Joga Matador.
Un diavolo cinico come non mai condanna alla resa una combattiva Castelnovese
nella lontanissima trasferta in terra lombarda. Per noi era un banco di prova
importante, soprattutto sul piano della maturità di squadra, perché in altre
annate un viaggetto così qualcuno lo avrebbe volentieri schivato come in Matrix
Resurrection. Invece siamo al completo. Guai a chi manca… gli si spalancherebbe
il baratro della panchina pronto a inghiottirlo come in un horror movie. E’ da
questi segnali che si capisce il calibro di un team, a qualsiasi latitudine e
in qualsiasi campionato. E non sai come andrà a finire ma sei consapevole che
si, ti devono temere.
Primi minuti
equilibrati, in un campo tanto bello quanto enorme, loro che coprivano con
attenzione ogni spazio, eppure alla mia vista uno Joga sciolto, capace di
stringere il cappio attorno agli avversari senza fretta, senza farsi prendere
dalla foga di sbloccare il risultato. Servono dieci minuti o poco più per la
prima rete biancorossa e nonostante i padroni di casa restino dentro la partita
il Simo, ben protetto da Ema e compari, è a braccia incrociate come uno
sciopero alla Fiat.
I gol arrivano
a cadenza regolare, uno Mux, uno Arla, due il Cremo…e la prima frazione
termina con un 4-0 per noi; non è ancora una lapide sulla partita ma qualche
corvo gracchiare credo di averlo sentito.
Il rischio,
dopo un primo tempo ben giocato, è quello di appiattirsi in campo, di giocare
sul ritmo degli avversari lasciando aperta la porta della rimonta. Si sa che
bastano un paio di tiri e ti ritrovi che tutto è da rifare, chirurgo plastico.
Invece, se possibile, i ragazzi sono ancora più incattiviti, più determinati. E quando Mux scodella in area un pallone più morbido di un marshmallow ecco che il Lupin del gol, Carlo Dante (per gli amici di Lucca solo Dante..) ci piazza il gambone e corregge per la quinta marcatura. Arriveranno altri tre gol, intervallati da quello della bandiera loro, a margine di una prova collettiva di spessore, dove chiunque entra fa il suo e poi giù ad incoraggiare il compagno. Siamo una famiglia sentenzia Nik, e pure io l’ho pensato… ma ho anche obiettato tra me e me che chi ordina una tartufata e la mette sul conto comune beh è certamente il figlio tossico che non abbiamo mai raddrizzato.
I minuti finali sono meno arruffati del solito. Ok ci difendiamo (forse fin troppo) concedendoci solo qualche ripartenza del lussureggiante Vene, ma non volevamo subirne altri e direi che la missione è andata in porto. Il vento spinge dalla nostra in questo momento ma ci sta portando a largo, in mare aperto. Lì ci saranno squali ad attenderci, pronti a farci la festa…aspettiamoceli, già dalla prossima. Come on Devils.
MENTO 7: A questo giro non marca il territorio come un randagio (niente gol) ma dietro è invalicabile; anche se la loro punta è veloce di gambe e copre bene il pallone al suo cospetto si rimpicciolisce come un action figure. Ema non so come dirtelo, il giappo di Caorso (avessi detto Osaka…) il lunedì è chiuso, DO NOT PASS.
ORSI 6+: Comparsata nel finale, studiata a tavolino come un attacco in Crimea. Il piano era: campo lungo, tutti stanchi stravolti…entro e segno. Macché, resta in trincea, troppo importante non sbilanciare la squadra e portare a casa il risultato pieno. A me è piaciuto, anche e soprattutto per quello stop an go conclusivo, OLD STYLE.
CREMONA 7: Altre due reti, arrivate al traguardo dei suoi soliti inserimenti perdifiato… il campo era così grande che avevo paura di perderlo in giro e onestamente non volevo restare a Bocca d’Adda fino all’albeggiare del giorno dopo per ritrovarlo. Per questo gli ho inflitto un po' più panchina del solito, ma che non si abitui, KOSTIC.
VENEZIANI 7: Sempre aggraziato il Vene, che per abituarlo subito al marciume del futsal da quattro soldi gli ho omaggiato la trasferta più scomoda con partenza ore sette e rientro all’ ultimo rintocco della mezzanotte come Cenerentola. In campo un leone: di fisico come ultimo, di spinta ma dal piede educato come esterno, GOVERNANTE.
MUSSI 7,5: Subito bollato dall’arbitro come il re dei bomber, deve caricarsi ancora di più la squadra sulle spalle e lo fa con una prestazione strabordante. Il suo fermo immagine è quando, snodato come una Barbie Mattel, scheggia la traversa con un colpo da karateka. Per me di gol ne segna quattro, ma non per gli almanacchi ufficiali, rivisto al Var il tocco di Dante è fastidioso come la sabbia negli occhi, vero, ma c’è stato, KUNG FU PANDA.
LIN 6,5: Meno esplosivo dell’ ultima volta ma sempre il più bravo nel fare la doppia fase attacco e difesa , d’altronde si sa che i cinesi copiano ”bene” tutto. Veloce in campo, veloce a mangiare il panino: l’ha iniziato alle dieci e venti e finito alle dieci e diciassette, ORIENT EXPRESS.
LEPPINI 6+: Sempre affidabile, ha il pregio di connettersi subito alla partita e quindi è pronto dopo due scatti, come ripassato nel microonde. Sbaglia un gol già fatto ed è un peccato perché lo meritava. Ma qui il Pres corre in salvataggio come un bagnino della riviera romagnola: dai la colpa al Vene e vai in conferenza stampa a ribadire che te l’ha passata male, DISCORDIA.
ARLANDINI 7,5:
Mostruoso, la spietata concorrenza dell’alter-ego Dante lo infuoca come un
barbecue e quando tocca il parquet sono dolori, per gli altri. Due gol rabbiosi
e una ricorsa con tanto di scivolata a compasso a negare un tiro a botta sicura
degli avversari. Mi sono esaltato, quella spaccata aveva l’apertura alare di un
condor andino, AZTECO.
AVVERSARI 6,5: Non deve ingannare il risultato, qualche individualità e la sensazione che in campo ci sanno stare anche se sul piano della corsa un po' discontinui. Il campo ampio non li favorisce, ma per una sera noi abbiamo difeso come Dio comanda. Credo risaliranno la classifica.
ATMOSFERA 6,5:
Da sempre le trasferte in posti dimenticati dal creato mi affascinano, qui però
attraversando il nulla cosmico ho pensato che ci saremmo persi come gli 883.
Invece il loro Pala Cba è bello bello, poi alle porte di novembre giocare
ancora con tutto aperto senza battere i denti dal freddo è un extralusso.