venerdì 23 dicembre 2022

CENA DI NATALE JOGA 2022


 

LOCATION 7: Si difende sempre dignitosamente bene L’AfterWork, tra l’altro sfondo scenico di una passata cena natalizia Joga, quella del 2015 conferma un Arfo ospite di “Chi l’ha visto” da allora. Due soli mezzi dubbi: l’albero in piazza in culo al risparmio energetico ha più lucine che Las Vegas, dentro il locale 35 gradi che percepiti saranno almeno 42 con le pizze sotto al naso, in barba al gas di Putin. 

FIDANZATE 7: quasi ostaggio di un mondo che non conoscono, che non gli appartiene…ma in fondo non è facile ridere alla parola Istanbul (noi lo facciamo, e anche di gusto..). Occhio attento sulla prole Joga, più sgusciante di un China lanciato a tutta fascia. Memorabile lo scambio di accuse Marghe-Bove su dyson e legna da ardere. 

STILO 7+: Indovinare la sua pizza è sempre facile come rubare la palla ad Ale, la più farcita del menù in carta stampata con l’aggiunta di zola e funghi, ieri con un francesismo ribattezzati champignon. Bello rilassato che non deve cantare, ma alla cena estiva lo faccio rappare con Arla (se sarà nel regno dei vivi..) come fossero gli Articolo 31. 

SILEO N. 6,5: Un umile prosecchino gli scioglie la lingua e durante l’aperitivo l’ho sentito dire ciò che tutti pensiamo… il gol preso giovedì è un po' colpa di Simone, l’arbitro ha visto quel che poteva (di riflesso alla sua pelata poi…). Uno dei pochi divertito dalla gag no-sense e quasi Secrets Santa dei Baci Perugina. 

ORSI 7,5: La sua cena poteva dirsi conclusa all’aperitivo, con quel contratto di sponsor milionario firmato con la mayo che colava da un tramezzino omaggio, avrebbe dato a pegno anche il figlio del Simo nel caso i tramezzini fossero stati senza salsina. Allo sceicco arabo propone anche di fare da presidente omettendo bilanci e J-Medical. Alla cena si muove nell’ombra ma quando giunge Pupillo Vene chiede a tutti di alzarsi in piedi, come all'appello del militare.

MENTO 8: Organizzatore di aperitivo e cena, verrà impiegato in ogni campo deve le ginocchia non sono indispensabili. Ho ammirato quando a fronte di buche clamorose ( qualcuno ha bucato due cene) lui aggiungeva altra bella gente, in pratica siamo sempre rimasti in 15 come da prenotazione (in scienze credo sia il principio dei vasi comunicanti) senza  dover richiamare il locale. Un ortolana con patatine a parte inizialmente mi sorprende ma poi capisco il restare leggero, suo figlio quando gattona è imprendibile, molto più veloce del Bove palla al piede. 

ARFANI 7,5: Sempre in forma, alle cene è un numero dieci, dimenticatevi che non sa fare (come peraltro chi scrive) tre palleggi. Un dettaglio a riprova? Arriva col capello casual spettinato, si siede vicino ai barbers e li incalza “che orari fate settimana prossima?” Sempre un prezioso alleato quando deve elargire pareri legali, da ieri so che in un modo e nell’altro la galera me la evita. 

CREMONA 7: Ha passato ogni tornante che divide la terraferma da Vernasca a ripetermi se non esisteva per caso una pizzeria tra Pontenure e Lugagnano…adesso gli scoccia fare pure tre kilometri in più…due mesi che non gioca e già si è imborghesito il Duca della Valtidone. Ancora che non si è fatto portare, per una semplice pizza, tre coltelli e due cucchiai d’argento. Memorabile quando alla vista del regalo di fine anno del Pres esclama “non ho capito se ci vuoi limonare o ci prendi per il culo…”. 

FERRARI 8-: Altro grande protagonista della Xmas Dinner. Vuoi perché la costata non è che la reincarnazione bovina della tartufata vuoi perché pungolato che non segna mai (davanti al suo bimbo) deve mostrare i muscoli e affilare gli artigli. E quando anche la sua donna lo accusa di non aiutare con le pulizie domestiche il Bove sbotta, “E ma vado già a tartufi, fare legna e al lavoro…” ci mancava aggiungesse la pesca e il ramino che gli hobby li aveva elencati tutti, immensamente Bove.

VENEZIANI 7: Quando arriva il locale prende una luce diversa, vedo i camerieri avvolti da un’aurea abbagliante e sento cinguettare gli uccellini fuori, e si che hanno doppi vetri ed è fine dicembre. L’unico a cui la società rimborserà ogni euro speso, con tanto di lettera di scuse e omaggio floreale. Però se non vieni il 19 diavolo d’un Vene…non fare scherzi. 

LIN 7+: L’altro mio protetto, come fosse un panda in estinzione. Muoio quando percepisce a metà sera che è partecipe dell’unica cena natalizia al mondo dove la società non sborsa un cent, dall’antipasto all’ammazzacaffè. Ho tentato di spiegargli che in Italia si fa così, è usanza antica, ma non credo mi abbia creduto, troppo furbi quegli occhi mandorlati lì. Ordina un caffè, non glielo portano, e mezza tavolata si alza…richiamati all’ordine come ancelle…il China è il China. 

LEPPINI 7,5: In grande spolvero, passa dal consigliarti un ristorante romano che fa buona la carbonara al discutere di lenzuola con una tale maestria…il suo meglio in coda: nell’unico momento che abbiamo parlato di campo ha detto “no, perché io sono uno strategico, studio ogni avversario già da come si pettinano”, solo che alla parola strategico, neanche finita tutta, il socio di una vita China scoppia a ridergli in faccia…ora non si salutano più e si sfidano a colpi di rasoio a chi fa il mullet migliore. 

ASSENTI 6: Ci siete mancati un sacco raga, Buon Natale a tutti e forza Joga.

 

venerdì 16 dicembre 2022

JOGA MALITO - MAIDEN UNITED 1 - 1


 Balance. Finisce in parità lo scontro al vertice tra Joga e Maiden, una sfida combattuta sul filo del rasoio e conclusa con un risultato che strizza l’occhio più al corto muso allegriano che al futsal. Peccato davvero, i ragazzi ci tenevano a concludere questo 2022 con una vittoria interna ma purtroppo si devono accontentare di un pareggio (che comunque allunga la striscia positiva) tenendo il fiato sospeso per l’infortunio di Ema che speriamo sia meno serio del previsto.

Contando il valore dell’avversario, da un po' di partite a questa parte in stato di grazia, e annotando più di un’assenza il pari non sarebbe da disprezzare, certo è che dopo una prestazione così diventa la sagra del rimpianto. Si recrimina per quel gol- non gol con quel pallone che a noi non sembrava proprio aver varcato la linea; ci si dispera per quel primo tempo di controllo e supremazia dove avremmo potuto raddoppiare più volte ma in particolar modo per quel palo finale di China che avrebbe ridipinto la tela del match. Poi nel mezzo anche le parate di Simo e un legno degli ospiti, ma se c’era una squadra che meritava i tre punti sotto all'albero beh stavolta eravamo noi.

Il k.o. di Ema vuoi o non vuoi ha cambiato le carte in tavola, perché ci ha tolti della sua innegabile spinta per la seconda metà di gara, quando ne avremmo avuto più bisogno di un frullato di sedano rapa per un vegano in astinenza. Ci siamo rimodellati difendendo sempre bene ma via via trovando sempre meno soluzioni per attaccare la porta nemica. Non è girata…non solo il palo clamoroso sul gong ma anche alcuni tiri di Mux o il colpo di testa carpiato del Nik, tutti fuori di un niente. Di buono ci prendiamo tutto il resto: uno Joga vivo, compatto, più forte di sfortune e avversità.

Dopo la pausa dovremo ripartire dal primo tempo affamato di ieri sperando di recuperare qualche pedina fondamentale, da Arla in giù scorrendo l’alfabeto. Intanto abbiamo recuperato il Cremo, riesumato il Nik Sile (partitona la sua) e tutti stanno facendo il loro per pilotarci sempre più in alto ma è chiaro che per il rush finale servirà la rosa al completo per tentare lo strike.

Aspettando i Re Magi così come si aspetta un gol del Bove ci prepariamo intanto per la cena Joga e poi si vedrà, questa era l’ultima fatica dell’anno ma il 19 gennaio arriva presto, restiamo sul pezzo. Cosa chiedo a Babbo Natale? Facile verrebbe rispondere un marsupio hi-tech come quello del Simo (apprezzato quasi solo dal China…) ma ancor più facile verrebbe da dire un palazzetto dove non ci piove dentro e dove non devo pulire la fascia come un lavavetri pakistano all’ incrocio. Se mi restano dei desideri (ah no quello era il genio..) chiederei anche del ghiaccio spray…quando si fa male qualcuno dei nostri tocca sempre curarlo con lo stregone Cremo che fa quattro balzi attorno al fuoco. Nessuno che abbia una vaga idea, fa te che l’addetto al defibrillatore è Aldo....Ma scherzi a parte chiederei solo uno Joga così, bello come quello che ha cominciato questa stagione.

STILO 6,5: Stavolta non se la può prendere con noi, per una sera zero amnesie e leggerezze dietro… para bene, ma q.b. come il sale nelle ricette. E allora se la prende con l’arbitro, per Simo era fuori di venti centimetri….mica poco,  c’è gente che con 20 cm ci ha costruito una carriera. Le patatine come terzo ingrediente della pizza in più sono una coltellata fratricida, IL PIGNOLO. 

MENTO 6,5: Solito leone indomabile, un quarto d’ora abbondante di perfezione dietro e solito stantuffone in avanti, con tutta la ripresa a disposizione ero pronto a sfruttarlo come uno schiavo in una piantagione di cacao. E invece il destino gioca uno scherzo amarissimo: contrasto violento (ma fortuito) su un pallone conteso e… sto pregando da ieri sera come un musulmano devoto, ALLA GRANDE.

SILEO N. 7-: Deve entrare a freddo, in una gara tesa sul filo dell’incertezza. Percorre quella fune senza indugi, chirurgico nelle chiusure, mai banale nel ripartire con l’azione. L’unica mezza incertezza è sulla rete presa, fosse riuscito a spazzare quel pallone sarebbe un eroe nazionale, acclamato piu' di un marocchino, SAISS. 

ORSI 6,5: Ormai è la riserva anche di se stesso, stava giocando pure bene, per questo nessuno voleva cambiarlo…nessuno tranne lui. In campo però uno spezzone come si deve, una sua ripartenza in duetto con il Nik poteva quasi risultare decisiva. Fantastica la faccia di Mux quando in pizzeria ha scoperto che una stagione Ale fece 24 gol in campionato, più facile credere che la terra sia piatta e l’Australia (esattamente come il Molise) non esiste, WHY NOT. 

CREMONA 6+: Un gradito ritorno in campo, corre e lotta come sempre, come non fosse mai mancato mezza volta. L’ho pesato nel pre-match e ok un chilo barra due in più li aveva ma poteva essere anche la barba che nel suo caso anche due giorni di mancata rasatura sbilanciano come i libri contabili della Juve. Rimettiti in forma piccolo elfo d’un Cremo, PIUMA. 

LIN 7: Una grande partita, basti considerare che il nostro gol nasce da un suo recupero in scivolata che evita l’1-0 loro e innesca la nostra azione più bella. Certo che nel finale uno con le sue qualità poteva mandarmi a nanna più eccitato di Ilona in un maneggio, ma chiude gli occhi (già mezzi chiusi) e calcia….PALO. 

MUSSI 6,5: Solito costruttore di gioco, ricama calcio, fosse argentino Adani lo esalterebbe anche quando inciampa (e capita). Sfortuna nera nelle conclusioni, fuori tutte di un nulla. Per autoinfliggersi una punizione esemplare per il fatto di non riuscire a segnare si mette in barriera ogni volta e chiede di essere colpito, MARTIRE.

FERRARI 6+: Il suo biglietto da visita è un tiro che scuote l'incrocio dei pali e comunque un primo tempo di sponde e presenza scenica, là davanti. Meno incisivo nella ripresa, ma non era facile far scoccare la scintilla in una partita più bloccata di una finale a scacchi, ALFIERE.

LEPPINI 7+: Piccante come il cibo Thai, cacciatore di taglie nel fiutare la paura avversaria e chiudere l'azione con il tocco del nostro vantaggio. Ma anche nella ripresa è pericoloso come le favelas la notte, con un colpo di testa sfiora il gol più cool dell'anno, JALAPENO.

AVVERSARI 6,5: In forma smagliante e in rincorsa dopo un filotto di risultati positivi, al gran completo...gli ingredienti per temerli c'erano tutti. Meglio noi nel primo, forse meglio loro nel secondo, in una partita tattica e difesa bene da entrambi i team. Sicuramente li vedo nei playoff a marzo.

ATMOSFERA 6-: Piovosa, devi sperare nel meteo altrimenti trovi le pozzanghere e tra un pò anche i tartufi tanto cari al nostro Bove. Fantastico Arla: era il mio fido secondo in panca ma ad inizio secondo tempo non lo vedo più, eccolo in tribuna giusto in tempo per smentire l'arbitro sul gol (Arla per sei anni, prima di fare il cuoco, ma dopo aver fatto l'astronauta ha lavorato da oculista..), non era dentro tutta.

L'EVENTO: Per risolvere il problema pozzanghere non abbiamo uno straccio o un asciugamano (leggi ghiaccio spray) e allora immoliamo un paio di pantaloncini fuori misura per asciugare alla Cinderella il pavimento inumidito. Fantastico il siparietto con l'arbitro che ci viene a chiedere qualcosa per asciugare il campo e Ale gli mostra i pantaloncini (bianchi) che dopo varie strofinate erano sul marroncino e sembravano cacati da pochissimo...l'arbitro glissa e dice, no fa niente...

mercoledì 7 dicembre 2022

FLYNET - JOGA MALITO 3 - 4

 


Pleasure. I diavoli superano in rimonta un’ottima Flynet e tornano dalla nebbiosa trasferta cittadina con i tre punti e il pieno di autostima. Non è stata una passeggiata. Vincere, contro un avversario di alto rango che si trovava a un certo punto in doppio vantaggio sembrava una scalata impossibile, invece i ragazzi sono stati straordinari nel non perdere mai la bussola e nel trovare nella ripresa i gol del sorpasso. Siamo stati squadra, con la “S” stampa maxi come  sulla pettorina di Superman. Una compattezza ritrovata, un avviso ai naviganti che in questo mare il galeone Joga se rema unito sarà inaffondabile per molti.

Venivamo da una sosta (rinvio contro Fiamma) provvidenziale per recuperare in extremis e inizialmente solo per la panca qualche incerottato. Ma l’avvio di gara dei nostri è stato ottimo: difesa alta, buon ritmo, palleggio continuo senza forzare mai la giocata. Solo il gol era assente ingiustificato ma lì per lì sembrava solo questione di tempo perché in porta ci arrivavamo senza intoppi. Invece a surfare sull’ onda dei nostri sprechi gli avversari ci infilavano con due contropiedi letali…2-0 e solo la mano de Dios del Simo negava loro la terza rete che probabilmente ci avrebbe sepolti.

Ma è uno Joga che non si spegne e resta nel match anche con mezza tacca di morale; il gol del Vene, quello che accorcia le distanze, è una ricarica rapida, e sul finire del tempo un colpo alla Bruce Lee del “maleducato del gol” Arla riacciuffa la parità, è due a due.

Sembra un buon presagio invece a trenta secondi scarsi dall’ inizio della ripresa una disattenzione difensiva enorme ci ricaccia negli inferi. Paradossalmente il secondo tempo non lo giochiamo bene come il primo, nonostante una remuntada che mi ha fatto risvegliare ancora barzotto, this morning.

La partita è spigolosa, non cattiva intendiamoci, ma senza convenevoli. E gli avversari, con il vento a favore, li vedo spavaldi come se perdere non sia proprio un piatto presente nel menù del ristorante. Ed effettivamente, al contrario del primo, ci mettono sotto, rischiando più volte di dilagare. Il Simo ci tiene aggrappati alla vita come un respiratore finché una doppietta di un immenso Vene (assist decisivo del re dei tartufi) è un cumshot tutto in faccia alla loro boria.

Ecco che allora una rimessa non te la ridanno come tu hai appena fatto tre minuti prima e via dicendo, fortuna che manca poco e i cambi giusti l’anestetizzano fino al triplice fischio.

Si, abbiamo sofferto, la potevamo perdere…e invece l’abbiamo vinta, tutti, anche chi non è sceso in campo ma ha incitato ogni giocata dei compagni come se fosse in curva sud. Manca giovedì, altra sfida non facile, prima della sosta natalizia. E sarebbe bello chiudere l’anno solare con altri tre punti…dai è! 

STILO 8: Ha una fame di vittoria ( o una fame e punto..) che inghiotte tutto, compresi i nuggets Salvaeuro. Tentacoli a piovra sulla partita,  nel secondo rischiamo il tutto per tutto per vincerla ma andiamo a un soffio dal perderla, santo subito, AVVENTO. 

MENTO 6,5: l’Hakimi bianco, non riesci a tenerlo inchiodato dietro, si sgancia e devi ricorrerlo con il lazo come nel west. Sfortunato sul primo gol, distratto sul terzo, ma quanto spinge l’Ema nazionale…è uno dei volti della rimonta, due assist e una cartolina ai rivali, SAYONARA. 

VENEZIANI 7,5: Devastante, anche ingolfato di carboidrati resta imprendibile negli inserimenti senza palla e bravo a coprire le sgroppate di Ema. Tre gol che infiammano la partita, molotov. Piccolo spoiler, gli sto facendo indossare maglie Joga sempre più strette (stavolta aveva la S da bambino del Cremo) sperando che ingrassi di mezzo chilo e non riesca più a togliersela… sarebbe per sempre, SECONDA PELLE. 

LIN 6,5: Solito rendimento, nei primi 15-20 minuti dove giochiamo in pantofole è tra i migliori per distacco poi, fermo da alcune settimane, inizia a rallentare la corsa. La gara è molto fisica, spezzettata come il ripieno dei bao; onesto contributo anche nel secondo tempo, non fa magie ma nemmeno scompare, SIM SALA CIN. 

FERRARI 7: Nel primo scalda i motori, si divora un gol, serve l’assist per il Vene. Ma nella fanzone ci aspettiamo tanto da Bove, mentre gli altri lo vedono solo un tubero sporco di terra, per noi è un tartufo bianco pregiato. Ed è nel secondo che cala l’asso, il passaggio per il gol della vittoria è haute patisserie, MACARON. 

MUSSI 6,5: Considerato che potrebbe infortunarsi anche sbucciandosi una mela (ho riguardato il video migliaia di volte..) metterlo dentro in una partita dove volano schiaffi come in un film di Bud Spencer, è un rischio incalcolabile. Il nostro capitano lo sa, ma non voleva e non poteva mancare. Togliendosi il felpino, senza peraltro slogarsi nulla, ho capito che avrebbe dato il suo solito contributo di lotta per la causa, HERO. 

BOSELLI 6: Manca l’appuntamento con il gol di un centimetro e si giustifica “sembra facile deviare quella pallaccia del Vene eh, tutti bomber oggigiorno..” Un arroganza che ci piace ma che merita di fermentare in panchina come un Vermouth rosso. Scherzi a parte, quando rientra non demerita, bravo nelle sponde e nel non perdersi mai l’uomo quando tocca difendere, IMMORALE. 

ARLANDINI 7: Si vede che è a mezzo servizio e allora si accontenta di fare cose semplici, la legge della pasta al tonno, per intenderci. E questo fino al gol da cineteca, che abbaglia una partita ancora indecifrabile: colpo alla Ibra e rete che si gonfia. Al Mc l’ho visto sfidare un inserviente: il panino più difficile da fare gli ha detto? Il Mc Toast, buoni tutti di fare quelli zozzi pieni di salsine acide, GIUSTO. 

AVVERSARI 6,5: Un ottimo team, ma lo sapevamo, che condivideva con noi grosso modo punti e ambizioni. La sfiorano, l’accarezzano tutta la sera e alla fine la porta a casa il Carlo Dante…quante volte sarà successo nella real life. Non meritavano di perderla… o forse si, ma per questo comprendo l’incazzatura finale un po' a casaccio, verso tutto e tutti. 

ATMOSFERA 7: Beh caliente, con una panchina che sembra un manipolo di ultras e un andamento della sfida che incoraggia a crederci. Ale, Nik, anche il Cremo…non sono scesi fisicamente in campo ma è come se l’avessero fatto…United. 

L’EVENTO: E’ appena finito il primo dei due tempi e un Vene rosso come la bandiera del Marocco viene verso di me e mi fa “Non ho rotto il fiato..”. Io lo guardo, pensando, guarda questo il primo gol che segna e già  è dal Pres a chiedere l’aumento. Poi aggiunge “ eh prima della partita sono andato al Mc (sottolineo: prima della partita) e ho mangiato due hamburger..” Sudava mayo, è vero, ma ho deciso di non toglierlo…tre gol e bravo io.






venerdì 25 novembre 2022

JOGA MALITO - C.S.G. FUTSAL 8 - 6

 


Macumba. I diavoli tornano alla vittoria casalinga contro un buonissimo Csg Futsal ma di certo non si possono alzare in alto i calici; dopo Arla la settimana scorsa è costretto ad alzare bandiera bianca il nostro capitano, frattura scomposta dicono gli ortopedici. L’infermeria si riempie e perdiamo pezzi come un aeroplano in picchiata (giovedì ci sono i Fiamma..) ma era importante tornare ai tre punti e lo abbiamo fatto nel migliore dei modi a parte qualche brivido sul finale.

Se qualcuno poteva pensare che sarebbe stato un campionato di seconda mano, dove tutti si scansano e ti dicono “prego, non c'è di che..” beh spero si sia accorto che invece è un torneo più spinoso di un cactus texano. Si lotta, ci si picchia, ci si fa male, tolte 2-3 squadre tutte giochicchiano e fanno le cose per bene come la Galbani. E quindi non si può e non si deve mollare, anche una vittoria che sembrava scolpita nella pietra nel primo tempo e che poi diventa una sudata estiva assume pieno valore. E come detto, tolti i dieci minuti finali dove ci è salita l’ansia a livelli alti abbiamo comunque costruito il successo dalle fondamenta meritandolo. Sono attratto dai punti come le zanzare dai globuli rossi… abbiamo fatto fatica? Si, ma ti cavo quei tre e tieniti il braccio.

Che poi il primo tempo è stato di ottima fattura contro un avversario organizzato, infarcito di cambi, dal tiro facile. Simo ha fatto il suo tra i pali ma con un Mux in serata di gala davanti conducevamo agevolmente per 7-3, al riparo dal rischio di una remuntada. Abbiamo giocato semplice, aiutandoci, con quell’adrenalina che si è vista in purezza nelle prime partite e dopo solo a sprazzi. Uno Joga autorevole però, nessuna nube all'orizzonte.

La ripresa è stata meno abbagliante. Siamo calati fisicamente, abbiamo segnato subito (autogol loro) ma a poco a poco ci siamo appiattiti, così dato che il gol non arrivava più abbiamo pensato di gestirla senza correre troppi rischi. Il problema è che venticinque minuti di controllo (che di per sé non è un male) sono tanti, troppi. Ripartivamo ma senza renderci pericolosi, pressavamo ma singolarmente e non in team, sprecando energie e commettendo evitabili falli nella loro trequarti.

E’ bastato un gol, quello dell’8-4, la carta imprevisto del Monopoli, per creare scompiglio. E’ un aspetto che dobbiamo migliorare, all together: non è possibile che un episodio, favorevole o sfavorevole, ci condizioni così tanto durante il match. Dobbiamo gestire il momento, mettere al guinzaglio le emozioni prima che ci azzannino il collo per sbranarci. E’ vero che venivamo da una sconfitta nel finale che un po' di spettri li creava…ma per qualche minuto accidenti è stato il panico.

La palla scottava tra i piedi, la paura di un'altra beffa ci paralizzava ogni giocata. E lì anche una spolverata di cattiva sorte: due gol evitabili uno dietro l’altro e il terrore tutto intorno a noi come Banca Mediolanum. Il triplice fischio è una liberazione anche se  avevamo un margine di due reti (vissuta malissimo, credevo meno..) e con l’ingresso di Ema avevamo comunque recuperato fisicità.

Negli spogliatoi si è esultato meno del solito, dovevamo metabolizzare. L’after party è stato come da copione molto godibile (una Pepa in pigiama che ci nega l’accesso al tavolo come fosse un distaccamento del Tibe e successiva migrazione all’Angolo, nuovo posto preferito, richiamati dal panino alla culaccia che Artrite Arla ci aveva mangiato in faccia nel pre match). Tutto bello ma la testa già volava a giovedì…peccato arrivarci così incerottati ma la sorte è solo un ostacolo in più sul nostro cammino. 

STILO 7: Penso che nei minuti finali ci maledica parecchio, ecco perché ogni settimana se ne azzoppa uno diverso…prima stava benissimo, poi è estrema unzione. Parate incredibili, anche in avvitamento perché il torcicollo gli impediva la classica visuale 360 gradi, in alcuni casi ha usato gli specchietti proprio come si fa con un Iveco Daily. Solo sull’ultimo gol mi è apparso un pelo in ritardo…se solo avessi saputo che eravamo sopra di due, SCHERZONE. 

MENTO 6,5: Todo bien per buona parte della gara, un gol, diversi assist, tanta libertà d’azione ma anche attenzione dietro. Poi la gara si incendia e si fa ammonire, tolto più veloce di Verstappen in pista. Ma, intenerito dal suo faccino mogio dopo dieci minuti scarsi in panca, lo ributto nella mischia…ottimo lo spezzone conclusivo, FIAMMIFERO. 

ORSI 6: Non malvagio il primo tempo, è vero ci bucano due volte, ma non trovo colpe, anzi nella prima circostanza aveva chiuso bene, in spaccata. Il rientro è traumatico, non riesce a dare solidità e subiamo due gol senza che riesca a trovare collocazione in campo. Eravamo al quinto fallo (grazie Fante..) perlomeno ha difeso di posizione e non si è fatto assalire da strane e cattive intenzioni, QATAR. 

FERRARI 6: Al netto del primo gol, dove si incarta e perde (anche di sfortuna) un pallone sanguinoso, è un Bove al piccolo trotto, lontano dal suo meglio, ma convincente per sacrificio e corsa. E’ partito in ritardo, colpito da ogni malanno, lui per dire ha già preso il Covid 22, mentre gli altri sono fermi al 19… ci sta un po' di rodaggio. Mezzo voto in più per il suo albero genealogico (questa è per pochi), CUGINO. 

SILEO C. 6,5: Sempre pronto alla battaglia, lo scongeli e lo servi in tavola, come direbbe Capitan Findus. Tante chiusure e senso della posizione, fino a che resta dentro, fatta eccezione per una punizione affrettata, non subiamo poi molto, USATO SICURO. 

SILEO N. 6,5: Un ottimo riscaldamento poi quando tutto era pronto per il suo ingresso… impepata di cozze e ce la facciamo sotto. Viste le palpitazioni finali ha schivato un tir in contromano, 18. 

VENEZIANI 7,5: Ogni volta che tocca il pallone è un orgasmo multiplo. A testa alta, elegante, passaggi di prima che riescono sempre, anche passando tra incroci di gambe storte e Joma spelacchiate. Più lo avremo e più potremo spostare in su’ l’asticella, MARZIANO. 

BOSELLI 6+: La media tra un primo tempo esemplare, dove non sbaglia niente, neanche il colore dei calzettoni e una ripresa dove si impegna tanto, corre altrettanto, ma solo per fare falli da uno spigolo all’altro del campo. Però il gol e il tentativo di accaparrarsi  meriti anche sulla punizione di Mux fanno di lui l’avvoltoio del gol, anche stavolta, AVIDO. 

MUSSI 8: Programmato per ucciderla questa partita, sguardo basso, ogni tiro è un centro, come il campione mondiale di freccette. E il tutto giocando con un dito rotto che sembrava una pecorina da quanto era piegato in avanti. Peccato perché era tornato a mitragliare come in un regolamento di conti, LASER GAME. 

AVVERSARI 6+: La classica squadra che non è lì per vincere il campionato ma che potenzialmente ha tutti i crismi per mettere in difficoltà chiunque. Gente scorbutica, che lotta, che fiuta la paura. Beh, il jolly era già stato pescato giovedì l’altro pero… 

ATMOSFERA 6,5: Patinata inizialmente, con il ritorno del mitico Gigi (ex portierone Joga) che solo i maligni hanno visto come un messaggio in codice verso il Simo, un pensa a parare 3.0… in carne e ossa, ecco. Focosa nel finale, ma facciamo tutto noi nel bene e nel male. 

L’EVENTO: Ema in panchina, annoiato come se a suo figlio gli dai in mano il Financial Times. E' punizione per loro e mentre stanno calciando, ecco un pallone che rotola a disturbo del calciante, una gag da avanspettacolo (con la faccia di Ema da innocente guascone) che però mi fa esplodere. Non si fa, si lo so, ma è come uno che cade…fa sempre ridere, anche se ha novant’anni.

 

 


sabato 19 novembre 2022

JOGA MALITO - EDUCATT 8 - 9


Harakiri. Uno Joga-kamikaze si schianta al suolo dopo una combattutissima sfida contro Educatt, un team giovane e spregiudicato che proprio all’ ultimo giro di orologio trova il gol del sorpasso e l’insperata vittoria. Purtroppo l’abbiamo buttata via noi, abbiamo sbriciolato in pochi attimi una partita non esaltante ma cruciale per la nostra classifica. Ed è successo in modo dannatamente stupido, da galera per quanto siamo stati sprovveduti.

Partiamo dal finale, è un episodio, ma riassume il denso di una gara che ancora oggi nuoce gravemente alla salute come le Marlboro. Ne sono successe di tutti i colori ma siamo sopra di due e mancano quattro minuti scarsi, fai cinque se ci metti anche il recupero. Loro bollivano di rabbia come una pasta e fagioli, avevano giocato con coraggio, avevano sfruttato i nostri errori eppure erano ancora dietro come le palle dei cani. Ma ci facciamo travolgere dagli eventi, dalle provocazioni becere, in quel momento l’unica arma a loro portata. E’ successo a China (che ha toppato) ma poteva succedere a chiunque altro…espulsione sacrosanta e squadra costretta a difendere il risultato un uomo in meno.

Qui ci è girata male, anzi malissimo…in mezzo minuto la loro rimonta era completata. Non siamo riusciti a far passare indenne quel poco tempo, a respingerli o tenerli lì, ci siamo sciolti come un panetto di burro al sole. Il pari ci sembrava un insulto abbiamo provato a ributtarci nella mischia e lo schiaffo è stato tremendo; eravamo appena tornati in parità numerica e gli “universitari” con un perfido diagonale rasoterra centravano addirittura il colpo grosso. Bravi loro a crederci fino alla fine ma davvero una punizione troppo severa per uno Joga quasi sempre al comando del match.

Ma le scuse stanno a zero, l’avevamo in pugno e ce la siamo fatta scippare…a livello di mentalità abbiamo steccato in modo fragoroso. Se si vogliono avere ambizioni bisogna cambiare registro o almeno farsi furbi, perché il treno non aspetta, ciuf ciuf e gli avversari ti salutano dal finestrino.

Prima dell'infuocato finale una sfida ad alta tensione e uno Joga con l'elmetto, gli avversari anche sotto di una rete restavano in partita e ci riagguantavano, anche aiutati da alcuni nostri pasticci difensivi o di isteria che di solito non commettiamo. Primo tempo sul 4-4 e noi a schiumare di rabbia per non aver tradotto in vantaggio una maggiore cifra tecnica.

Ripresa più complicata, onore a loro che giovani e brufolosi corrono tanto e la buttano in caciara ogni volta che possono. Gli insulti al China, non tutti ma molti li ho sentiti, augurare loro di finire l'università ma poi di far carriera friggendo patatine sudice al Burger King è il minimo.

Ammetto che quando siamo tornati sopra di due e dopo aver pilotato l'aereo Joga tra nuvoloni e turbolenze senza chiamare il Maiday pensavo di averla sfangata. Invece errore di valutazione, anche nei cambi, e finale da divano in pelle nera di Brazzers, in pratica...inculati.

Ho visto, negli spogliatoi, mentre gli ospiti ci esultavano in faccia, la giusta rabbia, lo sguardo di chi imparerà da questa scazzottata finita male. Però i nostri cali emotivi (nel match) un pelo mi preoccupano perché siamo stati più polli di una compagine che ancora si sposta con l'autobus. Già da giovedì voglio vedere un diavolo nuovo, più umile, unito e arrabbiati nel cercare la vittoria.

STILO 6,5: Ne prende nove ma nel film della sua partita anche e soprattutto parate epiche, una in particolare a ribattere una fucilata ravvicinata, gli annerisce le dita peggio di un toast dimenticato nel tostapane. Quanta verità nelle sue parole prima del sorpasso: non cadiamo nel tranello delle provocazioni, aspettiamo ed esultiamogli sul grugno...tutto inutile, IL SAGGIO.

MENTO 5,5: Il solito leone, anche quando cade male in un contrasto e si frantuma, si rialza e combatte pronto a morire come un samurai. Un paio di errori insoliti però, perdendo il possesso palla, ci castigano e macchiano la sua gara. Bene nel rissoso finale, resta serafico come una statua egizia, SFINGE.

ORSI 6: Si fida della sua truppa, tanto da non cambiare spartito anche quando la musica inizia a cambiare. Un errore, si, da impilare come maglioni stirati assieme agli altri della serata. La beffa è che quando scende nel ring arriva il colpo del k.o. ma poco poteva su quella chiusura dove si lancia alla disperata e non riesce a deviare, DESTINY.

MUSSI 6+: Partita spigolosa, a tratti imbizzarrita, il capitano la cavalca con esperienza, ritrovando il gol e alcune giocate del suo repertorio. Quando il pavimento ci crolla sotto i piedi Mux è più spremuto di una centrifuga e mancano tempo e lucidità per rimetterla in piedi, TURBINE.

FERRARI 5,5: Una buona prova, mettendoci gamba e corsa e tanta attenzione anche difensiva. Quando però il match si scalda spintona uno sbarbato avversario e regala una punizione dal limite più pericolosa della notte a Caracas (gol preso). After match mi ordina una tartufata: sto facendo firmare una petizione per togliere il tartufo dal menù di ogni pizzeria sul globo, sciò, come i gay a Qatar 2022, RINCARO.

LEPPINI 5,5: Non riesce a incidere in una gara dove volano colpi proibiti e abbondano i contrasti, lui galleggia ai margini con tocchi felpati e il piede educato ma senza trovare, il guizzo, la giocata, che possa bucare questa nebbia. La gag di non aspettare  mai il Bove a cena, ordinando il dolce prima che gli arrivi la pizza vale però ogni "ventello" speso in carboidrati serali, DIET.

LIN 5+: Alla fine cede, dopo un' intera gara dove lo insultano e lo scalciano e nessuno fa niente. Forse all'università (e si chiama Cattolica) dovrebbero insegnare anche il rispetto oltre all'algebra e le preghiere. Ma detto questo, anche se aveva giocato una buona partita guarnita anche col gol, la sua reazione affonda i compagni. So che non risuccederà, FANGO.

BOSELLI 6,5: Si è mosso bene, nei due spezzoni uno Joga credibile e in vantaggio. Nella foto di squadra, credo l'ultima prima di Istanbul, tutto il suo sex-appeal: è di spalle alle tribune e ancora crede, malinformato da Ema, che gli spalti siano traboccanti di universitarie, FAKE NEWS.

ARLANDINI 7: E meno male che era intasato nei bronchi come l'Ikea la domenica, lotta su ogni pallone, portando gloria e gol che ci tengono aggrappati al match nei momenti di stanca e poi sopra di due...peccato sprecare una prestazione così rovinando il finale come in Games of Thrones. La storia del ferro e del rubinetto del lavandino era molto gangsta e spassosa, PERIFERIA.

AVVERSARI 6,5: amabili come le pulci dei letti, insegnano però che bisogna crederci sempre anche quando sembra finita. La vittoria è forse un biglietto vincente della lotteria, una cometa che passa oggi e poi tra 102 anni, però onestamente ci hanno messo molto in difficoltà, sul piano del gioco e su quello dei nervi.

ATMOSFERA 6: La promessa di un orda di fi...gliuole ad affollare le tribune è meno vera di un Dante coi capelli lunghi, però quando si scaldano gli animi il palazzetto è un catino ribollente. Di solito la nostra arma in più, invece stavolta il fattore casa non ha influito e dispiace ancora di più.

L'EVENTO: " Marcavo un avversario grasso, che indossava questa maglietta troppo stretta...e si vedeva una ciambella adiposa strizzata in quella divisa. Era tutta la partita che volevo farlo; nel secondo tempo appena l'arbitro si è girato...gli ho dato un pizzicotto, proprio lì sul grasso in vista...". Ale e le sue storie old-style che però oltre le risate, qualche cosa la insegnano. Se devi farlo, anche la bassezza più infame, solo quando l'arbitro è girato dall'altra parte.







venerdì 11 novembre 2022

JOGA MALITO - DESPERADOS 9 - 2

 


Come Back. Uno Joga d’assalto fa suo il testacoda casalingo contro i Desperados e torna ai tre punti in campionato. Un piccolo strappo che, complice qualche buon risultato precedente, permette ai ragazzi di appollaiarsi di nuovo in vetta…abbiamo coinquilini, ma ci siamo.

Una prestazione rabbiosa, frenetica, non esteticamente perfetta (anzi) ma una vittoria fortemente voluta e per questo messa in sicurezza già nel primo tempo. Nella ripresa un diavolo a intermittenza come l’insegna di un night club. In certi momenti sembrava fossimo in svantaggio per quanto premevamo sul pedale, in altri volevamo gestirla ma senza la pazienza di completare il giro palla, creando molto ma rischiando oltre il consentito. In una gara che finisce con un simile scarto che il nostro portiere sia il migliore dei dieci in campo mi indispone come un pranzo a Gubbio.

E’ chiaro che la squadra è sul pezzo, il talento non manca e l’impegno di tutti è certificato. Ma per tagliare il traguardo per primi bisogna spingere forte  fino all’ultima curva e soprattutto curare ogni dettaglio anche quello all’apparenza più banale. Ne cito uno, quello che mi sta più a cuore. Siamo partiti con la mannaia delle convocazioni e già ieri, in casa nostra, avevamo solo 2 cambi disponibili. Ok ok, abbiamo infortunati e una buona dose di sfiga però…ricordiamocelo, ogni tentennamento, ogni licenza, ogni mancato sacrificio potrebbe costare caro a tutta la brigata e se il mio compagno non molla di un centimetro beh non devo farlo nemmeno io.

Chiusa la parentesi la cronaca del match potrebbe essere più spoglia di una soubrette, più sintesi che in un telegramma. Noi ad attaccare dal fischio d’inizio, gli avversari costretti a difendersi e cercare di ripartire, schiacciati dal peso di una partita apparsa subito proibitiva. Anche per l’intensità Joga, soprattutto nei primi venticinque. Pressing alto, esterni a tutto campo e ritmo forsennato (a volte rifiatare e far correre gli altri non sarebbe un’idea così malsana). Alcuni errori di misura e gol divorati, vero, ma è il prezzo da pagare quando la levetta è sempre pigiata in modalità “sport”.

Meno brillante la ripresa. Il risultato non è in discussione e quindi cerchiamo di farne uno ancora e poi un altro concedendoci il lusso di aprire anzi spalancare il campo a tre o quattro contropiedi che solo un Simo in serata saracinesca poteva addomesticare. Ma va bene così, non ci sono avversari facili o arrendevoli, serviva uno Joga granitico anche se non il più bello di sempre, e così è stato.

A margine, due sfumature della serata, imprescindibili. The first… in un mondo in crisi nera, ben venga la riccanza del Tibe, uno schiaffo in faccia ai poveri e ai nottambuli. Dunque, un panino con le patatine, che se me lo faccio a casa spendo il doppio, tot. 6 euro. Appena saputo dal Sudafrica mi hanno scritto per ordinargliene un paio, a confronto l’Eurospin è una boutique di Prada. Come dice Ema se ne ordini uno a sera, muori, ma spendi meno che a fare la spesa.

 C’è un però, un asterisco (*). Come fossero a Oslo, dopo le otto e mezza giusto la tisana alle erbe ti possono dare, anche se prenoti per 150 come i matrimoni loro restano chiusi.

Nota numero due. Che bella la furbata-maglia del China. Oh da davanti era uguale, la stessa tonalità di rosso, che se non era per la scritta Kipsta che impoverirebbe anche un sultano, non te ne accorgi. Beh vista da dietro… il numero nero, il 99…tarocca! Però è inutile, sono bravi molto a falsificare la mercanzia, chapeau.

 STILO 7,5: Una muraglia, per batterlo servono un tiro perfetto (nel primo tempo) e la tibia mal posta di Ale per il più beffa degli autogol. Più tirano più para e più si ricarica, come un Suv plug-in. Il più dispiaciuto per il forfait del Tibe, in Calabria ti aprirebbero anche se chiusi per ferie, OSPITALITA’. 

MENTO 6,5: Tutto facile per Ema Hernandez, tanto che fisso in difesa ci resta giusto il tempo del fischio d’inizio poi si sgancia e inizia a fumare come una vaporiera, su e giù come i meridionali sotto le feste natalizie. Gol, assist, sostanza e qualità, MIX. 

ORSI 6: Un brodino, però maledettamente curativo quando ci sbilanciamo e ci dimentichiamo che si gioca a due porte. Lontano un anno solare dall’ultimo gol chiede al Fideo Arla di colpirlo in direzione porta e per poco non ne esce il gol del secolo. Non appagato alla prima occasione testa i riflessi ravvicinati di Simo ma per un errore di calcolo massa-peso-distanza, per intercettare quella deviazione bisognava essere più svolazzanti di Peter Pan, ORE PASTI. 

MUSSI 6,5: Dal punto di vista tattico una gara di livello alto, è lui a coprire le scorribande degli altri, è il suo contrasto ad interrompere molto anzi tutto il gioco di rimessa dei rivali. Sforna assist come fossero focaccine calde fuori dalla discoteca, ma il gol non arriva. Fatale fu una “tirata “clamorosa di un arbitro al momento dell’appello, da quel giorno ha la stessa media gol dell’Arfo, DEVOTO. 

LIN 7,5: “Can che abbaia… poco cotto” recita un famoso proverbio cinese. Ed in effetti il nostro funambolo China nonostante ogni partita profumasse delle sue giocate non era ancora arrivato al giusto punto di cottura. Ieri sera più piccante e indiavolato di un habanero: gol, dribbling, passaggi sempre veloci e con il contagiri, ON FIRE. 

BOSELLI 6: Ingresso non facile, fatica a trovare la posizione e il grip giusto…l’acrobata del gol stavolta cade e poi ci ricade, come i tossici. Ma le occasioni sono tante e nel secondo, con i suoi movimenti sempre azzeccati, si crea le occasioni più limpide ma la mira fa cilecca, SCIVOLOSO. 

ARLANDINI 7: Sempre elegante come un Airone, scelta fin troppo facile del Simo, che gli affiderebbe il figlio e la Mastercard (sempre al lancio…) ciecato di fiducia dal suo effetto ventosa. Gol ne fa e ne sbaglia, ma è sempre nel vivo del gioco e solo nel finale cede un po' nella corsa, RAMPICANTE. 

AVVERSARI 6: Secondo il mio giudizio il campo non rispecchia la classifica (un solo punto) perché sono organizzati e con alcuni buoni tiratori. La partita li manda in tilt a causa dei ritmi alti e la retroguardia (portiere a parte) non è parsa imperforabile. 

ATMOSFERA 7-: Il Sile già mi aveva gasato, poi il PalaJoga si riempie dato che dopo di noi giocava il Cai. E il brusio da stadio è sempre più piacevole che l’assordante silenzio di un palazzetto vuoto dove senti anche il rumore dei rimbalzi. 

L’EVENTO: Parcheggio vuoto, io e Arla intenti a parlare male degli assenti della serata. Poi dal buio autunnale vediamo arrivare una macchina e avvicinarsi a noi, con tanto di borsone, uno dei bomber di queste categorie più  forti e conosciuti in provincia. Non dico che ci prende male, però proprio noi, Marotta & Ausilio, il Gatto & la Volpe, che conosciamo ogni squadra e ogni atleta con e senza visita medica da Fanfulla in giù, non sapevamo fosse dei “loro”. Arriva ed esclama…”Sono qui come arbitro…” Ahhh…e lì ho capito quanto sia utile arrivare già in divisa come fa il Cremo.


mercoledì 2 novembre 2022

BAR PASTICCERIA RAFFAELE - JOGA MALITO 6 - 2


 Horror-Night. Dopo un filotto di tre successi si interrompe la marcia Joga, sconfitta nella sfida di alta classifica contro la Pasticceria Raffaele. Nonostante l’avversario alle somme abbia meritato ampiamente la vittoria resta il rammarico di una prima frazione terminata in vantaggio e la sensazione che al netto del valore dei padroni di casa non abbiamo mostrato tutte le nostre qualità giocando un match, ma più che altro un secondo tempo, al di sotto delle nostre possibilità.

Capita, e probabilmente capiterà ancora. E dovremo essere più bravi, imparando a memoria come un padrenostro, la lezione. Perché il problema di ieri, prima ancora dei gol presi o di quelli sbagliati, prima ancora di un arbitraggio fantozziano è stato l’esserci innervositi e fatti trascinare dalla corrente di una partita che tutto dovevamo fare, meno che contribuire a inasprirla.

La partita è tesa fin da subito, entrambi i team si scornano per conquistare terreno anche se tutto resta bloccato sul filo dell’equilibrio. L’arbitro, lo si annusava dall’appello, ha il fischietto ma non sa come usarlo e permette il gioco ruvido anche favorito da un campo claustrofobico che decuplica i contatti. Mentre noi protestiamo tirandoci addosso tutta la sua antipatia, loro parlano meno ma randellano tanto e si sbracciano come pescivendoli quando qualcosa non va. Eppure, anche se andiamo sotto, per tutto il primo tempo combattiamo colpo su colpo e la ribaltiamo con una doppietta della Piovra del gol, Arla, capace con quei sui lunghi tentacoli di strappare palloni impossibili e di catapultarli in rete.

Sul 2 a 1 Joga continuiamo a difenderci con ordine e senza correre grossi rischi, sprecando però un sacco di energie nel discutere ogni fischio. Sia chiaro, alcuni sono senza senso come un matrimonio in un film porno, però dopo che Simo sventa un loro tiro libero al “gong” di fine primo tempo dovremmo essere carichi come fucili a pompa. Invece minuto dopo minuto ci accartocciamo. 

Se avessimo segnato il tre a uno in una di quelle occasioni prima del buio, sono convinto che l’avremmo portata a casa peggio di Uber Eats.  Una traversa, un palo e un paio di parate del loro portiere (very good) ci spengono come un sigaro nel posacenere e loro, sfruttando azioni corali ci trafiggono tre volte in pochi minuti (4-2). Occhi red come una foto col flash, a testa bassa proviamo a riprenderla. Diamo tutto è vero, ma senza la calma e il giro palla fondamentale per stanare un avversario che ora ha la pancia piena e si difende ancora meglio di prima.

Trovare spazi non è facile, il campo è minuscolo, e le nostre sortite palla al piede si infrangono sempre contro il loro muro. Nik The Barber a porta sguarnita poteva riaccenderla ma trova solo l’esterno della rete e cala il sipario…altri due gol loro chiudono i conti con un passivo severo ma che rende onore a chi ci ha creduto di più e soprattutto lo ha fatto con più consapevolezza della sua forza.

Una sconfitta che per quanto indigesta non sposta di una virgola i nostri obbiettivi. Come già detto saranno tante le partite da qui a febbraio e diverse le squadre che potranno inserirsi nella corsa ai primi posti. Quindi dimentichiamocela subito e andiamoci a prendere la prossima al PalaJoga… un diavolo ferito è ancora più pericoloso. 

STILO 7: Incredibile come nella serata dove fa meno parate, ne usciamo più traforati di uno scolapasta…trovano nelle poche occasioni concesse sempre il pertugio giusto. Incolpevole su tutti i gol ha il merito nel primo tempo di neutralizzare il tiro libero: per metà bravura e per metà prestigiatore…il suo sermone sulle distanze, davanti alla riga, dietro la riga…mi ha confuso come il gioco delle tre carte, SILVAN. 

MENTO 6,5: Un primo tempo sugli scudi, tiene la difesa alta, sempre bravo sull’uomo e nell’uno contro uno, mai sopra le righe. Eppure un arbitro malmostoso come un vegano all’ hamburgheria lo manda in tilt, fischiandogli contro di tutto. Meno lucido nella ripresa, non tanto nel difendere (sempre un capo lì) ma nello staccarsi…anche un suo tiro poteva invertire le sorti del match, SANGUINOSO. 

ARFANI 6: Pochi minuti, assente alle goleade, timbra il cartellino l’unica partita che annaspiamo come oche nel fango e inserire un difensore in più è sacrilegio. Ma una statistica…Joga imbattuto con lui in campo. Sempre bello quando con competenza fa da paciere tra l’esperto di dj set Mux e l’intollerante (ma solo fino al giovedì) Ema…è uscita un’ordinanza nuova…che è come la capitale della Birmania, tanto chi caspita la sa…,TRECCANI. 

FERRARI 6+: Un gradito ritorno quello del Bove, in una partita difficoltà "dieshi". Bene nei due spezzoni più per corsa e attenzione difensiva che per quel che produce davanti. Un suo tiro di punta mi ha fatto però riscoprire il motivo per cui l’avevo comprato a suon di centoni dimenticandomi di leggere prima la sua cartella clinica, INCEROTTATO. 

MUSSI 6: Meno esplosivo del solito, imprigionato in una partita rannicchiata in pochi metri, i suoi strappi palla al piede venivano spesso disinnescati in partenza. Va detto comunque che il suo primo tempo è stato buono, se poi penso che l’ha giocato con un dito del piede all’ aldilà….gli toccherà giocare a 4 dita ora, impossibile fare a meno del capo brigata, MASTERCHEF. 

LIN 6,5: Corre tantissimo e anche se perde qualche pallone per il martellante pressing rivale è tra quelli più lucidi nel palleggio e nei movimenti. Suo lo spunto per esempio del nostro pari. Calo fisico nella ripresa ma la pizza con la cipolla lo resuscita. Non vorrei essere però il suo primo cliente l’indomani, con un’alitata potrebbe fargli un ciuffo da far morire d’invida il Dante, TOXIC. 

ARLANDINI 7+: Aggrappati alla sua corazza, lotta indomito al cospetto di avversari alti grossi e  poco inclini al complimento. Nel primo tempo però gli schiaffeggia il culo come al Peep Show e anche nel secondo serve a Nik un pasticcino che andava solo spinto dentro. La sua felpa color ruggine piaceva a tutti, lui se ne esce con un lapidario “Presa ad Amsterdam”, che suona come….straccioni che vi vestite all’Oviesse, ENZO MICCIO. 

LEPPINI 6: Nessun demerito, certo quella sua capa bionda una porta desolatamente vuota e un tiro ciofeca sono stati il mio incubo notturno (intervallato da qualche scarica sulla tazza ovale) ma il suo ordine in pizzeria, unito al fatto che dopo i 4k di piastrelle veniamo noi, mi fa sempre più credere di aver puntato sul cavallo vincente, HP.

AVVERSARI 7: Squadra vera, con tante soluzioni tutte di livello e squadra molto fisica, che ha fatto sentire in campo il peso di esperienza e muscoli. Secondo me nel primo nettamente meglio noi, da metà ripresa in poi ci hanno invece liquefatti. Seria candidata alla vittoria.

ATMOSFERA 5,5: Boh un campo che ho odiato da subito, e nemmeno ci conoscevamo prima. Piccolo, muri a sfioro sulla riga di gioco e un fondo parquet in rovere a spina di pesce, posa alla francese manco fossimo a Versailles.

L'EVENTO 1: Ordine in pizzeria... come al solito molti gradiscono la patatina, fritta. Lo staff, col menga che sto fino a notte fonda a pulire la friggitrice, ci fa "non le abbiamo stasera" e fin qui a parte Ema nessuno ha lasciato rece negative su Tripadvisor. Ma poi fanno i fenomeni e aggiungono "se volete ve le mettiamo su, ma lesse". Come se il mio Sushi di fiducia mi dicesse, non ti metto l'avocado nei roll, però ho la guacamole...

L'EVENTO 2: Saputo delle patatine il buon Nik sbotta e non ci sta. Cambio ordine, esclama. Allora la cameriera gli dice "ok, ma quale pizza avevi preso?" Lui: "la frutti di mare". 

martedì 25 ottobre 2022

CASTELNOVESE - JOGA MALITO 1-8

 


Joga Matador. Un diavolo cinico come non mai condanna alla resa una combattiva Castelnovese nella lontanissima trasferta in terra lombarda. Per noi era un banco di prova importante, soprattutto sul piano della maturità di squadra, perché in altre annate un viaggetto così qualcuno lo avrebbe volentieri schivato come in Matrix Resurrection. Invece siamo al completo. Guai a chi manca… gli si spalancherebbe il baratro della panchina pronto a inghiottirlo come in un horror movie. E’ da questi segnali che si capisce il calibro di un team, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi campionato. E non sai come andrà a finire ma sei consapevole che si, ti devono temere.

Primi minuti equilibrati, in un campo tanto bello quanto enorme, loro che coprivano con attenzione ogni spazio, eppure alla mia vista uno Joga sciolto, capace di stringere il cappio attorno agli avversari senza fretta, senza farsi prendere dalla foga di sbloccare il risultato. Servono dieci minuti o poco più per la prima rete biancorossa e nonostante i padroni di casa restino dentro la partita il Simo, ben protetto da Ema e compari, è a braccia incrociate come uno sciopero alla Fiat.

I gol arrivano a cadenza  regolare, uno Mux, uno Arla, due il Cremo…e la prima frazione termina con un 4-0 per noi; non è ancora una lapide sulla partita ma qualche corvo gracchiare  credo di averlo sentito.

Il rischio, dopo un primo tempo ben giocato, è quello di appiattirsi in campo, di giocare sul ritmo degli avversari lasciando aperta la porta della rimonta. Si sa che bastano un paio di tiri e ti ritrovi che tutto è da rifare, chirurgo plastico.

Invece, se possibile, i ragazzi sono ancora più incattiviti, più determinati. E quando Mux scodella in area un pallone più morbido di un marshmallow ecco che il Lupin del gol, Carlo Dante (per gli amici di Lucca solo Dante..) ci piazza il gambone e corregge per la quinta marcatura. Arriveranno altri tre gol, intervallati da quello della bandiera loro, a margine di una prova collettiva di spessore, dove chiunque entra fa il suo e poi giù ad incoraggiare il compagno. Siamo una famiglia sentenzia Nik, e pure io l’ho pensato… ma ho anche obiettato tra me e me che chi ordina una tartufata e la mette sul conto comune beh è certamente il figlio tossico che non abbiamo mai raddrizzato.

I minuti finali sono meno arruffati del solito. Ok ci difendiamo (forse fin troppo) concedendoci solo qualche ripartenza del lussureggiante Vene, ma non volevamo subirne altri e direi che la missione è andata in porto. Il vento spinge dalla nostra in questo momento ma ci sta portando a largo, in mare aperto. Lì ci saranno squali ad attenderci, pronti a farci la festa…aspettiamoceli, già dalla prossima. Come on Devils.

 STILO 6,5: Ci ha condotti per stradine sempre più strette e sempre meno illuminate ma una volta in campo, lo abbiamo fatto riposare in cuccetta come un camionista sloveno. In realtà c’è eccome quando deve rispondere “presente”: un volo d’angelo nel secondo tempo a difesa di una porta che ok non resta immacolata, ma nemmeno si lercia, stavolta, ONANA. 

MENTO 7: A questo giro non marca il territorio come un randagio (niente gol) ma dietro è invalicabile; anche se la loro punta è veloce di gambe e copre bene il pallone al suo cospetto si rimpicciolisce come un action figure. Ema non so come dirtelo, il giappo di Caorso (avessi detto Osaka…) il lunedì è chiuso, DO NOT PASS. 

ORSI 6+: Comparsata nel finale, studiata a tavolino come un attacco in Crimea. Il piano era: campo lungo, tutti stanchi stravolti…entro e segno. Macché, resta in trincea, troppo importante non sbilanciare la squadra e portare a casa il risultato pieno. A me è piaciuto, anche e soprattutto per quello stop an go conclusivo, OLD STYLE. 

CREMONA 7: Altre due reti, arrivate al traguardo dei suoi soliti inserimenti perdifiato… il campo era così grande che avevo paura di perderlo in giro e onestamente non volevo restare a Bocca d’Adda fino all’albeggiare del giorno dopo per ritrovarlo. Per questo gli ho inflitto un po' più panchina del solito, ma che non si abitui, KOSTIC. 

VENEZIANI 7: Sempre aggraziato il Vene, che per abituarlo subito al marciume del futsal da quattro soldi gli ho omaggiato la trasferta più scomoda con partenza ore sette e rientro all’ ultimo rintocco della mezzanotte come Cenerentola. In campo un leone: di fisico come ultimo, di spinta ma dal piede educato come esterno, GOVERNANTE. 

MUSSI 7,5: Subito bollato dall’arbitro come il re dei bomber, deve caricarsi ancora di più la squadra sulle spalle e lo fa con una prestazione strabordante. Il suo fermo immagine è quando, snodato come una Barbie Mattel, scheggia la traversa con un colpo da karateka. Per me di gol ne segna quattro, ma non per gli almanacchi ufficiali, rivisto al Var il tocco di Dante è fastidioso come la sabbia negli occhi, vero, ma c’è stato, KUNG FU PANDA. 

LIN 6,5: Meno esplosivo dell’ ultima volta ma sempre il più bravo nel fare la doppia fase attacco e difesa , d’altronde si sa che i cinesi copiano ”bene” tutto. Veloce in campo, veloce a mangiare il panino: l’ha iniziato alle dieci e venti e finito alle dieci e diciassette, ORIENT EXPRESS. 

LEPPINI 6+: Sempre affidabile, ha il pregio di connettersi subito alla partita e quindi è pronto dopo due scatti, come ripassato nel microonde. Sbaglia un gol già fatto ed è un peccato perché lo meritava. Ma qui il Pres corre in salvataggio come un bagnino della riviera romagnola: dai la colpa al Vene e vai in conferenza stampa a ribadire che te l’ha passata male, DISCORDIA. 

ARLANDINI 7,5: Mostruoso, la spietata concorrenza dell’alter-ego Dante lo infuoca come un barbecue e quando tocca il parquet sono dolori, per gli altri. Due gol rabbiosi e una ricorsa con tanto di scivolata a compasso a negare un tiro a botta sicura degli avversari. Mi sono esaltato, quella spaccata aveva l’apertura alare di un condor andino, AZTECO.

 BOSELLI 7: Una riconferma. Bravo nelle sponde e nei movimenti, si vede che il capello diradato gli ossigena meglio la scatola cranica…è palese. Ma il gol non arriva e allora sim sala bim, lo fotte a un altro, gratta e vinci. Un tempo fregava le morose e metteva in conto i filetti, adesso i gol e le pizze del giorno dopo, resta sempre un debito per le casse societarie, DEFICIT. 

AVVERSARI 6,5: Non deve ingannare il risultato, qualche individualità e la sensazione che in campo ci sanno stare anche se sul piano della corsa un po' discontinui. Il campo ampio non li favorisce, ma per una sera noi abbiamo difeso come Dio comanda. Credo risaliranno la classifica. 

ATMOSFERA 6,5: Da sempre le trasferte in posti dimenticati dal creato mi affascinano, qui però attraversando il nulla cosmico ho pensato che ci saremmo persi come gli 883. Invece il loro Pala Cba è bello bello, poi alle porte di novembre giocare ancora con tutto aperto senza battere i denti dal freddo è un extralusso.

 L’EVENTO: Qui bisogna intendersi. Se, nei 24 euro, è compresa la pizza, la birra media e lo scazzo dei titolari che cenano non curanti nel tavolo a fianco allora no… è un furto, peggio che i rom. Ma, se nel prezzo è invece inclusa la stand-up comedy del cameriere, quello smilzo con la fonetica un po' sifula, beh allora sono ben spesi, quasi regalati. Ma alla fine poi quanti hamburger senza l’uovo? Ricordarsi tutto a mente è impossibile per quello dopo la prima tornata spengono il forno e la tartufata a fine serata sembra più gommosa di una Continental.

 


venerdì 21 ottobre 2022

JOGA MALITO - G.S.O. SAN ROCCO 2000 14 - 5


 Maracaibo. E’ uno Joga che convince e diverte quello del debutto casalingo, capace di imporsi sul rivale di serata con un punteggio extralarge. Un tabellino dopato da una prestazione muscolosa dei diavoli e anche da un po' di rilassatezza nel finale (su entrambe le sponde) ma che comunque non sposta il giudizio su una gara che fin dalle prime battute è stata a senso unico.

Diciamolo qui, adesso, così chi è sprovveduto si attrezza. Si resta umili e ancorati a terra come un tombino stradale perché due partite non fanno ne indizi ne prove. Ci siamo meritati ogni briciolo di queste due vittorie ma il percorso è ancora lungo e disseminato di trappole, Tomb Rider. Se stai su, cercano tutti di farti cadere, c’est la vie. E guai a chi pensa che sarà tutto sempre semplice, come magari ok questo giovedì può esser sembrato. Verranno le partite dove ci dovrà sporcare le mani per portarla a casa e personalmente non vedo l’ora. Ma dovremo essere squadra; nelle vittorie è facile cantare in coro, vedremo se avremo il giusto sound anche nella tempesta. Sotto a chi tocca però se lo Joga sarà questo.

Il nostro debutto, in un inedito bianco-rosso crociato, si riassume in una decina di minuti di studio: noi avanti 2-1 e padroni della situazione ma avversari organizzati e ben disposti in campo. Alla lunga, ma nemmeno troppo, il maggior tasso tecnico però esce sovrano: azioni ben orchestrate, difesa alta ma attenta, pressing costante dei laterali…i nostri rivali si inabissano come un’oliva nel Martini e il San Rocco ne esce più trito di uno smash burger.

Il primo tempo si chiude sul 7-2 e viene difficile fare l’elogio ai singoli, tutti hanno fatto la loro porca figura. La forza, quest’anno, è di avere una panchina all’altezza di chi parte dall’ inizio e ieri ne è stata una dimostrazione pratica. Vedere uno scoppiettante Carlo Dante dirmi “Fai entrare un po' Landu al posto mio..” mi gonfia il petto e per un attimo mi fa pensare che l’asse terrestre sta ruotando al contrario.

La ripresa fotocopia fedelmente i primi venticinque minuti. Anche se gli ospiti che comunque avevano fondamentali e gamba, provano a mettere fuori la testa e a giocarsi le loro chance. Con il punteggio che col passare dei minuti si ritocca come Ilary Blasi ho forse visto lo Joga più consapevole della serata, attento dietro (gli altri gol presi arriveranno coi titoli di coda) e bravo nel far girare palla evitando egoismi e protagonismi inutili.

Come successo a Piacenza nei finali di gara ci perdiamo un po’, forse già annusando quell’ odorino che solo i peperoni in agrodolce rendono la pizza Mussi così speciale. Ok, lo score conta altre reti nostre ma anche almeno un paio di svarioni che ci costano altrettanti gol: Ema brontola e fa bene, fosse per lui le partite dovrebbero finire tutte “un cifro” a zero. Ma va bene così, prendiamolo come spunto per migliorare ancora che la strada per la serie D (si scherza Arla) è ancora lunga come la Route 66.

 STILO 6,5: Fino agli ultimi cinque/sei minuti è un omone in tuta di ciniglia che si sorseggia la tisana del buon sonno. Sempre pronto il giusto le poche volte necessarie e  bravo a disinnescare ogni tentativo di rimonta. Turbolenze in coda all’aereo: la difesa sbanda, lui regala l’ultimo gol come un buono di Amazon Prime, ma sul 14 a 2 è tanto se non era già sotto la doccia sostituito da un cartonato, MI CONSENTA. 

MENTO 7: Partita non difficile per uno del suo spessore, imposta anche il cruise control perché nell’allenamento di martedì si stava sfilacciando come un pulled pork. Il gol che segna nel finale è una sassata che piega le mani al portiere ma il meglio di sé lo elargisce sempre a cena: tra felpe da fare, proposte di matrimonio e Praga by night non ho capito se siamo ancora nella legalità, SPONSORED BY. 

ORSI 6,5: Difensivamente parlando è sempre una bellezza come un tronista di Uomini&Donne, nell’ impostare un po' legnoso questo giovedì qui, un passaggio corto suicida e un paio di appoggi errati che fanno media con altrettante chiusure e un paio di tiri da fuori. Quando ha segnato l’ultimo gol il China doveva ancora venire al mondo, AMARCORD. 

CREMONA 7-: Ha corso più di tutti e per questo gli si perdonano due “feet” non propriamente levigati in un quintetto base che faceva del palleggio il suo marchio di fabbrica. Il gol che schioda la gara è la sua giocata tipo: si direziona verso la porta, punta i piedi e tiene il fiato…viene colpito e la palla entra, KAMIKAZE. 

MUSSI 7+: Era fuori dalla lista dei convocati e da quella del regno dei vivi, mercoledì, ma risorto dopo tre giorni come quell’Altro, lo abbiamo aggiunto in extremis…e bene così che finalmente ho scoperto tutti gli ingredienti segreti della pizza del momento. In campo il solito gladiatore ma già si sta accorgendo che croce si porta a fare il capitano di questi sbandati. Una settimana al timone e già  raccoglie i soldi del campo (anticipatamente come un bonifico) e lava le maglie puzzolenti, LAVANDERIA A GETTONI. 

LIN 7+: Se possibile ancora meglio della prima. Sempre nel vivo del gioco, tecnicamente manda a casa chiunque ma resta altruista e funzionale alla squadra, il mio “giallo” preferito. Solo io posso chiamarlo così, sia chiaro, come fossimo fidanzatini…ANNO DELLA TIGRE. 

LEPPINI 6,5: Subentra da indemoniato ma il fatto che svaria molto, da esterno a falso nueve, non crea mai confusione in campo ma semmai aumenta le soluzioni. Ci resto male per lui quando Ema gli soffia un gol sulla linea, hai presente quando ti “ciullano” il parcheggio auto sotto casa… ma Nik non demorde e ne piazza un altro. Tenero come un GrissinBon quando la cameriera fa cadere una pila di piatti e lui (per non farla rimproverare) auto-incolpa me e una sedia che era più ferma di me in campo, PIC. 

ARLANDINI 6,5: Non sono il suo motore di ricerca ma posso immaginare che oggi ha ordinato un paio di parastinchi con consegna immediata, vedendo quella caviglia a pois giuro che la tentazione di dargli un calcio (sono pur sempre un Lele Adani che non ce l’ha fatta) è venuta pure a me. In campo il solito mestierante, ci mette solo di più del suo solito ad entrare in partita e spaccarla in due come un cocomero maturo, KARIM. 

BOSELLI 7+: Il designer del gol. Gioca per la squadra (dopo che ha rischiato di sterminarla come un insetticida) e ne piazza tre, uno più del quotato Landu, giusto per creare sana competizione. Sirene turche per lui, ho guardato nella mail se fossero offerte, invece erano solo pubblicità spam che parlavano di fluenti chiome. Tenta una “sforbiciata” e ho sentito Nik sussurrare “Non si fa così…”, VARIANTE. 

AVVERSARI 6-: Devo ammettere che cominciano bene poi affondano colpo dopo colpo come un galeone spagnolo ma salvo sicuramente il combattivo Malvo e il portiere. Mega corretti, un piacere trovare team simili. 

ATMOSFERA 6+: Giocare in casa ci infonde sicurezza, ma possiamo fare meglio anche se qualche tifoso c’è e Aldo è sempre carico come una rivoltella. Mi aspetto grandi cose se la squadra continuerà a fare bene.

L’EVENTO: Eravamo intenti a decantare un profilo Linkedin da self-man e gli spiriti che riequilibrano il mondo hanno teso un filo invisibile, facendo inciampare la cameriera, e riportandoci con quel tonfo alla  cruda realtà…va bene l’euforia per la vittoria ma si stava esagerando.

 

venerdì 14 ottobre 2022

SMART 014 - JOGA MALITO 4 - 7


Level-one, fight. Compariva questa scritta nei videogiochi picchiaduro degli anni novanta. E quando il primo round cominciava dovevi fare di tutto per non perdere il gettone e leggerci sopra “game over”. La stagione è cominciata ed è stato subito uno Joga  guerriero quello che ha steso l’ottimo Smart 014 nella prima insidiosa trasferta del campionato.

Gara scorbutica per più di un motivo. Vuoi che era l’esordio, vuoi che storicamente il Poli è un campo a noi gradito come il pollice di un urologo, mettici che l’avversario era di tutto rispetto (campione Csi dell’anno scorso) e ne vien fuori che dovevamo fare una partita seria, oserei dire perfetta.

E l’abbiamo approcciata bene; lo si vede subito quando le vibes sono quelle giuste, dall’arrivo al campo alla concentrazione nel riscaldamento fino a quei primi minuti bava alla bocca dove abbiamo azzannato la partita peggio di un pittbull da combattimento. Non solo garra e attenzione però, anche delle ottime trame di gioco a ritmi sostenuti a sorprendere un avversario che nei primi minuti è andato più in confusione di Max Allegri in panchina.

Il China, una punizione malefica di Ema e il solito martellante Mux a portarci in fretta e furia, soprattutto furia, sul tre a zero Joga. Il direttore d’orchestra di questa sinfonia? Sicuramente l’Arla. Capace di calamitarsi addosso come un frigorifero Smeg ogni preciso lancio del Simo, in grado di non farsi mai spostare di un millimetro e capace di servire assist incartati con il fiocco rosso e pure il bigliettino “Auguri”.

Nonostante questa supremazia iniziale la partita è ancora lunga anzi kilometrica e non appena rallentiamo di mezzo giro gli Smart si rifanno sotto, accorciando fino al 2-3. Bravi loro a rientrare nel match anche se entrambi i gol arrivano da palla ferma: scaltri come faine a sfruttare i blocchi, magari un po' disattenta la nostra retroguardia ma il succo è che il canovaccio della gara resta immutato, il vantaggio è sottile ma la partita la stiamo comunque facendo noi, alzando e abbassando i ritmi a piacimento come con il telecomando di Sky.

A inizio ripresa i padroni di casa prendono un palo che suona da campanello di allarme (sempre meno della sirena da bunker antiatomico del campo). E’ un avvertimento ma in sostanza anche l’ultimo brivido. Torniamo ad alzare il livello e la barra dell’attenzione, sfruttando qualche spazio in più. E quando Mux dalla distanza fa la barba all’ incrocio dei pali, il China e Nik erano già pronti ad accorciargli anche le basette.

Saliamo di quota come un Boeing 737 ed arriviamo a metà tempo con un vantaggio di quattro reti. Anche chi subentra tiene botta, fatemelo dire. Cremo e Ale sempre un’ usato sicuro, ottimo l’esordio di Nicholas, più sgusciante di un sottaceto appena uscito dal barattolo.

I minuti finali sono forse il momento meno esaltante della nostra partita. Dovremmo farla girare e congelare il risultato invece ci facciamo ingolosire dagli spazi e tentiamo qualche affondo solitario che fanno strada a una loro marcatura e ad un paio di contropiedi evitabili. Ma va detto che eravamo abbastanza cotti dopo quasi cinquanta minuti ad alta intensità. Il triplice fischio è una boccata d’ossigeno, nemmeno il tempo di esultare coi supporters che mi dicono che abbiamo dieci-dodici minuti per fare le docce o il custode spegne tutto, che le bollette costano.

Buona la prima ma come già detto stacchiamo solo il primo pass, ne serviranno tanti tanti altri. Il gruppo c’è, eccome, e una foto al Mc Donald’s, scattata da una tipa convinta di aver immortalato calciatori professionisti (il biondo platino di Nik ha contribuito) è lì a testimoniarlo. Avanti tutta, diavolo.

 

STILO 7: Per metà partita è più suggeritore che portiere, la sua mission aziendale è semplice: lanciare il più preciso possibile in direzione Arla, tanto quello la stoppa anche se viene giù mista neve. Ma nella ripresa, quando gli avversari compiono il massimo dello sforzo, e soprattutto nel finale è uno scudo Nato. E le sue parate contano tanto quanto i gol, CONTRAPPESO. 

MENTO 7,5: Come quando del film della vita ci fanno il sequel. E corri al multisala a vederlo. Sei sicuro che sarà un successone ma hai anche quella tremarella lì…ho rivisto un Ema più maturo, meno irascibile, ancora più forte. La sua doppietta e un tiro levato da sotto il sette sono il suo biglietto da visita. Risorto dalla Fiamma, FENICE. 

ORSI 6,5: Aveva fatto riscaldamento ma dopo un primo tempo a incitare la truppa subentra che è più freddo di un cadavere da obitorio. Buono però il feed in campo, gioca semplice (giocare complesso non ne sarebbe capace, va detto), un paio di chiusure fondamentali e guardia sempre alta. Loro erano in calo, ma comunque nel suo spezzone non segnano, BASIC. 

CREMONA 6,5: Spende tutto il suo budget in corsa e sostanza, avendo saltato qualche allenamento il suo feeling con la partita fatica a decollare, ma nel secondo è un Cremo che si avvicina al furetto scatenato dei tempi migliori. Gli voglio bene, è risaputo, ma se non la smette di arrivare già cambiato come se l’avesse vestito sua mamma….ON-OFF. 

LIN 7,5: Vale tutti gli yen spesi. Il China è tante cose, insieme. Giocatore di corsa, di tecnica, ma anche di sostanza: gli avversari erano più alti e più grossi ma quando si incurvava a difesa del pallone rimbalzavano come dei pop-corn in cottura. La prima doppietta in maglia Joga e la libertà (prima della Meloni non ero certo di potere..) di chiamarlo come mi pare, anche “riso cantonese” se mi va, MAMMA MIA. 

MUSSI 7,5: Tre gol, uno più bello dell’altro, durezza ma pulizia nei contrasti, una corsa che io quei passi lì li faccio in 6 campionati. E se per sua stessa ammissione poteva fare meglio, significa che non ci sono limiti. Al Mc sempre sugli scudi: onora le pagelle creando aspettative e critica il packaging del caffè come solo lui può permettersi, BURGER KING. 

LEPPINI 7: Porca miseria. Entra in un momento complicato con la squadra che deve rifiatare, poteva essere risucchiato e invece da una grossa mano, meno boa là davanti ma tanto pressing e scatti ad allungare la squadra. Nel finale sfiora anche il gol, ma è after-match che sfodera il suo talento da paroliere: il racconto del Mc scurrile di Salso è gia’ primo in tendenze, LENDERS. 

ARLANDINI 7,5: Devo informarmi se tra i suoi innumerevoli lavori  nelle sue tante vite ha fatto anche il controllore di volo perché ha una predisposizione naturale nel far atterrare gli oggetti, volanti. Detta i tempi di gioco difendendo palloni non semplici, apparecchiandoli per i compagni come un maitre di sala. Comprensibile lo sclero del marcatore nemico, gli ha bollato la caviglia peggio di un parabrezza sotto la grandine, MALPENSA. 

AVVERSARI 6+: Il mondo Joga  già li conosceva, avendoci strappato (con merito) un campionato alla penultima giornata qualche anno fa. E il rispetto per il loro curriculum era e resta notevole. Ieri noi un po' meglio in tutto, tuttavia sono squadra vera, ci siamo assopiti dieci minuti e già ci avevano a tiro. 

ATMOSFERA 7-: Il campo è quello che è, giocare alle dieci quando vedi che l’ora prima è più libero di un hippie, già fa schiumare. Ma la novità 2022 (tipo Gardaland) è la sirena modello Kiev che suona al cambio dell’ora. La prima volta ho messo la testa nel borsone sperando non fosse l’aviazione sovietica. Detto questo ottimo post gara ipercalorico e grandi il Nik e il rilassato (ma non abituarti eh..) Sile ad incitarci. 

L’EVENTO 7: “Non avete la fascia da capitano? Stavolta passi, ma dalla prossima…” Caspita, ci tengo al dress-code io, ma gli avversari avevano addosso (le ho contate) tre mute diverse, una maglia era senza numero e quattro toni di giallo differenti che sembrava la palette di Pupa…..e noi non abbiamo la fascia? Bellissimo. Arbitraggio comunque ottimo, davvero.

 

sabato 10 settembre 2022

PRIMI PASSI

 


Il primo ritrovo a ranghi quasi completi, il preludio di una nuova stagione che come al solito è un nuvolone carico di sogni e aspettative. Io, questo primo allenamento, l’ho visto così… 

STILO 7,5: Già in forma campionato, divisa giallo-fluo guanti arancio fastidio, se un marziano si affacciava lo poteva vedere anche dall’oblò della sua navicella spaziale a tre galassie di distanza. Tiene in vita la squadra bianca con respinte di ogni genere, BIGGER. 

SILEO C. 7: E’ inutile, più invecchia più prende sapore come una bottiglia di Barolo. Oltre alla saggezza tattica in campo cerca di estorcere a China un taglio “da maranza con il borsello di Gucci” per levarsi dalla carta d’identità 4 o 5 annetti, ACQUA TONICA. 

MENTO 7+: Il grande ritorno, appena varca la soglia del palazzetto un ignaro Aldo gli chiede “ca…ci fai qui?” rischiando di mandare al tappeto una trattativa più delicata di uno Swarovski. In campo è come non se ne fosse mai andato, veterano della retroguardia con licenza di uccidere il match con l’affondo e l’assist decisivo, ON FIRE. 

ARFANI 6,5: Chiede il cambio dopo tre minuti scarsi, in altri contesti (un po' più intimi) ci sarebbe da indagare su questa fast-life ma in realtà è una mossa furba perché resta sempre fresco come un deodorante Neutro-Roberts. Usato dal Pres come garanzia ultima sul foglio firme, se ci sono dubbi legali chiedete a lui, BETTER CALL SAUL. 

MUSSI 7+: Corre come un indemoniato, d’altronde perdere contro l’accoppiata Bove-Dante equivale a uno sfregio al curriculum mica da ridere. L’ultimo ad arrendersi e l’ultimo a firmare… ho sudato come fosse il 15 luglio, FIGHTER. 

ORSI 6: in pochi secondi azzecca una chiusura stoppando un contropiede di Arla e vince (anche un pò casualmente) un contrasto…la sua gara è condensata qui, da lì in avanti gli arti gli si rivoltano contro come colpito dalla maledizione cruciatus, incapace di mettere in fila due passaggi giusti, tipo il centrocampo della Juve, BOLLITO. 

CHINA 7,5: Già pazzo di lui e delle sue camicie stilosissime. In campo è una vipera, sempre pronto a colpire…e si muove a velocità doppia come quando mandi avanti il videoregistratore.  Ho temuto l’incidente diplomatico quando al momento della firma mi ha detto “ in realtà non mi chiamo così” e nella mia testa ho pensato di averlo chiamato Cina tutto il tempo ma in realtà dovevo chiamarlo Vietnam e il lunedì l’ambasciata di Ho Chi Minh mi avrebbe mandato una specie di Jakuza per una lavata di testa, ESPLOSIVO.

 ARLANDINI 7: Era stato emozionante rivederlo alla cena estiva, ma in campo forse lo è stato ancora di più. Gli abbiamo fatto installare ad altezza stinchi dei sensori di parcheggio di una Golf da rottamare, se Mux, Dante o qualcuno di irruento gli si avvicina un po' troppo lui inizia a suonare come una maracas. A fine anno mi ringrazierà per avergli allungato la carriera, RISORTO. 

CREMONA 6,5: Pagherei di tasca mia per vederlo arrivare un anno al primo allenamento con la panzetta alla Homer e la gambetta scricchiolante. Invece è sempre sul pezzo e nemmeno la barba vichinga me lo appesantisce a dovere, GINGER. 

FERRARI 6,5: E’ un Bove A+++ come una lavastoviglie Bosh quello che si presenta ai ranghi di partenza. Vuole vincere, anche le più inutili, è così che detiene da anni lo scettro di Re incontrastato delle partitelle del giovedì, CARLO TERZO. 

BOSELLI 7: Iniziare la stagione con il primo gol stagionale del diradato Bomber Dante è come quando inauguri una nave da crociera e non si spacca la bottiglia. Difatti sono tornato a casa e la Queen Elizabeth che regnava da 70 anni….ci ha lasciati.  Scherzi a parte, il messaggio è chiaro….il lupo perde il pelo (ok la smetto..) ma non il vizio, del gol, MILIK.