoli errori (anzi orrori..) che potevano pregiudicare una gara e un risultato che doveva invece essere il nostro trampolino di lancio.
Abbiamo le qualità, gli uomini e soprattutto il dovere di fare meglio ma riconosciamo gli indubbi meriti a un avversario che ci ha creato più di un grattacapo. E lo sapevamo. Conosciamo come le nostre tasche lo spirito battagliero dei dogs eppure ci siamo fatti sorprendere sbagliando di tutto e di più specialmente nelle retrovie.
Se sul piano della prestazione abbiamo fatto due balzi indietro è innegabile però che un pò di fuoco sotto i piedi ci ha fatto e ci farà bene; se pensiamo che gli altri si scansino non abbiamo capito niente, il Dome di fronte alla nuova regola del retropassaggio.
Abbiamo dovuto tirare fuori gli attributi facendo a pugni con un campo che non ci piace (beh ora non lo dico neanche più) e che comunque non favorisce il bel gioco.
Altro aspetto, ce l'ho sullo stomaco, devo scriverci su due righe. Ok siamo in tanti, si troppi, ma nonostante la tribuna (che poi ieri era solo virtuale) viva l'abbondanza.
Eh si, perchè ieri l'abbiamo vinta anche e soprattutto con i cambi, con le forze fresche. Il Sile che registra una difesa che fino a lì aveva ballato come Fred Astaire o il buon Max Garli che mette ordine nei minuti finali dove ancora volevamo strafare ne sono l'esempio. Quando vedo in panchina il Simi è come se nel mio garage fosse parcheggiata una Lamborghini, non vuoi sentire il rombo del motore?
Venendo alla partita si è capito dalle prime battute che avremmo incontrato difficoltà. Invece di ragionare ci siamo arruffati e innervositi al cospetto di un avversario molto più pratico e concreto. Gli svarioni hanno fatto il resto: il primo gol, calciando un borsone a bordo campo invece del pallone racchiude un pò il mood della nostra serata-no dietro.
Quindi il match è un tira e molla continuo, vantaggio loro, la ribaltiamo, ci superano di nuovo. Potremmo concretizzare molto di più ma i gol che mettiamo in saccoccia non sono male: tre passaggi e tocco facile sotto misura sono il sunto del futsal, pagina cinquantadue del manuale.
Ma dietro ci facciamo sempre infilare ed al sei a cinque dei Cani scattano un pò tutti gli allarmi, l'orologio è avaro di minuti e siamo sotto.
Qui nasce la vittoria. Coi cambi giusti, con il leggero calo dei padroni di casa (hanno tenuto ritmi altissimi) e con la qualità dei singoli. Ci fermiamo sull'otto a sei, potevamo segnarne qualcuno in più ma loro hanno preso un legno clamoroso quindi giusto così.
Detto tutto? Ah no..ma il pallone alla fine era sgonfio oppure no? Mi tengo il dubbio.
Giovedì arriva il Montereggio, fermarci adesso sarebbe un delitto.

MIGLIORINI 6,5: Serata sfortunata, una volta il retropassaggio è più corto di quello di un cinese, la volta dopo scivola e viene beffato in uscita...tutto vero, ma nel momento clou della partita salva il risultato con due parate ai limiti delle leggi fisiche e anche sulla traversa è reattivo a riabbracciare la sfera. Un vero portiere para quando più conta, SOTTO TIRO.

SILEO N. 6-: Bene, anzi tra i migliori, fino alla prima rete, incredibile anche da narrare. Nel calciare una rimessa inciampa in una borsa Givova e dà il via al primo regalino della serata, se non è jella nera beh poco ci manca. Perde un minimo di tranquillità anche se nei contrasti fa sentire la presenza, LUNA NERA.

SILEO C. 7: Il gol, segnato con sessantacinque tocchi consecutivi, per essere più sicuro di un codice Pin di metterla in fondo al sacco, è solo la cima della vetta. Alla base troviamo una prestazione senza il minimo vacillo, entra lui e dietro ci siamo dati una sistemata, MAKE UP.

ARFANI 5,5: Entra nel momento più complicato della partita, una fase nella quale proviamo a vincerla e ci scopriamo al contropiede rivale. Lasciato un paio di volte uno contro uno ne esce ammaccato, MELINDA.

GARLI 6,5: Giocando così (e due indizi ne fanno una prova) arriverà il suo momento, Howedes. Minuti preziosi, di ordine e cattiveria, sopra di due lui contiene e gioca semplice, non serve andare a mille, bisogna addormentarla, NINNA NANNA.

CREMONA 7,5: Un gigante. Ok sembra un paradosso ma è in un momento di forma che ricorda il Cremo di due anni fa e non la copia sbiadita dell'anno scorso: a ragion veduta viene impiegato un pò ovunque, anche falso nueve. I gol sono spavaldi e importanti, me ne aspetto altri, BINGO.

MENTO 7+: Più la battaglia si fa aspra e più lui si esalta, anche se per tenerlo a bada ci vorrebbe la camicia di forza (è a rischio cartellino h24, praticamente dal momento in cui appoggia un alluce giù dal letto). Segna, non si ferma un istante, non molla mai l'osso fino a che non è spolpato. Se vogliamo fargli un appunto dietro nemmeno lui vive la sua serata migliore, BOSS.

VENEZIANI 7,5: Fatica a trovare le crepe nel muro avversario ma quando le trova, da metà ripresa in poi è incontenibile. Il gol del sorpasso ha la sua firma e io gongolo perchè gli ho fatto firmare un contratto di ottantadue anni spiegandogli che noi eravamo il suo punto d'arrivo (ok, avrò mentito ma a fin di bene..), O SOLE MIO.

TARTARO 6,5: Rientrava da un lungo stop, cameriere pardon, vorrei un debutto soft; invece la partita è ingarbugliata e servono i suoi lampi. Detto-fatto, il primo strappo è subito vincente, discesa, palla in mezzo e gol. Qualche pausa dovuta all'inattività ma dio solo sa quanto gli ho invidiato quelle Mizuno, POSITIVE.

DI SESSA 6: La butta subito dentro e la serata sembra milionaria, invece si impoverisce col passare dei minuti, non che giochi male tutt'altro, ma esce dai radar delle giocate decisive anche se tre o quattro tiri sfiorano il montante e potevano essere capolavori. La questione del pallone sgonfio, rispiegata negli spogliatoi con logica elementare mi chiarisce l'arcano, aveva ragione lui, NO TAV.

CASAROLI 6: Pochi minuti ottimamente spesi, l'assicuratore sa sempre dove investire i suoi denari. Generoso nei movimenti, divide la paternità con il primo gol del Cremo (suo il tiro deviato sotto porta) anche se all'anagrafe lui è la mamma. Si divora un altro gol prima di uscire ma ha il fuoco dentro, BERNARDESCHI.

STILO 6,5: Le azzecca tutte il Mister, anche se la partita in bilico lo mette alla gogna: spostare gli equilibri per dirla alla Bonucci può essere rischioso. Alla fine la spuntiamo anche grazie ad alcune mosse tattiche e ad alcuni urlacci dei suoi, ALE SIAMO TROPPI.

AVVERSARI 6,5: A memoria una delle migliori prestazioni dei Dogs contro di noi e sottolineo che un paio di volte ci hanno battuti fragorosamente. Hanno tenuto ritmi alti e un buon palleggio, fosse entrata la traversa-riga ci sarebbe stato un altro finale?

IL MOMENTO EPICO 7: L'arbitro sembra un cartonato, fischia il calcio d'inizio giusto per amore dello sport, ma è in dormiveglia, pigiama e pantofole, occhi socchiusi come a Taipei e stessa voglia di vivere di un condannato al patibolo. Un avversario, agli sgoccioli del primo tempo, chiede "arbitro quanto manca?" Lui non risponde e fischia la fine. Se non chiedi non sai mi dicevano da bambino.