venerdì 31 maggio 2019

AMO VINTO






Coppa Primavera (FINAL): JOGA MALITO - WINNER 4 - 3


Campeones. I diavoli si aggiudicano la finale e conquistano la Coppa al termine di un incontro spettacolare ed equilibrato, un successo arrivato nei minuti conclusivi e per questo ancora più bello.
Inutile... i tornei hanno quella cosa lì. Che sia quello della parrocchia o la Champions League una finale è una finale e questa era "La partita", capace di risvegliare tensioni e adrenalina.
Noi siamo stati bravi a cavalcare le emozioni come surfisti esperti (avreste detto?) evitando di tremare anche davanti a onde altissime, che avrebbero messo paura a chiunque. E alla fine è stato un trionfo, il primo trofeo dopo otto anni di battaglie, la prima volta che il nome Joga entra negli almanacchi della storia per non uscirne mai più.
Ma non conta tanto cosa abbiamo vinto (di per sé molto meno di un campionato) conta come è arrivato, dopo un anno di luci & ombre ma dal finale stupefacente, il contrario di Games of Thrones.
Un premio collettivo, che abbraccia chi ha stretto i denti, chi ha giocato a San Valentino, chi ha spostato turni di lavoro come fosse un lavoro, chi ha giocato meno, chi c'era a Travo una prima volta e poi pure una seconda, insomma tutti quei gregari che hanno spinto senza sentire la fatica fino in cima alla montagna.
Le tensioni dicevamo. Per una volta siamo stati bravi ad alleggerirne il peso. Di solito negli appuntamenti decisivi, non sempre ma spesso, ce la siamo fatta sotto, travolti da un'emotività che se non sei abituato al palcoscenico ti ammutolisce. Stavolta abbiamo domato la bestia giocando una gara perfetta per tutti i cinquanta minuti, al cospetto di un avversario davvero forte.
Ma i più pronti all'appuntamento e si è visto fin dalle prime battute per una sera eravamo noi. Anche se l'inizio è stato di studio e per lungo tempo si è rimasti inchiodati sullo zero a zero, non abbiamo mai rinunciato al palleggio, all'uno contro uno, creando occasioni nitide anche nella prima frazione.
Dietro non abbiamo mai perso le marcature tenendo alta la guardia a protezione di un Dante sgargiante tra i pali almeno quanto la sua divisa stabilo boss.
Per vedere un gol serve un'invenzione: tacco di Simi per l'accorrente Zola che la scaglia sotto al sette...siamo in vantaggio e con questo score si chiude un frenetico primo tempo.
Nella ripresa non mostriamo cedimenti ma Winner è una compagine esperta e sembra proprio aspettare un nostro passo falso, rinunciando a giocare ma servendo con palle in profondità le proprie punte. In sequenza arriva il loro pari, il nostro nuovo vantaggio (punizione apriscatole di Ema) e la rete del due a due a suggellare un sostanziale e traballante equilibrio.
Come una sassata sul parabrezza arriva inaspettato il loro sorpasso, nel modo più incredibile: un lancio o un tiro (dipende dalla scuola di pensiero) dalle retrovie che si impenna come un aquilone nella galleria del vento fino a scavalcare il pigmeo Carlo Dante.
L'arbitro, a sua volta sorpreso dalla rara bruttezza e dal timore che un gol del genere potesse decidere "the final" inizialmente annulla ma la rete è valida e omologabile: 3 a 2 Winner (un nome una sentenza) e mancano quattro-cinque minuti scarsi.
Qui dalla panchina partono segnali importanti. Ok Dante non è successo nulla, Simi subito in campo, serve una magia e possibilmente serve subito. Siamo sotto ma non fuori dai giochi, perché è evidente che il loro vantaggio si regge sul nulla, noi ne abbiamo il triplo e per fermarci devono sempre ricorrere a interventi disperati. Un primo tiro libero (fallito) non li spaventa ma al secondo tentativo a due minuti dal fischio finale Simi li ricaccia negli inferi.
E' il richiamo selvaggio all'andarcela a prendere quella benedetta Coppa, è il momento di strapparla dagli artigli nemici e di portarla a casa. Al gol di Zola  si ammutolisce la torcida degli avversari e noi dalla panchina invadiamo il campo....vuoi che....
Il tempo di una parata monumento di Dante e subito dopo di una sceneggiata da pistolero del portiere rivale (red card) e sento fischiare tre volte... Joga, è tua!
Per alcuni di noi era l'ultima con la casacca Joga. Beh se chiudendo gli occhi avessi immaginato i miei titoli di coda forse non avrei sperato e ambito a un epilogo migliore.

BOSELLI 7,5: Difficile dire se è stata l'intuizione del secolo o una competenza smisurata ma la mossa di metterlo in porta è stato uno scacco matto. La Fanteria però ci ha messo del suo: ha smussato gli spigoli e si è preso la scena con parate determinanti, sempre sul filo come un trapezista. Nella finale, terzo gol a parte, una muraglia, ASSO PIGLIATUTTO.

MENTO 7,5: Che partita. La savana è popolata di animali ma il re è solo uno ed ha la criniera folta. Si prende a sportellate, si ammacca ma non lascia un centimetro a nessun avversario. La ciliegina è il secondo gol su punizione....alzala in cielo capitano, BERLINO.

GIORDANO 6,5: Serata complicata perché soffre la fisicità dei rivali, una stretta che lo soffoca e gli toglie il respiro. O Sole mio ci prova in tutti i modi a lasciare il segno e avrebbe pure il gettone giusto ma calcia alto da posizione favorevole. Poco importa, è stato uno dei protagonisti della stagione e anche se in finale non ha brillato resta un diamante, SUDAFRICA.

CREMONA 6,5: Nei piani (... avevamo una tattica sissignore) doveva essere la Red Bull Jm, non appena scendeva una tacca di stamina dentro il Cremo, anche al posto di un paio di piedi pantofolati. Invece a livello di corsa è uno Joga sbarbato e quando entra lui sembriamo in sette. Sacrificato nei minuti conclusivi perché il baratro era lì sotto di noi, è andata bene, KANTE'.

TARTARO 8: Sono le sue serate, quando si sale in quota i più leggeri si schiantano, altri tornano alla base, lui punta alle stelle. Ogni giocata è una delizia, chef stellato, si parte dal tacco del primo gol allo shout out decisivo...IRRAGGIUNGIBILE.

ZOLA 8: Spietato, calcisticamente malvagio, la apre e la chiude con due reti faraoniche che tolgono l'audio alla tifoseria Winner, ridotta a un branco di branzini. Nel mezzo qualche gol sbagliato e tante giocate: doppio, triplo passo...ho schiumato nel vederlo volteggiare, ORGASMICO.

MIGLIORINI 7: E' quello che ci fa respirare, che si prende calci nel sedere per farci salire, difendendo ogni pallone come se fosse l'ultimo della vita. Non segna e calcia un tiro libero più ingessato del centravanti del biliardino della spiaggia però aveva una missione e l'ha portata a termine con una fame violenta. La fascetta della discordia a me gustava, fossi stato un difensore avversario due stecche sulle sporgenze delle caviglie (fa più male) gliele avrei date pure io, DISTRUTTIVO.

ARFANI 7: Non ha giocato, stavolta, ma questa vittoria è più sua di chiunque altro. E' per gente così che forse non mollerò mai, anzi rilancerò il guanto di sfida. Purtroppo (per lui) siamo passati dalla vittoria alla sconfitta alla leggenda in pochi minuti, trovare il modo di inserirlo a freddo era complicato, BEST FRIEND.

ORSI 7,5: Sacrifica i suoi strameritati minuti di gloria per la gestione dei cambi. Decisione sofferta ma vincente, non ha sbagliato un passo, merengue. Ogni cambio ha dato linfa al quintetto e non ha perso il timone nemmeno nella burrasca post tre a due...chi la dura la vince, JOGA MALITO.

ATMOSFERA 8,5: Erano il Sile e due fanciulle ma nella visione acida che un palazzetto scalcinato è l'Old Trafford per me, beh mi sembrava una curva a due anelli strapiena. Loro erano tanti e pronti alla festa, noi gliel'abbiamo portata via più veloci di un Mc Drive.

AVVERSARI 7: La partita è uscita dai binari solo nella concitazione finale perchè prima è stata corretta e spettacolare; il merito va anche a loro: una squadra molto organizzata con mille risorse. Spiritato il loro biondino davanti, non imperforabili dietro, più lenti della coppia Lenglet-Piqué ad Anfield.

La frase della serata: " E' solo l'inizioo" Sms del Condor.
                                  " Un vero re mette il suo regno anche prima di sé...cit."



martedì 28 maggio 2019

Coppa Primavera: JOGA MALITO - AGAZZANESE 5 - 0 a tavolino


Final! Nel modo più imprevedibile e sicuramente meno auspicabile, con un turno semifinale che salta all'ultimo per rinuncia degli avversari.
Quando non si gioca, ci perdono tutti quanti. Ok, per noi è la Champions, ma solo allacciando gli scarpini altrimenti conta meno di zero. Detto che ci è dispiaciuto non confrontarsi in campo e sudarci la finale bisogna però aggiungere che chi sta nelle regole (da sempre) non può tutte le volte venire penalizzato dalle bizze del primo che passa.
Con la data già fissata da tempo e concordata all'orario più comodo ai rivali, un rinvio dell' ultimo minuto sorprendeva e guastava come una visita dei testimoni di Geova alle otto di domenica mattina.
Abbiamo provato anche a spostarla ma nella stessa settimana era impossibile e in quella dopo in un periodo infarcito di tornei estivi ancora più difficile. La Lega, solitamente debole di polso, stavolta ha agito con buonsenso e fermezza, lasciando lo spiraglio per un recupero (a costo di rinviare pure le finali) che poi non si è materializzato. Questi sono i fatti, nudi e crudi, il resto non esiste... Mark Caltagirone.
Quindi onore a chi rispetta le regole e quindi gli avversari. La nostra storia che nessuno può attaccare parla di un 80-90% di rinvii accordati, una lealtà sportiva che in pochi possono vantare.
Stavolta non ci si è riusciti. E non centra la posta in palio (ribadisco: era meglio giocare) conta il rispetto che pretendiamo dai nostri atleti per onorare ogni impegno, spostando turni di lavoro, chiedendo permessi, rinunciando a cene e compleanni di parenti cari. Lo stesso rispetto che vorremmo, possibilmente, anche dagli altri. Peace, per il resto...

domenica 12 maggio 2019

Coppa Primavera: MAIDEN UNITED - JOGA MALITO 4 - 5


Emozioni forti. Uno Joga arrembante risolve nel finale lo scontro contro un ottimo Maiden e accede alle semifinali (per il bilancio è un salasso) della Coppa Primavera. Siamo arrivati primi con due vittorie su due incontri ma credo valga meno della difesa del Frosinone, ci sarà il sorteggio....e altri quaranta euro.
Lo dico subito, parlerò della partita ma anche e soprattutto del contorno, in una serata che ha visto competere due belle squadre in un'atmosfera tragicomica, su questa federazione (che brutta fine) non stenderei un velo pietoso, ma un burqa...
Prima la partita. Noi meno sciolti e brillanti rispetto a lunedì, anche condizionati da una trasferta e quindi un pre-match un pelo improvvisato. Subito in svantaggio abbiamo impiegato diversi minuti per capire avversario e campo. Loro ci pressavano alti, bloccando la nostra voglia di fraseggio stretto e trame ricercate. Gli spazi erano limitati poi dalle dimensioni del campo, in un' Activa sempre più simile a Sarajevo dopo i bombardamenti, che si sta sgretolando anno dopo anno sotto i nostri tacchettini. Tolti i primi minuti di smarrimento l'abbiamo giocata alla pari, da metà tempo anche meglio noi,  subendo però le loro ripartenze. Davanti poi abbiamo sbagliato tanto: a volte iper altruisti, a volte poco precisi, anche se non era facile calcolare traiettorie e rimbalzi di quell' Agla (il nostro pallone milionario ora appartiene alla volta celeste).
All'half-time siamo sotto per tre a due; ai punti uno Joga convincente ma con troppe distrazioni e pause. Maiden si carica e nella ripresa parte a testa bassa con grande ritmo sugli esterni, cercando di aumentare lo score. E come una doccia gelata ecco arrivarci sulla schiena il quarto gol, una rete che poteva tramortire chiunque. Non questo Joga resurrection, che dall'Agrifarma in avanti da sempre la sensazione di potersi battere alla pari con tutti. Serve un episodio, perchè giochiamo giochiamo ma il gol sembra non arrivare mai...lo troviamo nel modo più impensato, con Ale che piroetta sul loro difensore e lascia partire una saetta sotto la traversa. Siamo più vivi che mai, Ema suona la carica e trova la carambola che finisce dritta sulla testa del Cremo, abile a sfruttare la sua arma peggiore (o forse no..) il gioco aereo.
Anche il pari andrebbe bene per passare, ma ormai la navicella è in orbita...si può fare! Il gol, quello della vittoria, arriva da un'azione corale, dove tutti toccano la palla e Zola la schiaccia in rete, godimento.
Il contorno. Detto del campo inteso come fondo (è già geniale chiedere il pagamento di questo campo, figurati 80 carte..) due parole vanno spese sulla struttura, sempre più fatiscente. Sul tetto, per evitare che ci piova dentro, problema che avevano già dieci anni fa, ecco la soluzione delle soluzioni. Dei teli e delle reti a un metro dalla tettoia. Succede così che il primo pallone (il nostro) finisce inghiottito da quegli stupidi teloni. Che problema c'è, usiamo quello degli avversari. La palla rotola tra le mani di Dante che in un tributo di fiducia insensata rivolto ai suoi piedi tenta di far scendere la nostra biglia con una pallonata dal basso verso l'alto. Bum....su anche il loro. Tra lo stupore dei rivali (mi ha ricordato Tre uomini e una gamba quando Aldo butta in acqua la gomma con tutto il cerchione..) e l'inutilità dei gestori (non esiste un bastone per sopperire al "problemino"..) in qualche modo recuperiamo un pallone ridotto a pezze, ma per quaranta euro cosa vuoi pretendere....Il Bernabeu e il pallone griffato?

BOSELLI 6+: Parate nemmeno troppe, ma contano quelle decisive, quelle che sbarrano la saracinesca...e nel secondo tempo beh ci sono state. Non mi ha incantato nei primi venticinque: frettoloso sul rinvio della prima rete (anche sfortunato), in ritardo sull'uscita bassa del secondo gol. Monumentale nella scena dei palloni, sembrava il gioco delle tre carte, HOPLA'.

MENTO 7: Solito sanguigno, non ci sta a perdere, mai, e quando non trova un nemico se lo inventa, deve averlo. Ma cammina sempre sul filo di questa lama, le sue proteste mentre stiamo perdendo servono a poco... il suo affondo che finisce sulla cabeza del Cremo vale oro invece, RINGHIO.

ARFANI 7: Magic moment, sempre concentrato, sempre in partita, più ordinato e preciso anche con la palla tra i piedi. E venerdì anche bravo nel difendere (ultimamente sembrava il fratello di Cancelo..). Esce solo per punteggio avverso, altrimenti poteva tranquillamente finire il match, RENDITA.

ORSI 7+: Non il migliore in assoluto (ad esempio perde il contrasto sul primo gol) ma il più decisivo, quello si, abile a dare la scossa con quel suo sinistro eternamente malvagio. E per poco non si concede il bis, subito dopo, sarebbe venuto giù lo stadio...e visto il degrado meglio non dirlo troppo forte, ON/OFF.

CREMONA 7+: Dopo la maratona accusava dolorini e acciacchi ma in realtà lo Joga-Lab ha sempre visto cartelle pazienti ben peggiori. E infatti è energizzante, trova il pertugio in diagonale per la prima rete e ci mette la zucca per il gol del pari, RAPTOR.

GIORDANO 7-: Si danna l'anima ed è il collante di tutte le giocate dei diavoli, quello che alza il ritmo. Tutto questo dispendio di energie ha un prezzo (Dio, se mi sente la Uisp lo alza subito): a volte perde lucidità sotto porta e non sempre estrae dal cilindro la giocata più efficace. Ma è insostituibile, ALLAN.

ZOLA 6,5: Un passo indietro sul piano della prestazione, ma diciamo che sono i pochi spazi a metterlo in difficoltà: ne saltava uno e subito ne aveva addosso un altro. Il veleno, quello che uccide, arriva tutto nel finale: tocco ravvicinato vincente per il morso che stritola, quello della vittoria, COBRA TOVALIERI.

AVVERSARI 6,5: Organizzazione difensiva e tanta corsa, fino al quarto gol la loro partita era stata perfetta e cinica. Poi vengono superati, anche in modo beffardo. Squadra simpatica: gli dobbiamo un pallone (non si sono nemmeno arrabbiati...).

ATMOSFERA 2: Surreale, dall'inizio alla fine. Un caldo appiccicoso (che microclima ha quel posto, è il maggio più fresco della storia?), il tetto mangia-palloni, l'arbitro che non vuole concedere recupero perchè dopo c'è un'altra partita ed ha paura che spengano le luci...e noi paghiamo, e paghiamo.

La  frase della serata: "  Se era su il loro di pallone, e non il nostro, non avrei tentato..." Dante, lo stratega.




mercoledì 8 maggio 2019

Coppa Primavera: JOGA MALITO - ALL BLACKS 11 - 4


This is Anfield. Uno Joga versione Liverpool  delle meraviglie vince il primo confronto della "coppetta" post campionato, affondando gli All Blacks, compagine già affrontata nella regular season.
Avevamo chiuso in bellezza e al quarto posto la stagione ma questa lunga pausa poteva segnare un nuovo punto zero per i diavoli. Invece siamo entrati in campo come se niente fosse annichilendo un avversario indecifrabile, una via di mezzo tra la squadra sgangherata di inizio campionato e quel rullo compressore che aveva piegato noi (ma non solo..) nel girone di ritorno.
Stavolta però la partita non ha avuto storia e l'ago della bilancia ha puntato subito nella nostra direzione. Stellari i primi minuti...ah avessimo sempre avuto Simi e Zola...vero, ma non solo. Abbiamo giocato più semplice del Lego, infilzando il malcapitato avversario con il sentimento di un becchino. Non si tratta di dente avvelenato: al ritorno ci avevano surclassati loro e con merito. Ma la Coppa è un "dentro o fuori" e sbagliare la prima può compromettere il tuo cammino. E quindi abbiamo spinto a tavoletta, portandoci sul cinque/sei a uno già nella prima frazione.
Azioni veloci, tocchi smarcanti di prima, difesa arcigna e Dante insuperabile...questi gli ingredienti della ricetta (ben riuscita) della serata. Gli avversari, in grande spolvero ultimamente, arrancano e gli animi si scaldano. Accorciano fino al 6-3 ma basta un siluro di Ema per ricacciarli indietro e far passare la paura. Fantastici alcuni siparietti: sentirsi ripetere di pensare a giocare quando li stai seppellendo di gol fa riderissimo dai, Made in Sud.
Non ricordo queste scene quando la vinsero loro...tra febbraio e marzo, ricordo tanti colpi di tacco e zero pietà, come giusto che sia. E quindi Joga a testa alta e schiena dritta, fino in fondo... non abbiamo mai abbassato i ritmi partita, nemmeno con la pancia piena.
Sugli scorci finali poco da aggiungere, loro hanno tirato i remi in barca usando le ultime energie per protestare, anche tra di loro, noi abbiamo amministrato senza il minimo inciampo.
Venerdì si replica contro il mai affrontato Maiden United, speriamo di confermarci e di accedere alle semifinali.
Nota finale: la cara vecchia, ma soprattutto cara, Uisp non smette mai di stupirmi. Mai avevo visto un arbitro baciato dalla benedizione (veniva dall'alto) di raccogliere i soldi dell'iscrizione alla competizione, timoroso di non portare a termine la sua missione...quasi gli avessero promesso un  paradiso di vergini. Bah, lui ha fatto il suo dovere, ma a livello organizzativo siamo alla frutta, anzi al digestivo. E so bene ciò che scrivo, pagando un anno dopo l'altro fino all'ultimo cent questo carrozzone sempre più cigolante.

BOSELLI 7,5: Para oggi, para domani, in tanti si stanno accorgendo che i passi (in avanti) sono ormai le orme di un gigante sulla neve. Sicurezza e tempismo nelle uscite sono il suo piatto forte... monumentale quando di nuca nega la rete a una rovesciata da figurina Panini del più blaterone degli avversari, BIG.

MENTO 7: Se spuntiamo dalla lista il suo consueto momento di buio, con sbrocco incorporato, gioca una delle migliori partite dell'anno, insuperabile sulle palle alte e senza catene quando si spinge in avanti. Provvidenziale il settimo sigillo, quello della pace dei sensi, WROOM.

ARFANI 6,5: I compagni provano in tutti i modi a farlo segnare ma lui, che ormai gioca più davanti alla porta di Icardi, prende il palo, il portiere e la staccionata attorno al campo...senza centrare la fatidica. Ma a parte questo, sempre affidabile e pronto alla lotta, BROZOVIC.

ORSI 6,5: Sbaglia per eccesso di confidenza il primo pallone della sua gara (terzo gol blacks) ma da lì in avanti dirige lui lo scacchiere: in aiuto ad Ema sulle palle lunghe e come perno difensivo quando rimane lui a fare l'ultimo. Eterna giovinezza, PEQUENO.

TARTARO 7+: Devastante. Al piccolo trotto, ma è lui che decide come e quando accelerare e quando lo fa è una lama nel costato. Venerdì non ci sarà, speriamo di sorpassare l'ostacolo per riaverlo tra i nostri, SUPERCAR.

GIORDANO 7: Qualità e quantità, frullate insieme, compresse in quel corpicino che porta il diciassette sulle spalle. Segna e apre varchi, sfruttando una condizione al momento straripante. Un dettaglio che non mi è sfuggito: la sua faccia quando scopre che il campo è in sintetico. Non lascia nulla al caso, è nato al sud ma è più ligio di un banchiere ad Amburgo, ACCIAIO.

ZOLA 7,5: Che dire... è fortissimo. Più lo avremo a disposizione e più potremo puntare il binocolo verso orizzonti lontani. Tanti i gol, una scorpacciata, forse ha fatto più reti che passaggi, EGO.

AVVERSARI 6-: Un buon team, ma lunedì troppo arruffoni e troppo nervosi, mica ci potevamo scansare. Oltre il folklore, Charlize Theron, non ho rivisto quell'esuberanza e quel gioco che ci aveva schiantato in campionato.

ATMOSFERA 5: E' già tanto che i custodi del campo ci hanno acceso le luci. Se si deve fare per forza e controvoglia, questa Coppa, allora meglio non farla.

La frase della serata: " Pensate a giocare.." "Tre passaggi...gol" Cesco.