venerdì 29 novembre 2019

JOGA MALITO - CEAS CAR 5 - 1


Inarrestabili. Un grande Joga si aggiudica lo scontro al vertice contro Ceas Car sfruttando il fattore campo al termine di una prova entusiasmante sotto tanti punti di vista.
E' il Black Friday ma questa è una squadra che non fa sconti. L'obbiettivo dichiarato, prima della pausa, era quello di mettere pressione alla capolista Pipa che avendo già riposato ha ancora un turno da disputare. Se vinceranno (en plein) bravi loro, ma noi comunque gli resteremo alle costole fin dopo l'epifania. Difficile anzi impossibile fare di meglio dopo quella sconfitta alla prima giornata: una corsa a ostacoli, hop...tutti saltati come se nelle vene ci scorresse dell'olio Cuore al posto del plasma.
I complimenti spesso annebbiano e ingannano quindi estintore sui facili entusiasmi ma ieri, almeno per una volta, giù il cappello di fronte alla prestazione dei diavoli. Determinati, quasi infuriati dopo l'immediato svantaggio; ma mai frenetici nonostante i ritmi alti di una sfida che contrapponeva due squadre di valore. Perché l'avversario lo era: parlava per lui il campionato scorso e anche un ruolino di marcia in questo che fino a ieri era uguale identico al nostro.
Ma affrontare lo Joga in questo momento, tra le proprie mura, è esattamente come buttarsi in una vasca di piranha...beh non lo consigliano le guide turistiche. Poi si sa che tutto può mutare in un attimo e che basta un temporale per cambiare il vento ma finché spinge dietro di noi, lasciamolo soffiare.
Venendo alla partita, gli ospiti sono partiti con più piglio ma lo spavento è durato un attimo, come un borseggio in metro. Dopo un gol abbastanza fortuito ci siamo impadroniti del comando del gioco chiudendo ogni varco ad una squadra molto organizzata ma abbastanza stanata dietro.
E pian piano giocata dopo giocata il muro eretto dal loro ottimo estremo difensore è crollato, come un castello di sabbia. Il primo tempo è terminato 2-1 con qualcosa da recriminare per le occasioni gettate al vento ma anche ringraziando San Simone da Chiavenna Rocchetta per il miracolo sul finire del tempo.
Alla ripresa dei giochi sembra uno Joga più spento e più rinunciatario ma è un abbaglio...non si può tenere il motore sempre al massimo dei giri, a volte occorre rallentare e aspettare la mossa del nemico. Che ci prova convinto e qualche brivido ce lo crea pure... ma che inevitabilmente si scopre. E in quei frangenti, quando deve deciderla, il Deca è implacabile: prima il gol del doppio vantaggio poi il colpo di mannaia sul match: errore difensivo ospite e tap-in vincente a porta sguarnita.
C'è ancora il tempo per vedere Duracell Ema prendere palla dai bassifondi e scaricarla in rete per il quinto gol, ben coperto da un Arfo versione Spartacus dietro.
Belle le esultanze negli spogliatoi e perché no in pizzeria. Abbiamo trainato il carro senza fermarci, senza mai poterlo fare, arrivati in cima a volte è anche doveroso voltarsi e vedere da dove si è partiti.
Niente da aggiungere...la prossima riposiamo (che palle finire adesso, ora che faccio...l'albero?) e poi vacanza, il duemilaeventi è una pagina ancora vuota, tutta da scrivere.

STILO 7,5: Esagerato. Come certe sue parate che avviliscono l'avversario e ti danno una botta di ricarica per ripartire con l'azione successiva. La più determinante quella di fondoschiena a fine primo tempo...si andava sul due pari, mica una barzelletta. Scalciato due volte su quelle sante manone, inizialmente porge l'altra guancia ma al secondo giro ringhia da bestione, NON APRITE QUELLA PORTA.

MENTO 7,5: Poco importa lo scivolone che battezza il primo gol, è solo una gocciolina in un oceano di perfezione. Leader, capitano, lumino da seguire nel buio della foresta. E poi come organizza il riscaldamento...sta riuscendo a civilizzare una squadra di barbari in pelliccia, IL SOMMO.

ARFANI 7: Un tranquillante nelle vene di una partita che ha già manifestato vinti e vincitori ma che non deve più aizzarsi (in stile Bme). Lui è maestro nelle chiusure e nel coprire le spalle agli esterni.
Ancora gli devo chiedere scusa per lo scarso "secondaggio" del primo tempo (comunque prezioso il suo lavoro) ma già so che mi addebiterà tutto il malessere alla prima parcella, RAGIONIERE.

ORSI 7+: Nei primi minuti, i soli poco brillanti, è Tienanmen (io non mi sposto). Tutta la sua gara in effetti sarà difensiva, ma molto energica e allo stesso tempo ragionata, mettendo in scacco matto un rivale che si ridimensiona minuto dopo minuto, DANILO.

CREMONA 7: Potrei ricalcare mille altre pagelle spese per il Cremo che dove lo metti sta bene, come un abete pieno di addobbi. Meno appariscente che in altre serata ma lotta tra i giganti e conquista palloni in quantità industriali. Per la prima volta compare in un selfie after match, arrampicandosi sul Simo come un koala australiano, PESTIFERO.

GIORDANO 7+: Imprendibile, una Porsche inseguita da un corteo di Fiat Panda. Il suo unico neo è quello di essere poco freddo sotto porta se no un paio li metteva anche ieri (applausi al portiere loro comunque). Ma i gol non sono la sua carta obbiettivo, deve creare e allo stesso tempo nascondere palla agli avversari...ci riesce e la serpentina sulla punizione del gol è un effetto speciale, ILLUSIONISTA.

FERRARI 7: Nasce punta ma si esprime alla grandissima anche da esterno alto. Ha la corazza dura quando c'è ingorgo e deve proteggere palla, ma i piedi sono raffinati come un Barolo, se gli dai spazio questo sgargiante Bove al tiro ci va eccome. Più che il gol sfiorato però è miele per il mio palato quella sua cattiveria in campo, anche nel rincorrere un avversario tremendamente più rapido, OH MY GOD.

DE CARLI 7,5: Ingabbiato dal contenimento ben riuscito dei rivali, ci mette un po' per spezzare l'incantesimo ma trovato il primo gol, rabbioso come sempre, l'effetto Tampax della difesa ospite svanisce e lui sgretola tutto come sale grosso sul cemento. Al conto saranno tre, altri tre, LA MUERTE.

AVVERSARI 6+: Una buonissima squadra, ma lo sapevamo, bravi noi a ridurne la pericolosità a un barboncino da passeggio. Il portiere è tanta roba, poi si vede che giocano assieme da tanto e sono organizzati.

ATMOSFERA 6,5: Bello rivedere il Dome, Capitan Nik e una tribuna non dico certo gremita ma almeno popolata si. Questi ragazzi meritano un seguito, non accetterò di vedervi ricomparire al primo passo falso con quell'aria saccentina...ennò.

La frase della serata: "No non vengo a cena, a casa ho il pollo..." Un Cesco innamorato che per onorare la consorte decanta un triste pollo come un filetto di Kobe. Difatti, venti minuti dopo è in pizzeria a ordinare una schiacciatina cotto phila funghi e salamino piccante, clap clap.





sabato 23 novembre 2019

CAGNONI IPOCRITI - JOGA MALITO 4 - 7


Che Bel Friday. I diavoli passano a Pontenure contro gli ostici Cagnoni infilando il sesto successo consecutivo, utile a mantenerci ancora in testa affiancando il Pipa.
Era una trasferta temuta, forse la più temuta di questo filotto di incontri. E non solo per l'innegabile valore dei padroni di casa ma anche e soprattutto per quel sintetico che storicamente ci ha sempre creato più di un grattacapo. Ma questo Joga ha sette vite e tanto carattere. Pur non giocando la nostra miglior partita (tutt'altro...) abbiamo compiuto la missione rischiando poco e niente, portando alla base una gara nella sostanza equilibrata ma mai in discussione nel tabellino.
Niente a che vedere con lo Joga famelico di sette giorni fa. Lì avevamo azzannato il match, ieri invece nonostante l'immediato 0-1 ci abbiamo messo parecchio a carburare...ritmo sonnolento e reparti molto scollati tra loro. Il campo e la prudenza dei Dogs gli altri ingredienti di una ricetta poco appetitosa. Loro ci lasciavano tanto spazio aspettandoci nelle retrovie per poi ripartire, ma su quel sintetico usurante e largo come Il Camp Nou di Barcellona non era facile fare gioco e contemporaneamente dosare le energie.
In bilico se è stata una serata pigra o siamo bravi alchimisti, ma per lunghi tratti potevamo ucciderla e invece abbiamo speculato su quel misero margine di vantaggio.
Però quanto l'abbiamo voluta. Quanto abbiamo lottato nelle pieghe di una partita certamente non bella (eccetto il siparietto custode-giustiziere della noche). Guidati dal condottiero Ema e sorretti dai gol implacabili del Deca prima e dalle parate di Simo nel finale...l'abbiamo portata a casa, dimostrando che se c'è da sporcarsi noi ci siamo, paintball.
I tre gol di vantaggio si sono assottigliati a due in diversi frangenti (4-2, 5-3 eccetera) ma mai abbiamo rischiato il borseggio nonostante l'assedio cagnonico nel finale... poi già nel recupero il gol del Bove a levare ogni dubbio.
Chi pensa che vincere, con l'obbligo di doverlo fare, sia facile è fuori pista. Chi pensa che sia semplice vincerne sei di fila è ancora più distante. Ne manca una, poi riposo e siamo già al pandoro...coraggio diavolo.
Non posso non citare quanto successo a dodici minuti dalla fine, se pensavo di averle viste tutte... pensavo male. E posso farlo a cuor leggero sapendo che i Dogs si sono poi chiariti con lo sceriff..con il custode. Gli attori di questo thrilling: un young custode in tuta di felpa, un arbitro dal giubbino facile, uno smartphone....ah no e anche quelli dell'ora (anzi delle ore dopo) fieri come se si giocasse l'Europa League.
Stavamo giocando. Poi mentre si sta per battere una rimessa mi trovo a due metri da questo eroe in tuta di felpa che sospende la partita manco fosse un Irriducibile. Dove avevo già visto quel pizzetto da brigadiere? Ah si, ecco, nel gabbiotto all' ingresso... e l'arbitro che gli da retta, infilandosi il piumino della resa alla prima mezza minaccia.
In pratica per non rubare dieci minuti a quelli dopo la soluzione menzionata era più o meno questa: si omologa il risultato sospendendo la gara per poi recuperare quei dodici minuti... un giorno. Eh si mi sembra un buon compromesso in fondo. Ma la farsa si sta ancora compiendo.
L'arbitro, travolto da questa inaspettata popolarità è l'ago della bilancia, quella della follia collettiva. Presta il cell a tuta di felpa (che non si sottrae) per chiamare la Uisp e dirgliene quattro, fermamente convinto a bloccare tutto come un "No Tav". Il finale sembra scontato ma non lo sarà.
Sul più bello questo Zorro dal look casual s' incarta, balbettando al Deca (l'altro) l'atrocità. Io non so cosa abbia capito Mr. Uisp probabilmente divanato...probabilmente nulla. A placare il senso di giustizia le proteste vibranti delle due squadre, spiegando che dei dodici minuti la metà li stava dilapidando tuta di felpa e la sua incursione alla Paolini.
Il rinsavire del direttore di gara (dopo essersi fatto ridare il telefono...) e la mestizia con cui questo senza telefono è tornato nel gabbiotto sono gli atti conclusivi di questa allucinazione, godibilissima.

STILO 7: Come ogni portiere ama il fondo sintetico così come un alano amerebbe un siamese, ma risponde presente con respinte efficaci e mai banali: se nel finale non mette quelle due o tre pezze i rivali potevano andare a meno uno e tentare l'insperato, WALL.

MENTO 7: Esaltato da un capitano che richiama gli altri alla lotta senza mai eccedere nelle scintille di un match corretto ma che dopo l'interruzione custode poteva incendiarsi. Oltre ai mille recuperi difensivi anche i gol, due carezze, che impostano i piani di vittoria. L'unico micro errore? Il mancato anticipo sul corner sul finire del primo tempo, BALUARDO.

SILEO 7+: Nessuno è meglio di lui in marcatura, se poi gli avversari hanno punte corazzate e brave a far da sole, allora è il mastino che serve, perché il Sile ti seguirebbe anche nel gabbiotto del custode. Impreziosisce la minestra con un sapiente lancio felpato che mette Ema solo davanti al portiere per la seconda marcatura, più di così....CANNAVARO.

ORSI 6: Utile in fase di contenimento, meno nel ripartire stavolta: ci sono praterie ma dopo due corse l'attrito con il sintetico lo scarica di batteria peggio di un Samsung S4, ci prova con un paio di conclusioni dalla distanza ma non è la sua serata di gala, HUMILTE'.

CREMONA 6,5: Solito rendimento oscuro per il piccolo Cremo che in un campo gigantesco come questo è già tanto se non lo perdi in giro da qualche parte. Non rientra nel tabellino dei marcatori ma nelle scalate chi taglia l'aria e porta le borracce è altrettanto determinante, PUNTINO.

GIORDANO 6: Il mio pupillo potrebbe fare di più anche se piuttosto di levarlo mi farei tagliare tre dita come in Arabia Saudita. Si, perché non molla mai... però tanta è la fatica ad entrare nel match e spreca un paio di contropiedi che nelle partitelle estive avrebbe realizzato ad occhi chiusi, GERMOGLIO.

FERRARI 6,5: Nel primo spezzone è poco incisivo anche se trova un feeling inaspettato con quel sintetico che tanto ricorda un vero campo da calcio. Bello e concreto il suo finale con quel pallone che scarica in porta a mettere i sigilli a una partita infinita, THE END.

DE CARLI 7+: Inizio complicato anche per lui ma gli bastano tre palloni giusti e sentenzia la sfida, gol sporchi, facili solo all'apparenza. E udite udite nella ripresa ne sbaglia anche di più semplici, ma ... il tacco volante per il Cremo da solo vale il prezzo del biglietto, IBRA.

AVVERSARI 6: Dopo un mercato faraonico e con un attacco fortissimo, giusto temerli anche più del solito. Credo che il campo non favorisca nemmeno loro, tecnici ma poco devoti alla corsa. Infatti non incantano: arroccati dietro e palla lunga, uno schema antico ma che non sempre ripaga.

ATMOSFERA 5,5: Boh, che non amo i tendoni (mai riscaldati) ormai lo sanno anche al Cai, se poi ci aggiungi un orario improbabile e un custode guru della non comunicazione.... ok mi sono divertito ma pollice verso, lunga vita ai palazzetti.

La frase della serata: "Mah cos'è?" La faccia spaesata di Bove quando vede uno spogliatoio unico, per lui le tattiche pre-gara sono più sacrali di un santino nel portafoglio.



venerdì 15 novembre 2019

JOGA MALITO - BME ELETTROSERVICE 6 - 3


Lo Joga uccide. Come le scritte sui pacchetti di sigarette, uno Joga straripante si aggiudica lo scontro ad alta quota contro la forte Bme mantenendo la testa della classifica.
Una partita comandata dall’inizio alla fine figlia di una partenza feroce (proprio come aveva chiesto il Pres nel pre-gara) e successivamente gestita senza patemi fino alla mini accenno di rimonta nel finale. Vietato sedersi, i pericoli sono dietro ogni spigolo e il nemico incombe; spesso come un oracolo ti predice che perderai sperando di azzeccare la macumba e quindi bisogna parare i colpi e proseguire diritti facendo scudo…. ma è chiaro che se giochiamo con questa rabbia in corpo possiamo infastidire tutti, come Despacito.
Quando sei in corsa qualsiasi cosa attorno a te si muove veloce, siamo a novembre e l’andata è già agli sgoccioli, non vuoi perdere terreno. Ma se sale il valore degli avversari, e Bme da sempre è uno scalino bello alto, ecco che devi partire da subito con il piede giusto perché un avvio pigro in queste sfide può essere un’autentica zavorra.
Lo Joga dei primi venti minuti è stato disintegrante. Compatto dietro, pungente davanti, a ritmo forsennato… tunz tunz tunz. E in sequenza sono arrivati i gol, one two three go e bandiera a scacchi, contro un avversario frastornato e sorpreso da tanta veemenza.
Riempito il forziere abbiamo tirato il fiato e cercato di gestire il risultato ma non appena gli avversari tornavano a farsi sotto rispolveravamo subito l’artiglieria pesante e tornavamo a pedalare. La disamina non sarebbe completa se non facessi nemmeno un accenno al nostro estremo difensore. Un muro di uomo contornato da un improbabile ma fighetto codino maori talmente in serata da scoraggiare qualsiasi avversario. E loro hanno tirato in porta, nonostante il nostro predominio, ma rien à faire.
Al secondo tiro libero (nei primi venticinque) complice un arbitro di manica enorme la palla scheggia il palo ed esce a lato: ebbene gli avversari volevano il corner, convinti che avesse neutralizzato pure quella.
Nella ripresa la musica non cambia anche se tocca gestirla: è evidente che i ritmi folli di inizio gara non potevamo tenerli anche nella seconda parte del match. Ema, Sile e Arfo non fanno passare uno spillo, mentre davanti Deca è maestro nel proteggere palla e farci respirare…arriviamo fino al 6 a 0, indiavolati ma anche freddi sicari di una Bme dura a morire.
Uno Joga che non si complica la vita da solo…non esiste. Una distrazione da corner (gol di mani) e un eurogol loro rianima un avversario che pareva già cibo per avvoltoi… manca poco ma il terzo gol ospite su un fantomatico e poco algebrico tiro libero comunque un minimo di apprensione la creava. Ad un minuto scarso dalla fine il Sile però predicava calma, il sei a tre andava comunque benissimo. Altre due battaglie diranno chi siamo davvero. Le gioie di oggi possono essere i dolori di domani ma al termine di una partita come questa sono orgoglioso come pochi presidenti al mondo e la dedico ai vari Dome, Simi, Vene, Ale Zola… tutti quelli che fisicamente ieri non erano lì  ma che rimangono nel cuore e negli Joga perché hanno scritto con noi un pezzo di questa fiaba, senza tempo come insetti intrappolati nell’ambra.

STILO 8: Mole da rugbista che diffida a provarci, insuperabile da lontano da vicino, da terra, da aria…solo nel finale riescono a trovare il pertugio dopo una collection cofanetto di tiri liberi andati al macero, ENERGUMENO.
MENTO 7,5: Era stanco e in condizioni precarie ma i campioni si differenziano dagli umani proprio per questo…sono bio-diversi. Non concede nulla, sempre attento, sempre primo sul pallone…e nelle zuffe, cuore di capitano, SERGIO RAMOS.
SILEO 6,5: Un polipo. Un cervellone centrale enorme che lui usa interamente per capire i momenti della partita, qui spingo, qui mi fermo e mille tentacoli utili ad estirpare palloni su palloni agli avversari. Importante nel finale quando sparge calma sul fuocherello della rimonta, ESTINTORE.
ARFANI 6,5: Rende semplice un concetto banale solo in apparenza: stiamo vincendo sei a zero, sarà meglio buttarsi tutti avanti o non correre rischi? Bravo a metterci testa e ardore nei contrasti, con un’apertura a tutto campo per il Cremo che mi spinge a cercare paragoni scomodi (peraltro senza trovarli) nella bibbia del calcio, GOLEM.
ORSI 6,5: Nella partenza a razzo lui è uno dei propulsori, spinge e si sacrifica, se serve battibecca con accenni da tricologo navigato, ma non cede di un centimetro anzi è un rifornimento costante di appoggi al Deca. Meno bello nella ripresa, quando in un minuto prendiamo tre gol, senza comunque averne grosse responsabilità, DENTISTA.
CREMONA 6,5: Sta facendo un campionato normale, solo che la sua normalità tocca vette altissime, Levissima. Pressa, lotta, colpisce di testa (siii di testa…) senza mai un cedimento, senza mai uscire dai suoi binari di rendimento. La doccia a -22°, evitata da tutti come un herpes, lui l’ha trovata tiepido-calda, ZABAIONE.
GIORDANO 7: Due gol, tanta qualità ben inscatolata, nel senso che se c’è da ricamare ricama ma se bisogna abbassare l’elmetto e imbracciare il fucile beh lui è il primo volontario. Partite come queste gli prenotano un finale d’anno sotto i riflettori, non ne resterà abbagliato, PIN CODE.
FERRARI 6+: I problemi alla schiena ne limitano la certificata esuberanza atletica, ok si sbatte con generosità ma la partita è da gestire e l’arbitro non gli perdona un paio di contrasti al limite ma leciti. Stesso sound anche nella ripresa, tanta lotta ma un po' meno smalto del solito, PETAGNA.
DE CARLI 8: Crivella di colpi una partita che lo vede carnefice fin dalle prime battute, emicrania pura per i difensori avversari: non lo sposti, non lo anticipi, non lo tieni in progressione….e poi segna, l’essenza del calcio dal Boccio a San Siro…dai palla alla punta.. tiro e gol, MATADOR.
AVVERSARI 6: Al completo e con il piglio della grande squadra ma al cospetto di uno Joga così si accartocciano senza trovare rimedio, resuscitando solo nei minuti conclusivi. Grande correttezza da parte di tutti nonostante alcuni momenti di comprensibile nervosismo, uno di loro che inizialmente aveva fatto spesa grande all’Eurospin della supponenza a fine gara è stato il primo a complimentarsi…quindi chapeau anche a lui.
ATMOSFERA 6-: Ecco quello che ancora manca. Giochiamo da Real, quella divisa da blancos coi numeri oro va in quella direzione ma il grande pubblico ci gira distanti come se avessimo la rogna… eccezion fatta per il custode che tra un po' è capo ultras per auto-incoronamento. Se però nel deserto dei tartari troviamo la tranquillità per fare certe gare allora ben venga il clima ovattato da teatro viennese.
La frase della serata: “ Arbitro a domanda risponde: quattro falli per voi, tre per gli avversari…”. Due azioni dopo, mai interrotte, fallo a favore degli avversari e…tiro libero. “ Ma arbitro aveva appena contato i falli… è il quinto semmai…” No, risponde lui…”avevo detto quattro per voi, non per loro…” “Ok, allora è il quarto…”No, il pallone è mio e decido io… tiro libero.  Anticristo.




mercoledì 6 novembre 2019

BALONEIRO - JOGA MALITO 6 - 9


Pokerissimo. Joga corsaro nell'anticipo della quinta giornata e balzo momentaneo in testa alla classifica in attesa dei risultati delle altre. Chi pensava che il testacoda con i Baloneiro fosse una scampagnata e poco più beh allora della savana Uisp non ci ha capito molto... è stata battaglia vera contro un avversario indomabile e vivo nonostante la classifica deficitaria. Abbiamo sofferto, dal primo all'ultimo minuto di una sfida campo minato giocata (ahimè dobbiamo dirlo) su un campo totalmente inadatto.
Come sempre vige la legge non scritta che se fai (giustamente) un favore a qualcuno questo ti si rivolta contro. Lo spostamento di giorno e orario ha fatto si che del Polisportivo (già in odio da tempo) rimanesse solo il campo due, orribile. Largo come una speedy pizza, un mini-rettangolo che pareva quasi rimpicciolito da un raggio laser. E difatti ne è nata una partita flipper, tutti a mucchio come una mandria bovina, con la possibilità di tirare da metà campo con la stessa efficacia di Ciro Immobile in area di rigore.
Qui apro, per diletto, e chiudo una parentesi. Ma come diavolo si fa a piazzare nella stessa struttura il campo più dispersivo della provincia e accanto, diviso solo da una rete, una cagatina simile? Ma farli uguali o almeno simili no?
Due le certezze Joga della serata, partirei dalla meno lieta. Sbagliamo tutti i primi tempi, l'approccio alla gara è sempre pigro, lento e dobbiamo costantemente inseguire l'avversario di turno. Ora, fino ad adesso ci è andata bene, con delle rimonte folli li abbiamo fin quì sepolti di gol (tranne Pipa of course..) ma cosa accadrebbe in una serata storta...ehm non ci voglio pensare.
La seconda verità è che questo gruppo sa soffrire, ci passano sopra dei tir, ma noi la vogliamo portare a casa, sempre. E lunedì abbiamo sofferto il passo dei rivali e la mancanza di spazi.
Dopo la falsa partenza mitigata dalle parate del Simo l'abbiamo recuperata nel punteggio e nella manovra prendendo in mano il comando del gioco ma una distrazione all' ultimo frame ci mandava a riposo sotto di una rete.
L'inizio del secondo tempo ha un trend chiaro: noi a spingere, i gialloneri padroni di casa pericolosi in contropiede. E il risultato è un saliscendi continuo... paura di perderla forse no, ma lo spettro di non vincerla quasi a materializzarsi anche sì. Poi al primo cedimento loro è uscita la nostra qualità, a lungo incatenata a quello strano equilibrio. E i gol di Ema, Deca e Cesco a sancire un successo complicato ma per questo ancora più succoso, maracuja.
Finale conservativo con un saggio Ale che mette tutti i difendenti a sua disposizione pur di accaparrarsi uovo e gallina.
Del post-gara voglio dire poche cose, comprensibili credo solo ai presenti.
Capitolo primo. Mai in vita mia ho visto scroccare un dolce sull'uscio di una pizzeria, divorato a quattro mani sul davanzale della finestra, cristo santissimo. Messina è più a Sud del Polo Sud.
Capitolo secondo. Il sole sorge a Est ma tramonta a Tramonti. La pizza l'hanno inventata a Tramonti e non a Napoli. Gomorra l'hanno girato interamente a Tramonti. Maradona ha giocato prima nella Tramontese.

STILO 7,5: Per l'ennesima volta i compagni lo tradiscono in partenza, lui sforna parate in serie tanto che dopo cinque minuti Simo ha il fiatone mentre i compagni di movimento sono ancora roselline. Grande intervento nella ripresa, sul tocco fraticida di Cesco... zero crampi stavolta, FARMACY.

MENTO 6,5: L'asfissia del campo mette a dura prova la sua azione tipica, ripartenza palla al piede ad attraversare tutto il campo. Molto meglio il leone della ripresa, più sul pezzo e sull'uomo, invalicabile. E i gol, ironia della suerte, arrivano nel secondo tempo, TRAINO.

SILEO C. 7: Nato pronto, sempre in battaglia anche quando ti sorride. E infatti tolti un paio di minuti di puro adattamento rimette ordine a uno Joga dallo sbilanciamento facile. Ho sentito parlare di ritiro a fine stagione? Più bufala di quella che avevo sulla pizza tre quarti d'ora dopo...EVERGREEN.

ORSI 6: Rimedia con un gol tutt'altro che semplice un avvio ripido, con il loro capelluto più talentuoso che lo punta e lo lascia stecchito come una zanzara tigre. Utile nella lotta finale, quando finalmente respiriamo aria pulita, MOUNTAIN.

CREMONA 6: Ordine e disciplina tattica sono i capisaldi della sua carriera ma in un campo così mignon anche lui fatica a trovare spazi e corsie libere. Ottimo nella ripresa, l'inizio della rimonta parte anche dalla sua lotta negli anfratti, VERRATTI.

ARFANI 6+: Non voleva entrare perché aveva sentito dalla curva dei cori razzisti nei suoi confronti ( i sindaci mediamente sono una razza superiore). Quando tuttavia gli ho fatto notare che non c'era una curva allora si getta nella mischia con ardore con il solo compito di tenere lontano il pallone dalla nostra area. Sfiora il gol ma viene anticipato in scivolata, SPIRIT.

FERRARI 6,5: Solita finta da incantatore di serpenti e palla in rete per il gol del primo pareggio, poi tanta lotta anche se i colpi gli restano nel fucile. Sulla storia del titolare della pizzeria ho temuto che con un lanciafiamme mettesse fine all'inventore della margherita, RISOLUTORE.

GIORDANO 7: In punta di piedi in avvio, poi sale di tono, unico dei nostri a nozze anche negli spazi ristretti, joga bonito. Gol di classe e mirino in mezzo ai piedi anche se un paio di disimpegni mi hanno drizzato il pelo non poco, ROCK.

DE CARLI 7,5: Spacca il match dopo una prima frazione dormiente, malware. I gol sono scariche elettriche pazzesche e alla fine saranno quattro, determinanti per resuscitare uno Joga zombie. Una macchina da guerra questo Deca, WILD.

AVVERSARI 6,5: Il campo gli avrà dato una mano ma è incomprensibile come siano ancora al palo in classifica, hanno giocato bene di squadra e con buone individualità (una su tutte) hanno sfiorato il colpo grosso.

ATMOSFERA 6: Detto dello stadio (ma ho visto ben di peggio) una serata poco elettrizzante, scene epiche in pizzeria a parte. Dura predicare serietà se poi il campo che ti ospita ha le panchine dietro alla porta, jesus.

La frase della serata: " Vai alla Torretta e al momento del conto digli, erano buoni i primi, mi offri un secondo? Cesco, lifestyle napoletano a Ema The Scrock.



venerdì 1 novembre 2019

JOGA MALITO - ALSENO GOMME 8 - 3


Dolcetto. Nella serata di Halloween uno Joga di carattere si sbarazza nella ripresa di un ottimo Alseno Gomme confezionando così il secondo successo casalingo, il terzo consecutivo.
La partita non poteva essere più a tema: un primo tempo impacciato nel quale abbiamo visto le streghe e un secondo invece mostruoso, gonfio di rabbia e di volontà.
Ho visto Joga più belli nel corso degli anni. Ne ho visti di più cinici, esperti o sornioni ma mai ho potuto ammirare uno Joga così arrabbiato, così convinto nel ribaltare il risultato, manco fossimo a 4 Ristoranti.
Che non siamo ancora una macchina perfetta è sotto gli occhi di tutti. Lo testimonia la fatica del primo scorcio di gara, la fretta e la paura di sbagliare, la forzatura di certe giocate. Ma levati i difetti, a patto di mantenere questa umiltà possiamo dire la nostra, contro chiunque.
La sfida di ieri non era semplice, al cospetto di un avversario in crisi di risultati ma pur sempre un osso duro, soprattutto caratterialmente. La loro esuberanza, spesso urlata, ti costringe a una battaglia di nervi e il nostro inizio poco spavaldo ha fatto il resto. Sotto di due in pochi minuti e annebbiati nelle idee e nelle giocate... per lunghi tratti non ci abbiamo capito molto, Dostoevskij.
Con tanta pazienza e i giusti cambi abbiamo a poco a poco recuperato metri di campo come lenza per un pescatore, mettendo all'angolo un Alseno Gomme che fino a lì aveva fatto il bello e il cattivo tempo. La palla non voleva saperne di entrare ma salivamo di tono e insieme a noi cresceva il numero di pali colpiti e il conteggio dei falli subiti. Al secondo tiro libero (fallito il primo tentativo) accorciavamo 1-2, risultato con cui si concludeva il primo round.
Alla riprese delle ostilità quello che forse non ti aspetti da una serata così è uno Joga indemoniato, cinque belve che corrono in mutande dietro a un pallone (direbbero le donne..) con il solo obbiettivo di fare rivolta. Per dieci minuti buoni si gioca in una sola metà campo, quella ospite, uno Joga più corto di un membro cinese ad asserragliare la loro area. Il pari arriva e assaporiamo anche il sorpasso (sbagliando molto...) poi la doccia gelata: Deca calcia a botta sicura, il portiere respinge e proprio dalla respinta esce una carambola che mette il loro attaccante vis à vis col Simo: 2-3.
Un gol fortunoso che avrebbe ucciso chiunque ma che non riesce a scalfire la piega che invece ha preso l'incontro. Diavoli che insistono come un martello pneumatico e "gommisti" alle corde: Ale pareggia, Deca sorpassa mentre Dante ed Ema puntellano una vittoria strameritata e finalmente giusta nelle proporzioni.
Bravi tutti, non abbiamo perso la testa come a Sleepy Hollow e ci abbiamo messo il carattere, quello vero, non quello da saloon del solito cialtrone in tribuna. Ma il tempo per crogiolarsi è poco, torniamo in scena già lunedì contro i Baloneiro....non sarà semplice...ma vincere aiuta a rivincere.

STILO 7: Incolpevole sulle prime due conclusioni ma trafitto come un toro a Pamplona, sembrava una serata no e invece la riempie di contenuti: parate, uscite, sicurezza ad alto dosaggio. Immancabile il crampo fulminante a metà secondo tempo, ormai lo attendo con trepidazione, come fossi il parente di un detenuto, TOTEM.

MENTO 7+: Soffre più di tutti lo sbandamento iniziale ma poi risorge dalle sue stesse ceneri, esaltandosi in una partita tutta spigoli. Potrei incensarlo per i tre quattro gol spettacolari ma preferisco farlo per quel recupero in scivolata dopo una rincorsa epica....solo lui poteva, FENICE.

GIORDANO 7: Inizio trattenuto, veniva da un infortunio e nei toni aspri della partita poteva accadere di tutto...ma la prestazione cresce fino ad esplodere in un secondo tempo di classe, dove non sbaglia un appoggio e gioca a tutto campo, ripiegando all'occorrenza in difesa, welcome home surdato 'nnammurato, TONALI.

ORSI 7: Poco utile nel primo spezzone, nel secondo mette a ferro e fuoco i rivali, con un forcing insensato: si procura due occasioni, sulla prima grazia il portiere, sulla seconda non perdona infilandolo di punta alla Van Nistelrooy. Assolto sul gol carambola: un rimbalzo così nemmeno con un Supertele sgonfio, ESAGERO.

ARFANI 6,5: Entra per amministrare (se non lo sa fare lui...) senza disdegnare qualche discesa. In una stagione iniziata con diversi over in zona gol il mio obbiettivo è quello di farlo segnare: l' ultima volta che è successo avevo un sacco di capelli e la pornostar del momento era Luce Caponegro, AMARCORD.

BOSELLI 6,5: Ha tanta voglia di spaccare la partita ma nel primo tempo mancano gli spazi anche se la sua verve contribuisce a sfiancare l'attenta retroguardia neroverde. La remuntada inizia lì ma è nella ripresa che Lautaro Dantinez segna il territorio: il portiere saponetta un pallone facile facile e lui lo castiga. Piccola nota ai posteri: l'ho riportato a casa da Londra una volta... lo riporterò indietro anche dalle rive dell'Arno, IL FUGGITIVO.

FERRARI 6,5: Ha forza nelle gambe e non rinuncia mai alla giocata, consentendo alla squadra di respirare, Vigorsol. Certo, se mancano gli spazi e lo pressano arranca ma se il risultato ci sorride averlo in campo equivale a metterlo in banca, BIRRA MORETTI.

DE CARLI 7+: Primo tempo difficile ma attenzione il suo davanti lo fa, mancano rifornimenti ma tiene in ostaggio l'intera difesa e con il passare dei minuti, con la squadra alle spalle, si aprono tutte le crepe. Lui straripa: gol importanti, di potenza, di astuzia...se arbitro non fischia, TEQUILA.

AVVERSARI 6: Lo sapevamo che erano squadra vera, e infatti ci creano grattacapi anche se tolti i primi dieci minuti di loro ricordo un contropiede. Sognano (a ragione) il colpaccio segnando la rete del tre a due ma è l'ultima comunicazione con la torre di controllo... poi lo schianto.

ATMOSFERA 6,5: Ma i nostri tifosi (sezione canina esclusa) perché arrivano sempre dopo come un condom ritardante? All'ingresso in campo sembra il Gran Canyon poi la tribuna si popola, ma Cristo voi al cinema entrate in sala nel secondo tempo?....però che bolgia poi.

La frase della serata " Se mi dicono hey dodici...oh io mi esalto" Ale, l'emozione delle piccole cose.



sabato 26 ottobre 2019

AUTOSCUOLA STADIO - JOGA MALITO 3 - 10


A forza dieci. Nel posticipo delle 22 uno Joga imperturbabile affonda Autoscuola Stadio portando a casa la prima vittoria esterna.
Successo nelle proporzioni più generoso della balconata di Wanda Nara a Tiki Taka ma non per questo meno sofferto e intriso di sudore. Gli avversari sono stati all’altezza per almeno metà gara, cedendo il passo solo nel finale.
Noi bravi a condurla, dall’inizio, giocandola di spada più che di fioretto. Perché questa squadra suona dolby surround in coro, non da solista, e quando si esprime così non deve avere paura… come canta Tommaso.
I passi avanti sono graduali e le storture da correggere permangono ma di tre prestazioni quella di ieri sera è sicuramente la più a fuoco. Concentrati fin dal riscaldamento e smaniosi di fare bene nonostante le assenze, guidati dalla mano invisibile di un Cesco (ahimé) magistrale nei cambi in panchina. La prima frazione è comunque sofferta, ci portiamo in scioltezza sul due a zero ma a poco a poco subiamo il ritorno degli avversari che ci strappano un po' di campo come fossero territori di una partita sfortunata a Risiko. Nulla di trascendentale ma davanti creiamo tanto senza sfondare e un paio di loro pali intervallati da miracoli del Simo sono cubetti di ghiaccio che corrono lungo la schiena. Ad inizio ripresa però la compattezza Joga si fa cemento armato e trovate un paio di marcature ideali per prendere il lancio la partita si mette subito sui binari giusti.
E qui accade un po' il remake di giovedì scorso, gli avversari accusano il colpo noi abbassiamo ancora un pizzico la leva del turbo, dimostrando una condizione discreta e un buon gioco di squadra. Le azioni più belle sono tutte concentrate nel secondo spezzone di gara: tocchi veloci, di prima, altruisti... ripartenze da dietro che non vedevo da tempi biblici. Ema che scarta mezza difesa “stadio” e poi preferisce servire Ale a digiuno di gol, oppure proprio quest’ultimo che si dispera per non aver appoggiato al Deca il pallone per sbloccarsi sono proprio le immagini più agrodolci della serata.
Poco altro da segnalare sui titoli di coda, tutti molto bene (pagelle docet) compreso un Simo in versione “guadagniamo tempo” che accusa un misterioso crampo con il Cremo reincarnato Dottor House che diagnostica al volo una contrattura di terzo grado solo appoggiando mezzo polpastrello. Cielo sereno ma nuvole all’orizzonte cariche di impegni che daranno una piega in una direzione o in quella opposta alla stagione; guardia alta ma vedo fiducia, nonostante qualche infortunio di troppo a kilometro zero! Manca solo un vaso da un davanzale, oppure una tegola….


STILO 7+: Mi pronuncio accendendo ogni cero tale da illuminare la volta celeste e abbassando il tono di voce ma se torna ai suoi livelli ci sarà da divertirsi. Gigantesco, incute timore a chi tira, svelto sui palloni ravvicinati e su quelli dalla distanza…accecante così di giallo vestito, STREGONE.

MENTO 7,5: Spadroneggia in lungo e in largo, aprendo i rivali come una scatoletta di tonno (suo lo 0-1) e poi confermandosi baluardo difensivo insostituibile. Il passo avanti prestazionale è notevole: bada al sodo senza eccedere nei virtuosismi, FIGHTER.
CREMONA 7: E’ uno, nemmeno tanto alto, eppure in campo sembrano venti, peyote. La sua generosità va a braccetto con la sua condizione atletica, al momento straripante….e con insistenza trova il solito golletto a cornice di un quadro che impressiona, MANET.
ORSI 7: Abbina la consueta generosità che mai era mancata a dire il vero ad un passo più coraggioso, spingendo a perdifiato nel secondo tempo senza mai perdere la bussola dell’equilibrio. Azione personale ma calcia con il paraocchi e non timbra, rimedia poco dopo correggendo in rete un assolo di Ema, VITASNELLA.
BOSELLI 7+: Ormai è un jolly a tempo pieno, a parte fargli lavare il borsone delle maglie sporche per il resto penso negli anni di avergli fatto fare tutto. Messi da parte per una sera i fortunati guantoni da portiere si ricorda ancora tutte le pagine del manuale del bomber e segna una tripletta mortifera, da opportunista. E corre tanto, è bene farlo notare, VIETNAM.
FERRARI 7: Solo conferme, a grappoli come un vigneto a Montalcino. Inizialmente un pelo sotto ritmo si divora un paio di buone occasioni (anche per estremo altruismo) ma poi sale in cattedra nella ripresa. Il gol è la sua classica fionda all'incrocio dei pali, sembra abbia il mirino, METAL GEAR SOLID.
DE CARLI 7-: Tolti i primi abulici minuti dove in pancia gli galleggiano gli anolini del Natale 2016, gioca per me la sua miglior partita in stagione, per movimenti e aiuto alla squadra. Il gol tarda ad arrivare: il pallone sembra calamitato e colleziona una serie infinita di legni...ma comunque nel finale timbra anche lui, TUTTO A POSTO.
GIORDANO 7: E' in un tale momento di sfiga che se un gatto nero lo vede attraversare un incrocio beh si tocca. Deve fare il mister: mosse chiare sempre al momento giusto...e la squadra vola. Tuttavia aspetterei ancora un attimo a mettergli una giacca una cravatta e un blocchetto di appunti in mano, DESTINO BASTARDO.
AVVERSARI 6-: Un discreto collettivo, che ci crede molto, super corretto in campo. Non demeritano e restano vivi a lungo, mostrando però il fianco ad uno Joga più tonico...nel finale il tracollo.
ATMOSFERA 6+: Uno degli impianti più cool della provincia, azzoppato da una serata nella quale ti spuntano le branchie e da un orario, le ventidue,  che nuoce gravemente alla salute. Onore alla donna del mister che ci segue (credo obbligata) ovunque.

La frase della serata: " Dovete mangiare delle angurie...." commentando i nostri acciacchi, tratto dal libro "I segreti di Nonna Bove".

venerdì 18 ottobre 2019

JOGA MALITO - 052 TRASH 12 - 5


Fulmini e saette. Uno Joga dai due volti si sbarazza del malcapitato "zerocinquantadue" e incasella i primi tre punti in classifica facendo il pieno di fiducia per il proseguimento del campionato.
Ci voleva, punto. La prima in casa, dopo una sconfitta mal digerita, era un banco di prova piuttosto importante per questo diavolo working progress e allo stesso tempo, pur essendo solo la seconda d'andata, un appuntamento da non sbagliare.
E non è successo, Joga vorace all you can eat dopo un primo tempo vegano crudista. Nell'analisi, meglio partire da cosa non ha funzionato (poco a dire il vero..) racchiuso in quei primi tribolati primi venticinque minuti.  Noi troppo ansiosi, spaventati dall'esuberanza dei rivali ma soprattutto da un pallone che ci scottava tra i piedi facendoci sbagliare di tutto e di più sia in fase di costruzione sia in fase di contenimento. Nel mezzo delle difficoltà un Deca stratosferico ci ha tirato fuori dalle sabbie mobili con una manita epica, roba forte... da bere tutta in un sorso; ma più in generale nella sofferenza abbiamo tirato fuori gli attributi (tutti) raddrizzando già sul finire della prima frazione una barca che sembrava alla deriva. Che poi, tanta troppa paura per niente, eravamo visibilmente più forti e dovevamo solo dimostrarlo. L'inizio di ripresa ha squarciato la disputa, loro hanno gettato la spugna lasciandoci ampi spazi.
Altro lato oscuro e aspetto da migliorare è l'attenzione difensiva. Abbiamo preso troppi gol, troppe sbandate anche ieri, nonostante l'arrivo in carrozza. Ma di contro la porta la stiamo trovando con facilità, con ferocia...diciannove centri in due gare fanno ben sperare in chiave futura.
Passata la paura, restano i punti, più rassicuranti e familiari del divano nero in una scena di Brazzers. Resta anche il sentore di un buon secondo tempo nonostante la "scioglievolezza" Lindor degli ospiti, frazione nella quale tutti abbiamo messo minuti nelle gambe mantenendo la rotta. Rimane che tanto c'è da fare ma la strada è quella giusta e si era già visto a Piacenza nonostante il risultato avverso.
I prossimi appuntamenti peseranno questa goleada: da sola non vale molto ma io intravedo tanto potenziale e uno Joga con meno lustrini ma che può cambiare pelle come un serpente.
Due annotazioni extra. La prima....Cesco mister che classe, sembrava lì da una vita. Ancellottiano, dai modi pacati ma molto De Zerbi nello stile, gli mancava solo una sciarpetta di cachemire per dargli ancora più credibilità.
Infine...il palazzetto chiuso a dieci minuti dal fischio d'inizio non si può vedere,suvvia. Non è la Premier League e posso pure essere d'accordo, ma nemmeno il torneo di briscola del Bar Gianni....

BOSELLI 6,5: Il solito drago nelle uscite, non ne sbaglia mezza infondendo sicurezza ad alto dosaggio. L'inizio incerto sorprende anche i suoi pronunciati bicipiti: colpe zero ma lo spettro di una serataccia collettiva era dietro l'angolo, RISORTO.

MENTO 6,5: Chiaro che dal capitano ci si aspetta sempre che un rendimento stellare ma i primi minuti mettono a dura prova anche il suo sapere calcistico. La squadra tiene su pochi palloni e dietro si annaspa...da metà primo tempo in poi un'altra vita: interventi chirurgici ed una spina nel fianco ai rivali ogni volta che si sgancia. Si è tenuto i gol per le partite che contano, BANCHIERE.

SILEO C. 6,5: Nato pronto, ovunque lo metti ci sta bene, pepe rosa. Difensivamente la serata impegna meno della tabellina del due ma il gol è il candito sulla torta, perché poi nello spogliatoio te lo fa pesare, EL DIABLO.

ARFANI 6: Di ritorno dagli States è già tanto che non abbia preso il pallone tra le mani mettendosi a correre per il touchdown decisivo....scherzi a parte spinge bene mostrando gambe sciolte e il giusto piglio. I piedi? Due cassette di mandaranci, JOE BASTIANICH.

ORSI 6: Sufficienza stiracchiata per una prestazione generosa ma piena di sbavature. Era partito bene, poi un saliscendi tra appoggi imprecisi, assist al Deca e il cadeau per la loro quarta marcatura: cosa volevi fare Ronaldihno....BUIO.

CREMONA 7-: Solito maratoneta, confusionario e improduttivo nel primo spezzone, efficace e inesauribile nella ripresa. I gol arrivano, alla sua maniera, sfruttando quell'inserimento che lo fa apparire sempre nel posto giusto al momento giusto, TAAC.

FERRARI 7: Non fa Sauber di cognome, ma Ferrari, un motivo ci sarà. Aveva già convinto al debutto, ieri si è ripetuto. Benino nei primi minuti, devastante nella ripresa. I gol sono due diamanti sudafricani: d'insana violenza la prima conclusione, sette veli di morbidezza la seconda, SOMBRERO.

DE CARLI 8: Non so che piega avrebbe preso senza la sua sfuriata. Ira d'iddio, scossa pura, cinque occasioni cinque gol, tutti maledettamente belli. Poi tira il fiato, ma il prequel è da campione d'incassi. E può ancora salire di tono, credetemi, FOLLOW ME.

GIORDANO 7: Il mister del pueblo. E' riuscito a far giocare tanto tutti, il culo dei principianti.

AVVERSARI 5,5: Non lo so. Bene il primo tempo, ritmo alto e compattezza difensiva. Nella ripresa il tracollo, vista la prima metà anche inaspettato. Auguriamo all'amico Savo tutto il bene possibile, da qui in avanti.

ATMOSFERA 6,5: Non il pienone però le morose (degli altri) non le vedevo da un po' e la cosa non dispiace. Il mio capitano di una vita sugli spalti mi ha fatto scendere la lacrimuccia (tvb). Un piccolo record al PalaJoga comunque: è la prima partita ufficiale al mondo con più cani che persone in tribuna. La prossima sfida interna la giocheremo con lo sponsor "Royal Canin" sulle maglie.

La frase della serata: "Io non salgo su a caso...! " Il Sile, spiegando il suo gol ai discepoli.



mercoledì 9 ottobre 2019

PIPA INVERSA - JOGA MALITO 9 - 7


Forbidden. Non è andata come speravamo la prima di campionato ed i tre punti sono finiti in tasca agli avversari, un Pipa prevedibilmente molto attrezzato che è riuscito a spuntarla a suon di reti nella seconda frazione. Sconfitti ma non ridimensionati i diavoli che nel complesso hanno fornito una buona prestazione: fossi uno spettatore in tribuna sicuramente mi sarei divertito dal Luna Park di gol della serata. Ma invece ci tocca raccogliere i cocci di una partita che seppur discretamente giocata non porta alla base nemmeno un punticino, nel calcio linfa vitale a qualsiasi latitudine.
Era l’esordio e ci arrivavamo con alcuni ingranaggi nuovi sotto alla solita carrozzeria. Ci vorrà un po' di tempo e tanta combustione per mettere a regime il motore ma le premesse di vederlo ruggente ci sono tutte, nonostante la sconfitta.
L’abbiamo persa nei dettagli, nelle disattenzioni, nella cattiveria…era un flipper, un botta e risposta infinito ma gli avversari riuscivano sempre a stanarci. Abbiamo trovato il vantaggio, ci siamo fatti riprendere e poi superare ma con caparbietà l’abbiamo riacciuffata ancora…e proprio in quel frangente dovevamo tener botta; difendere con le unghie e con i denti il risultato, perché era chiaro che la buona sorte ci girava distanti come fossimo un taleggio Cademartori.
Con generosità abbiamo provato a vincerla, esponendoci troppo pericolosamente alle loro ripartenze: tolti un paio di gol strani e fortunosi, gli altri sono stati tutti o quasi dei tagli in profondità per la loro (fortissima) punta.

Pazienza, è un inciampo ma non un tonfo, per lunghi tratti è stato uno Joga all'altezza, spavaldo e arrembante, unito nelle difficoltà della battaglia. Certo le cose da migliorare sono tante, certi automatismi verranno ma l’inesperienza si paga e noi nel torbido sottobosco di questi campionati dovremmo essere delle milfone scavate e non delle incaute verginelle.
La sensazione che potevamo fare di più è ciò che ci deve tenere svegli e rendere affamati, se ci fossimo saziati dall'aver giocato benino, sarei molto più preoccupato.
Segnare sette gol, in trasferta, di cui tre o quattro di pregevole fattura spesso ti confeziona e ti incarta la vittoria..lascio in cassa?…stavolta non è stato così, e una squadra che vuole puntare in alto non può prendere  così tanti gol (campanello d’allarme che poi era riecheggiato anche nelle amichevoli). Onore e merito infine agli avversari, inizialmente “slinguazzati” dalla fortuna ma nella ripresa ampiamente meritevoli dell’ intera posta.
Dire che il campionato è lungo è una bugia. Con nove squadre nel roster la partenza è già in salita, ma guardiamo con fiducia al debutto casalingo, the next giovedì….che caspita sembra un secolo quando porti addosso i segni della sconfitta. Ema, porta questo nuovo Joga verso mondi inesplorati, verso vette lontane…abbiamo lasciato dei soldati al fronte, ma dal maggio scorso sappiamo che gusto ha il calice della vittoria; anche se il cammino sarà lungo non vediamo l’ora di riassaporarlo.

STILO 6: Intanto che bello rivederlo tra i pali, con quel suo codino mohicano a decoro della montagna che è. Ha alternato capolavori (tanti) a qualche piccola sbavatura dovuta a due anni di inattività forzata: la classe è ancora lì, pura e cristallina, i riflessi vanno innaffiati di giorno in giorno come un orto botanico. Già in credito con la sfortuna, tra deviazioni sotto misura e pali finiti sui piedi degli avversari ci potrebbe fare tre serie su Netflix, MAORI.
MENTO 6: Eredita la fascia di capitano, ma non sono pressioni che non possono certo scalfirlo anzi è subito lui il generale che guida la truppa e che tiene unite le fila. Esagerato nel primo tempo, difende e si propone: siamo in partita e concediamo poco. Perde smalto nella ripresa, prova a risolverla salendo palla al piede e spesso ci riesce ma perde un po' le distanze dal centravanti nemico, uno che se gli concedi un metro ti castiga, RINGO.
GIORDANO 6,5: Per quanto si danna l’anima meriterebbe sei gol a partita, ma ahimè tutto il suo corollario di azioni, tocchi misurati e assist non si tramuta nel giustiziere della partita. Anche sfortunato quando viene travolto a tu per tu con il loro portiere e ricaviamo una misera punizione dal limite, ALLAN.
ORSI 6: Entra nel nostro miglior momento quando il vento ci soffia alle spalle e rischiamo di chiudere in vantaggio il primo tempo. Ci mette del suo, giocando ordinato e sfoderando l’assist di esterno (fosse un profumo francese si chiamerebbe Incrédible) per il tamponato Cesco. Inutile e inutilizzato nella ripresa: in una manciata di minuti andiamo sotto di due lontano dal suo microscopico raggio d’azione e deve uscire per far spazio a gambette più pimpanti, IL SACRIFICIO.
CREMONA 7: Si sdoppia e si triplica per la causa, il primo nel difendere ma anche nell'attaccare, sfruttando un fisico gnomico che entra in forma a luglio quando ancora io sono lì che sto smaltendo le fatiche della stagione prima. Sua la prima marcatura della stagione e anche l’ultima della serata, quella che aveva riacceso una fiammella di speranza nel finale, UNO E TRINO.
FERRARI 6+: Entra a risultato quasi compromesso ma sono dieci minuti di sostanza e furore che fanno intravedere discreto palleggio e garra uruguagia. Un paio di dribbling in zone thrilling mi hanno mozzato il fiato ma oh, gli sono riusciti, NEW MEXICO.
BOSELLI 6: Pochi minuti, ottimamente giocati, muovendosi su tutto il fronte offensivo. Non è un ritorno al passato, mi è chiaro che con lui in porta ci abbiamo vinto una Coppa: semplicemente avevamo bisogno della sua esperienza là davanti, seconda solo alla sua capacità di broccolare il genere femminile. Alta infedeltà Dante dove lo appoggi il suo lo fa sempre, con generosità (e qui non sto alludendo a niente..) ICONICO.
DE CARLI 6: La prima gara vera si è fatta sentire, chiuso nella morsa di una marcatura avida di buone maniere. Ma il gol, con la "G" maiuscola, con uno scavetto magico a scavalcare il portiere, l'aveva realizzato, polli noi a non tramutare in oro tanta bellezza. Tra poche partite lo vedremo sfrecciare, per adesso bene così, TOTEM.
SILEO C. 6: Aveva pochi minuti nelle gambe e non ha trovato lo spiraglio per subentrare in una sfida più tirata di Alba Parietti. Dirige con giudizio i cambi, se la squadra resta in partita all time è anche grazie alle sue mosse, DA TERGO.
AVVERSARI 6,5: Vincono e convincono anche se per superarci devono mettere in campo tutte le loro forze, aiutate anche da una buona stella in cielo nelle conclusioni. Noi siamo ai bootcamp e altre squadre sono già ai live, questo deve esserci chiaro.
ATMOSFERA 6: Il Poli è un impianto fatiscente color verde marcio dentatura di Moratti, però c'è il pienone e anche una certa rappresentanza ospite.
La frase della serata "Non c'è il Var?" Un avversario, incalzando un arbitro (bravo) gran visir di tutte le decisioni.




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lunedì 30 settembre 2019

NON C'E' PIU' IL FUTURO DI UNA VOLTA

SETTEMBRE 2006: Lo Zio Ago impera. L'era è preistorica se pensiamo ad oggi. Per iscriverti devi prender su la tua macchinina euro zero (ma chissenefrega Greta Thunberg non esisteva) parcheggiare a pagamento in zona Cheope e farsi quelle due rampe di scale maleodoranti con il cuore in gola sperando che il tuo modulino di carta, onestamente compilato a chiazze, non facesse adirare la malmostosa impiegata di turno (che poi era sempre quella).
Delle altre squadre non sapevi nulla, già tanto era sapere che avevano due braccia e due gambe come te. Non esistevano social, non esisteva whatsapp e soprattutto il comitato decideva tutto, per te e per gli altri. Quindi tutto era al buio, almeno quanto quello stanzino della vecchia sede Uisp, ma era bello così.
A fine settembre compravi il quotidiano e pam, i gironi, e dovevi conservare quelle pagine che sbiadivano più veloci di Leclerc, perché altro non c'era. La mail si, ti arrivava, ma conteneva meno dettagli di un telegramma polacco: il calendario, a volte i numeri delle altre squadre. A metà anno ti arrivava il regolamento, visto e piaciuto...tanto non si capiva una mazza e comunque ogni anno veniva rabberciato alla meglio.
I gironi mettevano d'accordo tutti... nel senso che non andavano bene mai a nessuno. Ma con chi protestavi? Parlare con lui, l'altissimo, era come discutere con le tue ciabatte....si puoi ma è poco produttivo. E poi era abile a camuffarli...ad inventarsi squadre fake tanto da renderli omologabili (l'Agosti Team lo creo sempre anch'io quando gioco alla playstation).
Non tutto però era da cestinare. L'abbondanza di squadre ti garantiva lunghe e spensierate stagioni e alla fine spendevi tutto come in una boutique di lusso, ti rimaneva giusto la cauzione.
La voglia d'innovarsi c'era. Ricordo quando ci chiamò per l'almanacco. Voleva una foto e il logo, avrebbero creato questa enciclopedia del sapere e poi ce le avrebbero vendute a copie...giusto per fotterci anche la cauzione.
Per mesi, aspettando l'anno nuovo, ho sognato di annusare quelle pagine più di quelle del calendario di Adriana Volpe (oh quelli erano i tempi). Avrei speso la pensione dei nonni per acquistarmi tutte le copie e sapere ogni cosa sui Cagnoni Ipocriti, piuttosto che sul'Ottica Fagnola e la sua storia.
Non ne seppi più nulla, ma a quei giorni era normale, e fu così fino alla fine del regno.

SETTEMBRE 2019: l'impiegata è sempre quella, ha solo più rughe, che però le donano. Ancora s'incazza (o finge di farlo) se sbagli a compilare qualcosa, ma ormai anche lei non è più indispensabile, fa ornamento come un angioletto Thun.
Puoi iscriverti per mail, puoi farlo su whatsapp, puoi farlo a marzo, così paghi meno (o prima...boh).
Ma da quest'anno, squillino le trombe, ah c'è la app....guarda Cai come mi diverto.
Tutto automatizzato, è tutto lì, nella rete. Questo almanacco 2.0 mi fa una paura che neanche Ribery nella penombra. E ci hanno chiesto il logo e la foto di squadra, come l'anno prima, come il decennio prima...ormai la nostra foto è più in giro che quelle della Leotta.
I tuoi avversari ormai non sono più un segreto. Si sa tutto di loro. E ogni anno si fa la conta per vedere chi non è emigrato di là.
Tutti possono dire (anzi scrivere) la loro e dire cagate su cagate, tanto siamo solo un logo e una foto di squadra...mica ci si incontra davvero. Ma la passione vince su tutto e tanto tra un anno saremo ancora qui tra il tecnologico e il mitologico.

SETTEMBRE 2031: L'impiegata è stata sostituita da un robottino che complice una voce metallica nemmeno lui riesce a scandire bene la pronuncia "sgioga malito". Si paga con lo sguardo e ti danno un chip che devi infilare sotto pelle al tuo dirigente. Il chip comunicherà con la sede centrale e così saprà in tempo reale se Alseno Razzi Atomici*- Ceascar è ancora bloccata sullo zero a zero.
*le gomme verranno rimpiazzate nel 2026
Il Cai nel frattempo è fallito. Ha cercato di delocalizzare giocando nello spazio ma la navicella che caricava gli iscritti aveva inserito poco carburante e si è persa in una galassia lontana, probabilmente insieme all'almanacco.
Il robot che con un algoritmo gestisce la nuova app ancora mi chiede foto e ologramma di squadra, così io carico tutto in un file zip (si quello è intramontabile) e invio, contento di far parte di questo sistema infallibile. Lo zio Ago è ancora attivo, gestisce una pagina Instagram vuota, così per dare un senso di continuità con il passato, e dalla sua base segreta, una grotta tipo ufficio di Batman (o prima sede Uisp) medita il gran ritorno, in barba a tutti questi megabites di progresso.


venerdì 7 giugno 2019

IL PAGELLONE DEL CAMPIONATO + LA COPPA


MIGLIORINI 7-: Inizio in porta, sull'onda emotiva della strepitosa stagione precedente, un campionato sfuggito all' ultima curva proprio con i suoi guantoni a difesa dei nostri pali. Ma l'anno inizia con più scivoli dell'Acquafan, tra infortuni, partite saltate e qualche prodezza. Seconda parte di stagione da protagonista, davanti, feeling ritrovato con un abito che lo veste su misura, FASTLIFE.

MAROTTA 6: Gigi, un gigante buono, un tripudio di muscoli... più fragili di una confezione di Pavesini. E quando non l'hanno tradito loro come un amante, ecco il collo, i guanti, gli occhiali, controvento, controsole...peccato perché tra i pali sa il fatto suo. Il suo meglio contro il Morfasso, il crack nel gelo di Pontenure versus Ceascar, VA COSI'.

BOSELLI 7+: Percorso inverso rispetto a Dade, dritto fino al trionfo della finale con una prestazione massaggia pupille. Inizio in attacco, nell'anonimato: si, qualche gol...impallinando gli All Blacks ad esempio, ma anche tanta fatica nel ritagliarsi i suoi spazi. In porta è stravagante, alternando parate di piede degne di Buffon a respinte da culturista coi tatù, ma si è migliorato partita dopo partita ricucendo la bocca a tutte le malelingue, DE GEA.

SILEO N. 6,5: Inizio complicato e pieno di acciacchi. Il numero sulla maglia certifica i trenta compleanni appena festeggiati ma dopo qualche partita è già accartocciato. Stringe i denti da buon capitano: contro Alseno Gomme è un leone, ma la sfortuna si nasconde nei paraggi... un paio di partite e deve gettare la spugna. Non rientrerà più, anche per alzare la coppa ha dovuto utilizzare il treppiedi, ALLEGRO CHIRURGO.

SILEO C. 7: Il più vecchio del duo, ma messo di fianco al fratello beh sembra il nipotino (sarà quel taglio rasato sempre fresh...). In campo tanta esperienza, saggezza, soprattutto nei momenti difficili, nelle battaglie più dure, fino all'Ottone, CERTEZZA.

ARFANI 7: Un anno importante, iniziato benino e finito in crescendo, con una Coppa che non lo ha visto solo uomo spogliatoio ma anche protagonista nel rettangolo di gioco. Alla ricerca del Sacro Graal del gol, gli unici due in maglia Joga ormai vanno già all'asilo, ha avanzato progressivamente il suo raggio d'azione: per metterlo c'era da levare una punta, AA7.

MENTO 7,5: Fiero di averlo difeso dopo Alseno...o peggio dopo il Tavernetta,quando i nervi sono saltati ed era facile etichettarlo come "testa calda". Invece dopo un'andata normale, ecco un girone di ritorno stellare, infarcito di gol e di chiusure difensive, impossibile passare con lui al top della forma. La finale è stata il suo ritorno al futuro, EMA EBBASTA.

ORSI 7+: Poteva essere una stagione di contorno, il primo naturale trapasso verso il ruolo di chioccia dirigenziale...e invece il primo gol stagionale contro Agrifarma è il suo, l'ultimo quello che certifica la finale (contro Maiden) pure. Nel mezzo tante battaglie, con meno pelliccia sopra alla nuca ma ancora la fame di un lupo mannaro. Si è meritato un altro gettone, SMETTO QUANDO VOGLIO.

CREMONA 7+: Continuità, kilometri e gol pesanti per il ginger baffo con la passione per l'Irlanda e la birra scura. In campo non ha mai fatto mancare la sua corsa, toccando livelli alti (penso alla partitona del ritorno contro la capolista Agrifarma). Non posso fare a meno, nemmeno per l'immediato futuro, dei suoi arrivi alla spicciolata mentre l'arbitro sta già facendo l'appello, TRENITALIA.

TARTARO 7: Tre partite, tre capolavori...ma purtroppo solo quelle. La finale è ancora pittura fresca sul muro delle mie emozioni (e lui ne è stato protagonista) ma in campionato solo l'altissimo sa quanto ci sarebbe servito. Bisognerà capire...lo farei portare in spalla dall' Arfani se mi garantisse un sacchetto di gettoni presenza, THE NEW GARLI.

VENEZIANI 6,5: La statuetta della sfiga è sua, di diritto. Nato nel '98, pensi che non si possa rompere nemmeno infilandolo testa in giù nel tritacarne invece arriva fino al Morfasso (terza partita) e si spezza come una barretta Kit-Kat. Doveva tornare sotto Natale come Bubblé ma un altro stop muscolare lo manda al tappeto, MISSED.

GIORDANO 7,5: Era il nuovo acquisto (un cavallo di ritorno però..) il sogno estivo per i grandi traguardi che a fine agosto sono di tutti quanti. La stagione prende invece una brutta piega e la sua caviglia di più, martoriata da un tackle omicida (versus Ottone) dopo un grande avvio. Rientra alla grande, stendendo il Colorificio e facendo tremare la capolista con una doppietta. Calo fisiologico solo nel finale, ma aveva giocato più di tutti, organizzando calcetti anche dalle due alle tre (di notte), CORAZON.

ZOLA 7,5: Quando c'è stato...l'uomo (l'omino dai) in più, toccando vette quasi inesplorate di rendimento. Vale lo stesso discorso per  Simi: bello averlo, e si ti abitui crea dipendenza, rinunciare alle sue serpentine è una condanna che due anni a fila è difficile da mandar giù, DRUG.

DI SESSA 6+: Un anno fa era in copertina, stendendo tutti con una valanga di gol e sfiorando il trono dei cannonieri. Poi la macchia (immeritata) dell'espulsione nei playoff e la barzelletta delle quattro giornate da scontare, manco avesse sparato nei piedi a un avversario. Al rientro ha patito il ritmo di un campionato che non lo ha mai contagiato e i gol, pochini, sono stati più sporadici del suo ciuffo. Ma il Dome vero è quello che abbiamo assaporato un anno fa. Piatek o Pipita? Toccherà a lui dimostrarlo, ARE YOU READY.

CASAROLI 6: Per accordi era quello in più, anche se non ha mai fatto mancare il suo buonumore guascone e il suo apporto ogni volta che ha potuto. In guerra contro la bilancia (a metà anno pure lei ha esclamato "e mo' basta...") si è ritagliato pochi spezzoni, ma nei momenti delicati beh lui c'era. Il Condor in campo avrà pure vestito attillato ma ha sfornato buone prestazioni, quasi sempre. I gol però sempre una chimera, ORACOLO.

venerdì 31 maggio 2019

AMO VINTO






Coppa Primavera (FINAL): JOGA MALITO - WINNER 4 - 3


Campeones. I diavoli si aggiudicano la finale e conquistano la Coppa al termine di un incontro spettacolare ed equilibrato, un successo arrivato nei minuti conclusivi e per questo ancora più bello.
Inutile... i tornei hanno quella cosa lì. Che sia quello della parrocchia o la Champions League una finale è una finale e questa era "La partita", capace di risvegliare tensioni e adrenalina.
Noi siamo stati bravi a cavalcare le emozioni come surfisti esperti (avreste detto?) evitando di tremare anche davanti a onde altissime, che avrebbero messo paura a chiunque. E alla fine è stato un trionfo, il primo trofeo dopo otto anni di battaglie, la prima volta che il nome Joga entra negli almanacchi della storia per non uscirne mai più.
Ma non conta tanto cosa abbiamo vinto (di per sé molto meno di un campionato) conta come è arrivato, dopo un anno di luci & ombre ma dal finale stupefacente, il contrario di Games of Thrones.
Un premio collettivo, che abbraccia chi ha stretto i denti, chi ha giocato a San Valentino, chi ha spostato turni di lavoro come fosse un lavoro, chi ha giocato meno, chi c'era a Travo una prima volta e poi pure una seconda, insomma tutti quei gregari che hanno spinto senza sentire la fatica fino in cima alla montagna.
Le tensioni dicevamo. Per una volta siamo stati bravi ad alleggerirne il peso. Di solito negli appuntamenti decisivi, non sempre ma spesso, ce la siamo fatta sotto, travolti da un'emotività che se non sei abituato al palcoscenico ti ammutolisce. Stavolta abbiamo domato la bestia giocando una gara perfetta per tutti i cinquanta minuti, al cospetto di un avversario davvero forte.
Ma i più pronti all'appuntamento e si è visto fin dalle prime battute per una sera eravamo noi. Anche se l'inizio è stato di studio e per lungo tempo si è rimasti inchiodati sullo zero a zero, non abbiamo mai rinunciato al palleggio, all'uno contro uno, creando occasioni nitide anche nella prima frazione.
Dietro non abbiamo mai perso le marcature tenendo alta la guardia a protezione di un Dante sgargiante tra i pali almeno quanto la sua divisa stabilo boss.
Per vedere un gol serve un'invenzione: tacco di Simi per l'accorrente Zola che la scaglia sotto al sette...siamo in vantaggio e con questo score si chiude un frenetico primo tempo.
Nella ripresa non mostriamo cedimenti ma Winner è una compagine esperta e sembra proprio aspettare un nostro passo falso, rinunciando a giocare ma servendo con palle in profondità le proprie punte. In sequenza arriva il loro pari, il nostro nuovo vantaggio (punizione apriscatole di Ema) e la rete del due a due a suggellare un sostanziale e traballante equilibrio.
Come una sassata sul parabrezza arriva inaspettato il loro sorpasso, nel modo più incredibile: un lancio o un tiro (dipende dalla scuola di pensiero) dalle retrovie che si impenna come un aquilone nella galleria del vento fino a scavalcare il pigmeo Carlo Dante.
L'arbitro, a sua volta sorpreso dalla rara bruttezza e dal timore che un gol del genere potesse decidere "the final" inizialmente annulla ma la rete è valida e omologabile: 3 a 2 Winner (un nome una sentenza) e mancano quattro-cinque minuti scarsi.
Qui dalla panchina partono segnali importanti. Ok Dante non è successo nulla, Simi subito in campo, serve una magia e possibilmente serve subito. Siamo sotto ma non fuori dai giochi, perché è evidente che il loro vantaggio si regge sul nulla, noi ne abbiamo il triplo e per fermarci devono sempre ricorrere a interventi disperati. Un primo tiro libero (fallito) non li spaventa ma al secondo tentativo a due minuti dal fischio finale Simi li ricaccia negli inferi.
E' il richiamo selvaggio all'andarcela a prendere quella benedetta Coppa, è il momento di strapparla dagli artigli nemici e di portarla a casa. Al gol di Zola  si ammutolisce la torcida degli avversari e noi dalla panchina invadiamo il campo....vuoi che....
Il tempo di una parata monumento di Dante e subito dopo di una sceneggiata da pistolero del portiere rivale (red card) e sento fischiare tre volte... Joga, è tua!
Per alcuni di noi era l'ultima con la casacca Joga. Beh se chiudendo gli occhi avessi immaginato i miei titoli di coda forse non avrei sperato e ambito a un epilogo migliore.

BOSELLI 7,5: Difficile dire se è stata l'intuizione del secolo o una competenza smisurata ma la mossa di metterlo in porta è stato uno scacco matto. La Fanteria però ci ha messo del suo: ha smussato gli spigoli e si è preso la scena con parate determinanti, sempre sul filo come un trapezista. Nella finale, terzo gol a parte, una muraglia, ASSO PIGLIATUTTO.

MENTO 7,5: Che partita. La savana è popolata di animali ma il re è solo uno ed ha la criniera folta. Si prende a sportellate, si ammacca ma non lascia un centimetro a nessun avversario. La ciliegina è il secondo gol su punizione....alzala in cielo capitano, BERLINO.

GIORDANO 6,5: Serata complicata perché soffre la fisicità dei rivali, una stretta che lo soffoca e gli toglie il respiro. O Sole mio ci prova in tutti i modi a lasciare il segno e avrebbe pure il gettone giusto ma calcia alto da posizione favorevole. Poco importa, è stato uno dei protagonisti della stagione e anche se in finale non ha brillato resta un diamante, SUDAFRICA.

CREMONA 6,5: Nei piani (... avevamo una tattica sissignore) doveva essere la Red Bull Jm, non appena scendeva una tacca di stamina dentro il Cremo, anche al posto di un paio di piedi pantofolati. Invece a livello di corsa è uno Joga sbarbato e quando entra lui sembriamo in sette. Sacrificato nei minuti conclusivi perché il baratro era lì sotto di noi, è andata bene, KANTE'.

TARTARO 8: Sono le sue serate, quando si sale in quota i più leggeri si schiantano, altri tornano alla base, lui punta alle stelle. Ogni giocata è una delizia, chef stellato, si parte dal tacco del primo gol allo shout out decisivo...IRRAGGIUNGIBILE.

ZOLA 8: Spietato, calcisticamente malvagio, la apre e la chiude con due reti faraoniche che tolgono l'audio alla tifoseria Winner, ridotta a un branco di branzini. Nel mezzo qualche gol sbagliato e tante giocate: doppio, triplo passo...ho schiumato nel vederlo volteggiare, ORGASMICO.

MIGLIORINI 7: E' quello che ci fa respirare, che si prende calci nel sedere per farci salire, difendendo ogni pallone come se fosse l'ultimo della vita. Non segna e calcia un tiro libero più ingessato del centravanti del biliardino della spiaggia però aveva una missione e l'ha portata a termine con una fame violenta. La fascetta della discordia a me gustava, fossi stato un difensore avversario due stecche sulle sporgenze delle caviglie (fa più male) gliele avrei date pure io, DISTRUTTIVO.

ARFANI 7: Non ha giocato, stavolta, ma questa vittoria è più sua di chiunque altro. E' per gente così che forse non mollerò mai, anzi rilancerò il guanto di sfida. Purtroppo (per lui) siamo passati dalla vittoria alla sconfitta alla leggenda in pochi minuti, trovare il modo di inserirlo a freddo era complicato, BEST FRIEND.

ORSI 7,5: Sacrifica i suoi strameritati minuti di gloria per la gestione dei cambi. Decisione sofferta ma vincente, non ha sbagliato un passo, merengue. Ogni cambio ha dato linfa al quintetto e non ha perso il timone nemmeno nella burrasca post tre a due...chi la dura la vince, JOGA MALITO.

ATMOSFERA 8,5: Erano il Sile e due fanciulle ma nella visione acida che un palazzetto scalcinato è l'Old Trafford per me, beh mi sembrava una curva a due anelli strapiena. Loro erano tanti e pronti alla festa, noi gliel'abbiamo portata via più veloci di un Mc Drive.

AVVERSARI 7: La partita è uscita dai binari solo nella concitazione finale perchè prima è stata corretta e spettacolare; il merito va anche a loro: una squadra molto organizzata con mille risorse. Spiritato il loro biondino davanti, non imperforabili dietro, più lenti della coppia Lenglet-Piqué ad Anfield.

La frase della serata: " E' solo l'inizioo" Sms del Condor.
                                  " Un vero re mette il suo regno anche prima di sé...cit."



martedì 28 maggio 2019

Coppa Primavera: JOGA MALITO - AGAZZANESE 5 - 0 a tavolino


Final! Nel modo più imprevedibile e sicuramente meno auspicabile, con un turno semifinale che salta all'ultimo per rinuncia degli avversari.
Quando non si gioca, ci perdono tutti quanti. Ok, per noi è la Champions, ma solo allacciando gli scarpini altrimenti conta meno di zero. Detto che ci è dispiaciuto non confrontarsi in campo e sudarci la finale bisogna però aggiungere che chi sta nelle regole (da sempre) non può tutte le volte venire penalizzato dalle bizze del primo che passa.
Con la data già fissata da tempo e concordata all'orario più comodo ai rivali, un rinvio dell' ultimo minuto sorprendeva e guastava come una visita dei testimoni di Geova alle otto di domenica mattina.
Abbiamo provato anche a spostarla ma nella stessa settimana era impossibile e in quella dopo in un periodo infarcito di tornei estivi ancora più difficile. La Lega, solitamente debole di polso, stavolta ha agito con buonsenso e fermezza, lasciando lo spiraglio per un recupero (a costo di rinviare pure le finali) che poi non si è materializzato. Questi sono i fatti, nudi e crudi, il resto non esiste... Mark Caltagirone.
Quindi onore a chi rispetta le regole e quindi gli avversari. La nostra storia che nessuno può attaccare parla di un 80-90% di rinvii accordati, una lealtà sportiva che in pochi possono vantare.
Stavolta non ci si è riusciti. E non centra la posta in palio (ribadisco: era meglio giocare) conta il rispetto che pretendiamo dai nostri atleti per onorare ogni impegno, spostando turni di lavoro, chiedendo permessi, rinunciando a cene e compleanni di parenti cari. Lo stesso rispetto che vorremmo, possibilmente, anche dagli altri. Peace, per il resto...

domenica 12 maggio 2019

Coppa Primavera: MAIDEN UNITED - JOGA MALITO 4 - 5


Emozioni forti. Uno Joga arrembante risolve nel finale lo scontro contro un ottimo Maiden e accede alle semifinali (per il bilancio è un salasso) della Coppa Primavera. Siamo arrivati primi con due vittorie su due incontri ma credo valga meno della difesa del Frosinone, ci sarà il sorteggio....e altri quaranta euro.
Lo dico subito, parlerò della partita ma anche e soprattutto del contorno, in una serata che ha visto competere due belle squadre in un'atmosfera tragicomica, su questa federazione (che brutta fine) non stenderei un velo pietoso, ma un burqa...
Prima la partita. Noi meno sciolti e brillanti rispetto a lunedì, anche condizionati da una trasferta e quindi un pre-match un pelo improvvisato. Subito in svantaggio abbiamo impiegato diversi minuti per capire avversario e campo. Loro ci pressavano alti, bloccando la nostra voglia di fraseggio stretto e trame ricercate. Gli spazi erano limitati poi dalle dimensioni del campo, in un' Activa sempre più simile a Sarajevo dopo i bombardamenti, che si sta sgretolando anno dopo anno sotto i nostri tacchettini. Tolti i primi minuti di smarrimento l'abbiamo giocata alla pari, da metà tempo anche meglio noi,  subendo però le loro ripartenze. Davanti poi abbiamo sbagliato tanto: a volte iper altruisti, a volte poco precisi, anche se non era facile calcolare traiettorie e rimbalzi di quell' Agla (il nostro pallone milionario ora appartiene alla volta celeste).
All'half-time siamo sotto per tre a due; ai punti uno Joga convincente ma con troppe distrazioni e pause. Maiden si carica e nella ripresa parte a testa bassa con grande ritmo sugli esterni, cercando di aumentare lo score. E come una doccia gelata ecco arrivarci sulla schiena il quarto gol, una rete che poteva tramortire chiunque. Non questo Joga resurrection, che dall'Agrifarma in avanti da sempre la sensazione di potersi battere alla pari con tutti. Serve un episodio, perchè giochiamo giochiamo ma il gol sembra non arrivare mai...lo troviamo nel modo più impensato, con Ale che piroetta sul loro difensore e lascia partire una saetta sotto la traversa. Siamo più vivi che mai, Ema suona la carica e trova la carambola che finisce dritta sulla testa del Cremo, abile a sfruttare la sua arma peggiore (o forse no..) il gioco aereo.
Anche il pari andrebbe bene per passare, ma ormai la navicella è in orbita...si può fare! Il gol, quello della vittoria, arriva da un'azione corale, dove tutti toccano la palla e Zola la schiaccia in rete, godimento.
Il contorno. Detto del campo inteso come fondo (è già geniale chiedere il pagamento di questo campo, figurati 80 carte..) due parole vanno spese sulla struttura, sempre più fatiscente. Sul tetto, per evitare che ci piova dentro, problema che avevano già dieci anni fa, ecco la soluzione delle soluzioni. Dei teli e delle reti a un metro dalla tettoia. Succede così che il primo pallone (il nostro) finisce inghiottito da quegli stupidi teloni. Che problema c'è, usiamo quello degli avversari. La palla rotola tra le mani di Dante che in un tributo di fiducia insensata rivolto ai suoi piedi tenta di far scendere la nostra biglia con una pallonata dal basso verso l'alto. Bum....su anche il loro. Tra lo stupore dei rivali (mi ha ricordato Tre uomini e una gamba quando Aldo butta in acqua la gomma con tutto il cerchione..) e l'inutilità dei gestori (non esiste un bastone per sopperire al "problemino"..) in qualche modo recuperiamo un pallone ridotto a pezze, ma per quaranta euro cosa vuoi pretendere....Il Bernabeu e il pallone griffato?

BOSELLI 6+: Parate nemmeno troppe, ma contano quelle decisive, quelle che sbarrano la saracinesca...e nel secondo tempo beh ci sono state. Non mi ha incantato nei primi venticinque: frettoloso sul rinvio della prima rete (anche sfortunato), in ritardo sull'uscita bassa del secondo gol. Monumentale nella scena dei palloni, sembrava il gioco delle tre carte, HOPLA'.

MENTO 7: Solito sanguigno, non ci sta a perdere, mai, e quando non trova un nemico se lo inventa, deve averlo. Ma cammina sempre sul filo di questa lama, le sue proteste mentre stiamo perdendo servono a poco... il suo affondo che finisce sulla cabeza del Cremo vale oro invece, RINGHIO.

ARFANI 7: Magic moment, sempre concentrato, sempre in partita, più ordinato e preciso anche con la palla tra i piedi. E venerdì anche bravo nel difendere (ultimamente sembrava il fratello di Cancelo..). Esce solo per punteggio avverso, altrimenti poteva tranquillamente finire il match, RENDITA.

ORSI 7+: Non il migliore in assoluto (ad esempio perde il contrasto sul primo gol) ma il più decisivo, quello si, abile a dare la scossa con quel suo sinistro eternamente malvagio. E per poco non si concede il bis, subito dopo, sarebbe venuto giù lo stadio...e visto il degrado meglio non dirlo troppo forte, ON/OFF.

CREMONA 7+: Dopo la maratona accusava dolorini e acciacchi ma in realtà lo Joga-Lab ha sempre visto cartelle pazienti ben peggiori. E infatti è energizzante, trova il pertugio in diagonale per la prima rete e ci mette la zucca per il gol del pari, RAPTOR.

GIORDANO 7-: Si danna l'anima ed è il collante di tutte le giocate dei diavoli, quello che alza il ritmo. Tutto questo dispendio di energie ha un prezzo (Dio, se mi sente la Uisp lo alza subito): a volte perde lucidità sotto porta e non sempre estrae dal cilindro la giocata più efficace. Ma è insostituibile, ALLAN.

ZOLA 6,5: Un passo indietro sul piano della prestazione, ma diciamo che sono i pochi spazi a metterlo in difficoltà: ne saltava uno e subito ne aveva addosso un altro. Il veleno, quello che uccide, arriva tutto nel finale: tocco ravvicinato vincente per il morso che stritola, quello della vittoria, COBRA TOVALIERI.

AVVERSARI 6,5: Organizzazione difensiva e tanta corsa, fino al quarto gol la loro partita era stata perfetta e cinica. Poi vengono superati, anche in modo beffardo. Squadra simpatica: gli dobbiamo un pallone (non si sono nemmeno arrabbiati...).

ATMOSFERA 2: Surreale, dall'inizio alla fine. Un caldo appiccicoso (che microclima ha quel posto, è il maggio più fresco della storia?), il tetto mangia-palloni, l'arbitro che non vuole concedere recupero perchè dopo c'è un'altra partita ed ha paura che spengano le luci...e noi paghiamo, e paghiamo.

La  frase della serata: "  Se era su il loro di pallone, e non il nostro, non avrei tentato..." Dante, lo stratega.




mercoledì 8 maggio 2019

Coppa Primavera: JOGA MALITO - ALL BLACKS 11 - 4


This is Anfield. Uno Joga versione Liverpool  delle meraviglie vince il primo confronto della "coppetta" post campionato, affondando gli All Blacks, compagine già affrontata nella regular season.
Avevamo chiuso in bellezza e al quarto posto la stagione ma questa lunga pausa poteva segnare un nuovo punto zero per i diavoli. Invece siamo entrati in campo come se niente fosse annichilendo un avversario indecifrabile, una via di mezzo tra la squadra sgangherata di inizio campionato e quel rullo compressore che aveva piegato noi (ma non solo..) nel girone di ritorno.
Stavolta però la partita non ha avuto storia e l'ago della bilancia ha puntato subito nella nostra direzione. Stellari i primi minuti...ah avessimo sempre avuto Simi e Zola...vero, ma non solo. Abbiamo giocato più semplice del Lego, infilzando il malcapitato avversario con il sentimento di un becchino. Non si tratta di dente avvelenato: al ritorno ci avevano surclassati loro e con merito. Ma la Coppa è un "dentro o fuori" e sbagliare la prima può compromettere il tuo cammino. E quindi abbiamo spinto a tavoletta, portandoci sul cinque/sei a uno già nella prima frazione.
Azioni veloci, tocchi smarcanti di prima, difesa arcigna e Dante insuperabile...questi gli ingredienti della ricetta (ben riuscita) della serata. Gli avversari, in grande spolvero ultimamente, arrancano e gli animi si scaldano. Accorciano fino al 6-3 ma basta un siluro di Ema per ricacciarli indietro e far passare la paura. Fantastici alcuni siparietti: sentirsi ripetere di pensare a giocare quando li stai seppellendo di gol fa riderissimo dai, Made in Sud.
Non ricordo queste scene quando la vinsero loro...tra febbraio e marzo, ricordo tanti colpi di tacco e zero pietà, come giusto che sia. E quindi Joga a testa alta e schiena dritta, fino in fondo... non abbiamo mai abbassato i ritmi partita, nemmeno con la pancia piena.
Sugli scorci finali poco da aggiungere, loro hanno tirato i remi in barca usando le ultime energie per protestare, anche tra di loro, noi abbiamo amministrato senza il minimo inciampo.
Venerdì si replica contro il mai affrontato Maiden United, speriamo di confermarci e di accedere alle semifinali.
Nota finale: la cara vecchia, ma soprattutto cara, Uisp non smette mai di stupirmi. Mai avevo visto un arbitro baciato dalla benedizione (veniva dall'alto) di raccogliere i soldi dell'iscrizione alla competizione, timoroso di non portare a termine la sua missione...quasi gli avessero promesso un  paradiso di vergini. Bah, lui ha fatto il suo dovere, ma a livello organizzativo siamo alla frutta, anzi al digestivo. E so bene ciò che scrivo, pagando un anno dopo l'altro fino all'ultimo cent questo carrozzone sempre più cigolante.

BOSELLI 7,5: Para oggi, para domani, in tanti si stanno accorgendo che i passi (in avanti) sono ormai le orme di un gigante sulla neve. Sicurezza e tempismo nelle uscite sono il suo piatto forte... monumentale quando di nuca nega la rete a una rovesciata da figurina Panini del più blaterone degli avversari, BIG.

MENTO 7: Se spuntiamo dalla lista il suo consueto momento di buio, con sbrocco incorporato, gioca una delle migliori partite dell'anno, insuperabile sulle palle alte e senza catene quando si spinge in avanti. Provvidenziale il settimo sigillo, quello della pace dei sensi, WROOM.

ARFANI 6,5: I compagni provano in tutti i modi a farlo segnare ma lui, che ormai gioca più davanti alla porta di Icardi, prende il palo, il portiere e la staccionata attorno al campo...senza centrare la fatidica. Ma a parte questo, sempre affidabile e pronto alla lotta, BROZOVIC.

ORSI 6,5: Sbaglia per eccesso di confidenza il primo pallone della sua gara (terzo gol blacks) ma da lì in avanti dirige lui lo scacchiere: in aiuto ad Ema sulle palle lunghe e come perno difensivo quando rimane lui a fare l'ultimo. Eterna giovinezza, PEQUENO.

TARTARO 7+: Devastante. Al piccolo trotto, ma è lui che decide come e quando accelerare e quando lo fa è una lama nel costato. Venerdì non ci sarà, speriamo di sorpassare l'ostacolo per riaverlo tra i nostri, SUPERCAR.

GIORDANO 7: Qualità e quantità, frullate insieme, compresse in quel corpicino che porta il diciassette sulle spalle. Segna e apre varchi, sfruttando una condizione al momento straripante. Un dettaglio che non mi è sfuggito: la sua faccia quando scopre che il campo è in sintetico. Non lascia nulla al caso, è nato al sud ma è più ligio di un banchiere ad Amburgo, ACCIAIO.

ZOLA 7,5: Che dire... è fortissimo. Più lo avremo a disposizione e più potremo puntare il binocolo verso orizzonti lontani. Tanti i gol, una scorpacciata, forse ha fatto più reti che passaggi, EGO.

AVVERSARI 6-: Un buon team, ma lunedì troppo arruffoni e troppo nervosi, mica ci potevamo scansare. Oltre il folklore, Charlize Theron, non ho rivisto quell'esuberanza e quel gioco che ci aveva schiantato in campionato.

ATMOSFERA 5: E' già tanto che i custodi del campo ci hanno acceso le luci. Se si deve fare per forza e controvoglia, questa Coppa, allora meglio non farla.

La frase della serata: " Pensate a giocare.." "Tre passaggi...gol" Cesco.