venerdì 25 febbraio 2022

JOGA MALITO - MOLTO PIZZA 5 - 2


 

Restart. Dopo lo stop forzato degli ultimi due mesi uno Joga incerottato ma eroico fa suo lo scontro diretto con Molto Pizza issandosi al momentaneo secondo posto alle spalle dell’insuperabile Bme.

La vittoria di ieri vale l’aggancio; manca un turno alla fine della regular season e siamo appaiati a pari punti ma con differenza reti e scontri diretti a favore, che non è male visto la rincorsa che abbiamo dovuto compiere, infarcita da mille piccole disgrazie in questi due mesi di inattività. Si deciderà tutto all’ ultimo giro e ci basterà vincere lunedì a Roveleto (non facile) per la certezza assoluta di restare secondi.

Quello che mi infonde fiducia è la maturità di questa squadra che anche ieri bersagliata da assenze importanti ha fatto quadrato attorno a sé ed è andata a prendersi un risultato importante con il piglio di chi sa cosa vuole e come ottenerlo giocando anche bene, per lunghi tratti.

Devo essere sincero: le sensazioni pre-match considerata la condizione generale poco esaltante e l’infermeria Joga  sold out mi lasciavano meno tranquillo di un tetto a Kiev. Vero che anche gli altri non hanno fatto le olimpiadi  in questi mesi ma per vincere la mano a volte il bluff serve completo. Ma non c’è stato bisogno di infondere coraggio, lo sguardo di tutti, da Mux a scendere, era quello di chi non se la fa sotto. E in campo si è vista una squadra fluida, lineare ma non banale, capace un momento di partire dal basso cercando con pazienza il varco giusto e un attimo dopo di sfruttare un lancio lungo dalle manone di Simo al pettorale inghiottente di Carlo Dante.

 Abbiamo anche sofferto, si, ma sempre concedendo al massimo il tiro sporco o defilato, opponendoci in ogni zona del campo, con coraggio ma anche con giudizio. Se Cristian e Simo sono stati una riconferma dietro, il carburante per la vittoria è arrivato dai due esterni Cremo e Mux, meno governabili del Donbass. Dante con quel petto appiccicaticcio acchiappa-mosche calamitava ogni palla lunga permettendoci di prendere campo e di respirare. Peccato per quegli scarpini nuovi che sembrava al palaghiaccio col “tacco 12”.

In vantaggio di due lunghezze (magie dalla distanza di un Mussi in versione Malinovskyi) ci siamo fatti riagguantare tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo, bravi i nostri avversari a capitalizzare due appoggi timidi, gli unici due, della serata. Ma non ci siamo disuniti andando a riprenderci la sfida prima con un tocco in mischia di Cremo, più sgusciante di un cetriolino, e poi con il solito incandescente Mux. Talmente incandescente che nell’ ingresso del J-Stadium ha preso fuoco un cestino di carta (giuro). Passata quasi subito la paura sovietica vedendo il fumo avanzare ho avuto la visione romantica che i nostri ultras avessero acceso i fumogeni per una torciata ma poi ho realizzato che non abbiamo ultras e ho mestamente chiesto a un avversario più flambato di me (che ero in panchina, distante) “ma cosa sta bruciando?” Lui, sguardo tranquillizzante esclama “ ma noo, solo della carta”….catalogata come re dei materiali infiammabili, ma non per lui (bene così).

Ripreso il match ecco che Dante suggella una grandissima prova con il quinto gol che incrementa il distacco e piega le ultime velleità ospiti. Che diciamolo, sono squadra di valore e ci provano fino al triplice fischio: fortunati noi ad avere un portiere Octopus che arriva anche negli angoli più difficili come un robot aspirapolvere.

Purtroppo la serata visto quel che sta succedendo nel mondo mi ha fatto gioire ma non esplodere, a volte ti rendi conto di quanto sei fortunato se attorno a te prende fuoco solo un cestino di carta e non un palazzo colpito da un missile. Siamo nel 2022 e quassù bisognerebbe scrivere boiate... non parlare di boia.

 

STILO 7,5: Completino sgargiante color cheddar che lo fa sembrare ancora più imponente, ancora più forte. E le sue manone sono decisive, di pari passo con la presenza scenica e quel vocione che rimpicciolisce anche l’arbitro che tentava di zittirlo dopo un fischio, TUTTO TROPPO. 

SILEO C. 7+: Sarò breve, per me il difensore purosangue più forte che ho visto in campionato, senza se e senza ma. Pronto all’ uso come una busta Orogel, lo tiri fuori dal congelatore e non ha bisogno di tanti input, solo un filo d’olio (a piacere). Ieri gladiatorio ma soprattutto senza pause, senza accusare la minima stanchezza, CLONATELO. 

ORSI 6+: Entra in un momento di stanca ma l’impatto è più un equivoco tattico (usciva l’unica punta di ruolo) che un suo demerito. Anzi secondo me non fa male, spinge e fa il suo dopo le prime fasi di assestamento. Tornerà di moda, come l’azzurro baby o il verde menta, FASHION WEEK. 

ARFANI 6,5: Ottimo spezzone: concentrato e attento in marcatura, preciso al millimetro nei passaggi e insolitamente spavaldo nel lanciarsi palla al piede salvo poi non sapere esattamente cosa fare proprio come un Rabiot qualunque. Nel suo giudizio una critica a me stesso: si vede che la pandemia mi ha rammollito come una macina Mulino Bianco nel caffelatte. Un tempo uno che deliberatamente mi sfida indossando calzettoni neri e non bianchi non avrebbe visto il campo, REBEL. 

CREMONA 7+: Eh sempre tanta roba il Cremo, perché sa andare negli spazi, capisce quando spingere o ripiegare in copertura. E il gol, il più brutto della serata, è maledettamente il più importante quello che sbroglia di nuovo una gara che si era accartocciata su se stessa, UNO E TRINO. 

MUSSI 8: Premessa: io pensavo di convincerlo affidandogli il 10 sulle spalle ma alla fine due sono le clausole che con avvocato Arfani abbiamo messo nero su bianco nel  suo contratto: voti alti che garantiscono presenza certa anche dopo il Pfizer e l’indicazione (punto insindacabile) del tempo di lettura nelle pagelle. Arrivabene mi lucida le Timberland. In campo è tantissime cose in una, ieri spaziale nel trasformare una squadra volenterosa ma senza guizzi in una banda di iene affamate, SCAR. 

BOSELLI 7: Tolti dal conto i primi passi con le scarpe nuove che pare una danzatrice sotto acido e il passaggio orribile che innesca il loro pareggio è un Dante due punto zero, sempre nel vivo del gioco, sempre d’aiuto nelle sponde e nel calamitare palle sporche (ah gli insegnamenti di Mastro Landu). La rete sembra un’amica inchiavabile ma alla fine vien…arriva, Dante conosce le tecniche di seduzione base dai tempi di For Men, VLAHOVIC. 

AVVERSARI 6+: Sul nostro campo, più contenuto di quello di Ponte che ha la stessa superficie della Polonia, ne escono con le ossa rotte però sono una squadra mega corretta che fa del palleggio e del fraseggio breve le sue armi migliori. Non incantano ma nemmeno demeritano. 

ATMOSFERA 6,5: Il momento incendiario fa molto derby di Belgrado, per il resto un po' di presenza ospite e un Aldo che per noi è una specie di totem porta-fortuna, in fondo tolta la tritasassi Bme in casa abbiamo sempre vinto. 

La frase della serata: “Posso farvi una domanda? Ma come fate a correre per un’ora a fila? Vi ammiro…” Un Arfo stupefatto, contento dei suoi dieci minuti di fuego e ansioso di andare a mangiare la pizza e chiuderla lì.

 

venerdì 18 febbraio 2022

LA SECONDA, SECONDO ME




 PORTIERE OCCASIONALE 7: penso abbia bevuto anzi tracannato dalla fonte dell’eterna giovinezza. Agile come una Smart nei parcheggi, balzi che io non mi permettevo di fare sui trenta, altrimenti mi ritrovavo più ingarbugliato del mercato di Bangkok. Facciamo di tutto per rendergli la serata difficile, smettendo di difendere dopo una mezzora buona di onesto rigore tattico.

ARFANI 6: Confortanti i primi due spezzoni dove non sfigura e ci mette ardore nelle chiusure. Ma il meglio di sé lo sguinzaglia nel pre-match: alla vista di Zola e Simi, due ex-compagni Joga che venera come San Gennaro nelle strade del Vomero, inizia con gli aneddoti trascorsi e per un momento se inquadro la scena tirandoci dentro al Condor mi sembra di essere nel 2016. Bene anche quando chiede il cambio, subentra Mux e va in gol, e lui si attribuisce meriti con la frase “ Meglio di Simone Inzaghi nelle sostituzioni”.

ORSI 4,5: Un gol impossibile da fallire è la punta dell’ iceberg. Sotto un mezzo disastro, un vorrei ma non posso continuo, la condizione non c’è e le gambe non rispondono ai comandi. La sua consistenza è quella di una burrata pugliese, se fosse Sanremo sarebbe Tananai, ecco…

CREMONA 6,5: Il solito motorino, nella prima parte di gara quando siamo in campo con ordine lui è un saliscendi ininterrotto. Inizia ad arrancare dopo un colpo al ginocchio e dopo che la squadra stacca la spina come un’eutanasia. 

MUSSI 7+: Ha fatto tre calcetti a settimana ma ca…se si vede, va a 2X rispetto a tutti, avversari compresi. Talmente incazzoso (nel senso buono del termine) che se Putin gli chiede di dare una mano sul confine ucraino quasi quasi ci pensa. Siparietto negli spogliatoi dove ringrazia i compagni di avventura: non perdeva una partitella non ufficiale da quando a Sanremo trionfarono i Jalisse.

BOSELLI 5,5: Partiamo dall’outfit. Nemmeno un daltonico confonde il rosso con il blu. Arriva che sembra un cicilista della Valdarda Bike, tra l’altro con quella leggera attillatura che esalta i suoi bicipiti zarri ma che fa incazzare il Pres.  La corsa c’è, precisione e controllo di palla molto meno: ogni suo stop è il gioco delle tre carte… potrebbe metterlo in porta o innescare il più letale dei contropiedi.

ARLANDINI 6+: Lo scettro della sfiga 2022 è suo e non è ancora carnevale. Troppo contento di vederlo piroettare con l’eleganza di un cigno in campo dopo che per giorni ho pensato se sulla lapide era meglio una sua foto coi baffi oppure senza. Non è al 100%, of course, ma non possiamo prescindere dal Landu che fatemelo dire, non si tira mai indietro, un vero esempio.