martedì 25 ottobre 2022

CASTELNOVESE - JOGA MALITO 1-8

 


Joga Matador. Un diavolo cinico come non mai condanna alla resa una combattiva Castelnovese nella lontanissima trasferta in terra lombarda. Per noi era un banco di prova importante, soprattutto sul piano della maturità di squadra, perché in altre annate un viaggetto così qualcuno lo avrebbe volentieri schivato come in Matrix Resurrection. Invece siamo al completo. Guai a chi manca… gli si spalancherebbe il baratro della panchina pronto a inghiottirlo come in un horror movie. E’ da questi segnali che si capisce il calibro di un team, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi campionato. E non sai come andrà a finire ma sei consapevole che si, ti devono temere.

Primi minuti equilibrati, in un campo tanto bello quanto enorme, loro che coprivano con attenzione ogni spazio, eppure alla mia vista uno Joga sciolto, capace di stringere il cappio attorno agli avversari senza fretta, senza farsi prendere dalla foga di sbloccare il risultato. Servono dieci minuti o poco più per la prima rete biancorossa e nonostante i padroni di casa restino dentro la partita il Simo, ben protetto da Ema e compari, è a braccia incrociate come uno sciopero alla Fiat.

I gol arrivano a cadenza  regolare, uno Mux, uno Arla, due il Cremo…e la prima frazione termina con un 4-0 per noi; non è ancora una lapide sulla partita ma qualche corvo gracchiare  credo di averlo sentito.

Il rischio, dopo un primo tempo ben giocato, è quello di appiattirsi in campo, di giocare sul ritmo degli avversari lasciando aperta la porta della rimonta. Si sa che bastano un paio di tiri e ti ritrovi che tutto è da rifare, chirurgo plastico.

Invece, se possibile, i ragazzi sono ancora più incattiviti, più determinati. E quando Mux scodella in area un pallone più morbido di un marshmallow ecco che il Lupin del gol, Carlo Dante (per gli amici di Lucca solo Dante..) ci piazza il gambone e corregge per la quinta marcatura. Arriveranno altri tre gol, intervallati da quello della bandiera loro, a margine di una prova collettiva di spessore, dove chiunque entra fa il suo e poi giù ad incoraggiare il compagno. Siamo una famiglia sentenzia Nik, e pure io l’ho pensato… ma ho anche obiettato tra me e me che chi ordina una tartufata e la mette sul conto comune beh è certamente il figlio tossico che non abbiamo mai raddrizzato.

I minuti finali sono meno arruffati del solito. Ok ci difendiamo (forse fin troppo) concedendoci solo qualche ripartenza del lussureggiante Vene, ma non volevamo subirne altri e direi che la missione è andata in porto. Il vento spinge dalla nostra in questo momento ma ci sta portando a largo, in mare aperto. Lì ci saranno squali ad attenderci, pronti a farci la festa…aspettiamoceli, già dalla prossima. Come on Devils.

 STILO 6,5: Ci ha condotti per stradine sempre più strette e sempre meno illuminate ma una volta in campo, lo abbiamo fatto riposare in cuccetta come un camionista sloveno. In realtà c’è eccome quando deve rispondere “presente”: un volo d’angelo nel secondo tempo a difesa di una porta che ok non resta immacolata, ma nemmeno si lercia, stavolta, ONANA. 

MENTO 7: A questo giro non marca il territorio come un randagio (niente gol) ma dietro è invalicabile; anche se la loro punta è veloce di gambe e copre bene il pallone al suo cospetto si rimpicciolisce come un action figure. Ema non so come dirtelo, il giappo di Caorso (avessi detto Osaka…) il lunedì è chiuso, DO NOT PASS. 

ORSI 6+: Comparsata nel finale, studiata a tavolino come un attacco in Crimea. Il piano era: campo lungo, tutti stanchi stravolti…entro e segno. Macché, resta in trincea, troppo importante non sbilanciare la squadra e portare a casa il risultato pieno. A me è piaciuto, anche e soprattutto per quello stop an go conclusivo, OLD STYLE. 

CREMONA 7: Altre due reti, arrivate al traguardo dei suoi soliti inserimenti perdifiato… il campo era così grande che avevo paura di perderlo in giro e onestamente non volevo restare a Bocca d’Adda fino all’albeggiare del giorno dopo per ritrovarlo. Per questo gli ho inflitto un po' più panchina del solito, ma che non si abitui, KOSTIC. 

VENEZIANI 7: Sempre aggraziato il Vene, che per abituarlo subito al marciume del futsal da quattro soldi gli ho omaggiato la trasferta più scomoda con partenza ore sette e rientro all’ ultimo rintocco della mezzanotte come Cenerentola. In campo un leone: di fisico come ultimo, di spinta ma dal piede educato come esterno, GOVERNANTE. 

MUSSI 7,5: Subito bollato dall’arbitro come il re dei bomber, deve caricarsi ancora di più la squadra sulle spalle e lo fa con una prestazione strabordante. Il suo fermo immagine è quando, snodato come una Barbie Mattel, scheggia la traversa con un colpo da karateka. Per me di gol ne segna quattro, ma non per gli almanacchi ufficiali, rivisto al Var il tocco di Dante è fastidioso come la sabbia negli occhi, vero, ma c’è stato, KUNG FU PANDA. 

LIN 6,5: Meno esplosivo dell’ ultima volta ma sempre il più bravo nel fare la doppia fase attacco e difesa , d’altronde si sa che i cinesi copiano ”bene” tutto. Veloce in campo, veloce a mangiare il panino: l’ha iniziato alle dieci e venti e finito alle dieci e diciassette, ORIENT EXPRESS. 

LEPPINI 6+: Sempre affidabile, ha il pregio di connettersi subito alla partita e quindi è pronto dopo due scatti, come ripassato nel microonde. Sbaglia un gol già fatto ed è un peccato perché lo meritava. Ma qui il Pres corre in salvataggio come un bagnino della riviera romagnola: dai la colpa al Vene e vai in conferenza stampa a ribadire che te l’ha passata male, DISCORDIA. 

ARLANDINI 7,5: Mostruoso, la spietata concorrenza dell’alter-ego Dante lo infuoca come un barbecue e quando tocca il parquet sono dolori, per gli altri. Due gol rabbiosi e una ricorsa con tanto di scivolata a compasso a negare un tiro a botta sicura degli avversari. Mi sono esaltato, quella spaccata aveva l’apertura alare di un condor andino, AZTECO.

 BOSELLI 7: Una riconferma. Bravo nelle sponde e nei movimenti, si vede che il capello diradato gli ossigena meglio la scatola cranica…è palese. Ma il gol non arriva e allora sim sala bim, lo fotte a un altro, gratta e vinci. Un tempo fregava le morose e metteva in conto i filetti, adesso i gol e le pizze del giorno dopo, resta sempre un debito per le casse societarie, DEFICIT. 

AVVERSARI 6,5: Non deve ingannare il risultato, qualche individualità e la sensazione che in campo ci sanno stare anche se sul piano della corsa un po' discontinui. Il campo ampio non li favorisce, ma per una sera noi abbiamo difeso come Dio comanda. Credo risaliranno la classifica. 

ATMOSFERA 6,5: Da sempre le trasferte in posti dimenticati dal creato mi affascinano, qui però attraversando il nulla cosmico ho pensato che ci saremmo persi come gli 883. Invece il loro Pala Cba è bello bello, poi alle porte di novembre giocare ancora con tutto aperto senza battere i denti dal freddo è un extralusso.

 L’EVENTO: Qui bisogna intendersi. Se, nei 24 euro, è compresa la pizza, la birra media e lo scazzo dei titolari che cenano non curanti nel tavolo a fianco allora no… è un furto, peggio che i rom. Ma, se nel prezzo è invece inclusa la stand-up comedy del cameriere, quello smilzo con la fonetica un po' sifula, beh allora sono ben spesi, quasi regalati. Ma alla fine poi quanti hamburger senza l’uovo? Ricordarsi tutto a mente è impossibile per quello dopo la prima tornata spengono il forno e la tartufata a fine serata sembra più gommosa di una Continental.

 


venerdì 21 ottobre 2022

JOGA MALITO - G.S.O. SAN ROCCO 2000 14 - 5


 Maracaibo. E’ uno Joga che convince e diverte quello del debutto casalingo, capace di imporsi sul rivale di serata con un punteggio extralarge. Un tabellino dopato da una prestazione muscolosa dei diavoli e anche da un po' di rilassatezza nel finale (su entrambe le sponde) ma che comunque non sposta il giudizio su una gara che fin dalle prime battute è stata a senso unico.

Diciamolo qui, adesso, così chi è sprovveduto si attrezza. Si resta umili e ancorati a terra come un tombino stradale perché due partite non fanno ne indizi ne prove. Ci siamo meritati ogni briciolo di queste due vittorie ma il percorso è ancora lungo e disseminato di trappole, Tomb Rider. Se stai su, cercano tutti di farti cadere, c’est la vie. E guai a chi pensa che sarà tutto sempre semplice, come magari ok questo giovedì può esser sembrato. Verranno le partite dove ci dovrà sporcare le mani per portarla a casa e personalmente non vedo l’ora. Ma dovremo essere squadra; nelle vittorie è facile cantare in coro, vedremo se avremo il giusto sound anche nella tempesta. Sotto a chi tocca però se lo Joga sarà questo.

Il nostro debutto, in un inedito bianco-rosso crociato, si riassume in una decina di minuti di studio: noi avanti 2-1 e padroni della situazione ma avversari organizzati e ben disposti in campo. Alla lunga, ma nemmeno troppo, il maggior tasso tecnico però esce sovrano: azioni ben orchestrate, difesa alta ma attenta, pressing costante dei laterali…i nostri rivali si inabissano come un’oliva nel Martini e il San Rocco ne esce più trito di uno smash burger.

Il primo tempo si chiude sul 7-2 e viene difficile fare l’elogio ai singoli, tutti hanno fatto la loro porca figura. La forza, quest’anno, è di avere una panchina all’altezza di chi parte dall’ inizio e ieri ne è stata una dimostrazione pratica. Vedere uno scoppiettante Carlo Dante dirmi “Fai entrare un po' Landu al posto mio..” mi gonfia il petto e per un attimo mi fa pensare che l’asse terrestre sta ruotando al contrario.

La ripresa fotocopia fedelmente i primi venticinque minuti. Anche se gli ospiti che comunque avevano fondamentali e gamba, provano a mettere fuori la testa e a giocarsi le loro chance. Con il punteggio che col passare dei minuti si ritocca come Ilary Blasi ho forse visto lo Joga più consapevole della serata, attento dietro (gli altri gol presi arriveranno coi titoli di coda) e bravo nel far girare palla evitando egoismi e protagonismi inutili.

Come successo a Piacenza nei finali di gara ci perdiamo un po’, forse già annusando quell’ odorino che solo i peperoni in agrodolce rendono la pizza Mussi così speciale. Ok, lo score conta altre reti nostre ma anche almeno un paio di svarioni che ci costano altrettanti gol: Ema brontola e fa bene, fosse per lui le partite dovrebbero finire tutte “un cifro” a zero. Ma va bene così, prendiamolo come spunto per migliorare ancora che la strada per la serie D (si scherza Arla) è ancora lunga come la Route 66.

 STILO 6,5: Fino agli ultimi cinque/sei minuti è un omone in tuta di ciniglia che si sorseggia la tisana del buon sonno. Sempre pronto il giusto le poche volte necessarie e  bravo a disinnescare ogni tentativo di rimonta. Turbolenze in coda all’aereo: la difesa sbanda, lui regala l’ultimo gol come un buono di Amazon Prime, ma sul 14 a 2 è tanto se non era già sotto la doccia sostituito da un cartonato, MI CONSENTA. 

MENTO 7: Partita non difficile per uno del suo spessore, imposta anche il cruise control perché nell’allenamento di martedì si stava sfilacciando come un pulled pork. Il gol che segna nel finale è una sassata che piega le mani al portiere ma il meglio di sé lo elargisce sempre a cena: tra felpe da fare, proposte di matrimonio e Praga by night non ho capito se siamo ancora nella legalità, SPONSORED BY. 

ORSI 6,5: Difensivamente parlando è sempre una bellezza come un tronista di Uomini&Donne, nell’ impostare un po' legnoso questo giovedì qui, un passaggio corto suicida e un paio di appoggi errati che fanno media con altrettante chiusure e un paio di tiri da fuori. Quando ha segnato l’ultimo gol il China doveva ancora venire al mondo, AMARCORD. 

CREMONA 7-: Ha corso più di tutti e per questo gli si perdonano due “feet” non propriamente levigati in un quintetto base che faceva del palleggio il suo marchio di fabbrica. Il gol che schioda la gara è la sua giocata tipo: si direziona verso la porta, punta i piedi e tiene il fiato…viene colpito e la palla entra, KAMIKAZE. 

MUSSI 7+: Era fuori dalla lista dei convocati e da quella del regno dei vivi, mercoledì, ma risorto dopo tre giorni come quell’Altro, lo abbiamo aggiunto in extremis…e bene così che finalmente ho scoperto tutti gli ingredienti segreti della pizza del momento. In campo il solito gladiatore ma già si sta accorgendo che croce si porta a fare il capitano di questi sbandati. Una settimana al timone e già  raccoglie i soldi del campo (anticipatamente come un bonifico) e lava le maglie puzzolenti, LAVANDERIA A GETTONI. 

LIN 7+: Se possibile ancora meglio della prima. Sempre nel vivo del gioco, tecnicamente manda a casa chiunque ma resta altruista e funzionale alla squadra, il mio “giallo” preferito. Solo io posso chiamarlo così, sia chiaro, come fossimo fidanzatini…ANNO DELLA TIGRE. 

LEPPINI 6,5: Subentra da indemoniato ma il fatto che svaria molto, da esterno a falso nueve, non crea mai confusione in campo ma semmai aumenta le soluzioni. Ci resto male per lui quando Ema gli soffia un gol sulla linea, hai presente quando ti “ciullano” il parcheggio auto sotto casa… ma Nik non demorde e ne piazza un altro. Tenero come un GrissinBon quando la cameriera fa cadere una pila di piatti e lui (per non farla rimproverare) auto-incolpa me e una sedia che era più ferma di me in campo, PIC. 

ARLANDINI 6,5: Non sono il suo motore di ricerca ma posso immaginare che oggi ha ordinato un paio di parastinchi con consegna immediata, vedendo quella caviglia a pois giuro che la tentazione di dargli un calcio (sono pur sempre un Lele Adani che non ce l’ha fatta) è venuta pure a me. In campo il solito mestierante, ci mette solo di più del suo solito ad entrare in partita e spaccarla in due come un cocomero maturo, KARIM. 

BOSELLI 7+: Il designer del gol. Gioca per la squadra (dopo che ha rischiato di sterminarla come un insetticida) e ne piazza tre, uno più del quotato Landu, giusto per creare sana competizione. Sirene turche per lui, ho guardato nella mail se fossero offerte, invece erano solo pubblicità spam che parlavano di fluenti chiome. Tenta una “sforbiciata” e ho sentito Nik sussurrare “Non si fa così…”, VARIANTE. 

AVVERSARI 6-: Devo ammettere che cominciano bene poi affondano colpo dopo colpo come un galeone spagnolo ma salvo sicuramente il combattivo Malvo e il portiere. Mega corretti, un piacere trovare team simili. 

ATMOSFERA 6+: Giocare in casa ci infonde sicurezza, ma possiamo fare meglio anche se qualche tifoso c’è e Aldo è sempre carico come una rivoltella. Mi aspetto grandi cose se la squadra continuerà a fare bene.

L’EVENTO: Eravamo intenti a decantare un profilo Linkedin da self-man e gli spiriti che riequilibrano il mondo hanno teso un filo invisibile, facendo inciampare la cameriera, e riportandoci con quel tonfo alla  cruda realtà…va bene l’euforia per la vittoria ma si stava esagerando.

 

venerdì 14 ottobre 2022

SMART 014 - JOGA MALITO 4 - 7


Level-one, fight. Compariva questa scritta nei videogiochi picchiaduro degli anni novanta. E quando il primo round cominciava dovevi fare di tutto per non perdere il gettone e leggerci sopra “game over”. La stagione è cominciata ed è stato subito uno Joga  guerriero quello che ha steso l’ottimo Smart 014 nella prima insidiosa trasferta del campionato.

Gara scorbutica per più di un motivo. Vuoi che era l’esordio, vuoi che storicamente il Poli è un campo a noi gradito come il pollice di un urologo, mettici che l’avversario era di tutto rispetto (campione Csi dell’anno scorso) e ne vien fuori che dovevamo fare una partita seria, oserei dire perfetta.

E l’abbiamo approcciata bene; lo si vede subito quando le vibes sono quelle giuste, dall’arrivo al campo alla concentrazione nel riscaldamento fino a quei primi minuti bava alla bocca dove abbiamo azzannato la partita peggio di un pittbull da combattimento. Non solo garra e attenzione però, anche delle ottime trame di gioco a ritmi sostenuti a sorprendere un avversario che nei primi minuti è andato più in confusione di Max Allegri in panchina.

Il China, una punizione malefica di Ema e il solito martellante Mux a portarci in fretta e furia, soprattutto furia, sul tre a zero Joga. Il direttore d’orchestra di questa sinfonia? Sicuramente l’Arla. Capace di calamitarsi addosso come un frigorifero Smeg ogni preciso lancio del Simo, in grado di non farsi mai spostare di un millimetro e capace di servire assist incartati con il fiocco rosso e pure il bigliettino “Auguri”.

Nonostante questa supremazia iniziale la partita è ancora lunga anzi kilometrica e non appena rallentiamo di mezzo giro gli Smart si rifanno sotto, accorciando fino al 2-3. Bravi loro a rientrare nel match anche se entrambi i gol arrivano da palla ferma: scaltri come faine a sfruttare i blocchi, magari un po' disattenta la nostra retroguardia ma il succo è che il canovaccio della gara resta immutato, il vantaggio è sottile ma la partita la stiamo comunque facendo noi, alzando e abbassando i ritmi a piacimento come con il telecomando di Sky.

A inizio ripresa i padroni di casa prendono un palo che suona da campanello di allarme (sempre meno della sirena da bunker antiatomico del campo). E’ un avvertimento ma in sostanza anche l’ultimo brivido. Torniamo ad alzare il livello e la barra dell’attenzione, sfruttando qualche spazio in più. E quando Mux dalla distanza fa la barba all’ incrocio dei pali, il China e Nik erano già pronti ad accorciargli anche le basette.

Saliamo di quota come un Boeing 737 ed arriviamo a metà tempo con un vantaggio di quattro reti. Anche chi subentra tiene botta, fatemelo dire. Cremo e Ale sempre un’ usato sicuro, ottimo l’esordio di Nicholas, più sgusciante di un sottaceto appena uscito dal barattolo.

I minuti finali sono forse il momento meno esaltante della nostra partita. Dovremmo farla girare e congelare il risultato invece ci facciamo ingolosire dagli spazi e tentiamo qualche affondo solitario che fanno strada a una loro marcatura e ad un paio di contropiedi evitabili. Ma va detto che eravamo abbastanza cotti dopo quasi cinquanta minuti ad alta intensità. Il triplice fischio è una boccata d’ossigeno, nemmeno il tempo di esultare coi supporters che mi dicono che abbiamo dieci-dodici minuti per fare le docce o il custode spegne tutto, che le bollette costano.

Buona la prima ma come già detto stacchiamo solo il primo pass, ne serviranno tanti tanti altri. Il gruppo c’è, eccome, e una foto al Mc Donald’s, scattata da una tipa convinta di aver immortalato calciatori professionisti (il biondo platino di Nik ha contribuito) è lì a testimoniarlo. Avanti tutta, diavolo.

 

STILO 7: Per metà partita è più suggeritore che portiere, la sua mission aziendale è semplice: lanciare il più preciso possibile in direzione Arla, tanto quello la stoppa anche se viene giù mista neve. Ma nella ripresa, quando gli avversari compiono il massimo dello sforzo, e soprattutto nel finale è uno scudo Nato. E le sue parate contano tanto quanto i gol, CONTRAPPESO. 

MENTO 7,5: Come quando del film della vita ci fanno il sequel. E corri al multisala a vederlo. Sei sicuro che sarà un successone ma hai anche quella tremarella lì…ho rivisto un Ema più maturo, meno irascibile, ancora più forte. La sua doppietta e un tiro levato da sotto il sette sono il suo biglietto da visita. Risorto dalla Fiamma, FENICE. 

ORSI 6,5: Aveva fatto riscaldamento ma dopo un primo tempo a incitare la truppa subentra che è più freddo di un cadavere da obitorio. Buono però il feed in campo, gioca semplice (giocare complesso non ne sarebbe capace, va detto), un paio di chiusure fondamentali e guardia sempre alta. Loro erano in calo, ma comunque nel suo spezzone non segnano, BASIC. 

CREMONA 6,5: Spende tutto il suo budget in corsa e sostanza, avendo saltato qualche allenamento il suo feeling con la partita fatica a decollare, ma nel secondo è un Cremo che si avvicina al furetto scatenato dei tempi migliori. Gli voglio bene, è risaputo, ma se non la smette di arrivare già cambiato come se l’avesse vestito sua mamma….ON-OFF. 

LIN 7,5: Vale tutti gli yen spesi. Il China è tante cose, insieme. Giocatore di corsa, di tecnica, ma anche di sostanza: gli avversari erano più alti e più grossi ma quando si incurvava a difesa del pallone rimbalzavano come dei pop-corn in cottura. La prima doppietta in maglia Joga e la libertà (prima della Meloni non ero certo di potere..) di chiamarlo come mi pare, anche “riso cantonese” se mi va, MAMMA MIA. 

MUSSI 7,5: Tre gol, uno più bello dell’altro, durezza ma pulizia nei contrasti, una corsa che io quei passi lì li faccio in 6 campionati. E se per sua stessa ammissione poteva fare meglio, significa che non ci sono limiti. Al Mc sempre sugli scudi: onora le pagelle creando aspettative e critica il packaging del caffè come solo lui può permettersi, BURGER KING. 

LEPPINI 7: Porca miseria. Entra in un momento complicato con la squadra che deve rifiatare, poteva essere risucchiato e invece da una grossa mano, meno boa là davanti ma tanto pressing e scatti ad allungare la squadra. Nel finale sfiora anche il gol, ma è after-match che sfodera il suo talento da paroliere: il racconto del Mc scurrile di Salso è gia’ primo in tendenze, LENDERS. 

ARLANDINI 7,5: Devo informarmi se tra i suoi innumerevoli lavori  nelle sue tante vite ha fatto anche il controllore di volo perché ha una predisposizione naturale nel far atterrare gli oggetti, volanti. Detta i tempi di gioco difendendo palloni non semplici, apparecchiandoli per i compagni come un maitre di sala. Comprensibile lo sclero del marcatore nemico, gli ha bollato la caviglia peggio di un parabrezza sotto la grandine, MALPENSA. 

AVVERSARI 6+: Il mondo Joga  già li conosceva, avendoci strappato (con merito) un campionato alla penultima giornata qualche anno fa. E il rispetto per il loro curriculum era e resta notevole. Ieri noi un po' meglio in tutto, tuttavia sono squadra vera, ci siamo assopiti dieci minuti e già ci avevano a tiro. 

ATMOSFERA 7-: Il campo è quello che è, giocare alle dieci quando vedi che l’ora prima è più libero di un hippie, già fa schiumare. Ma la novità 2022 (tipo Gardaland) è la sirena modello Kiev che suona al cambio dell’ora. La prima volta ho messo la testa nel borsone sperando non fosse l’aviazione sovietica. Detto questo ottimo post gara ipercalorico e grandi il Nik e il rilassato (ma non abituarti eh..) Sile ad incitarci. 

L’EVENTO 7: “Non avete la fascia da capitano? Stavolta passi, ma dalla prossima…” Caspita, ci tengo al dress-code io, ma gli avversari avevano addosso (le ho contate) tre mute diverse, una maglia era senza numero e quattro toni di giallo differenti che sembrava la palette di Pupa…..e noi non abbiamo la fascia? Bellissimo. Arbitraggio comunque ottimo, davvero.