venerdì 10 dicembre 2021

JOGA MALITO - CROCIATI BIANCOROSSI 7 - 2


Hammers. I diavoli sgretolano le resistenze dei Crociati aggiudicandosi una sfida cruciale per la rincorsa al secondo posto nel girone. Stradario alla mano obbiettivo ancora alla portata dato che avremo lo scontro diretto tra le mura amiche proprio alla ripresa dalla pausa natalizia. 

Ma oltre che per la classifica la vittoria ieri serviva anche per arrivare al pandoro con il morale alto e un pieno di fiducia, mettendosi alle spalle le macumbe che aleggiano su di noi da una decina di giorni (Mux su tutti). E sentivamo che il replay della gara di lunedì era l'occasione giusta per azzerare una serata un po' così e per riprendere il volo. Gli avversari erano quelli, sempre appuntiti ma non così taglienti, eravamo noi ad essere molto diversi, nella testa prima ancora che nelle gambe.

Con uno Joga come quello del primo tempo mi sentirei più sicuro che in bunker svizzero. Approccio alla gara affamatissimo: concentrati, decisi, in pressione ma con giudizio, senza andare a prenderli volutamente alti ma contenendo e ripartendo all'unisono, da squadra. Un Arla in stato di grazia (pungolato dal Pres) supportato dagli esterni che si inserivano sempre la ricetta per quel parziale di quattro reti a zero che lasciava al primo tempo meno storytelling di un film porno. Quando gli avversari ci hanno provato, perché comunque hanno lottato, noi sempre attenti a chiudergli ogni varco, per fortuna le amnesie di lunedì sono solo un brutto ricordo.

La ripresa, dopo gli spiegoni infiniti dell'arbitro che asciugano più di un rotolo di Scottex, inizia con temporali e rovesci: due distrazioni da palle inattive e loro accorciano (4-2) iniziando a crederci dopo un primo tempo di rinunce che nemmeno quelli in fila alla Caritas. Il fastidio dura un attimo, tipo tampone rapido, poi ci pensa ancora Arla con una bomba sotto la traversa a riportare il sereno, sono ancora tre i gol di scarto. E' una rete killer perchè spegne le loro velleità e contemporaneamente ci ricarica la batteria. Torniamo a lottare su ogni pallone, nelle retrovie ma anche davanti, e quando passano ci pensa il Simo a sbarrargli la strada. Ne scaraventiamo in rete ancora un paio e colpiamo altrettanti pali, segno tangibile che sì la strada è quella giusta ma possiamo ancora migliorare, tanto.

Le lancette scorrono veloci e nel mentre che Carlo Briatore Dante stava maneggiando dei business plan in una riunione  top-secret che nemmeno al Pentagono il triplice fischio urlava di liberazione e di cena Joga in divenire...che bel modo per concludere calcisticamente questo 2021.

Un' estate fa mi ero immaginato difficoltà, ripartire (a modo nostro) dopo la pandemia non era facile. Ma tra tonsilliti, riunioni, pinze scardina lucchetti, placche fin nelle vertebre e un arbitro (comunque valido dai) che è sempre lì come un Arbre Magique allo specchietto....siamo arrivati fin qui e il gruppo che si sta formando mi fa sentire le farfalle nello stomaco (ma forse erano le penne all'arrabbiata) come ai quindici anni.

STILO 7: Sarò di parte ma per me appartiene alla "creme de la creme" dei portieri Cai. Ogni volta che cade di schiena prego ogni divinità pagana che si rialzi con entrambe le spalle al loro posto. Sublime in molte respinte nel secondo tempo dopo una prima frazione da villeggiante in bermuda, ELITE.

SILEO 7,5: Sontuoso. Si era presentato ai ranghi di partenza più tondo di una bombola del gas ma al secondo allenamento nel desolante sintetico di Fiore ho capito che il Sile è immortale, come i vampiri. Non ne ha sbagliata una ieri, MANESKIN.

ORSI 6,5: Non vorrei che ai più sfuggisse il suo scorcio di campionato. Anche ieri una piovra, con quelle leve da antilope a sporcare ogni traiettoria, ogni giocata nemica. Serve l'assist per la prima marcatura (tiro o cross?) e sbaglia tutte ma proprio tutte le rimesse. Con fare tamarro si giustifica con un "e ma non fatele battere a me", DISCOLPA.

CREMONA 7: Lo trovi ovunque come il peperoncino al tex-mex, mai visto un Cremo così in palla, al top della fama, come i virologi. E tra l'altro per correre come uno spiritato e per segnare una doppietta non ha neanche bisogno degli intrugli dal colore dubbio di Arla, IPERBOLE.

FERRARI L. 6,5: Nonostante i riti vodoo in sala riunioni del geloso Fante, Mr. Bove è in serata, ruspante come un gallo da combattimento. Prima prende il palo, poi d'impeto rompe il sortilegio con un perfido diagonale. Una salamino e patatine in pieno contrasto con i suoi mal di pancia ne decreta la resurrezione, JESUS.

ARLANDINI 8: Uno tsunami. Travolge la malcapitata difesa crociata e la abbatte con la pietà di un soldato Isis. Ne segna quattro, mostruose certe sue progressioni con gli avversari incollati a ruota come i barattoli dietro la scritta "Just Married". E ma segna poco...PIETRA TOMBALE.

AVVERSARI 6-: Onesta comparsata, annichiliti da una prima frazione che li costringe a una scalata improbabile. Impennata d'orgoglio a inizio ripresa, sfruttando i loro armadi davanti ma è un fuocherello.

ATMOSFERA 7: Che bello rivedere la Jo in tribuna e i video...Dio se mi mancavano (un Dvd?); spero abbia capito, faina qual è, che gli Joga vengono prima di tutto, siii anche di un figlio. La rivoglio on the road: casa o trasferta, Italia ed Europa.

La frase della serata " Potrei ancora giocare tre ore..." Un Arla esaltatissimo mostrando una sostanza, all'apparenza legale, appena recuperata dal bidone dell'immondizia.






martedì 7 dicembre 2021

CROCIATI BIANCOROSSI - JOGA MALITO 7 - 7

 

Crazy Joga. I diavoli non vanno oltre il pareggio nella sfida di recupero contro i Crociati Biancorossi in una serata di luci e ombre dal punteggio sempre in bilico e che davvero poteva premiare o piegare entrambi i team. Alla fine il pari è giusto, possiamo recriminare sul tap-in mancato del Bove sul gong che ci avrebbe spedito in orbita ma bisogna riconoscere in primis il valore di un avversario dalla classifica più bugiarda di un politico ed infine che non è stato il solito Joga. Siamo mancati un po' in tutto, una tacca sotto i nostri livelli standard. Meno cattiveria, meno mordente, poca propensione al sacrificio in una gara che fin dalle prime battute richiedeva uno spirito guerriero ben diverso.

Non so se ha inciso l’etichettatura “è una partita da vincere”. La classifica la rendeva un boccone succulento ma poi ti accorgi che bisogna sudare, perché loro hanno fisico, mestiere e una sana sportiva cattiveria. Quindi bisogna immergersi nel fango e sporcarsi per uscirne puliti. Al contrario noi ci siamo adattati al ritmo degli avversari convinti che quel 3-1 iniziale (bravi noi comunque) ci tenesse al riparo da sgradite sorprese. Invece la partita si è complicata proprio mentre Dante era intento a ordinare gli stuzzichini di antipasto.

Almeno nel primo tempo la sofferenza al forcing dei Crociati è abbastanza ordinato, vero è che ci pareggiano 3-3 ma l’impressione è che ci siamo fatti male da soli (sulla punizione della terza marcatura eravamo in possesso palla). Loro attaccano bene ma concedono autostrade a tre corsie alle nostre ripartenze: sprechiamo tanto come quei video dei rapper coi macchinoni e i bigliettoni verdi che svolazzano come coriandoli.

Se le serate non sono quelle di gala buttarla dentro e difendere dignitosamente sono i due vaccini per immunizzare il match da qualsiasi varia..bile. Invece dopo un primo tempo equilibrato ma di onesta superiorità tecnica siamo al nulla di fatto e bloccati in parità. La ripresa inizia più storta di un lunedì mattina, prendiamo subito due gol in stecca e comprensibilmente ci sale l’ansia come salirebbe un parente del sud dopo le feste. Gli scricchiolii difensivi e di assetto della prima frazione diventano segnali di cedimento e noi invece di compattarci ci disuniamo.

Un flipper impazzito: la partita è vibrante ma tutt'altro che bella, si sbaglia tanto (sia noi che loro) in tutte le zone del campo e nei rovesci di fronte può sempre succedere qualcosa tipo carta imprevisto. Il primo gol di Ale e il successivo pareggio del Cremo riportano il match sul 5-5 ma ecco che ci facciamo saltare di nuovo e il loro panzer ci trafigge come polli allo spiedo. Redbull Mux è l’ultimo scoglio a cui aggrapparsi prima del mare aperto. Con una punizione che avrebbe rotto anche il lucchetto (tra poco signori..) svernicia il sette per il nuovo pareggio e poco dopo si ripete con un destro dalla distanza che spiazza il portiere. Manca niente e nonostante abbiamo respirato il fetido dell’oltretomba siamo ancora in piedi come le scope.

Ma è una serata dove concentrazione e tenuta difensiva sono due fighe uscite a cena con Dante. Statici come statuine del presepe in piazza ci facciamo di nuovo sorprendere per il gol crociato che fisserà il punteggio. Finita? Macché. Ci riversiamo in avanti a testa bassa come tori feriti e con una bella giocata sull’asse Arla-Mussi mettiamo il pallone tra il Bove, la linea di porta (sguarnita) e la gloria dei secoli. Come in una puntata di Holly e Benji quel frame mi è parso durare ventisette minuti buoni. Vedevo la smorfia sulla faccia del Bove mentre caricava il colpo e la smorfia sul volto del povero pallone che stava per essere colpito alla potenza massima, deformandosi come plastilina. E in questo infinito timelapse, vissuto stringendo la mano dell’Arfo in panchina, non vedevo il portiere che, come nel cartoon nipponico, nel frattempo che il Bove decideva se essere eroe o comparsa, si stava lanciando da palo a palo per sventare il tutto. Beh, a velocità a 2x il nostro calcia a botta sicura ma con una parata senza senso ci strozza l’urlo in gola e lascia spazio al triplice fischio finale.

Capitolo palazzetto di Roveleto. Ho l’imbarazzo della scelta per come concludere il post ma soprattutto l’imbarazzo. Dobbiamo iniziare alle venti e nessuno apre, tranquilli… tanto tira una brezza estiva che si sta da dio. Poi ci apre una ragazza, occhi da cerbiatto smarrito, asserragliata dentro senza un logico motivo; da tanto che mi sembrava una favola  ho toccato una colonna delle tribune per assicurarmi che non fosse di marzapane.

Dentro fa più freddo che fuori e intanto che facciamo riscaldamento vedo che le porte sono crocifisse al muro, manca solo la scritta “Inri”. Verrà qualcuno dai, e proseguo il mio riscaldamento ammirando le divise rosso fuoco dei rivali. Dopo svariati minuti arriva uno più smarrito della tipa di prima che sta alla cassetta degli attrezzi come Cecchi Paone sta alla mascolinità. Tira fuori dieci aggeggi (tanto non sa come si usano) e intanto il tempo trascorre, leggero come  bollicine di spumante. Alla fine uno spazientito Mux mostra a tutti che una cassetta degli attrezzi si apre a fisarmonica (il tipo si era fermato al primo scatto) ed estrae una pinza in dotazione penso all’esercito asburgico. Rompere un lucchetto con quel ferro da museo sembra pura utopia ma per il Simo è come aprire il sacchetto dei cereali a colazione…si può cominciare. 

STILO 6: Nessuna colpa particolare ma meno scattante del solito, anche se va ammesso ci ha abituati bene e suvvia non può sempre salvarci le chiappe lui. Lo sforzo tenaglia si fa sentire: in un paio di circostanze serviva il miracolo e invece il pallone lo striscia ma beffardo rotola in rete, SCORPIONE.

SILEO C. 6: Buona la sua tenuta difensiva nel primo tempo e anche nello spezzone della ripresa, contro un pivot lento ma davvero abile nel nascondere il pallone con la sua corazza. Lo limita e lo contiene, sul secondo gol è più abbandonato che colpevole, COPS.

ORSI 5,5: Entra male in partita in un momento dove nulla lasciava presagire tante difficoltà tutte insieme. Sta per collassare quando trova il gol che rianima una prestazione da terapia intensiva, ma anche dopo soffre i ritmi di una gara disordinata come un campo profughi. Esultanza evitabile: ok aveva battibeccato e forse aveva ragione ma il rispetto dell’avversario viene prima di tutto, BLUFF.

 CREMONA 6,5: Un po' impreciso anche lui ieri però i suoi tagli sono una benedizione, sempre al posto giusto al momento propizio, ribalta in rete due tocchi ravvicinati che valgono oro. E’ difficile privarsi della sua corsa e anche nei momenti frenetici resta sintonizzato al match, 5G. 

FERRARI L. 5,5: La prestazione è ampiamente sufficiente; dopo minuti rompe gli indugi con la prima rete della serata con già l’appetito per altri gol alla faccia di Carlo Dante. Il voto si affossa con il pallone perso a fine primo tempo e soprattutto per l’occasione finale che ci avrebbe regalo l’insperata vittoria. In suo favore posso solo dire che Dante l’avrebbe segnato, PISTOLERO. 

MUSSI 7+: Per lui non è mai finita, potessi clonarlo ne farei cinque uguali, mano aliena inclusa. Corre come un ossesso,  magari non sempre con profitto, ma è la spina dorsale di una squadra opaca ma che non la vuole perdere. I due gol, specie la punizione, attivano i cinque sensi, CHAKRA. 

ARLANDINI 6+: Approccia molto bene, difficile da marcare anche per i piazzati avversari, razziatore di palloni sulla trequarti e regista offensivo Joga a tutti gli effetti, il gol (su punizione) è la diretta conseguenza di tale prepotenza. Meno stamina nella ripresa con quell’incertezza in sincro con il Simo in uscita che costa il loro quinto centro. Abbiamo chiesto i miracoli per settimane alla Landu Spa (le sue protesi e i suoi acciacchi costituiscono società per azioni) un tempo di pausa ogni tanto è lecito, SPIN OFF. 

ARFANI 6,5: Era pronto, non salterà la prossima. Abbiamo guardato insieme il Bove non segnare con lo stesso trasporto palpitante con cui ho visto il finale della Casa di Carta, READY.

 AVVERSARI 6,5: Se saranno al completo potranno dare filo da torcere a chiunque, speriamo inizino da venerdì però. La classifica non rispecchia i valori di una squadra organizzata, abbastanza tecnica e forte fisicamente. Dietro una scolapasta, ma potrebbero dire lo stesso di noi, ieri. 

ATMOSFERA 5: Niente da aggiungere al disastro organizzativo, cinque minuti di ritardo già deconcentrano, una mezzora buona ad aspettare che il fabbro-custode alzasse bandiera bianca sono una barzelletta sulla forze dell’ordine. Il campo è piccolo, duro e non lo godo, ma non giustifica una prestazione Joga non all’altezza. 

La frase della serata: “ Ale, queste sono cazzate”. Neanche il presidente Ferrero ha tanto disonore sul suo curriculum.

 


giovedì 2 dicembre 2021

BME BAR CAVALLETTO - JOGA MALITO 6 - 4


All or nothing. Un coraggioso Joga si arrende all’ imbattuta capolista perdendo di misura e sul filo di lana una partita traboccante di rimpianti. Eh si, nonostante la sfida fosse di alto livello i diavoli hanno retto alla forza d’urto della Bme rimanendo sempre aggrappati all’ incontro sia nel risultato sia nell’atteggiamento.

 Ci siamo difesi ma senza farci schiacciare come all’andata, abbiamo reagito con rabbia e orgoglio trovando i gol e la forza interiore per rimediare un avvio timoroso nel quale tutti gli episodi ci sono stati sfavorevoli. Ci abbiamo creduto perché da metà gara in poi ha regnato l’equilibrio; ok supremazia e possesso palla favorevoli alla capolista ma noi sempre pronti a ripartire e a colpirli, restando sempre a distanza -1 ma comunque a sorpresa più vivi che mai come il vecchietto di Squid Game.

Non era facile, anche mentalmente, uscire dalla melma dei primi minuti nei quali oltre ad essere un po' contratti tutto ci è girato storto e il punteggio ha virato su un secco 3-0 che avrebbe steso chiunque come una mentina all’aglio nero. Loro bravissimi ma forse un po' meno villain di come ce li eravamo immaginati, lo spauracchio del loro blasone e dei loro trascorsi (che sono appunto…trascorsi) ha lasciato a poco a poco spazio ad una maggiore determinazione Joga e giocando da squadra ci siamo ritrovati e abbiamo accorciato.

Ci sono stati momenti nei quali abbiamo difeso in cinque, sballottamenti nei quali abbiamo raddoppiato e triplicato le marcature per non farli passare ma è altrettanto vero che appena abbiamo spinto un po' qualche punto debole loro si è palesato; alla fine gli episodi, i dettagli hanno creato il solco, fatto la differenza. Nelle pieghe del match va ricercato dove sono stati più bravi, più esperti, più squali. Prendi il rigore…ci stava? Si. Ma noi siamo stati più polli del KFC e loro sono stati scaltri, una piccola trattenuta e il loro bomber è stramazzato come se fosse sotto tiro a un cecchino serbo. Prendi un paio di gol nei quali sono saltate le marcature (o le energie) per chiudere gli esterni;  prendi un paio di fortunate magie nelle quali oltre alla bravura del tiratore la palla è passata tra le gambe di difensore e portiere prima di insaccarsi peggio del dito di Mux.

A onor del vero in un paio di occasioni anche noi abbiamo limonato con la dea bendata (gol di Bove - inizio azione in primis) ma il senso è che in una giornata forse non proprio di splendore per i nostri rivali la gara è stata vibrante e incerta e a fine partita in bocca restava l’amaro del rammarico più che il dolciastro di una prestazione positiva.

A fine primo tempo, con i cambi che ci avevano dato il giusto booster eravamo sotto 3 a 2, si può fare. Il secondo tempo non ci vede prevaricare ma nemmeno cedere e anche se una zampata dei padroni di casa tiene sempre la distanza ecco che ne arriva una nostra a riaccorciare. Evil Dante è avvelenato e pronto a mordere, quando loro passeggiano un suo gol li fa tornare a correre, quando inseriscono una riserva ecco che devono subito tornare al quintetto base (senza quelli ciaone). Arla davanti, Arla dietro, le proviamo un po' tutte ma nel finale una corta respinta tra l’altro da una rimessa nostra regala alla capolista il pallone facile facile per l’allungo decisivo…peccato, ma usciamo a testa alta, era la partita che dovevamo fare.

Passato il broncio di spunti per vedere il bicchiere della fiducia mezzo pieno ce ne sono. Siamo squadra con la “S” maiuscola come la pettorina di Superman, siamo lì dove meritiamo ma in ogni caso in piena corsa per il secondo posto quindi avanti tutta.

Conclusione finale e un po' natalizia sulla questione gol del Bove e sull’onestà in generale. Pare che il pallone prima di finire tra i puffosi piedi bovici abbia toccato nella carambola il soffitto del palazzetto. Qualcuno dal campo ha visto altri no, certo è che se ci fosse stato il Var il gol sarebbe stato annullato.

Dopo i precedenti anche se il Cremo avesse notato qualcosa sarebbe stato più zitto di un’orata mafiosa. Ma gli altri? Beh…immaginiamo il futuro. E’ la mattina di Natale e il figlioletto del Bove scarta i regali sotto l’abete illuminato. Un trenino, una macchinina, un pupazzetto e il gol promesso dal suo babbo? Niente, non te l’ho potuto incartare si giustifica il suo vecchio, perché gli onesti dei miei compagni hanno fatto la spia e l’arbitro l’ha regalato al suo pargolo. Bene, da adulto, odierà il Natale come un giro da Ikea la domenica pomeriggio. Invece grazie a un pizzico di magia, dopo il peluche ci sarà un ultimo pacchettino: uno scavetto morbido morbido come lana merinos e tutti contenti.

STILO 7,5: Che era una serata impegnativa penso lo sapesse dalla compilazione dei calendari ma resta imperturbabile, sfinge. Tante parate, uscite al millesimo e lanci per le punte che ancora ringraziano. Quel che mi è piaciuto sopra ogni altro aspetto però è quel grido a non mollare, a fare di più, a non darla per persa ancora prima di giocarla…e aveva ragione. Ho già deciso il suo regalo natalizio: un elastico per chiudere le gambe, RED ZONE. 

ORSI 7- : Ingenuo sul rigore (e pesa) , per il resto non sbaglia una chiusura che sia una, cattiveria agonistica ma anche pulizia negli interventi bisogna riconoscerglielo. Tra i pochi della squadra a non aver ancora segnato è in analisi da uno strizzacervelli proprio adesso. Siparietto curioso in pizzeria: nella settimana della violenza contro le donne offende quella del Cremo che difendeva il Carlo Dante unico a sbagliare ogni volta il colore dei calzettoni, ETICHETTA. 

SILEO C. 7: Non conta lo stato di forma se conosci il mestiere come pochi. Ipnotizza come il bastone di Jafar ogni attaccante, con le buone ma anche con le cattive, quella scivolata ha aperto uno squarcio al linoleum come fosse un quadro di Fontana, AVANGUARDIA. 

FERRARI M. 6,5: Inizio complicato, ha il passo per mettere in difficoltà gli statici esterni rivali ma il pallone gli scotta tra i piedi e si addormenta sulla terza marcatura. Molto meglio da lì in avanti, segna il primo gol e non perde più un contrasto. Con lui il detto “suda sette camicie” assume tutto un altro appeal: sarebbero tutte camicie belle, GRIFFATO. 

CREMONA 7+: Corre tanto e corre bene, sempre a schermo tra la nostra linea difensiva e il loro portatore di palla. Gli manca il guizzo, le coupe de theatre, però la sua missione da soldato semplice era ben altra, ENERVIT. 

FERRARI L. 7-: Il campo è piccolo, quando lo aggrediscono e gli spazi sono intasati il suo paso doble può sembrare un lusso ma in realtà sono colpi come i suoi quelli che servono a far saltare il banco dopo un approccio di gara troppo rinunciatario. Il gol lo stava sognando così tanto che stava diventando un incubo ma è talmente una perla che valeva la pena aspettarlo con i popcorn in mano. La scena di sbeffeggiare i compagni di spogliatoio ancora a secco mi ha ricordato Zalone che denigrava i meridionali appena arrivato in stazione centrale, CINEMAGIC. 

ARFANI 6,5: Ottimo nell’assalto finale, la partita richiede spinta e lui non si sottrae, suona la carica con un paio di affondi e conclusioni ribattute. Attento anche dietro…molto meno quando ordina l’amaro: gli propinano un intruglio di erbe che avrebbero nauseato un vegano, ma lui manda giù, spollicia il suo gradimento e mette sulla nota spese delle società, DEBITO.

ARLANDINI 6,5: Teso come la pelle dei dobbermann, nella morsa dei suoi ex-compagni e noi Arla- dipendenti come tossici & metadone a chiedergli di difendere, di risolverla e insomma di fare tutto e anche di più specie dopo un avvio da sabbie mobili. Incredibile ma vero il nostro bomber resta all'asciutto ma per il nostro gioco è una pedina troppo importante e anche ieri non ha tradito, SOSTANZA.

BOSELLI 7,5: Ingresso demoniaco nel match, crea scompiglio e spaventa come l'Omicron gia' nella prima frazione e la sua scossa è contagiosa (in senso figurato) anche per i compagni. Una doppietta delle sue nel secondo tempo, ci tiene a galla e ci fa sperare fino alle battute finali, INCANDESCENTE.

AVVERSARI 6+: Una serata pigra sul piano della corsa e tanto mestiere, che è sempre un plus, per portarla comunque a casa nonostante le difficoltà. E' bene ricordare che poi a conti fatti spesso la si vince con una ricetta semplice: un gran portiere, palla lunga always e i forti sempre dentro.

 ATMOSFERA 7: Una sola tifosa, sempre gradita, basta per prevalere sugli spalti. Che tristi i palazzetti al tempo del Covid anche se questa struttura, a parte il tetto apribile, secondo me vinceva a mani basse il premio tristezza anche prima del virus.

La frase della serata " Com'è Cremo che c'era la donna in tribuna e andavi il doppio del solito?" Cristian. "Com'è Cremo che c'era la tua donna in tribuna e Dante andava il triplo?" Ale.

venerdì 26 novembre 2021

JOGA MALITO - BINARIO BLINDATO 11 - 2

 


All you can eat. Con un’abbuffata di gol i diavoli proseguono nel filotto di vittorie in campionato “vendicando” con una buonissima prova il sonoro k.o. dell’andata. Mi aspettavo proprio questo dai ragazzi, uno Joga con il morale a mille ma allo stesso tempo con la testa sulle spalle, autoritario ma rispettoso di un avversario che all’andata (noi rimaneggiatissimi) ci aveva surclassato.

Visto il divario di ieri è lecito interrogarsi su quell’esordio poco chic ma non per questo impazziremo nel cercare le risposte. Anche se temporalmente è passato poco più di un mese gli Joga sono cresciuti in fretta e in  modo esponenziale stile variante delta; non a casaccio ma con dedizione e costanza, tra allenamenti e partite l’autostima e la condizione si sono ingigantite come un paio di tette dal chirurgo plastico. Quando vinci largo e senza patemi spesso si tende a vedere tutto rosa confetto oppure, per antitesi, a giustificare che l’avversario era poca cosa. Io dico che senza la giusta interpretazione alla gara non si ottengono certi scalpi. Basta vedere lo score dei rivali per capire che oltre a stendere noi se la sono sempre giocata, contro tutti… tranne ieri. Quindi bravi noi a giocare da squadra, senza egoismi e frenesia, limando al minimo di legge gli svarioni.

Una cosa mi ha colpito dritto in petto come la freccia di Cupido: stiamo diventando perfezionisti, snob che ordinano il vino costoso di nicchia con l’ erre moscia e il mignolino alzato. Undici a due per noi ed eravamo lì a discutere le due-tre situazioni dove dovevamo fare meglio…ma sui gol presi, ma qui, ma là. Bello caspita, perché di solito dopo vittorie così nell'aria senti solo profumo d’incenso e poi la partita dopo ti scotti peggio del tonno tataki.

Dobbiamo essere più freddi sotto rete e magari anche il Bove avrà un gol per suo figlio da mettere sotto l’albero a Natale, dobbiamo essere meno istintivi nelle marcature e perfezionare altri cento, mille aspetti però non difettiamo in generosità e voglia di fare; pure ieri abbiamo martellato per tutta la partita gestendo forze e mutando pelle senza mai indebolire il quintetto in campo.

Per la prima volta siamo andati in vantaggio noi (2-0) evitando di dover rincorrere il risultato e nel primo tempo il punteggio è rimasto in bilico più per la nostra imprecisione a rete che per la reale spinta dei Binario, comunque dignitosamente in partita.

A inizio ripresa nonostante un dominio Joga incontrovertibile arriva il secondo gol ospite (4-2) per quel leggero brividino che però passa subito, sepolto come una mummia egizia dai gol di Arla e Mirco ad aprire il varco ad un finale con il pilota automatico inserito e l’ombrellino nel drink.

Guidati da uno straripante Mux anche se partiva qualche metro più indietro abbiamo difeso con ordine fino al triplice fischio (tra un po' ci spiegava a parole pure quello) e abbiamo conservato le energie per consolare Bove l’ingannatore. Ora testa alla prossima (durissima) ma prima fatemi assaporare ogni instant di questo Joga, bello sempre come un outfit del Mirco. 

STILO 6,5: Serata tranquilla ma quando cala la concentrazione e l’avversario trova il pertugio lui risponde presente con un paio di uscite slavina che ne esaltano il tempismo e la stazza da Bisteccone. Beffato solo da due tocchi ravvicinati a centimetro-zero per il resto è ermetico. Doppio assist dalla porta vale un bel più due ai fantacalcisti Cai,  MOUNTAIN. 

ORSI 6: Prestazione di sostanza ma meno lucente di sette giorni fa, mette il guinzaglio ma a volte è troppo irruento, in sequenza tre falletti che ci stavano ma che erano evitabili nel contesto. Bello l’assist di destro per Dante, scampoli di classe operaia….EXPLICIT. 

MUSSI 7,5: Prima panchina un po' casual perché non riesco a fare a meno di chiamarlo Mirco, entra ed è ira di Dio, con due piedi certificati platino che apparecchiano la tavola al Bove (peccato). Giganteggia anche nella ripresa e in pizzeria con una peperoni salamino e phila che mi ha sballato le analisi solo a guardarla, LUSSURIA. 

FERRARI M. 7: Sempre sostanzioso come il rancio dei militari, dove lo metti sta bene, come la panna spray. Bene sia in fase di contenimento che in fase di spinta, si vede che la gamba sta iniziando a girare senza intoppi. E ne segna due, distaccando l’inconsolabile cugino. Vorrei dargli mezzo voto in meno per la distrazione sul primo gol ma vorrei anche il suo stilista quindi le due robe si annullano, DESIDERIO. 

FERRARI L. 6,5: Partiamo dal fondo: un compagno perde un pallone banale, siamo già irrecuperabili per gli avversari e potrebbe essere chissenefrega invece lui ripiega e gli sradica la biglia peggio di uno scardina-radici…questo conta più dei gol anche se stanotte ha dormito sul divano. Quando si è ingobbito come un cammello dell’Oman ed è andato via in serpentina è stato un massaggio thai per le mie pupille, HAPPY ENDING. 

CREMONA 6,5: Sempre prezioso, sempre abile quando il gioco è corale e lui piazza ordine e corsa in cima alla lista delle cose da fare. Non segna e nel secondo tempo può addirittura prendere fiato…non abituato a giocare così poco non paga nemmeno il campo, PORTUGAL. 

BOSELLI 7: Schiumava dalla voglia di timbrare il tabellino, un po' per sé e un pò per sfregio al Bove ma senza l’ansia da prestazione, giocando per la squadra e fraseggiando tecnicamente benone con gli altri davanti. Il tocco risolutivo arriva nella ripresa (meritato), BURN.

ARLANDINI 8: Mette il pigiama al match mortificando la difesa ospite, incenerita, impaurita, in confusione. Gol supersonici (quello in doppia veronica), bellini, spietatamente brutti, vede la porta come pochi, LUXOTTICA.

AVVERSARI 5,5: Reggono un tempo e secondo me avevano assenze, però lo schianto nel secondo fa rumore. All'andata ci avevano battuti con merito ma non credo ci abbiano sottostimato, siamo noi in risalita.

ATMOSFERA 6+: Per noi festosa ma i monologhi dell'arbitro, alcuni in rima baciata, alla lunga tendono allo sbadiglio.

La frase della serata: " Le tue pagelle sono la cosa più lunga che leggo in settimana, sono più tipo da Instagram.." Mussi il social media manager.

 


venerdì 19 novembre 2021

JOGA MALITO - ALSENO GOMME 6 - 2

 


Pssssss (rumore di ruota sgonfia).Uno Joga solido e combattente si impone nella sfida casalinga contro Alseno Gomme conquistando con merito tre punti fondamentali in chiave futura, capaci di ritoccare come il botulino la mini classifica del girone. Dovevamo dare seguito alla buona prestazione di sette giorni fa e capire se la virata del primo successo in campionato ci aveva messo sulla giusta rotta. Devo dire che in settimana le vibrazioni della squadra erano quelle giuste ma poi si sa, la partita scorre su propri binari e bisogna essere bravi, maledettamente i più bravi, in quell’ora lì.

E lo siamo stati, nonostante il solito inizio in complicanza (0-2) che non ho ancora chiaro se è più sfortuna o più malvagia perseveranza: lo stracchino Nonno Nanni paragonato ai nostri approcci soft è un torrone della Sperlari invecchiato male. Però anche nelle difficoltà non abbiamo mai perso la testa; ci siamo rimodellati su un avversario che pressava altissimo rischiando via via sempre meno e aumentando in pericolosità. Con quella spruzzata di cinismo e di qualità davanti che ha fatto la differenza a tal punto che a metà frazione l’avevamo già rimessa in bolla.

Servono altri indizi mio caro Watson ma a me sembra uno Joga che nelle difficoltà si esalta. Perché gli aspetti da migliorare sono tanti e su quelli dobbiamo lavorare ma gli attributi o si possiedono o non ce n’è. E la squadra ha carattere e anche una sua identità, tolti i primi dieci abulici minuti abbiamo difeso e attaccato all’ unisono, dall’esofago al sedere come una scarica di Arla.

Siamo partiti rischiando l’uno contro uno e abbiamo finito raddoppiando su tutti, gli esterni e le punte che si sono alternate ieri hanno fatto un lavoro incredibile, sembravamo una fabbrica di tarantolati operai cinesi. Capiamo i momenti della partita, capiamo quando bisogna soffrire e quando invece bisogna ucciderla, quando fare casino e quando invece tenerla a bada…da esempio i minuti conclusivi di entrambi i tempi: eravamo al quinto fallo e ci siamo posizionati in trincea, attenti ma mai sopra le righe. L’avversario di ieri non era una passeggiata di salute. Gente di corsa, giustamente attaccata ai propri colori e spesso sanguigna. Mettergli il bavaglio e portarla a casa non era scontato neanche nelle settimane del Black Friday…quindi giù il cappello.

Idrante spianato però sui facili entusiasmi. Abbiamo perso le prime due e non era il nostro funerale, beh allo stesso modo adesso non è Capodanno. Stiamo intrecciando una bella trama ma è ancora tutto in divenire, specialmente in tempi pandemici nei quali fai gli scongiuri perché tutto prosegua in modo adorabilmente normale, settimana dopo settimana.

Ho una scena che mi rimbalza in testa dalle dieci di ieri sera: triplice fischio (con lui di solito sono tre rimesse da rifare o una rimessa da ripetere tre volte) e Arfo in piedi che ci applaude come se fosse il capo ultras, amore incondizionato. Ieri non era neppure entrato, nemmeno nel finale. Se invece di spellarsi le mani fosse stato intento a inviare una mail o fosse rientrato a testa china negli spogliatoi avrebbe avuto pure la ragione dalla sua parte. Invece era il primo a incitarci, di una grandezza unica. E’ questa la forza Joga e io non voglio perderla, nemmeno in cambio di tutti i trofei del mondo. Più che in passato ho messo tutto me stesso in questa squadra, come fosse un  Horcrux; ma caspita, vi vedo e capisco che ho ancora tutto da imparare.

 STILO 7+: La maledizione dei primi due tiri è ancora da infrangere, il secondo poi era un bolide telecomandato capace di fare la barba al palo come un barbiere Proraso. Ma da lì in avanti è uno scudo respingente. E attenzione non è solo un alternarsi di parate, Simo è un leader naturale in campo. Ieri dopo una punizione le sue urla hanno svegliato un tizio in Nuova Zelanda (fonte TG COM), VIKING. 

ORSI 7+: L’ultima volta che aveva giocato una partita quasi per intero avevate ancora tutti tra le mani il Nokia 3310, ma se lotta così può ancora dire la sua. Per usare termini inflazionati: mette in zona rossa qualsiasi avanti neroverde, manco fosse il Cts, LOCKDOWN. 

SILEO N. 6: Unica nota grigia di una serata fluorescente. Non per la prestazione, anzi era entrato con il piglio giusto, ma per quella botta rimediata al ginocchio che sembra non preoccupare troppo ma che sul momento, incrociando con lo sguardo il Cremo (quindi abbassando lo sguardo), mi ha fatto pensare “Carriera Finita”. RIP. 

CREMONA 7,5: Il suo ingresso è la scossa al diavolo brutto e addormentato dei primi frangenti. Sempre in movimento, su ogni palla come peluria pubica, scaltro e opportunista nel realizzare la sua prima doppietta in stagione, GOAT. 

FERRARI L. 7-: Conosco il suo potenziale e la barra non è ancora piena, fidatevi. Basta vedere cosa fa in allenamento, gol a grappoli compresi. L’aggressività dei rivali accende braci sotto al suo possesso palla, sempre elegante ma che ha bisogno di spazi e tempo. Upgrade totale nella ripresa: non perde un pallone e migliora il palleggio della squadra, AIR FRESH. 

FERRARI M. 7: Altro contributo importante: entra e ci mette corsa, spigolosità nei contrasti (tutti vinti) e anche qualche buon tiro dalla distanza a scaldare le mani al loro (fino a lì) inoperoso portiere. E’ giocatore vero, di garra, in contrasto con quegli abitini da lord d’oltremanica che sfoggia prima dei match, SETA RUVIDA. 

MUSSI 7: Era un po' stanco, si, ma azzanna la partita come non ci fosse un domani e alla fine la sua qualità straborda da tutti i lati come le salse nel Kebab. Spesso per fermarlo ricorrono al fallo: Mux sorride beffardo, incassa e appena può presenta un conto salatissimo (stessa tecnica dei meccanici) con una doppietta da visibilio, SELFIE STICK. 

BOSELLI 6,5: Non ha giocato tanto ma ha giocato strabene con quella paternità contestata su uno dei sei gol che mi fa sospettoso…sempre meglio non avere cose o persone in condivisione con Carlo Dante. Sulle sue qualità non ci sono dubbi, ormai degli Joga è un veterano, ma quel che lui non sa è che sta migliorando più in questo mese e mezzo (accanto ad Arla & Soci) che in una carriera equamente divisa tra segnare dei gol e importunare morose, LANDO BUZZANCA. 

ARLANDINI 7,5: Era in dubbio (più suo che mio) dato che l’ultimo pasto assimilato era l’arrosto di domenica. Liquida (ops) i nemici con due saette che riequilibrano il tabellino e la flora batterica in un momento dove era un attimo affondare. La sua capacità di attirare a sé i difensori avversari e poi scaricare (eddai) il pallone al compagno più libero è la cometa da seguire, BALDASSARRE. 

AVVERSARI 6,5: Primo spezzone da incorniciare per cattiveria agonistica e organizzazione in campo, capitalizzando al meglio due tiri da fuori che nemmeno a Fifa Street. Ci provano fino agli sgoccioli, incapaci però di sgretolare nuovamente il nostro muro difensivo. Meno animosi che in passato, la partita così è stata vibrante ma non schizofrenica. 

ATMOSFERA 7: Saranno le panchine lunghe ma il chiasso e la tensione di una gara sentita trasportano emotivamente. Brutto siparietto pre-match: una partita tra sbarbatelli svogliati con il solo scopo di ritardare il Cai Soccer. 

La frase della serata: "Da domani sei presidente", Ale rivolto a Mirco. In quel preciso momento il suo cappotto ultima moda color cammello guardava dall'alto al basso la tuta acrilica Givova del Pres.

 

 

 

 

 


venerdì 12 novembre 2021

MOLTO PIZZA - JOGA MALITO 4 - 5


 

Toc Toc. Il Diavolo batte i primi tre colpi del proprio campionato centrando in trasferta e su un campo difficile un successo tanto atteso quanto meritato. Dopo la sconfitta contro la Bme e un turno rinviato avevamo riempito il serbatoio della rivalsa ma anche accumulato tensioni; con questa gara e soprattutto con questo risultato positivo possiamo scrollarcene di dosso un po' e guardare con fiducia alle prossime gare. Avevamo una scimmia sulle spalle che ormai pareva un orango, ma i punti sono da sempre la miglior medicina, il rimedio ad ogni male.

Uno Joga che ha convinto ancora una volta nella prestazione, nonostante un inizio allo Xanax e un finale coi brividi. Eh si, bisogna togliere dal conto quei primi dieci minuti dove siamo apparsi molli e poco determinati e quella rilassatezza conclusiva che poteva vanificare gli sforzi, ma per il resto abbiamo fatto bene. Che non è benissimo: possiamo e  anzi vogliamo alzare l’asticella alla prossima tacca e poi a quella dopo.

Era facile perdere la testa dopo quel 2-0 nei primi istanti di partita, gol casuali e sfortunati ma che comunque entrano a gamba tesa nel tabellino. Abbiamo iniziato a macinare gioco, passando dai recuperi di Ale alla corsa del Cremo ai muscoli di Mussi un solo filo conduttore, la netta convinzione di volerla ribaltare. La spinta emotiva è tanta. La rabbia di Bove e la pazienza di Arla sembrano in contrasto tra loro ma in realtà sono sussulti di una squadra più viva che mai. Il pallino del gioco è sempre in mano nostra adesso ma il campo largo e un avversario giovane e ben organizzato fanno si che ci voglia tempo e qualche chanches sciupata prima di concretizzare una certa superiorità. Il gol, quello dell 1-2, è una skill da manuale con triangolazione a velocità supersonica e timbro del Cremo.

Inizia la ripresa che siamo ancora sotto ma la musica non cambia, e con il passare dei minuti la nostra pressione si fa martellante come un trapano U-Power in camera di Diletta. I gol arrivano, puntuali come il Black Friday: punizione bomba e serpentina di Arla, primo centro stagionale di Mirco e ancora Arla con un perfido diagonale. La partita ora è più scoperchiata di una Cabriolet.

Sul 2-5 allentiamo la presa. E’ vero non manca molto ma la profezia in panchina di Dante (approfondimento più avanti) merita attenzione e scongiuri. L’errore finale non è nei cambi ma nella mentalità; si attacca e si difende in cinque ma se l’arbitro scandisce il recupero e tu sei in vantaggio va parcheggiato il pullman davanti alla porta se serve. Invece giochiamo di ricamo e gli avversari accorciano di due lunghezze… il triplice fischio è la liberazione da una beffa che non so se avrei retto. C’era un po' di tensione, giusto ammetterlo. A volte la voglia di fare frega e annebbia come una Sambuca 42°. Ma tutti, anche se magari con idee o percorsi diversi volevamo la stessa cosa, tornare a vincere prima di subito. E ricordavo bene… è sempre bellissimo.

 

STILO 6,5: Sul primo gol, forse coperto, parte leggermente in ritardo, sul secondo è beffato da un’autorete fatto sta che siamo sotto e nemmeno si è dovuto buttare (che su quel fondo da zerbino in offerta è grasso che cola). Si riscatta con alcune parate d’autore, non tante ma determinanti se penso poi al vorticoso epilogo, MUST HAVE. 

SILEO N. 6,5: Inizio complicato, sarà il fondo in sintetico sarà che la gara si mette subito male ma sembra un’Apecar su una strada di montagna. Cambia tutto nella ripresa: concentrato, gladiatorio, sempre sul pezzo, SWITCH OFF.

ORSI 7: Al netto di quella distrazione da corner, per fortuna sventata, il migliore per distacco del pacchetto arretrato. Il momento era delicato, se ne prendevamo un altro era notte fonda, invece non fa passare l’aria come un piumino Peuterey. Sgargiante il diverbio casalingo con il Cremo: un mondo di pan di zenzero e canditi versus il Grinch. Chiedergli di fare l’onesto (in partita oh)  è come chiedere a un rom di non occupare un appartamento sfitto, PIGNA. 

ARFANI 6: Entra per conservare il risultato in un momento della partita  in cui basta mettersi lì, non servono invenzioni. Invece la squadra si appisola e viene lasciato due volte solo nell‘uno contro uno…imperdonabile. Zero colpe, anzi risolve un paio di ingorghi che potevano riservare brutte sorprese, COUNTDOWN. 

CREMONA 7+: Quanto corre l’onesto Cremo. Il coniglietto rosa della Duracell a suo confronto è una pippa clamorosa. E condisce il tutto con il taglio (perché è lì che nasce tutto) per la marcatura più cool della serata. Con dieci Cremo in squadra magari non vinci il campionato ma ci vai vicino, sicuramente il Premio Bontà  lo porti a casa, SAI CHE SCHERZO CREMO. 

MUSSI 7: Anche lui è ovunque, mastica futsal come fosse tabacco e lo trovi sempre nella posizione giusta, un attimo prima è lì a difendere e quello dopo è già davanti che propone. Gli manca il guizzo, la stoccata che imprime il marchio alla partita, però porca miseria che lottatore. Misterioso ma bullo il suo rifiuto alla foto finale, gli perdono tutto in questo momento anche se ha tentato di vendere la maglia Puma su Ebay, MIELE. 

FERRARI M. 7: Inizio al piccolo trotto, in attrito con il sintetico pontenurese. Poi, cresce la squadra e lui si trasforma in purosangue. Rincorre avversari in ogni spigolo e quando gli capita l’occasione buona non la sbaglia. Che un secondo prima del golazo ho pensato di toglierlo e Arla me lo ha impedito è storia. Vedi che sono onesto anch’io in fondo? KILL BILL. 

FERRARI L. 6,5: Ha sotto un bel motore, ma va a gasolio (e inquina pure tanto Greta). Ci mette minuti per entrare in sintonia con il match e intanto ribolle, ma il suo secondo spezzone è certificato. Assist al bacio ad Arla e tante giocate di qualità, con calma e una certa raffinatezza, CHARME. 

BOSELLI 6: La caviglia in disordine e un paio di calzettoni cromaticamente inadeguati me ne sconsigliano l’uso. Però il suo primo spezzone è  tosto e generoso, non cerca di strafare e la squadra migliora nella manovra. Un po' svagato nel finale, MORATA.

 ARLANDINI 7,5: Calamita ogni palla lunga e tutte le volte sono boccate d’aria fresca, ma il gol, nei primi venticinque non arriva nonostante un legno che avrebbe meritato miglior sorte. Il gol su punizione spezza il sortilegio….alla fine sarà tripletta: quello dove mette a sedere anche il portiere lo caricherei su Only Fans, ARLANDOWSKI. 

SILEO C. : Stavolta non è entrato ma da una grossa mano nel gestire i cambi, tutti azzeccati peggio di un indovino.

AVVERSARI 6+: Squadra ben attrezzata, un mix di giovani dalla corsa sciolta e un paio di marpioni messi lì al posto giusto. Però ieri sono stati dominati per buona parte della gara, il recupero finale non deve dopare il giudizio. 

ATMOSFERA 6: Vittoria a parte odio tutto di questo campo, da ieri anche il custode che mentre sei lì che ti insaponi con gli occhi arrossati di shampoo (a secco perché avevamo i gettoni dell’autopista) ti batte un dito sulla spalla e ti dice “gettoni?” come uno che vuole venderti un iphone-mattone all’Autogrill. Però quando vinci tutto passa.

 

La frase della serata: “ Finalmente i primi tre punti…” Dante, seduto in panchina a partita quasi terminata. Da lì ci hanno segnato due gol in tredici secondi, si segnalano poi: un uragano in Canada, una tempesta di cavallette in Sudafrica, il Covid 22 (coming soon)…

 

venerdì 29 ottobre 2021

JOGA MALITO - BME BAR CAVALLETTO 2 - 9

 


Halloween Night. Ne abbiamo presi nove, restando al palo in classifica al cospetto di un avversario mostruosamente forte,  tanto per rimanere in tema. Eppure ho visto una squadra più viva che mai, in partita e con il risultato in parità fino a metà secondo tempo. “Spiaze” per dirla alla Simone Inzaghi per quei maledetti dieci minuti finali, nei quali è saltato un po' tutto e mentalmente abbiamo ceduto di schianto, vanificando una partita fin lì perfetta. Alla distanza avremmo perso comunque? Possibile. Ma leggere quello scarto nel tabellino che fa sembrare quella di Bme una gita fuori porta….fa più male che un flacone di Astrazeneca sparato in vena a un no-vax.

Eravamo stanchi, con il morale alle caviglie e colpiti da un paio di gol (rigore annesso) che avrebbero tagliato la testa a chiunque. Ma non importa, non dovevamo mollare e saremmo qui a scrivere di un risultato bugiardo, non di blasfemia. Ma tolto il finale mi resta impresso nelle pupille lo Joga che vorrei sempre vedere: coeso, duro a morire, capace di tramortire e rispondere colpo su colpo a un rivale più forte ma che solo nel finale ha trovato l’allungo per vincere la partita.

Il nostro primo tempo, sofferenza a parte, è un capolavoro tattico e difensivo. Loro attaccano, prendono campo (a volte troppo) ma noi la buttiamo dentro per primi, raddoppiamo, prendiamo una traversa  che poteva fare 3-0 e li mandiamo più in tilt del flipper della sala giochi. Dante vincendo sette rimpalli si presenta solo davanti al portiere e viene steso come un procione che attraversa la tangenziale nell’ora di punta. L’arbitro fischia timido ma non espelle, non vuole sporcarsi le mani. Così arriva l’1-2, frutto anche meritato di una supremazia ospite schiacciante.

Le energie calano e ad inizio ripresa una rasoiata inchioda il punteggio sul due pari. Manca ancora una vita e le parate di Simo scandiscono il tempo come un pendolo da salotto, ma manca ancora una vita al triplice fischio. E’ un momento nel quale rischiamo il k.o. ma al contempo di sferrare il destro vincente. Un Luca Mussi indemoniato, spesso solo contro tutti, appena riesce mette apprensione e anche un ottimo Bove manca di centimetri il tocco vincente.

Ma il vento della gara non tira più nella nostra direzione. Nel secondo tempo loro calano gli assi gettando in mischia la formazione tipo; via in naftalina i pesi morti, mentre noi siamo più spremuti di un succo di melograno maturo. Eppure è un rigorino (che ci stava) a far saltare il banco. Il sorpasso sarebbe arrivato l’azione dopo, o quella dopo ancora…ok, ma l’arbitro, da angelo immacolato quale voleva apparire stavolta non ci pensa un attimo a giustiziare il match…bah. Il contraccolpo è notevole. Perché in serie arrivano due eurogol del loro player più forte che mettono i titoli di coda alla sfida. Crolliamo, come non si dovrebbe, ma la prestazione mi fa comunque intravedere il sole dietro le nuvole.

Siamo passati dalla carica 100% all’amarezza finale però credete a uno che di Joga Malito ne ha visti tanti, anzi li ha visti tutti. Abbiamo lottato qualche volta per vincere campionati, spesso per buoni piazzamenti, ma qui l’asticella si è alzata. So che con la squadra attuale il campionato pre-covid interrotto a metà lo potevamo vincere con il cappello Panama, il sigaro in bocca e il giornale sotto al braccio. Ma dopo due anni di stop, un telaio mezzo nuovo siamo all’ inizio di un percorso. Ci sto a perderle anche tutte pur di vedere dove arriva questo gruppo. Si impara dalle vittorie, dalle sconfitte si impara il doppio.

Un progetto prende valore solo se è a medio-lungo termine…e il nostro è appena iniziato. Vorrei avere la bacchetta magica, sim salabim e sistemare tutto. Ma prendi gli avversari di ieri: Bme? Prima erano Bar Agnello, o forse Naima….scorri e vedi che giocano insieme da mille anni. Bravi loro comunque, lo sono sempre stati.

Cai, veniamo a noi. Sarà la nostra palestra, e so che ne usciremo grossissimi. Quest’anno ho giurato di farmi andare bene tutto, però che mappazzone (cit).


STILO 8: Ha preso nove gol evitandone sei milioni. Per poco non para il rigore, sarebbe stato un orgasmo difficilmente occultabile dai  nostri candidi pantaloncini bianchi. Ale per tenerlo sul filo del rasoio sempre e comunque, in pizzeria, gli ha addebitato qualche colpa a casaccio sugli ultimi due gol, ENERGUMENO. 

ORSI 6,5: Primo tempo di marcatura nuda e cruda, efficace e solido, esce che siamo ancora verginelli in quanto a gol subiti. Il rientro è più traumatico, affonda anche lui nel brutto epilogo Jm, DEMIRAL. 

CREMONA 6,5: Il suo lavoro, nel primo tempo in modo particolare, ma anche per lunghi tratti nel secondo è preziosissimo. Incollato alla loro fonte di gioco, lotta su tutti i palloni anche quelli più sporchi, al cospetto di avversari che potrebbero metterselo in tasca come uno Zippo. Una gara così di sacrificio presenta il conto in termini di energie ed esce più strapazzato di un uovo su Giallo Zafferano, PERPETUO. 

ARFANI 6+: Entra a partita compromessa ma fa il suo dovere, sbagliando pochi palloni e giocando semplice, cosa che non riesce a diversi compagni ormai in modalità sfiducia. Uomo spogliatoio fuori e splendida macchietta, ma tremendamente serio in campo, ESEMPIO. 

ARLANDINI 7: Davanti un simil Dzeko imbattibile nel gioco di sponda e nel far rifiatare la squadra, dietro forse ancora meglio, maestro in marcatura e bravo anche nel cercare l’anticipo, unica maniera pulita per fermare la loro boa davanti. Una stecca che nemmeno al corso di Karate e la mossa di rispedirlo davanti (lecita ma non ha pagato) rovinano il suo finale, KABUL.

FERRARI M. 6+: Convincente ingresso in un momento dove proviamo a difendere la posta in palio ma palesemente a corto di ossigeno. Sul rigore è sfortuna pura: nel cadere tira giù anche la punta nemica, sfidando anche un paio di leggi sulla gravità dei corpi che erano lì dai tempi di Newton. Ok la tenuta fisica, FICHERAMAN.

FERRARI L. 6,5: Entra subito in partita, ci mette animo e miglioriamo nel palleggio. La condizione non è ancora al top, Bove non ha il fisico da ballerino di Amici e per prendere quota gli servono minuti e minuti nelle gambe. Bisogna dargliene il più possibile, RIBERY.

SILEO C. NG: Sempre sul pezzo, anche nel notificare al santissimo arbitro la non infallibilità dell'essere umano, PRECISETTI.

BOSELLI 6: Traumatico il suo all-in nella sfida ma tolti un paio di controlli approssimativi con lui guadagniamo in pericolosità e in profondità. Nel suo framezzo troviamo il due a zero e per poco non ci scappa il terzo. Per ora questo mi basta, SQUID GAME.

MUSSI 7,5: Mi ha folgorato. Ma non tanto in campo, che era giocatore vero lo sapevamo già (sue le reti della serata, strepitosa la prima) ma come uomo. Sicuro, spavaldo, sembra non gli interessi di niente e di nessuno invece è al centro del villaggio come nessun altro. L'ultima che mi aveva folgorato così tanto era stata Sofia Gucci, ma questa è un'altra storia, PREDATORE.

AVVERSARI 7: Forti all'ennesima potenza, con un paio (non di più) che con gli amatori non centrano proprio una fava. Non mi dilungo anche se contro uno Joga così tonico si sono dovuti spremere fino alla deflagrazione finale.

 ATMOSFERA 6,5: Ci crediamo noi per primi, trascinando il pubblico (ah no). Ma basta che non vedo un sintetico spelacchiato e un tendone e sono già su di giri.

La frase della serata : "Alle 20 all'Angolo". 

martedì 19 ottobre 2021

BINARIO BLINDATO - JOGA MALITO 6 - 1

 


Black hole. Uno Joga rimaneggiato sprofonda nella prima di campionato contro l’esperto Binario lasciando sul campo segnali contrastanti: tanta volontà ma una struttura ancora fragile che alle prime difficoltà si è sciolta come un ghiacciolo a ferragosto. Difficile dopo due anni di inattività presentarsi al meglio, ancora più complicato se ti vengono a mancare le pedine più importanti del tuo nuovo scacchiere, ma le assenze non devono vestirsi da alibi, bisogna lavorare e ancora lavorare alla rincorsa del tempo perduto e di una forma accettabile. E non si parla di fiato o corsa (non solo) ma di tutti quei meccanismi che permettono di resistere anche quando la partita prende una brutta piega, di rispondere organizzati al fuoco nemico.

Le difficoltà erano quindi ampiamente previste ma forse non così improvvise e dritte in faccia, Facchinetti. Ci siamo spenti dopo venti minuti di battaglia e di equilibrio, minuti nei quali avevamo tenuto bene il campo, nonostante le dimensioni XXL e il fondo sintetico non siano proprio il nostro contorno ideale. 

Ordinati, senza strafare, capaci di costruirci qualche buona sortita offensiva senza rischiare quasi nulla.Il primo gol dei padroni di casa infatti nasce da una sfortunata deviazione su calcio da fermo, l’epilogo classico che spezza una gara più monotona della copertina di un quaderno Monocromo.

Con il passare del tempo però loro crescono e noi ci disuniamo, senza un apparente motivo. Due gol uno in fila all’altro, in contropiede, quasi sovrapponibili ci inchiodano sul 3-0 e poco prima il Bove da due passi aveva mancato il tocco che poteva riaprirla. Quando fai fatica a costruire occasioni (anche per meriti altrui) una distanza di tre reti da recuperare è un bello scalino. Ho fiducia in Carlo Dante e credo in Pfizer ma non nei miracoli.

Ci proviamo, la reazione c’è, testa bassa e orgoglio: abbiamo giocato un tempo sostanzialmente ad armi pari e siamo sottoterra come gli zombie. Ma il gol non arriva, e ci infilano pure il quarto. Accorciamo subito: tiro di Ale respinto a corto raggio dal loro portiere e Dante imbuca. Altre chances sui piedi di Cremo, Bove, ancora Dante…tutto inutile, un pizzico di sfortuna misto a imprecisione  somministrata in dosi da cavallo.

Il finale è amaro, due distrazioni, le ennesime, ci castigano con un punteggio severo e tennistico ma che nulla toglie alla supremazia dei Binario, non certo dei fenomeni ma quanto basta per spazzare via uno Joga formato mignon.

I gironi Cai, zippati a sei squadre, stretti come le pussy dell’Indocina non lasciano spazio agli inciampi, bisognerà risollevarsi e in fretta. Ma proprio perché il fermo dei campionati ha spazzato via le squadre “tanto per” il livello si è alzato di colpo come il prezzo della benza, no perditempo, bisogna curare i dettagli e meritare di poterci stare; è un banco di prova importante anche per noi come società ex-Uisp.

Se sul rettangolo verde è piovuto a dirotto, nemmeno fuori il cielo era stellato. Compili ventisei moduli diversi, e il green e l’autocertificazione e le mascherine in panchina, ci manca solo il farmacista a fare l’appello e poi arrivo al campo. Mi viene incontro il custode, rigorosamente senza maschera come un no-vax triestino e mi chiede dubbioso “voi siete la squadra ospite?” affermativo… ok allora prima porta a destra, lo spogliatoio è unico per tutte e due le squadre…alla faccia di Crisanti e Sileri.

Però le emozioni di una partita ufficiale vanno al di là di tutto. Che bello riassaporare certi metodici riti che sembravano cancellati come le mie impronte digitali dopo litri di gel amuchina. E che belle le maglie nuove, nonostante lo sfortunato debutto.

 

STILO 6+: Lo conosco talmente bene da sapere che ha riempito solo il venti percento della sua barra condizione, e nonostante questo salva tutto il salvabile e anche qualcosa di extra, dato che nel rincorrere il risultato qualche sbandata è inevitabile. Le movenze non sono ancora quelle di un felino, roba che quando va in forma non passa neanche uno spillo, ma gli basteranno poche gare, CREED.

 SILEO N. 5,5: Primi venti minuti impeccabili, per il pivot nemico un' ombra, una seconda pelle. Ma la squadra perde bussola e distanze e inizia a ondeggiare pure lui. Lo assolvo però sui contropiedi in fotocopia, se sale l’ultimo si scala in copertura, PARQUET.

 ARFANI 6: Esterno basso e nel bisogno ultimo, ruvido ma efficace, mai in apnea e complice sicuramente dello spezzone Joga più convincente, quello di inizio ripresa. Sacrificato come un maialino al latte sulla tavola della rimonta (seh..), DE SCIGLIO.

 ORSI 5,5: Uno dei migliori, da subentrato, per convinzione e garra, duro nei contrasti e uno dei pochi a provarci dalla distanza per scoprire se quello che avevano in mezzo alla porta era uno in carne ed ossa oppure un cartonato. E allora? Il quinto gol è una dormita sua, sorpreso da un lancio lungo di facile lettura che beffa anche Simo, OMELETTE.

 CREMONA 6+: Ultimo ad arrendersi, collante di una squadra che si sfilaccia come un pulled pork con il passare dei minuti. Certo, un gol, una giocata di qualità in più dal Cremo me l’ aspetto, questo si, ma era la prima anche per lui. Si può correre per un’estate ma le partite vere sono un’altra cosa, GLUCOSIO.

 FERRARI M. NG.: Vittima di una contrattura nell’ ultimo allenamento, abbiamo provato a recuperarlo ingaggiando un santone delle visite mediche (caro come i diamanti sudafricani tra l’altro) ma nonostante le rassicurazioni dopo uno scatto è da buttar via come una Panda gas del ’95. Peccato perché la sua corsa sarebbe servita parecchio, GRISSIN BON.

 FERRARI L. 5,5: Parte convinto, trova il tiro e qualche dribbling presagio di sconquassi, invece si impiglia nelle maglie di una partita che finisce per stritolarlo. Peccato per quel tap-in da uno sputo (covid free) che poteva riaprire una sfida ancora in stallo, MEXICO.

 BOSELLI 5,5: Suo il gol della bandiera, potrebbe segnarne altri ma si infrange contro il portiere nemico e non la riapre. Sotto rete ok in difficoltà  come un mormone in discoteca, ma la sua gara nasconde della sostanza: ha giocato di sponda e altruista come gli era stato chiesto, ELFO DOMESTICO.

 AVVERSARI 6,5: Se mi baso su due anni fa mi mangerei le mani fino ad arrivare agli avambracci ma resettando il database dei ricordi ho visto una squadra esperta, che ha difeso bene (al contrario di noi) ed è ripartita anche meglio, uccidendo l’incontro già nella prima frazione. 

ATMOSFERA 6: Tolta l’antipatia personale per i tendoni e i sintetici resta comunque la storicità di un ritorno alla vita, ma simbologia a parte una serata non indimenticabile.

 La frase della serata: “ Ma se rendo i gettoni non utilizzati della doccia mi ridà indietro l’euro? “ Ale a Simo, preoccupato per le finanze societarie dopo l’acquisto Prime delle divise.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


martedì 5 ottobre 2021

COMUNICATO

 


Il nostro silenzio non era assenza. Semmai attesa, in un periodo lungo quasi due anni che di normale non ha avuto proprio nulla.

Anche rimanendo amatori fino al midollo teniamo a precisare che se nel tempo ci siamo fatti un nome è stato perché ci ha sempre contraddistinto insieme alla passione tanta serietà e rispetto delle regole, come non fossimo amatori. Siamo ripartiti quando si poteva finalmente ripartire, per la sicurezza di tutti, non quando era bello fregiarsi di farlo.

Due anni di stop si fanno e si faranno sentire tutti; eravamo all’apice di un progetto iniziato sotto la luna migliore, è tutto da rifare.

Ma gli Joga ripartono da basi solide che affondano le radici in dieci anni di battaglie su parquet scassati, quando il calcio a 5 non era ancora universalmente futsal ma “calcetto”, prima ancora che fosse il trend di chi non ce l’ha fatta con il calcio, quello vero.

Si riparte dall’entusiasmo di qualche ritorno e purtroppo dall’addio inaspettato e doloroso di capitani di ventura e leader in campo. Un onore averli avuti tra noi, un dovere proseguire nel mare in tempesta. Sono stati Joga  gente come Moz e Simi passando per Sarpedonti…chi conosce la nostra storia può solo portarci rispetto.

Si riparte da nuovi campionati, molto digital e poi…vedremo. Intanto la Uisp ha fatto harakiri e cerca di scappare con il malloppo.

Si riparte, infine, tra mascherine, pass e tanta strizza che vada tutto per il meglio. Ma la voglia di ricominciare era più forte, avanti Diavoli.


sabato 2 gennaio 2021

BENVENUTO 2021: DIECI ANNI DI JOGA

 


Con la fine dell'odiato 2020 si è chiuso sicuramente l'anno più difficile della storia Joga ma in particolare di tutte le nostre vite. A dirla tutta non l'abbiamo proprio vissuto, se non un veloce assaggio prima che la pandemia interrompesse giustamente ogni attività sportiva.

E quindi tutto è stato maledettamente diverso, dalla speranza di riprendere quest'estate alla mannaia del ritorno del covid pronto a ricacciarci nell'attesa, in un'apnea infinita che speriamo ci vedrà riemergere in questo nuovo anno. Noi, anche a luglio siamo sempre rimasti su posizioni molto caute (purtroppo); tanta era la voglia di tornare a giocare ma la realtà parlava una lingua diversa. Quanto ho odiato chi tentava di aggirare le regole o peggio di usarle come scudo tra un'entrata dal retro e un gel mani in ogni dove, in guerra con le fionde, in partenza per un lungo viaggio con le gomme bucate.

E tutto questo torpore si è assorbito a poco a poco tutta voglia di scrivere, trascurando questo blog che della vita Joga era e resta lo specchio più fedele. La promessa? Tornare a farlo quando tutto si sarebbe risolto. Egoista quanto vuoi ma faceva meno male guardare le sue pagine bianche che scrivere qualcosa di vuoto, speranzoso o anche divertente quando sinceramente non c'era proprio un cazzo da ridere. Perché tornare al prima anche calcisticamente parlando è un dovere ma non sarà facile. Gli Joga si sono sempre poggiati sulla schiena dritta che sorregge le teste dai sogni enormi di pochi: toccherà a loro ricostruire quando la tempesta si sarà placata.

Ma non potevo, entrando nel nuovo anno, dimenticarmi che questo sarà il decennale del team, nato a fine 2011. Se non potremo scrivere delle nostre gesta quotidiane, da un gol del Deca a un'entrata scomposta di Ale, beh sarà comunque un compleanno continuo con aneddoti e un po' di storia di questo decennio a tinte bianco rosse. Benvenuto 2021 quindi, sperando che sia solo il primo di tanti compleanni da festeggiare.