lunedì 27 febbraio 2023

30 EMA - LE PAGELLE

 

IL GIRO PIZZA 6+: Me lo ricordavo un pelo più svelto, nel mentre che attendevo una zucchine e zafferano dopo la pigrizia di una margherita al buon Dante sono caduti e ricresciuti i capelli tre volte. La torta del festeggiato è arrivata assieme alla patente del figlio di Simo, per risparmiare sui costi di pasticceria l’hanno condivisa, ALL-IN.

ZAZA (LO SHOWMAN) 7: Mestierante navigatissimo del karaoke, spulcia gag e battute anni 90 da denuncia, ma sa come coinvolgere la folla… glielo riconosco. Tra l’altro quando si lanciava in scatto su quella scalinata (e in una sera sarà capitato 7-8 volte…) ero tentato di metterlo sotto contratto, uno più uno meno, NUOVO ACQUISTO.

EMA (IL FESTEGGIATO) 7,5: Camicia a quadri come una pubblicità dell’Alpenliebe e look talmente fresco che non immagineresti mai che ha quasi trent’anni, un figlio ed è già mezzo sordo (Ema tornaaa...). Mi fa volare perché arriva al locale ed è già incazzato, come fosse un big match: i tavoli tondi stile matrimonio casertano e la lentezza del giropizza gli fanno uscire epiteti più  irripetibili di un gol di Ale, AUGURI.

FIGLIO DI EMA (TALE PADRE) 7,5: Capisci che è sangue del suo sangue al primo sguardo. Come? Lo lasci sgattaiolare in sala e parte ad esplorare senza fare ritorno…memorabile quando si mangia tutte le more sulla torta in attesa che Ema finisse le foto di rito, GOCCIA D’ACQUA.

I TRE TENORI (IL VOLO) 8: Il trio delle meraviglie in campo Mux-Arla-Ema si ripete anche alla consolle, dove la prova canora ricalca le loro gesta in campionato. Ho notato che: Arla canta bene ma impugna il mic come una racchetta da padel, Ema non è Mengoni ma comunque ci mette pathos e piace tanto alle milf quanto alle teen e Mussi ha la mimica facciale dei cantautori che soffrono, anche fosse stato in playback come il Festivalbar sarebbe stato credibile, APPLAUSI.

MUSSI (L’ IMPRENDITORE) 7+: Tra un Ligabue e un Battisti cerca di imporre come una multinazionale la sua leggendaria pizza Mussi, vorrebbe farla mettere nel menù anche in un posto che non ha il menù...chapeau. Fantastico quando dopo una mezzora buona dall’ ultima fetta vede arrivare un tagliere e pensa di sbancare. Invece è il turno delle acciughe, il suo demone più grande, POLTERGEIST.

LA CAMERIERA (L’INSOLENZA) 5,5: La scena è più o meno questa. La serata è tarda e non girando il cubo verde le cameriere sono istruite per la fatidica domanda “quale vi faccio fare dalla cucina?” come a dire, giù l’ultima e poi fuori dalle palle. Mux sbuca da un cespuglio come un maniaco seriale al parco Lambro ed elenca senza dimenticanze tutto ciò che una Mussi dovrebbe avere.  Ecco che la cameriera fa la cazzata. Con aria incerta esclama “ok, ma la mangiate poi?” mettendo in dubbio l’esistenza di una razza (di pizza) superiore. Che poi, se ho mangiato una tonno e limone che sgrassava come il wc net…su corri in cucina e porta la comanda, HOP HOP.

STILO (IL LIRICO) 7,5: Dai, tutto troppo poco… il giro pizza a confronto del suo sembra la mensa dei poveri e in lizza con  gli altri cantanti del talent di Zaza luì è un Maneskin. Però sarà bello vederlo in duetto con Arla, l’unico che ha venduto più dischi di lui, RESTA UMILE.

BOSELLI (L’ACCASATO) 6,5: La prima oretta la passa al setaccio del Pres a giustificarsi per la buca di giovedì (dovevo chiudere una rete metallica) e a rispondere alle domande sul suo cuoio capelluto rifoderato da poco. Poi, intuito che il giro pizza arranca, inaugura un solitario (e non a listino) giro birra, in attesa del suo must…la pizza kebap. Buona occasione per il Pres che tenta di estorcere una sponsorizzata alla fidanzata di un Dante ormai in dormiveglia, SETE CHIMICA.

ORSI  (IL POLEMICO) 6,5: Dopo 19 bigliettoni per una pasta al pomodoro giovedì, avrebbe apprezzato questo giropizza anche se arrivavano al tavolo delle fette di cartone con un po' di mozzarella dell’Eurospin sopra. Si prende la contro-sgridata del festeggiato Ema per la sera prima “figa dici a me, ma facevi il pivot…”, CI STA.

ARLANDINI (IL LONGO) 7: Per lui la cena si esaurisce alla marinara, poi viste le sue intolleranze (a parte che tra una fetta e quella dopo poteva pure guarirci…) si dedica ad organizzare padel e cantare su ogni base dalla tamarra a quella che fa atmosfera. Inizia a cantare come “il lungo” credo per l’altezza…e finisce la serata storpiato come “il Longo”, TELEFONO SENZA FILI.

GIORDANO (L’ESILIATO) 7-: Arriva un po' dopo, sbaglia seduta e subito si accorge che c’è un tavolo Joga che lo aspetta. Viene a scusarsi ma il Pres, che non si fida nemmeno della sua ombra sul muro, corre all’altro tavolo per vedere che non ci fosse il cartellino “Riservato Fiamma”. Perdonato, perché come me sta al Karaoke come le carte da briscola stanno al ramino…quando Zaza gli ha allungato il microfono per intonare “o surdato ‘nnammurato” si è finto altoatesino, SPECK E FRIARIELLI.


sabato 25 febbraio 2023

JOGA MALITO - JUVENTUS CLUB S.GIORGIO 12 - 5

 


Easy. Uno Joga concreto, massimo risultato con il minimo sforzo, fa suo l’incontro contro Juventus Club, fanalino di coda del campionato chiudendo con una pronosticabile vittoria la prima parte della stagione. Restiamo secondi e nei playoff verremo abbinati alla settima forza del campionato; dall’ urna di stasera (manca solo una partita) uscirà il verdetto, ma qualsiasi avversario poco sposta i giudizi. Ottima regular season dei diavoli (ma non perfetta..) che si azzera ora che cominciano i playoff. Quel che è stato fatto non conta più, serviranno altre grandi partite, da affrontare con gli occhi insanguinati, per superare quarti semifinali e accedere alla finalissima.

Ma intanto diamo merito ai ragazzi per un'altra vittoria. Match mai in discussione e nemmeno in equilibrio ma giocato con il piglio giusto, non con l’atteggiamento superficiale che poi ti espone a figure barbine, magari proprio di fronte al pubblico più nutrito della stagione (la Juve richiama sempre lo stadio pieno, è inutile).

Lo zero a zero dura solo pochi secondi perché alla prima azione nostra uno sgusciante Piddu la scaraventa in rete, sgretolando una difesa più burrosa di un croissant parigino. L’intensità è buona e il palleggio è spesso incontrastato; basta trovare la formula giusta per un lasciapassare sistematico alla loro porta, neanche il palazzetto avesse il maggiordomo. Sopra di alcuni gol andiamo a corrente alternata, a volte abbassiamo la soglia di attenzione o ci facciamo attrarre dal profumino invitante nell’aria e ci impigriamo nel tornare. Un paio di contrasti persi malamente e altrettanti tiri azzeccati dai bianconeri (alcuni di loro calciavano con una certa precisione) mettono un minimo di apprensione, siamo sul parziale di 6-3 e gli avversari sono ritornati in qualche modo in partita.

I molti cambi aumentano quel senso di smarrimento Joga che tuttavia dura pochi minuti. Il clima è più pacioccoso di una puntata dei Teletubbies, gli ospiti ce la mettono davvero tutta ma sempre con lealtà, noi facciamo lo stesso e anche quando l’arbitro non fischia cose plateali facciamo spallucce, peace and love come hippies presi bene. Anche per questo zucchero filato sarebbe stata una serata da incorniciare se non fosse che a metà tempo il Nik affonda un contrasto e si pianta a terra: il solito ginocchio (sempre lo stesso dell’anno scorso) che ci auguriamo non sia rotto ma che non lascia buone sensazioni e guasta il tempo come un temporale a giugno.

Nella ripresa gli ingressi di Mux e Ema ci riportano subito a barra dritta e preso di nuovo il largo l’epilogo è il red carpet per un gol atteso come il capodanno nelle strade di Rio. L’aria è frizzantina e quel rigore mancato fanno salire la temperatura come in una sauna. Boni state boni (ciao Maurizio)… il gol arriverà, nella serata dove il mio socio e “rivale” di sventure Bove resta al palo come un’auto elettrica…c’est parfait. Finisce 12 a 5 con Piddu che pare al poligono di tiro per quanto ci tenga a centrare il bersaglio…ci riuscirà, fiaccando un Perin in erba che davvero cercava di parare solo le sue (+ un rigore). E ora…che playoff siano…noi ci siamo. 

STILO 6,5: Penso che dopo la tripletta del Fideo non si sarebbe preso male nemmeno alla vista di un meteorite che centrava solo la sua macchina parcheggiata fuori dal palazzetto. Quindi anche se durante la partita ci prendiamo qualche pausa caffè di troppo non ci maledice e anzi sforna tre-quattro ottime parate, specialmente quel volo sotto all’ incrocio sul finire di gara. Il gol di Ale lo apprezza si, come tutti, ma non quanto quella carbonara notturna lì, ESTASI. 

MENTO 7: Penso poteva vincerla anche da solo la partita di ieri. E deve averlo pensato anche lui perché l’ultimo passaggio che gli ho visto fare è durante il torello, poi si diverte e fa divertire con le sue sgasate palla al piede dalle retrovie che fanno più male dell’ olio di palma. I gol, tutti belli, ma è la carica che trasmette (abbinata anche a una buona fase difensiva) che mi fa dormire sonni tranquilli, STATUS. 

SILEO N. 6: Davvero sfortunato. Purtroppo si rende conto subito che il danno è serio e le lacrime sono di rabbia. Peccato perderlo in questo momento, ma cercheremo di portarlo in trionfo tra cinque partite. Come gli ho scritto anche in privato i giocatori vengono ricordati dalla storia per le loro gesta in campo o per i grandi infortuni… io verrò dimenticato, BLACK CAT. 

ORSI 6,5: Quando diventi la mascotte è forse segno che in guerra non fai più paura, però come una profezia di Nostradamus a furia di previsioni tutto si è avverato, come un cataclisma. La prestazione è buona dai, spinge anche con regolarità. Al gol i maligni sostengono che non abbia esultato in rispetto alla sua fede calcistica, la realtà è che non ricordava le movenze di un’esultanza, VECCHIA VOLPE. 

CREMONA 6,5: Ordine e disciplina militaresca sono i suoi cardini, al cospetto di un avversario che se la gioca a sentimento ecco che ci mette un po' per entrare nelle grazie di una partita arcade e piena zeppa di skill. Un paio di assist e tante coperture, anche nella ripresa, BARELLA. 

LIN 6,5: Già vederlo con la maglia giusta, dieci punti in più per Glifondolo…a parte questo il China non riesce a giocar male nemmeno sforzandosi (così così il suo primo tempo) e quando si aprono praterie ecco che diventa infermabile. Omaggia il suo capitano ordinando anche lui una Mussi, è un attimo che adesso finisce a menù anche negli all you can eat, MARKETING. 

FERRARI 6,5: Gioca felpato quasi a non immischiarsi con quei cafoni che rincorrono in mutande un pallone, lui pasteggia a tarfufo bianco nella sua villa di pietra in campagna d’altronde. Anche se il gol non arriva sgomita per la squadra e cerca di non strafare in attesa di recuperare la forma migliore, WORK IN PROGRESS. 

MUSSI 7: Azzera le difficoltà (che già non puntavano ai piani alti) con un primo tempo da lupo mannaro, qualche gol al chiaro di luna ululando la sua supremazia. Nella ripresa penso che lo sforzo più grande che abbia fatto sia stato quello scatto per invadere il campo al gol di Ale, ma ho gradito, DIETRO DI ME. 

LEPPINI 6,5: In campo da sempre il massimo ma incorpora un timer da forno e quando finisce il suo tempo è programmato per sedersi in panchina, seguendo un percorso dritto e tornando alla sua base esattamente come fa il mio robot aspirapolvere. Per fortuna che è biondo platino e me ne accorgo…se no si rischia di giocare in quattro. In campo mi confeziona su misura l’assist del nirvana, è il mio nuovo intoccabile, DE SCIGLIO. 

MALDARELLA 7: Sempre nel vivo del gioco, mai banale…estremamente godibile quando viene steso in area e rincuora lui l’arbitro, tranquillo pisola ancora un po', mi fischi il prossimo. Mica gli devi dire cosa fare, nel secondo tempo fa addirittura l’esterno basso, a volte l’ultimo. Appena può cerca il tiro ma il loro portiere sembra una calamita. Mi ha svelato tutti i trucchi per tirare il rigore perfetto… poteva mica dirmeli due ore prima il maledetto brindisino, PULSANTE. 

AVVERSARI 6 +: Lunga vita a una squadra con qualche limite tecnico che tuttavia ha affrontato un intero campionato a testa alta onorando ogni singolo impegno (mentre qualcun altro…). Hanno qualche buon tiratore, se l’impegno e l’entusiasmo si mantengono (oltre che la sportività) ci vedo addirittura un barlume di potenziale. Nota finale: ci prestano il ghiaccio spray, fosse per noi uno che si sbuccia un ginocchio è da sopprimere peggio di un cavallo zoppo… 

ATMOSFERA 7,5: Raga, il pienone, pensavano fosse la Juve di Bonucci e Vlahovic? In questa bolgia infernale ho incrociato lo sguardo con il mio fido secondo (per una sera) Arla pensando “se va male, dividiamo le colpe eh?”

 L’EVENTO: Lo stadio è un catino ribollente. L’avversario ha vinto nove scudetti consecutivi. Accade che ci fischiano un rigore a favore e tutti si fanno avanti per tirarlo, si litigano proprio il pallone. Ecco che in questo clima, con il risultato oddio magari non in bilico ma non ancora al sicuro, Ale si prende sulle sue spalle da impiegato il peso di questo fardello, come Frodo con l’anello….”Lo tiro io”. Con la mano sposta i compagni alleviandogli ogni sofferenza come un guaritore indù. Avesse toccato il Nik avrebbe guarito pure lui. Rincorsa breve, guardando prima a destra poi a sinistra come si fa ad un incrocio pericoloso. E calcia bene, ne troppo piano per non prendersi gioco di loro, ne troppo forte per non ferire nessuno. Il loro numero uno si supera, salta da un palo all’altro come Ed Warner (lo chiamano infatti il Ragno di San Giorgio) e respinge ustionandosi mezzo avambraccio. Peccato, ma sarà andata proprio così?

 

 


venerdì 17 febbraio 2023

JOGA MALITO - MASSIMILIANO AL MARINGON 6 - 2


Again. Arriva anche la quinta vittoria di fila per i diavoli, una prova di forza contro una delle migliori squadre del campionato che va a certificare un secondo scorcio di campionato, il nostro, fatto di soli alti, come una squadra di basket.

I “falegnami” che prima della gara distavano da noi solo tre punti si sono dovuti arrendere allo strapotere Joga;  fin da subito ci siamo impadroniti del campo imponendo il ritmo di gioco e creando tante  ma davvero tante palle gol . Vincere è un po’ l’antidoto a ogni male ma anche volendo gettare benzina sul fuoco come un fireman è impossibile non notare la crescita di questa squadra, sotto tutti gli aspetti, che spaziano dalla concentrazione pre-gara (ah il torello…) alle cene post match che sembrano le abbuffate nella Sala Grande di Hogwarts.

Ora, con il completamento dei recuperi e a soli cinquanta minuti dalla fine della stagione (poi ci sono i playoff), possiamo iniziare a guardare a fondo valle dopo la lunga scalata: siamo secondi in solitaria e con lo zaino pieno di rimpianti per quei due-tre punti gettati letteralmente al vento. Ma poco male, i passaggi a vuoto sono stati i nostri pesi, oh issa, e adesso la affronteremo da palestrati e coi bicipiti a vista.

Ieri molto bene, si trattava di una sfida d’alta quota e l’abbiamo fatta sembrare semplice (anche se non la era). Merito di un pressing iniziale che ha tolto l’ossigeno agli ospiti e di una compattezza, anche difensiva, che ci ha permesso di limitare molto le loro scorribande. Primi minuti di fuoco e immediato vantaggio sul binario Arla-Cesco: sponda del primo e tocco morbido del secondo, una bellezza. In sequenza arrivano le altre reti, fino al parziale di quattro a zero…e potrebbero essere decisamente di più: ci fermano una carrellata di pali, traverse e errori di mira. Insolito protagonista un ciclopico Piddu, tanto bravo a procurarsi lo spazio per il tiro tanto scalognato nelle conclusioni. Poteva arrabbiarsi come Blanco, incupirsi o diventare egoista….niente di tutto questo, da vero pugile incassa e ci riprova, con un sorriso Mentadent che solo chi paga la bolletta meno cara d’Italia può esibire.

Ema dietro è uno sceriffo e non lascia passare nulla, così anche nella ripresa controlliamo la gara, pur abbassando l’intensità, e incrementiamo il vantaggio (5-0). Scritta così sembra una cavalcata trionfale, 1234 come una password del Bove. In realtà gli avversari oppongono buone individualità e restano attaccati alla partita riuscendo a infrangere l’imbattibilità di Simo. Nel finale, la sesta marcatura Joga con un assolo di Mux e il loro gol della bandiera, anticamera di un vogliamoci bene collettivo al triplice fischio…avversari si, ma già amici…e un po' invidiati per quel main sponsor così provincialotto che tuttavia trasuda di cene Pragate…pardon pagate.. e quant’altro.

Comicissimo poi il siparietto finale con il Capitan Mux che si teneva in serbo la domanda dal battesimo…”sei tu il Maringon?” puntando dritto il più brizzolato degli avversari, con quell’aria da Geppetto che nemmeno la Disney l’avrebbe reso meglio. Alla risposta “Ehm no..” ci è rimasto d’un male che nemmeno la vista delle acciughe che si facevano largo tra i peperoni della pizza Mussi.


 STILO 6,5: Sempre presente, anche quando difendiamo con ordine, anche quando non li facciamo tirare da ogni spigolo. Un paio di parate, anche se su conclusioni dalla distanza sono da capogiro, mentre a voler trovare il pelo sulla testa del Sile, è deboluccia la mano che devia ma non abbastanza il tiro a incrociare sul primo gol. In pizzeria ci fa vedere la Juve sul telefono, un 43 pollici adatto alle tavolate numerose, SMART. 

MENTO 7,5: Quando gioca con questa testa non teme confronti, diffidate dalle imitazioni. Attacca e difende con una facilità disarmante e se la squadra gli copre le spalle il suo tiro è una sentenza dietro l’altra, Berlusconi. Mi piace definirlo il Piero Pelù dei difensori, resta sempre rock anche se tra pochi giorni fa trent’anni, TRAGUARDO. 

ORSI 6,5: Da una certa stabilità, nel senso che una volta in campo si azzera il turnover e la squadra vuoi o non vuoi resta quella, sempre uguale come i Cugini di Campagna. Ma in campo, anche se la partita è ormai in rigor mortis, fa il suo, i due gol arrivano ma senza colpe specifiche. “Coach”…da San Valentino che ci penso: è un’ apostrofo rosa tra le parole Ex e Calciatore, VERITA’. 

CREMONA 6,5: Un buon Cremo, sempre sul pezzo nella corsa e nelle coperture. Per lui il siparietto è tutto arbitrale: arriva dopo e per l’arbitro questo fuori programma è di difficile gestione. Il Cremona arriva dopo…fa sì con la testa ma all’appello eccolo che lo chiama…Cremona?? ero incredulo, GRAN CANYON. 

LIN 7: Ho preso una decisione, se la montagna non va a Maometto…dalla prossima cambiamo noi le maglie così può tenersi la 99, già ci litigano gli Usa coi cinesi non ho voglia di mettermi in mezzo. In campo è il solito razziatore di palloni, mai una giocata banale, mai un eccesso di stile fine a se stesso, CREAM. 

GIORDANO 7-: Protagonista indiscusso dei primi minuti, i suoi tagli fanno male come quelli di un rasoio affilato, sulla sponda di Arla la appoggia con la delicatezza di una sfogliatella per l’uno a zero Joga. Sfortunato quando si fa saltare sul primo dei due gol ma è un pezzo di bravura del loro attaccante più che disattenzione sua. E’ l’unico atleta europeo in corsa per tutte le competizioni: pensate che nell’anno solare potrebbe vincere lo scudetto con il Napoli, con Fiamma e con noi…SAN GENNARO.

 FERRARI 6,5: Visibile la sua paura di farsi ancora male, in aggiunta dall’hackerata in poi non si fida più di nessuno, anche all’appello diffida nel fornire le sue generalità al direttore di gara…metti che... Per esorcizzare la jella (o per assicurarmi la sua quota campo) la tentazione è quella di fargliela giocare tutta e Dio, ma un pezzo d’argenteria come “12 Password Bove” va centellinato come un buon vinello d’annata, BAROLO. 

MUSSI 7: Indistruttibile, primo per intensità e voglia ossessiva e compulsiva di fare a pezzi la partita, Dexter. I gol uniscono i puntini di una stagione al top ma seguono a ruota i suoi discorsi pre-partita: siamo forti anche noi… e la giornata parte carica come nelle pubblicità Mulino Bianco, KINDER BRIOCHES. 

ARLANDINI 6,5: Dominante, non ho visto una squadra capace di contenerlo fisicamente. Il Lukaku bianco è più a suo agio da assist-man che da finalizzatore e infatti nella ripresa si unisce alla fiera del gol mancato (ma di pochissimo..) fino a stirarsi come un istrice in autostrada. Non poteva essere di compagnia e con l’umore alle stelle ma non manca lo stesso alla pizzata (che poi per lui è una birretta e vado), altro da aggiungere vostro onore? BIG-ARL.

MALDARELLA 6,5: Comincia con una traversa spappolata come un avocado maturo e prosegue con giocate da palcoscenico superiore. Il gol non arriva ma fino al tortino al cioccolato della Pepa lo guardavo comunque con gli occhi dell'ammore già pregustando la next season. Poi lo vedo flirtare con il Mister del Baracca e lì capisco che devo godermi ogni singolo "coach" di approvazione da qui alla fine, LACRIMUCCIA.

AVVERSARI 6: In campo con ordine ma con poca "cazzimma", però la partita è bella e loro sono sportivi all'ennesima potenza. Secondo me gli mancava pure qualcuno, ieri diverse tacche sotto ma il loro cammino in campionato era stato quasi pari al nostro. Meritano i playoff, anche solo per il savoir faire.

ATMOSFERA 6+: Poco seguito nonostante prezzi popolari alla Bayern Monaco, però ci sono gli abbonati, che non mancano mai da Dullo a Aldo, che più che abbonato è obbligato. Sperare negli spalti pieni vorrebbe dire avere molti infortunati, quindi non spero.

L'EVENTO: Eravamo in cerchio in attesa di fare l'appello, mi giro e accanto a me un cinese, un pugliese e un napoletano...sembra l'inizio di una barzelletta. E poi un siciliano, un calabrese...va da sè che spesso le tre cose che ci diciamo prima degli incontri le recepisce solo l'Arla che oltre la Lidl di Fiore penso non sia andato.


 

martedì 7 febbraio 2023

SPECIAL TEAM - JOGA MALITO 4 - 7


Bad Guys. Importante vittoria esterna per i diavoli, capaci di superare uno dei team più in forma del campionato imponendosi con una prova autoritaria e di carattere. Punti di taglio purissimo che valgono il poker di successi consecutivi e che ci consentono di restare nelle primissime posizioni; oltre a questo però c’è tutto il peso di un crocevia fondamentale superato con una prestazione convincente, muscolare, uno Joga ben al di sopra delle ultime sbiadite apparizioni.

Merito dei ragazzi è quello di essere sempre sul pezzo, di fiutare pericoli e insidie; disinnescare ogni trappola nascosta tra le pieghe di una gara su un campo largo come un foglio A4 contro uno Special Team vero rullo compressore da gennaio in poi. Ma ieri sera, nonostante la forza di un avversario all’arrembaggio per accaparrarsi un posto tra le prime otto, Joga superior come le stanze negli hotel di lusso.

I complimenti vanno bene (li meritano tutti, anche di più chi ieri non ha messo piede in campo…) ma mettiamoli subito da parte, il livello visto lunedì deve diventare il nostro standard, il punto di partenza per il futuro, indietro non si torna….il contrario dei capelli di Dante.

La partita è stata un concentrato di emozioni, noi subito padroni della situazione ma rispettosi di un avversario esperto e pronto a colpire di rimessa. Le occasioni non si contano (aiutate anche dalle dimensioni del terreno di gioco) e sono quasi tutte le nostre, ma il loro portiere conferma tutto il suo blasone respingendo l’impossibile. Arla riesce a batterlo ma una beffarda punizione annulla lo scarto e questa danza prosegue anche dopo, noi ancora avanti e loro che ci riprendono sfruttando un pasticcio difensivo. Nel mezzo una mole di gioco enorme: siamo attenti alle posizioni, propensi al sacrificio, forse poco concreti là davanti ma la porta è stregata, come sotto incantesimo.

Dall’ inizio della ripresa le sensazioni si fanno sempre più positive. Non abbassiamo mai il ritmo e l’impressione da bordocampo è quella che gli avversari, bravi ma statici, possano prima o poi rallentare. In altre due occasioni riusciamo ad allungare ma ci riprendono e le parate a getto continuo del loro portiere sembrano ributtarli in piedi ogni volta che sono a un passo dal baratro.

Ma quando il China, con una maglia da bancarella fuori San Siro, prova la conclusione ecco che i guanti del loro goalkeeper, visibilmente strofinati su e giù per tutta sera, perdono anche l’ultimo briciolo di grip e la palla si insacca…siamo sopra. La gestiamo bene, senza ansie, senza timori, e prima una doppietta di Cesco, poi il sigillo di Piddu mi mandano più in orbita di Samantha Cristoforetti.

I padroni di casa  non ci stanno, nel senso che vanno in corto circuito. La partita era stata corretta ma uno di loro eccede nelle proteste, talmente tanto da svegliare un arbitro con lo stesso desiderio di una serata movimentata di un pigiama a righe. E nell’eccesso, arriva il cartellino rosso. Non faccio nemmeno in tempo a pensare (tra me e me) “cosa vuoi l’applauso?”, che alle mie spalle  i Cip e Ciop con le forbici lo fanno sul serio… come quando atterra un Ryanair. Ne nasce un parapiglia, anche a partita finita, che prosegue senza senso anche dopo (chiedo scusa ma non trovavo le chiavi dello stanzino) con il paciere del gol Arla che dava ragione un po' a tutti e con l’ Arfo intento a non perdere voti che dava ragione solo a loro, rinnegando i suoi compagni di abbuffate after match.

Bello… e così ancora più bello. Ma guai a fermarsi, il volo è appena decollato e per arrivare all’applauso mancano ancora mille turbolenze, quindi allacciamo le cinture.

 

STILO 7: Non farà un decimo delle parate del suo collega, ma quando conta, nei momenti che se prendi gol magari la perdi, il Simo c’è. Piccolo aneddoto: dopo ogni partita lamenta ogni tipo di reumatismo, stavolta non alzava un braccio. Peccato che al brindisi venga smascherato e già inebriato dalla sua coca zero si dimentichi totalmente del malanno e il calice più alto sia proprio il suo, KANPAI. 

MENTO 7,5: Che partita. Nei primi venti minuti è una furia, attacca e difende che sembra di aver messo dentro cinque Ema ( è anche matematica, mettendone cinque uno che torna ci sarà dai..). Il secondo gol non lo scompone, resetta i cattivi pensieri e gioca con l’animo del guerriero anche la ripresa, LION KING. 

VENEZIANI 7: Non sbaglia un appoggio, al Vene affiderei le password dei miei conti, cosa che invece con il Bove non potrei mai fare…beh comunque ordinato, illuminante, anche duro nei contrasti quando serve. Nel caos finale ho cercato di proteggerlo come un animalista cercherebbe di difendere un panda rosso, SPECIE PROTETTA. 

MUSSI 7: Si va in battaglia con il nostro generale trafitto da una freccia nemica, basta un colpo di tosse (dicono i medici). Per esorcizzare la paura Mux titolare e come al solito si viene ripagati, cashback. Il suo tiro è sempre una minaccia costante, quasi quanto le sue ordinazioni in pizzeria, chiederebbe una Mussi anche a Sorbillo, MARTELLO. 

ARLANDINI 7,5: Sia davanti che dietro li manda tutti a scuola, fosse la Famiglia Addams sarebbe Lunedì. La campanella del gol suona sempre all’ inizio dell’ora, ed è la rete che rompe il ghiaccio dell’equilibrio. Anche dietro tanta roba, inoltre è abile paroliere nel calmare gli animi sui titoli di coda, VALERIANA. 

LIN 7+: Oh con quel movimento rapido di gambe lì, è inafferrabile, come le cryptovalute. Molto bene nelle coperture ma è il gol che lo erge a protagonista della serata: ci prova una volta e ci riesce subito, gli consiglio caldamente di usare il preservativo. Infine, soni disposto a prendergli una donna delle pulizie, stipendiata Joga, che gli lavi la divisa settimanalmente però devo ammettere che la n. 99 gli dona poteri oscuri e incontrollabili, HALLY POTTER. 

GIORDANO 7,5: Contento dei suoi gol quasi fossero i miei (sono arrivato al punto che mi tocca sognare quelli degli altri..) e strafelice di averlo riportato a vestire Joga. La sua prestazione…un babà napoletano: prima il dolce di un primo tempo a tutto campo, poi arriva la botta di liquore che manda tutti a nanna un po' stonati, TAGLIAGOLE. 

MALDARELLA 7+: Il toro lo prende per le corna e lo giustizia lui, la folla applaude (eddai..) il matador che l’ha conquistata. Prima tanto lavoro di sacrificio, sponde e assist…si vede che mastica calcio a cinque come un lama andino. Sarà la mia ombra quando andrò alla ricerca di sponsor: ha un contratto di gas e luce che più consuma e più lo pagano, ieri in pizzeria gli hanno fatto un accredito…e così ha l’ultimo Iphone e io no, BRIATORE. 

AVVERSARI 6,5: Buona squadra, credo non fossero sempre presenti tutti come ieri, altrimenti fatico a non immaginarli in poltrona nelle prime otto. In campo che si scaldino gli animi di una partita sentita ci sta e lì tutto deve finire. Il portiere, ma già si sapeva, uno dei più forti di tutte le leghe. 

ATMOSFERA 7: Temevamo il monolocale Bellotta e la spinta di una squadra che volava sulle ali dell’entusiasmo. Bravi noi a domare la “bestia”, meriteremmo un applauso ma non so se è il caso. Quando dico bravi penso anche al Sile, all’Arfo, al Nik, pronti a entrare tanto quanto a incitare i compagni dopo ogni giocata che quasi sembravamo in casa noi. 

L’EVENTO: Noi abbiamo una panchina lunga ma gli altri avevano più dirigenti del Milan. E tutti pronti a dare lezioni di vita. Se uno dei nostri sbaglia (era evitabile il clap clap) please, ci pensiamo noi a chi sgarra. Che il vice del vice del vice, che per sottrazione non conta una cippa, si avvicini alla panchina per flambare la serata, non mi va troppo giù. Ma con la vittoria in tasca  possono dire e fare quello che vogliono, anche le imboscate…adieu come dicono a Parigi.


venerdì 3 febbraio 2023

JOGA MALITO - LA NUOVA SERVIZI 8 - 7

 


Brividi. Un piccolo Joga vince in sofferenza contro la Nuova Servizi agguantando così il terzo successo consecutivo dopo la sosta, ma è stata un’altalena di emozioni, un volo turbolento con atterraggio d’emergenza che ci saremmo volentieri evitati. 

Fatti i doverosi complimenti ad un avversario mai arrendevole che merita ben altra classifica, ieri sera potevamo e dovevamo fare meglio; bastava seguire la ricetta e metterci quel pizzico di cattiveria in più, quel fuoco dentro che a tratti sembra essersi smarrito o quantomeno sopito dopo il big-match con Fiamma. Salvo che nel finale il risultato era più in pericolo di una password del Bove, la prestazione generale non è stata malvagia. Nel dettaglio ok tutto è migliorabile: intensità a tratti, poche le azioni corali, molte giocate forzate e soliste ma sul risultato di 5-1, raggiunto ad inizio ripresa, bastava il controllo del territorio come fanno i randagi, non serviva inventarsi nulla.

Invece li abbiamo fatti rientrare in partita e quando sono arrivati a un gol di distanza loro erano carichi come un pistolero e noi con la mutanda color caramello. Anche riportarsi in vantaggio di tre non è servito perché, come ci è già capitato, inspiegabilmente lasciamo i comandi, le chiavi del match le consegniamo all’avversario e fatichiamo a difendere il risultato. Un esempio? Azione nostra, magari prendiamo il palo e imprechiamo allargando le braccia…loro rinviano (anche un po' a casaccio), la palla danza nella nostra area e voilà, ingessati come in ortopedia, con la paura di prenderlo finisce che il gol lo prendiamo davvero.

Siamo quasi al giro di boa, altre tre gare e poi la road map è completata, le avremo affrontate tutte. Siamo in lotta per giocarci le prime posizioni, sicuramente il podio, poi ci saranno i playoff. Le partite conteranno e peseranno sempre di più da qui alla fine. Se c’è una cosa che ho capito di questa squadra è che tutti, dal capitano Mux in giù, ci tengono tantissimo e quindi non dobbiamo lasciare spazio ai rimpianti, al momento giusto non dovrà esistere una squadra che ci crede e sia più ossessionata di noi. 

Se la prestazione è stata un saliscendi (la teoria del buon Nik in pizzeria è che il primo “caldo” ci ha fregati..) voglio anche concludere che vincere non è mai facile. Esistono gli avversari, e partite come quelle di ieri solo all’apparenza sono già scritte. Aver vinto ci rinforza e tiene alla larga i nemici, onion parfum. E quindi per una sera voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e svuotarlo…lunga vita Joga Malito.

STILO 6+: Una sera tranquilla neanche nei suoi sogni più bagnati. Il primo tempo un’illusione, tante parate nemmeno troppo acrobatiche e un solo pallone oltre le spalle. Nella ripresa è Bagdad, buchi ovunque come il formaggio svizzero. Bravo a salvarci le chiappe in diverse occasioni anche se il dolore al dito lo limita nelle uscite basse, FRENO A MANO.

MENTO 6,5: Nel momento di agitazione, quando loro sembrano la New Team di Hutton che attacca in massa sul campo in discesa, cerchi L’Ema Nazionale e lo trovi lassù, attaccante aggiunto, ingolosito dalle ripartenze (io ho la stessa foga…ma per le focaccine). A parte queste licenze è un soldato che non si fa mai travolgere dagli eventi, duro quando serve, bravo a trovare sugli sviluppi di un corner la rete del 2-0. Se gli chiedi il cambio esce nei modi più impensabili, PRESTIGIATORE.

SILEO N. 7: Una buona prestazione difensiva, solo scheggiato dai primi segnali di rimonta perché nel momento di buio la sua pelata è già accanto alla mia… in panchina. Il gol, il primo in stagione, è maledettamente bello ma sul momento ancora non sapevo quanto sarebbe risultato importante dopo i tre fischi, BREMER.

ORSI 6: Anche se il minutaggio è quello che è se lo fa bastare per farsi saltare come il riso cantonese per il loro penultimo sigillo…però ad esser sinceri ingresso non disprezzabile e condivide meriti e colpe nel pazzo finale…serviva sangue freddo, ce lo mette, SNAKE.

CREMONA 6,5: Nel primo spezzone, quello più convincente, il Cremo è il pendolo che rintocca puntuale a destra, puoi lanciarlo ad occhi chiusi e lui c’è, come la Ceres. Meno ordinato nel secondo tempo, la squadra è pigra e anarchica e lui si esaurisce nel rincorrere (senza profitto) palla e avversari, HARD WORK.

MUSSI 6: Cuore di Capitano. Anche in un momento delicato non abbandona la nave e i suoi mozzi, a maggior ragione quando il mare da calmo si fa tempesta. Prestazione sotto ai suoi elevati standard anche condizionata da una botta al costato che toglie il fiato come una salita. Il gol però, da metà campo, è l’ennesima perla, OSTRICA.

LIN 7: Toglietemi tutti ma non il mio China, diceva una nota pubblicità degli anni novanta. E’ un riflesso mosso in una partita dove siamo più fermi del selfie della cameriera alla Lucciola. Segna e fa segnare, se fosse più convinto ancora dei suoi enormi mezzi, sarebbero valanghe ogni volta che scende a valle. Attento anche in copertura… uno dei pochi, ieri…CHIC.

FERRARI 6+: Ho ancora il dubbio che non fosse lui, mi ha salutato con un insolito “privièt” confermato poi in pizzeria quando al posto del solito tartufo si è fatto aggiungere come condimento sulla pizza le uova di storione. Devono avergli hackerato anche i piedi, ho pensato, quando a porta vuota ha spedito nella braccia del loro portiere il più pregiato degli assist. Da un paio di giorni si nasconde nei boschi e chiama dai telefoni a gettoni, introvabile come un gol di Ale, ZANGIEF.

LEPPINI 6,5: Il suo ingresso è frizzante come la gazzosa, solo che finisce il carburante in fretta e il suo cambio sembra il pit stop di una monoposto, velocissimo. Discreta anche la ripresa, gli avevo chiesto un gol mi ripaga coi canonici tre euro e cinquanta del campo…e bon. Due altre parole le voglio spendere su di lui: un acquistone con la A maiuscola…perché fa gruppo, sempre. Ero in pizzeria nemmeno troppo contento di quanto visto in campo e lui esclama “abbiamo vinto Ale, facciamo la foto…”, un rispetto delle tradizioni e uno schiaffo ai pensieri negativi, HASTA LA VICTORIA SIEMPRE.

ARLANDINI 6: Serata poco ispirata e poco fortunata , oggi  Aldo deve cambiare i pali alle due porte perché sono ormai sfondati come una pornostar a fine carriera. In pizzeria vengo ma bevo solo una birretta è ormai la frase che accompagna ogni meme dell’ intollerante del gol. Un oretta e mezza dopo stringe una schiaccia che ancora un po' la stritola e tanti saluti, STELLA MICHELIN.

MALDARELLA 6: Sarà il peso della 9 di Dante ma la corsa è imbrigliata, come avesse il carretto delle granite a rimorchio. Però degli assist è il re indiscusso e oltre a far rifiatare la squadra si prodiga anche nelle coperture su tutte le loro uscite. A poco a poco che si addentra negli Joga sta scoprendo la povertà, quella vera…e il decalogo ogni settimana si aggiunge di una voce: deve lavarsi la maglia, pagare la quota campo, raccogliere i cioppi di peluria a terra mentre China e Nik radono i clienti…CHI ME LO HA FATTO FARE.

AVVERSARI 6,5: Ormai abbiamo imparato che le classifiche sono carta straccia, ogni team titolato o meno fa il suo, e Nuova Servizi, giovane e con un paio di ottimi elementi è brava a fiutare subito i nostri inciampi e inizia a crederci a più non posso. Alla fine, anche se hanno perso, quasi festeggiano...ma ci sta, perché hanno giocato ogni istante con il giusto piglio e da squadra.

ATMOSFERA 6,5: Qualcuno c’è ma non si scalda, un pubblico imborghesito che viene più per la 7 di Arla o la 9 di Piddu che per il tifo da stadio. A proposito di borghesia, pronto a tornare operativo, poi arriva pure l’Arfo, a metà partita come faceva l’Avvocato…maglioncino, camicia e barba sfatta, Marchionne style. Però in pizzeria una salamino e origano lo certifica come uno del pueblo, mi sarei aspettato una zucca e antilope a fine cottura, minimo…

L’EVENTO: Arriva l’arbitro e non l’ho mai visto (strano); poco male penso, viva una ventata di novità (poi scopro che la ventata aveva più il sapore del soffritto di nonna ma vabbé). Subito si qualifica, sono del Csi di Parma…sapete noi abbiamo altre regole…e la fa lunga, nel mentre penso “e se veniva dall’Australia?” chissà che regole diverse ci saranno mai da qui a Parma, suvvia. Poi quando inizia a parlarci di cartellino azzurro il mio ego si ridimensiona, ma come giocano a calcetto oltre Vernasca, azzurro??! Meno male che al termine di uno spiegone infinito conclude con tono rassicurante “ma tanto usiamo le regole di Piacenza è…”, epico.