venerdì 31 marzo 2023

Playoff (Semifinali): JOGA MALITO - SMART 014 8 - 4


A tanto così. Un grande Joga vede sfumare il sogno della finalissima al termine però di una grandissima prova, una remuntada quasi riuscita (dovevamo recuperarne sei) che ci avrebbe iscritto a caratteri cubitali nel libro delle leggende. Peccato, perché senza il minimo di arroganza in queste parole ai punti, tra andata e ritorno, forse avremmo meritato qualcosa in più noi, ma purtroppo il brutto secondo tempo della Cattolica ci aveva scavato sotto ai piedi una fossa enorme e inevitabile.

Ci volevano cuore, coraggio, attributi anche solo per pensare di rimontare sei reti a una squadra fortissima, campione in carica tra l’altro. E anche quella sana follia che ti volare come un calabrone, anche se per le leggi delle fisica tu non potresti. E se gestivamo meglio quella seconda parte di primo tempo, dove abbiamo bruciato tutto il vantaggio iniziale forse la finale ce la saremmo portata a casa come un fattorino di Glovo; restano i complimenti della folla e un’uscita di scena a testa altissima, ma il risveglio è stato comunque agrodolce e pieno di rimpianti.

Questo è il calcio. E non vuol dire che i nostri avversari non siano stati meritevoli, ieri se vuoi è stata un po' la partita specchiata dell’andata. L’ha spuntata l’esperienza, l’abitudine a certe tensioni, la freddezza sottoporta, ma comunque l’abbiamo buttata via noi, perché in casa si sapeva che avremmo fatto scintille come una saldatrice da banco.  Portiamoci comunque sul petto la coccarda di un’annata importante, interrotta alle semifinali (e tanto una sola vince..) e chiusa con una prestazione e un rigirarsi di emozioni che nemmeno il ginocchio di Dante (kiss).

Un avvio di match che neanche nei sogni più inzuppati. Partiamo ai mille all’ ora e il gol arriva al primo giro di lancette. Due a zero, tre a uno…tutto concentrato in pochi minuti, ritmi freneticamente modificati. Una partenza così fast & furious era l’unico modo per intraprendere una scalata quasi impossibile. 

Tanto impeto e foga presentavano però un rovescio della medaglia. L’ansia di riprenderla senza rallentamenti sapendo di non poter sbagliare nulla…e noi, sempre in pressing, qualcosa abbiamo lasciato giù. Un controllo così così e regaliamo un rigore, uscita (suicida) dall’area palla al piede e condoniamo un gol…dopo uno sforzo immane siamo addirittura sotto di uno.

Penso che nessuno, a parte noi, al duplice fischio credeva ancora nella rimonta. Eppure in casa abbiamo una consapevolezza e una forza che ha sorpreso tutti, finaliste incluse, stese come i panni sui balconi partenopei. Piddu, Mux, ma gli stessi Cesco e Cremo ci portano fuori dalle sabbie mobili mentre dietro il triumvirato Simo-Arla-Ema blindava una retroguardia Joga che nel secondo tempo riusciva a mantenere inviolata la propria porta.

Il nemico più grosso, arbitraggio a parte (ahimè mediocre anche stavolta) è il tempo…e qui non c’è “plata o plomo” per comprarsene un pezzo. Ma con la freddezza di un serial killer riusciamo a ritagliarci un finale palpitante condito dai gol che servono per crederci fino al termine.

Siamo sopra di tre, poi di quattro…carichiamo come bisonti e agli Smart è venuta un po' di tremarella. Nella nostra testa mancano ancora quei due-tre minuti da giocarci come pirati all’assalto ma quel centauro del coach, mezzo giocatore e mezzo mister, vede per primo un cronometro che sa di condanna. Speravamo in un po' di recupero in più (di tempo se n’era perso…anche per colpa nostra) ma figurati se quei Cip e Ciop fluorescenti sono dello stesso avviso.

Bravi lo stesso. Onore a Smart e Fiamma che accedono alla finale, ma resto dell’ idea che la bellissima sfida di ieri sia stata un po' una finalina anticipata, c’est la vie.

 

STILO 7,5: Gli Smart credo abbiano la miglior media gol d’Europa, ogni due tentativi un centro, peggio di un preservativo bucato. Ma le sue parate sono importanti e una più capolavoro dell’altra, soprattutto le due finali…a tenere vivo il sogno. Se ci fosse il premio di miglior portiere del torneo io lo darei a lui, parimerito però a quel fenomeno molleggiato che mi parò il rigore, che non venga mai dimenticato, MEMORIALE. 

ARLANDINI 7,5: Nel suo habitat naturale, anche se per “longo” tempo ci ha tolto le castagne dal fuoco là davanti, con la sua stazza da buttafuori intollerante al glutine. Annulla e francobolla l’attaccante rivale che, non era quello dell’andata, ma forse era ancora più temibile e svelto. In pizzeria cercava l’accendino per la paglia d’ordinanza e l’ ha ritrovato in tasca, ACCUMULATORE SERIALE. 

MENTO 7+: Grande partita, soprattutto lucido nell’assalto conclusivo dove la sua spinta scardina la resistenza di un avversario che attendeva l’armistizio più di un ucraino. Peccato per quel controllo più ubriaco di un doppio rum che precede l’uscita kamikaze del Simo e il rigore…ma è l’unica sbavatura, SCERIFFO. 

CREMONA 7+: Ho rivisto il vecchio guerriero Cremo, quello che corre anche quando dorme, che taglia sul secondo palo come se lì ci fosse figa, Via della Spiga. Nella ripresa fa due recuperi da urlo e mette ordine e disciplina come una governante, gli è mancato solo il gol, FURIBONDO. 

GIORDANO 7: Punta di movimento, esterno alto… tutto quel che serviva per prendere alla gola una partita scorbutica…e molto fisica. Ha giocato meno del solito ma quei minuti hanno alimentato il fuoco della remuntada fino all’ ultima brace. Certo se una me la buttava dentro lo avrei ribattezzato il” Nino d’Angelo del gol”, ma pazienza. Quando Fiamma è andata in finale, un oretta dopo, ho spento il telefono e bloccato le chiamate col prefisso 081, si sa mai che due o tre insulti.. ANGEL. 

MUSSI 8: Da vero capitano negli spogliatoi carica la truppa alleggerendo le pressioni ma dopo quell’avvio tutto fulmini e saette è assatanato e vuole mettere agli archivi il suo secondo sogno (il primo è quello di mettere la Mussi anche da Cannavacciuolo). Gol importanti, contrasti vinti, a volto scoperto anche nell’ultimo disperato assalto. Si sarebbe meritato il campionato (purtroppo la cannonieri è più truccata di una Drag Queen) ma come con la Mussi’s pizza ci può sempre ritentare…e riprovare, INSTANCABILE. 

LIN 6,5: Ha fatto di tutto per essere nel game, altri con una caviglia come la sua avrebbero chiamato prete e notaio…e solo per questo va ringraziato. Purtroppo entra nel tritacarne di una partita infernale, e la dormita su corner e il pallone perso male lo inchiodano al suolo. Buono però il suo secondo tempo, tiene il ritmo partita alto fino al logorio degli Smart. L’unico che la Mussi, per gentile concessione dell’autore, può prenderla al vapore… e senza scontrino,  EVASOLE. 

MALDARELLA 8,5: Ira d’iddio, calpesta gli avversari come fossero un marciapiede, talmente veloce a segnare il primo che io ancora ansimavo per il torello peggio di una pornostar. Non è bastato, ma la sua cattiveria in zona gol e il suo pressing ci hanno fatto accarezzare il sogno in più di un’occasione. Dice di non aver firmato il rinnovo, ma siamo così sicuri che l’avvenente porta a porta che gli ha allacciato luce e gas fosse della Plenitude? BOMBETTA PUGLIESE.

CHI NON HA GIOCATO 9: Stare fuori è dura sempre, quando conta ancora di più. Da Bove in giù tutti a sbuffare come una vaporiera ma incitando a più non posso i compagni. Non mi stuferò mai di annotare certi comportamenti. La colpa di non aver trovato spazio a chi meritava è del coach (e guai se non fosse così). Ma come nei film neorealisti si sa...è uno preso dalla strada.

AVVERSARI 6,5: Dovevano difendere un vantaggio grosso come il pomo d'adamo di un travestito, eppure un inizio shock e un finale con il fiatone li fanno esultare pazzi di gioia dallo scampato pericolo. Nel mezzo però tante qualità e una mira non male. Penso che ci hanno sbattuto fuori con dodici gol su venti tiri.

ATMOSFERA 8+: Eh beh abituati a giocare nel silenzio, dove il rumore dei passi e delle suole levigate la fanno da padrone, il palazzetto gremito (anche per il match dopo) ci carica e ci trascina mica male. Dullo for President (tipo Obama) e una domanda...la finale in un posto così no, eh? troppo commerciale?

L'EVENTO 1: Ho notato che avere i "barbers" più famosi d'Italia in squadra suscita invidie. L'arbitro, quello pelato, un hater. Poi quando gli ho detto, esattamente come giovedì scorso, che li avrebbe controllati a partita in corso perché quei due "arrivano sempre al pelo" ha giurato vendetta...

L'EVENTO 2: Quando aprendo i menù abbiamo visto che la Mussi era finalmente inserita...io scattavo foto e le mandavo ai parenti, lui girava tra i tavoli, menù tra i palmi, pronto a venderla come giornali alla fermata della Metro. E' l'inaugurazione: arriva la prima, il prototipo, la numero uno per i collezionisti....con le acciughe! Olè...


    

venerdì 24 marzo 2023

Playoff (Semifinali): SMART 014 - JOGA MALITO 8 - 2

 


Sprofondo rosso. Diavoli battuti sonoramente nella semifinale d’andata contro gli Smart campioni in carica e qualificazione appesa a un filo, nella gara di ritorno servirà un’autentica impresa per accedere alla finalissima. Peccato, perché anche se l’avversario ieri sera si è dimostrato più forte, il punteggio finale penalizza oltremisura uno Joga sicuramente non bello ma quantomeno in partita fino a metà ripresa. Poi, incapaci di trovare un modo per riaprire il match, ci siamo sfiduciati e sfilacciati perdendo di vista l’obbiettivo principe ovvero provare a restare incollati al risultato tenendo le sorti della qualificazione in bilico fino alla sfida di ritorno in casa nostra.

Non ci siamo disuniti. E’ la cosa di cui vado più orgoglioso anche il day after quando, come dopo un alluvione, si fa la conta dei danni. Siamo rimasti squadra dall’arrivo negli spogliatoi al riscaldamento (rigorosamente tutti assieme) fino alla cena che a parte qualche imprecazione è stata spassosa come sempre…quasi avessimo vinto noi.

Contro questo Smart, ben diverso da quello visto alla prima di campionato e comunque arrivato dietro di noi, serviva uno Joga perfetto e così non è stato. Nonostante un impegno e un’ applicazione da parte di tutti lodevole, qualcosa non ha funzionato o meglio, non è andato in quel maledetto secondo tempo dove abbiamo scoperto il fianco a un avversario Francesco Amadori che ci ha infilzati come polli allo spiedo. Il piano gara era semmai quello di aspettarli, di rischiare meno possibile e anche se non abbracciava troppo le nostre caratteristiche per quasi tutta la prima frazione lo abbiamo seguito passo a passo come la ricetta dei muffin. Anzi, un avvio tanto brillante (due volte in vantaggio noi) ci aveva iniettato coraggio e illuso anche dopo il loro pari, direttamente da calcio piazzato.

La partita, ferma sul due a due, non conosce pause: attaccavamo noi, rispondevano loro e anche alla rete del sorpasso siamo rimasti vivi, sembrava il classico episodio a sfavore. Invece tutto stava cambiando, una volta avanti loro si chiudevano a riccio, ci facevano uscire e poi lanciavano lungo, con precisione. Lanciavano la punta ma gli esterni (molto bravi, uno più degli altri..) tagliavano sempre dentro sorprendendoci alle spalle. E così proprio a pochi istanti dal fischio di fine tempo uno di questi lanci  per nulla illeggibile ci mandava al tappeto (4-2).

Visto l’equilibrio risuonava come una beffa ma erano le avvisaglie che dovevamo metterci in trincea, gli avversari sembravano avere più stamina e soprattutto la partita si stava incartando esattamente come volevano; bravi a chiudere ogni varco e ancora di più a ribaltare l’azione… mancava solo il fiocco rosso e una bollicina di benvenuto.

Noi, generosi ma incauti invece abbiamo pensato di andarcela a riprendere e abbiamo attaccato a testa bassa, sfiorando ma non trovando mai il gol. Anche le mosse dalla panchina andavano in questa direzione e il risveglio è stato brusco, a schiaffoni come nei film di Bud Spencer. Invece di farlo il gol lo prendi, ci sta che ti butti giù. Dovevamo essere bravi a limitare i danni per l’all-in del ritorno ma un po' di sfiga e la loro mira cecchina (a tratti spudorata) hanno fatto il resto.

Proveremo comunque la remuntada. Lo dobbiamo a noi stessi: in primis perché non è stato vero-Joga  pur riconoscendo all’avversario di aver strameritato il round. In seconda battuta perché si, dateci dei pazzi, ma noi ci crediamo ancora.

Due parole finali sul doppio arbitro. Non l’avevo mai sperimentato e devo dire che mi ha traumatizzato come la sigla di Twin Peaks quando ero piccolo. Il sospetto che avrebbero raddoppiato gli errori si è fatto preso certezza ma la cosa che più mi spaccava era la loro sincronia…mancata. Dunque quello sulla mia fascia, che per semplicità chiameremo J Ax, dopo avermi rimproverato che gli impallavo la visuale ha deciso di fischiare solo i falli che avvenivano sull’altra sponda, il suo dirimpettaio, Dj Jad invece, decideva di fischiare quelli di qua, creando una confusione di fischi a mano libera che nemmeno a Milano Centrale. Già avevano dei guai a prendere decisioni a pochi metri, figurati quando lasciavano galoppare la fantasia. Ma l’esilarante era come si sconfessavano uno con l’altro, presi nella morsa del coach e del Sile, che li marcava stretti stretti come marcherebbe un centravanti. Per fortuna che non mi hanno chiesto doppia quota, mi aspettavo pure quello…Esperienza terribile, recensione zero stelline: a  parte il far ridere più di LOL 3 (non per le decisioni in sé ma per il poco affiatamento) io lascerei perdere, in coppia solo per la briscola, please. 

STILO 6,5: Anche le sue parate ci tengono in sella a un match che minuto dopo minuto si fa più imbizzarrito del toro meccanico alle fiere. Fino al quinto gol il passivo è accettabile, poi nel finale arrivano la sfortuna (tocca ma entra lo stesso) e i tiri imparabili e allora è notte fonda. Se seguivamo il suo navigatore la pastiera la mangiavamo direttamente a Piazza del Plebiscito, ci dava come percorrenza l’arrivo alle 4.30, BLACK HOLE. 

MENTO 6: Comincia da esterno e la sua corsa sembra essere il chiavistello giusto per aprire la difesa scrigno degli Smart. Quando torna dietro non demerita e non incanta: non era facile vincere tutti i duelli con il loro pivot, ma soffre quei lanci che spesso lo mettevano uno contro tre…a conti fatti, in inferiorità numerica per quasi un tempo, difficile chiedergli di trasformare anche la birra di Piddu in vino, JESUS. 

ARLANDINI 6,5: Per esserci la sua schiena ha subito torture medievali ma è un Longo tirato a lucido, poi ci sta che per stare nel personaggio a cena eviti 102 pizze a menù come se a casa si cibasse di ragni e cavallette. Il migliore per distanza dietro, era la mossa giusta azzerando fisicamente la punta nemica. A dire il vero benino anche là davanti ma un gol, anche una ciabattata brutta a vedersi…ci avrebbe fatto comodo, IMBUTO. 

MUSSI 5,5: Serata difficile per il nostro capitano, in rotta di collisione del loro più temuto che sa far tutto e a velocità supersonica. Non saranno un paio di chiusure mancante ad abbagliarmi, mi restano in mente molti suoi recuperi, anche in scivolate disperate, sempre sulle orme del nemico. L’emblema quando ci fa capire con una parabola dal vangelo secondo Luca quanto sarà difficile il ritorno: se quell’ areoplanino di carta attraversa la doppia corsia di Viale Dante e tocca quell’ insegna passiamo il turno…fino a giovedì non vi spoilero che fine ha fatto quel tornado di cellulosa, CREED. 

LIN 5,5: Il primo spezzone è buono, perché ha il passo e la convinzione per imbavagliare la spinta del loro esterno più abile. Nella ripresa quando più avevamo bisogno di lui si trasforma in Evil-China…ok più provocato che in Basic Instinct però il risultato è che si autoelimina dalla sfida e ogni colpo gli resta in canna, inesploso, ORIUNDO. 

GIORDANO 6: Personalità e quei colpi che la possono cambiare. Penso a quel tacco che libera al tiro Ema…le occasioni non abbondavano e ogni lasciata era persa. Nel finale ci sovrastano e lui, alto come un parastinco di Osimhen, fatica. Dato che è napoletano come le carte e quando prenota in pizzeria mi serve Google Translate lo imploro di chiedere “o miracolo” a San Gennaro per giovedì, SACRO E PROFANO. 

MALDARELLA 6-: Il suo avvio è fragoroso, suolata e tocco di punta nell’angolino, rigore procurato…(lasciato a sicario Ema), bello bello tutto molto bello ma poi come abbiamo fatto a perdere 8-2 contro il Marocco (cit.)?  Eppure anche un Piddu in calo dopo i fuochi d’artificio iniziali ci aveva avvisati dei pericoli della partita ma la pressione ha finito per schiacciarci come il pane carasau, GIROUD. 

AVVERSARI 8: In questa formazione per me lo possono perdere solo loro (impegnandosi). Senza volergliela tirare, anzi volendolo con ogni atomo del mio corpo…hanno un passo e mezzo in finale, e con merito. Hanno vinto di esperienza, di organizzazione (tutti validi quelli che hanno messo piede in campo) e anche con un pizzico di buona sorte, vedremo al ritorno ma ieri una macchina perfetta. 

ATMOSFERA 6+: E’ il campo scelto per la finale, un minuto di silenzio per le decisioni senza senso, come uscire di casa con le infradito e le calze. La nostra tifoseria c’è, capitanata dal Sile in stampelle. Onore anche a quegli Joga che non sono scesi in campo ma hanno tifato e fatto gruppo a bordocampo come in pizzeria, first the family. 

L’EVENTO: Potevo citare il viaggio di ritorno alla ricerca di una falla nel sistema nel buio pesto della macchina del Simo, ma era per pochi. Sapete, invece, perché a cuor leggero credo nella rimonta? Perché impariamo dai nostri errori. Dopo mesi di “inculate” post match vuoi che ci siamo fatti furbi? China che ordina una pizza bianca senza mozzarella e provola (siamo già al paranormale così) e quando gli arriva, più bianca della Balti, con aria snob dice al cameriere “la volevo rossa”, rifare…Ale che ordina una pizza, la più cara a listino, con su delle robe che nemmeno gli piacciono, per il gusto di spendere, Simo che dopo caffè e amari ordina una naturale, per vezzo, per pulirsi il palato…tanto sempre 20 euro saranno no? E infatti….venti giusti giusti.

 


mercoledì 15 marzo 2023

Playoff (Quarti) JOGA MALITO - MASSIMILIANO AL MARINGON 12 - 2


Supereroi. Uno Joga oversize si impone anche nella sfida di ritorno contro i “Falegnami” centrando con pieno merito il traguardo della semifinale playoff. Un punteggio che la dice lunga sulla prestazione dei diavoli, bravi a non disunirsi dopo una partenza in salita e capaci minuto dopo minuto di alzare i giri del motore senza più abbassare la guardia. Ci serviva una prestazione del genere, non tanto per dimostrare qualcosa al mondo ma più che altro per spararci dritta in vena quell’ultima fiala di convinzione che ancora manca: si, verranno sfide dure, più difficili di quelle affrontate finora ma se giochiamo come sappiamo possiamo fare paura, anzi terrore.

Bello vedere, a punteggio ormai acquisito, che i ragazzi avevano ancora gli occhi della tigre, lottando su ogni pallone. Una sana cattiveria che ha gonfiato il tabellino come una cura di botox, finalmente liberi dalle catene d’ansia che un minimo ( alla fine neppure troppo..) ci avevano bloccati nella sfida d’andata. E soprattutto senza cadere nel tranello della protesta, dello scontro verbale e fisico che sul momento si ti fai giustizia ma poi negli spogliatoi ti lecchi le ferite peggio della Visa di Piddu di ritorno dai boulevards parigini.

Infarciti di assenze e subito sotto nel punteggio ci abbiamo messo qualche minuto per prendere il comando della partita, gli avversari (giustamente) credevano nella rimonta e il loro avvio, molto convinto e ai duecento all’ora, li aveva gasati come una lattina Sprite appena scrollata.

In quel frangente non abbiamo perso la calma e anche se il loro portiere sembrava imperforabile, azione dopo azione era sempre più netta la piega che stava prendendo la partita. I primi gol di Ema, Mux e Piddu sono stati l’idrante sulle velleità degli ospiti, travolti un po' come nella gara di campionato da una forza beh, superiore. Un onda alta da diventare tsunami fino al tranquillizzante 6-1 con cui si chiudeva la prima frazione di gioco.

Pronti via, fuori Ema e dentro il coach (postilla: se non era per la pietà di Mussi era ancora in sforzo cardiaco in mezzo al torello), in panchina la dirige un azzoppato Arla che più che un atleta è il cofanetto vhs vivente di “Esplorando il Corpo Umano”.  Ne prendiamo uno subito ma è l’ultimo segno di vita dei nostri rivali. Abbiamo voglia ed energie e continuiamo a spingere sul pedale, divertendoci ma con la testa sulle spalle e il totale rispetto in campo di un ottimo, ma ormai sfiduciato, team avversario. Gol di Ale su punizione a interrompere una monotonia rossa che renderebbe fiera Elly Schlein…potrebbe concedersi il bis ma per lui lo scavetto resta solo una buca sulla provinciale, direzione Castello.

Sui titoli di coda, tra un gol del capitano e una parata del loro portiere il China non sfrutta un assist al bacio: per fortuna non è giapponese se no gli avrei chiesto di fare harakiri… senza un padrone la sua 99 su Ebay la vendi bene e un paio di fatture a voce delle pizzerie locali intanto le vai a saldare.

Tornando seri… è semifinale. Non sappiamo ancora l’avversario anche se un’idea ce la siamo fatta. Indipendentemente da quello, saranno due settimane intense e il tormentone “Dai è” dovrà diventare più che mai il nostro grido di battaglia.

 

STILO 7: Serata tranquilla, dove ci mette del suo a renderla tale. Bravo a calmare le acque dopo le prime increspature (raga, passiamo noi) ancor più bravo a negare con tre o quattro paratone gli assalti dei Maringones. Nel secondo tempo, fosse già stato seduto in pizzeria non ce ne saremmo accorti, ma per timore che bidonasse alla Carlo Dante il piano cena di Ema che aveva preso la rincorsa dal primo pomeriggio…lo abbiamo imbullonato alla porta come un omino del calciobalilla, VECCHIA GUARDIA.

MENTO 8: Il migliore per distacco del primo tempo, concentrato come il succo di pomodoro dietro, devastante al tiro: alla terza volta il portiere si è scansato, rischio ustioni e scottature come in spiaggia a Tenerife. Se tiene a bada la belva che è in lui non ha molti competitor, il suo villain più grande è proprio nella sua scatola cranica, DEMONE. 

ORSI 7: Vero che nella ripresa non ci avrebbe messo in difficoltà nemmeno il campo in salita, ma non fa rimpiangere Ema con una prestazione attenta e tonica dietro…le tre volte che c’è stato. Per il resto, arrogante come i maranza che sputano a terra, cerca il gol e lo ottiene con una punizione magistrale, pianificata con il socio Piddu alias Brindisi come se dovessero rapinare la Banca di Spagna nella Casa di Carta, IL PROFESSORE. 

GIORDANO 6,5: Nel primo tempo loro ci mettono fisico e mestiere, sembra soccombere ma in realtà quel suo motorino fatto di scatti, finte e controfinte sfianca non poco i brizzolati avversari. Nella ripresa raccoglie i frutti: gol e assist a getto continuo. Si distrae sul secondo gol, ma ci sta, è più Lozano che Di Lorenzo lui, FS.

MUSSI 7,5: Al capitano chiedo sempre di più, ne ha segnati quattro…gliene ho subito chiesti otto, penso che il Gaggio mi assumerebbe senza giorno di prova: spendereste 18, datemi 20 va. Però quando, nel secondo, ha vinto un rimpallo a centrocampo e in volata ha saltato il portiere in bello stile depositando in rete mi ha fatto sobbalzare non poco, che giocatore. Nuova location vecchie usanze: per confondere ordina una Mussi scomposta (salamino+olive+..) e passa anche questo test qua, UNCINO.

LIN 7: Se forbici alla mano è preciso come a lavare le maglie penso che potresti uscire coi rasta dopo avergli chiesto solo una spuntatina però ogni pallone che tocca mi fa innamorare come la prima volta che l’ho visto e ancora non sapevo se potevo chiamarlo (per scorciatoia) come la sua nazione. Fa quello che vuole e si prende il lusso di sbagliare anche un assist del suo coach; oddio, nell’eterna sfida al ribasso con Bove avrebbe fatto curriculum ma al China perdono questo ed altro, LESLIE CHOW. 

ARLANDINI 6,5: Doveva restare a riposo, con quell’acquario di pesci tropicali che si ritrova (suo malgrado) nel tallone, ma poi, invogliato dal profumino di gol nell’aria si getta nella mischia. Curioso che l’ingresso del Longo scateni le bizze di un loro difensore, fino a quel momento super preso bene: ma sì era quello giusto da prendere a calci nelle caviglie, INTRUSO. 

MALDARELLA 7,5: Si muove bene e svolazza pronto a pungere, ma non impollina.  Poi come nelle favole ( o almeno le favole che guardo io..) la vista della donna in tribuna gli fa uscire il pungiglione: tre gol tutti d’un fiato come gli shottini e “au revoir”. Devo dire che nelle punizioni di seconda è un mago: passarla precisa sul sinistro di un tiratore che ondeggiava come una boa controvento non era da tutti, APE MAIA. 

AVVERSARI 5,5: Amici quanto vuoi ma dopo averli affrontati per tre volte in un mese spero di risentirli il prossimo natale con gli auguri su whatsapp. Ieri un buon primo tempo ma contro il miglior Joga degli ultimi tempi; il punteggio gli diceva male anzi malissimo ancora una volta e nel secondo hanno un po' smesso di crederci. 

ATMOSFERA 6+: Si può fare meglio, però una fidanzata, un amico, un custode…dai qualcuno c’è. Purtroppo non c’erano i nostri infortunati (parlo dei più vicini)…siamo sotto tempesta e in mare aperto, tutti possono dare una remata e adesso conta più che mai. 

L’EVENTO: Ora io non sono esperto di finanza ma mi sto accorgendo che i conti ce li fanno a penna su pezzi di carta, quando ci dice bene, e a mente (spesso) quando proprio ci dice male. Anche nella pizzeria che si trova dentro le ostriche (per restare criptici) si paga un fisso, sempre arrotondato allo zero finale. Il prossimo dopocena, lo dico prima, alla Lidl…almeno pago 19,99 e mi sento un signorotto.

 


venerdì 10 marzo 2023

Playoff (Quarti): MASSIMILIANO AL MARINGON - JOGA MALITO 3 - 6

 


Togheter. Uno Joga di carattere fa sua l’andata dei playoff nella difficile trasferta della Campus Arena al termine di una sfida combattuta e ben più animata del confronto in campionato. E’ un risultato che lascia ancora tutto aperto e non ci tiene al riparo dalle carte “imprevisto”, ma era esattamente quello che volevamo da questo primo round dei quarti di finale. Ovvero giocarci il ritorno e quindi l’ingresso alle semifinali sul nostro parquet carichi a mille ma senza quell’ansia da prestazione che ieri onestamente abbiamo faticato a farci scivolare via.

La partita secca e comunque il doppio confronto andava approcciato con concretezza, niente calcoli ma nemmeno come viene viene. E in questo i ragazzi sono stati eccezionali, limitando i rischi su un campo enorme che poteva invece farti perdere in un attimo distanze e marcature. Non eravamo liberi di testa come al solito, qualche errore di misura e d’impostazione c’è stato ma abbiamo giocato da squadra dal primo all’ ultimo minuto al cospetto di un avversario sceso in campo in assetto da guerra.

A differenza della gara interna di campionato dove avevamo aggredito subito il nemico, spolpandolo fino all’ osso, ieri siamo stati più prudenti e fino al gol capolavoro del China l’equilibrio ha regnato sovrano. Ma comunque la nostra difesa era sempre ben coperta, grazie anche a un lavoro instancabile dei nostri esterni e  a poco a poco la resistenza dei falegnami, ben messi in campo, si è sfilacciata come il manzo dentro al doner kebab.

Il primo tempo recitava un parziale di tre reti a zero, recap di una differenza in campo forse non così marcata ma comunque esistente. E la seconda frazione non poteva iniziare meglio: sponda di Bove e tocco vincente di Cesco, ora il vantaggio è di quattro lunghezze.

Qui, senza avvisaglie, la partita si infuoca di colpo e prima una protesta nostra (rigore negato a Cenerentola Bove che resta senza una scarpa…) poi qualche scaramuccia loro e nel mezzo due gol presi un po' inaspettati che comunque rimescolano il mazzo. Avremmo tutto l’interesse per addormentarla, siamo 4-2 e in pieno comando…ma se all’andata era sembrata “la partita del cuore” stavolta gli animi sono agitati: da una parte i Falegnami e il loro truciolato di polemiche dall’altra un Ema on Fire pronto ad accedersi come un fiammifero in una polveriera.

L’arbitro è andato in confusione totale e per diversi minuti ha vagato per il campo discutendo con tutto e tutti… anche con il Sile senior, calmato da Ema (o non so come poteva finire). Il nuovo ingresso di Mux e di China sono ossigeno per i diavoli che hanno il merito di calarsi di nuovo nel calcio giocato senza lasciarsi invischiare nel chiacchiericcio. E sono proprio loro, con un gol a testa a riportaci sul 6 a 2. Solo all’ ultimo giro di orologio, dopo un extratime di 5 minuti, un tiro-cross simile a un maleficio passa in mezzo ai nostri e colpisce il loro attaccante, la palla entra e fissa il punteggio.

Peccato, ma resta un margine di tre reti (guai però a specularci su) e ancora un giro di giostra. Ma saremo in casa nostra e ululanti come lupi al plenilunio... vogliamo farcela.

 

STILO 6,5: Inoperoso per lunghi tratti ho pensato che con quel tepore e calduccio che si era creato potesse passare via come appoggiato a Poltronesofa’. Invece alla prima diagonale mancata ruggisce e richiama la truppa. Urla così mascoline che si vocifera che una “batta da 30” (cit.) poco distante se ne sia innamorata, CAMBIO VITA. 

MENTO 6: Raffreddore e piede a zampogna (un ringraziamento particolare ai calcetti sterminio del Bove) tradiscono un Ema visibilmente non al meglio. Ma proprio per questo per buona parte della gara gioca attento e senza uscite palla al piede. Poi, già in cottura di suo, non gradisce certe attenzioni e si azzuffa. A torto o ragione (secondo me quest’ultima..) non doveva comunque cascare nel tranello, BUCCIA DI BANANA. 

ORSI 6: Sarebbe da senza voto (incolpevole sull’ultimo gol eh..) ma l’unico pallone toccato è per lui un trip assurdo: nella realtà lo stoppa abbondantemente oltre il campo e l’inutile scatto in avanti, peraltro incontrastato, è solo per smaltire tre kcal prima del Mc. Nella sua testa, in una realtà parallela, in quell’allungo c’era tutta una discesa a valanga che si salvi chi può…VIAGGIONE. 

ARLANDINI 7: Piegato come un Motorola dai malanni di stagione, meglio dietro dove sterilizza gli avanti avversari come l’amuchina gel, che davanti dove comunque lotta e si porta a casa la pagnotta. Dopo dieci tentativi non è riuscito a fare la consueta foto trionfante post mach. Il suo telefono ha il rullino e questa mattina l’ha portato in studio a fare lo sviluppo dei negativi ma sembra che il suo ditone impalli l’inquadratura, OMBRETTA. 

CREMONA 6,5: Un buon Cremo, corsa abbondante e molti palloni intercettati, grasso che cola visto che il coach aveva chiesto ordine e disciplina. Veloce anche a fare la doccia e frettoloso nello sgattaiolare via subito…siamo in trasferta e comunque non è mai stato Scuola Bove, il perché di tanta sollecitudine avrà mica le calze a rete e il trucco pesante eh? PAGAMENTO CASH. 

MUSSI 7+: Due punizioni inceneriscono l’estremo difensore dei Falegnami ma è tutta la sua prestazione, anche di sacrificio, che trascina i compagni. Ambasciatore di pace e un tavolino da far levigare come dio comanda…tutto inutile, persa la liaison e bloccati su Facebook, SEGATI. 

LIN 7+: In terra universitaria è il magnifico rettore, duro quando serve (cento per cento di contrasti vinti) ed esteticamente elegante quando riparte, il gol con tocchi di suola a ripetizione è una danza macabra sui resti dell’avversario. Non sa mai contro chi giochiamo, dove e perché…ma mai andrei in battaglia senza il mio  “caga-riso” preferito, COCCO DI MAMMA.

 GIORDANO 6,5: Quando la partita si infiamma, per dimostrare di non essere più uno di loro, resta calmo come una sfinge e devo dire prova superata (ti tenevo d’occhio). Buon match perché abbina la sua imprevedibilità a una certa attenzione difensiva: il campo era enorme, facile farsi prendere in infilata. Sostenitore della pizza e della dieta mediterranea alla vista del logo con la “M” gialla ha tentennato…ho visto chiaramente la sua Fiesta sostare a bordo strada, aprire il finestrino, chiedere a una passante in abiti succinti se fosse una scelta saggia e poi ripartire, SONDAGGIO. 

FERRARI 7: E’ in forma e anche se lamenta malanni non verificabili in campo è un Petagna che ci mette fisico, ardore e tocchi sapienti. L’assist per il gol di Cesco è altruismo allo stato puro. Agli atti meriterebbe anche un penalty ma rivisto al Var pare che la sua scarpa, in caduta, abbia colpito un maringones e nel dubbio l’arbitro abbia compensato con un niente di fatto, aggiungendo “ caro Bove questi sono falli da calcetto del martedì”, SCARPATO. 

AVVERSARI 6,5: Decisamente più sul pezzo rispetto a una ventina di giorni fa, la pelle la vogliono vendere a carissimo prezzo. Bravi a rientrare in partita e fortunati nel trovare la carambola dell’ ultima marcatura che rende meno amara la sconfitta. Ne angeli ne demoni, in campo ci sta tutto, però tra il padre e il figlio e i fratelli Sileo sembrava una resa di conti tra famiglie malavitose, Gomorra. 

ATMOSFERA 6+: Il prossimo che dice il campo della Cattolica brulica di figame lo metto fuori rosa. Quelle a bordo strada non penso abbiano dato esami, si forse le prove orali…ma gli scritti non penso mica. Come già detto Nik e Cristian grandissimi…la forza del gruppo si vede anche da queste piccole cose.

L’EVENTO: Prima del match l’arbitro predica calma e nervi distesi. Capitan Mussi lo tranquillizza come una tisana alla melissa, “ci conosciamo e siamo amici”. Mezzora dopo sembra Kabul dopo il coprifuoco…