venerdì 25 novembre 2022

JOGA MALITO - C.S.G. FUTSAL 8 - 6

 


Macumba. I diavoli tornano alla vittoria casalinga contro un buonissimo Csg Futsal ma di certo non si possono alzare in alto i calici; dopo Arla la settimana scorsa è costretto ad alzare bandiera bianca il nostro capitano, frattura scomposta dicono gli ortopedici. L’infermeria si riempie e perdiamo pezzi come un aeroplano in picchiata (giovedì ci sono i Fiamma..) ma era importante tornare ai tre punti e lo abbiamo fatto nel migliore dei modi a parte qualche brivido sul finale.

Se qualcuno poteva pensare che sarebbe stato un campionato di seconda mano, dove tutti si scansano e ti dicono “prego, non c'è di che..” beh spero si sia accorto che invece è un torneo più spinoso di un cactus texano. Si lotta, ci si picchia, ci si fa male, tolte 2-3 squadre tutte giochicchiano e fanno le cose per bene come la Galbani. E quindi non si può e non si deve mollare, anche una vittoria che sembrava scolpita nella pietra nel primo tempo e che poi diventa una sudata estiva assume pieno valore. E come detto, tolti i dieci minuti finali dove ci è salita l’ansia a livelli alti abbiamo comunque costruito il successo dalle fondamenta meritandolo. Sono attratto dai punti come le zanzare dai globuli rossi… abbiamo fatto fatica? Si, ma ti cavo quei tre e tieniti il braccio.

Che poi il primo tempo è stato di ottima fattura contro un avversario organizzato, infarcito di cambi, dal tiro facile. Simo ha fatto il suo tra i pali ma con un Mux in serata di gala davanti conducevamo agevolmente per 7-3, al riparo dal rischio di una remuntada. Abbiamo giocato semplice, aiutandoci, con quell’adrenalina che si è vista in purezza nelle prime partite e dopo solo a sprazzi. Uno Joga autorevole però, nessuna nube all'orizzonte.

La ripresa è stata meno abbagliante. Siamo calati fisicamente, abbiamo segnato subito (autogol loro) ma a poco a poco ci siamo appiattiti, così dato che il gol non arrivava più abbiamo pensato di gestirla senza correre troppi rischi. Il problema è che venticinque minuti di controllo (che di per sé non è un male) sono tanti, troppi. Ripartivamo ma senza renderci pericolosi, pressavamo ma singolarmente e non in team, sprecando energie e commettendo evitabili falli nella loro trequarti.

E’ bastato un gol, quello dell’8-4, la carta imprevisto del Monopoli, per creare scompiglio. E’ un aspetto che dobbiamo migliorare, all together: non è possibile che un episodio, favorevole o sfavorevole, ci condizioni così tanto durante il match. Dobbiamo gestire il momento, mettere al guinzaglio le emozioni prima che ci azzannino il collo per sbranarci. E’ vero che venivamo da una sconfitta nel finale che un po' di spettri li creava…ma per qualche minuto accidenti è stato il panico.

La palla scottava tra i piedi, la paura di un'altra beffa ci paralizzava ogni giocata. E lì anche una spolverata di cattiva sorte: due gol evitabili uno dietro l’altro e il terrore tutto intorno a noi come Banca Mediolanum. Il triplice fischio è una liberazione anche se  avevamo un margine di due reti (vissuta malissimo, credevo meno..) e con l’ingresso di Ema avevamo comunque recuperato fisicità.

Negli spogliatoi si è esultato meno del solito, dovevamo metabolizzare. L’after party è stato come da copione molto godibile (una Pepa in pigiama che ci nega l’accesso al tavolo come fosse un distaccamento del Tibe e successiva migrazione all’Angolo, nuovo posto preferito, richiamati dal panino alla culaccia che Artrite Arla ci aveva mangiato in faccia nel pre match). Tutto bello ma la testa già volava a giovedì…peccato arrivarci così incerottati ma la sorte è solo un ostacolo in più sul nostro cammino. 

STILO 7: Penso che nei minuti finali ci maledica parecchio, ecco perché ogni settimana se ne azzoppa uno diverso…prima stava benissimo, poi è estrema unzione. Parate incredibili, anche in avvitamento perché il torcicollo gli impediva la classica visuale 360 gradi, in alcuni casi ha usato gli specchietti proprio come si fa con un Iveco Daily. Solo sull’ultimo gol mi è apparso un pelo in ritardo…se solo avessi saputo che eravamo sopra di due, SCHERZONE. 

MENTO 6,5: Todo bien per buona parte della gara, un gol, diversi assist, tanta libertà d’azione ma anche attenzione dietro. Poi la gara si incendia e si fa ammonire, tolto più veloce di Verstappen in pista. Ma, intenerito dal suo faccino mogio dopo dieci minuti scarsi in panca, lo ributto nella mischia…ottimo lo spezzone conclusivo, FIAMMIFERO. 

ORSI 6: Non malvagio il primo tempo, è vero ci bucano due volte, ma non trovo colpe, anzi nella prima circostanza aveva chiuso bene, in spaccata. Il rientro è traumatico, non riesce a dare solidità e subiamo due gol senza che riesca a trovare collocazione in campo. Eravamo al quinto fallo (grazie Fante..) perlomeno ha difeso di posizione e non si è fatto assalire da strane e cattive intenzioni, QATAR. 

FERRARI 6: Al netto del primo gol, dove si incarta e perde (anche di sfortuna) un pallone sanguinoso, è un Bove al piccolo trotto, lontano dal suo meglio, ma convincente per sacrificio e corsa. E’ partito in ritardo, colpito da ogni malanno, lui per dire ha già preso il Covid 22, mentre gli altri sono fermi al 19… ci sta un po' di rodaggio. Mezzo voto in più per il suo albero genealogico (questa è per pochi), CUGINO. 

SILEO C. 6,5: Sempre pronto alla battaglia, lo scongeli e lo servi in tavola, come direbbe Capitan Findus. Tante chiusure e senso della posizione, fino a che resta dentro, fatta eccezione per una punizione affrettata, non subiamo poi molto, USATO SICURO. 

SILEO N. 6,5: Un ottimo riscaldamento poi quando tutto era pronto per il suo ingresso… impepata di cozze e ce la facciamo sotto. Viste le palpitazioni finali ha schivato un tir in contromano, 18. 

VENEZIANI 7,5: Ogni volta che tocca il pallone è un orgasmo multiplo. A testa alta, elegante, passaggi di prima che riescono sempre, anche passando tra incroci di gambe storte e Joma spelacchiate. Più lo avremo e più potremo spostare in su’ l’asticella, MARZIANO. 

BOSELLI 6+: La media tra un primo tempo esemplare, dove non sbaglia niente, neanche il colore dei calzettoni e una ripresa dove si impegna tanto, corre altrettanto, ma solo per fare falli da uno spigolo all’altro del campo. Però il gol e il tentativo di accaparrarsi  meriti anche sulla punizione di Mux fanno di lui l’avvoltoio del gol, anche stavolta, AVIDO. 

MUSSI 8: Programmato per ucciderla questa partita, sguardo basso, ogni tiro è un centro, come il campione mondiale di freccette. E il tutto giocando con un dito rotto che sembrava una pecorina da quanto era piegato in avanti. Peccato perché era tornato a mitragliare come in un regolamento di conti, LASER GAME. 

AVVERSARI 6+: La classica squadra che non è lì per vincere il campionato ma che potenzialmente ha tutti i crismi per mettere in difficoltà chiunque. Gente scorbutica, che lotta, che fiuta la paura. Beh, il jolly era già stato pescato giovedì l’altro pero… 

ATMOSFERA 6,5: Patinata inizialmente, con il ritorno del mitico Gigi (ex portierone Joga) che solo i maligni hanno visto come un messaggio in codice verso il Simo, un pensa a parare 3.0… in carne e ossa, ecco. Focosa nel finale, ma facciamo tutto noi nel bene e nel male. 

L’EVENTO: Ema in panchina, annoiato come se a suo figlio gli dai in mano il Financial Times. E' punizione per loro e mentre stanno calciando, ecco un pallone che rotola a disturbo del calciante, una gag da avanspettacolo (con la faccia di Ema da innocente guascone) che però mi fa esplodere. Non si fa, si lo so, ma è come uno che cade…fa sempre ridere, anche se ha novant’anni.

 

 


sabato 19 novembre 2022

JOGA MALITO - EDUCATT 8 - 9


Harakiri. Uno Joga-kamikaze si schianta al suolo dopo una combattutissima sfida contro Educatt, un team giovane e spregiudicato che proprio all’ ultimo giro di orologio trova il gol del sorpasso e l’insperata vittoria. Purtroppo l’abbiamo buttata via noi, abbiamo sbriciolato in pochi attimi una partita non esaltante ma cruciale per la nostra classifica. Ed è successo in modo dannatamente stupido, da galera per quanto siamo stati sprovveduti.

Partiamo dal finale, è un episodio, ma riassume il denso di una gara che ancora oggi nuoce gravemente alla salute come le Marlboro. Ne sono successe di tutti i colori ma siamo sopra di due e mancano quattro minuti scarsi, fai cinque se ci metti anche il recupero. Loro bollivano di rabbia come una pasta e fagioli, avevano giocato con coraggio, avevano sfruttato i nostri errori eppure erano ancora dietro come le palle dei cani. Ma ci facciamo travolgere dagli eventi, dalle provocazioni becere, in quel momento l’unica arma a loro portata. E’ successo a China (che ha toppato) ma poteva succedere a chiunque altro…espulsione sacrosanta e squadra costretta a difendere il risultato un uomo in meno.

Qui ci è girata male, anzi malissimo…in mezzo minuto la loro rimonta era completata. Non siamo riusciti a far passare indenne quel poco tempo, a respingerli o tenerli lì, ci siamo sciolti come un panetto di burro al sole. Il pari ci sembrava un insulto abbiamo provato a ributtarci nella mischia e lo schiaffo è stato tremendo; eravamo appena tornati in parità numerica e gli “universitari” con un perfido diagonale rasoterra centravano addirittura il colpo grosso. Bravi loro a crederci fino alla fine ma davvero una punizione troppo severa per uno Joga quasi sempre al comando del match.

Ma le scuse stanno a zero, l’avevamo in pugno e ce la siamo fatta scippare…a livello di mentalità abbiamo steccato in modo fragoroso. Se si vogliono avere ambizioni bisogna cambiare registro o almeno farsi furbi, perché il treno non aspetta, ciuf ciuf e gli avversari ti salutano dal finestrino.

Prima dell'infuocato finale una sfida ad alta tensione e uno Joga con l'elmetto, gli avversari anche sotto di una rete restavano in partita e ci riagguantavano, anche aiutati da alcuni nostri pasticci difensivi o di isteria che di solito non commettiamo. Primo tempo sul 4-4 e noi a schiumare di rabbia per non aver tradotto in vantaggio una maggiore cifra tecnica.

Ripresa più complicata, onore a loro che giovani e brufolosi corrono tanto e la buttano in caciara ogni volta che possono. Gli insulti al China, non tutti ma molti li ho sentiti, augurare loro di finire l'università ma poi di far carriera friggendo patatine sudice al Burger King è il minimo.

Ammetto che quando siamo tornati sopra di due e dopo aver pilotato l'aereo Joga tra nuvoloni e turbolenze senza chiamare il Maiday pensavo di averla sfangata. Invece errore di valutazione, anche nei cambi, e finale da divano in pelle nera di Brazzers, in pratica...inculati.

Ho visto, negli spogliatoi, mentre gli ospiti ci esultavano in faccia, la giusta rabbia, lo sguardo di chi imparerà da questa scazzottata finita male. Però i nostri cali emotivi (nel match) un pelo mi preoccupano perché siamo stati più polli di una compagine che ancora si sposta con l'autobus. Già da giovedì voglio vedere un diavolo nuovo, più umile, unito e arrabbiati nel cercare la vittoria.

STILO 6,5: Ne prende nove ma nel film della sua partita anche e soprattutto parate epiche, una in particolare a ribattere una fucilata ravvicinata, gli annerisce le dita peggio di un toast dimenticato nel tostapane. Quanta verità nelle sue parole prima del sorpasso: non cadiamo nel tranello delle provocazioni, aspettiamo ed esultiamogli sul grugno...tutto inutile, IL SAGGIO.

MENTO 5,5: Il solito leone, anche quando cade male in un contrasto e si frantuma, si rialza e combatte pronto a morire come un samurai. Un paio di errori insoliti però, perdendo il possesso palla, ci castigano e macchiano la sua gara. Bene nel rissoso finale, resta serafico come una statua egizia, SFINGE.

ORSI 6: Si fida della sua truppa, tanto da non cambiare spartito anche quando la musica inizia a cambiare. Un errore, si, da impilare come maglioni stirati assieme agli altri della serata. La beffa è che quando scende nel ring arriva il colpo del k.o. ma poco poteva su quella chiusura dove si lancia alla disperata e non riesce a deviare, DESTINY.

MUSSI 6+: Partita spigolosa, a tratti imbizzarrita, il capitano la cavalca con esperienza, ritrovando il gol e alcune giocate del suo repertorio. Quando il pavimento ci crolla sotto i piedi Mux è più spremuto di una centrifuga e mancano tempo e lucidità per rimetterla in piedi, TURBINE.

FERRARI 5,5: Una buona prova, mettendoci gamba e corsa e tanta attenzione anche difensiva. Quando però il match si scalda spintona uno sbarbato avversario e regala una punizione dal limite più pericolosa della notte a Caracas (gol preso). After match mi ordina una tartufata: sto facendo firmare una petizione per togliere il tartufo dal menù di ogni pizzeria sul globo, sciò, come i gay a Qatar 2022, RINCARO.

LEPPINI 5,5: Non riesce a incidere in una gara dove volano colpi proibiti e abbondano i contrasti, lui galleggia ai margini con tocchi felpati e il piede educato ma senza trovare, il guizzo, la giocata, che possa bucare questa nebbia. La gag di non aspettare  mai il Bove a cena, ordinando il dolce prima che gli arrivi la pizza vale però ogni "ventello" speso in carboidrati serali, DIET.

LIN 5+: Alla fine cede, dopo un' intera gara dove lo insultano e lo scalciano e nessuno fa niente. Forse all'università (e si chiama Cattolica) dovrebbero insegnare anche il rispetto oltre all'algebra e le preghiere. Ma detto questo, anche se aveva giocato una buona partita guarnita anche col gol, la sua reazione affonda i compagni. So che non risuccederà, FANGO.

BOSELLI 6,5: Si è mosso bene, nei due spezzoni uno Joga credibile e in vantaggio. Nella foto di squadra, credo l'ultima prima di Istanbul, tutto il suo sex-appeal: è di spalle alle tribune e ancora crede, malinformato da Ema, che gli spalti siano traboccanti di universitarie, FAKE NEWS.

ARLANDINI 7: E meno male che era intasato nei bronchi come l'Ikea la domenica, lotta su ogni pallone, portando gloria e gol che ci tengono aggrappati al match nei momenti di stanca e poi sopra di due...peccato sprecare una prestazione così rovinando il finale come in Games of Thrones. La storia del ferro e del rubinetto del lavandino era molto gangsta e spassosa, PERIFERIA.

AVVERSARI 6,5: amabili come le pulci dei letti, insegnano però che bisogna crederci sempre anche quando sembra finita. La vittoria è forse un biglietto vincente della lotteria, una cometa che passa oggi e poi tra 102 anni, però onestamente ci hanno messo molto in difficoltà, sul piano del gioco e su quello dei nervi.

ATMOSFERA 6: La promessa di un orda di fi...gliuole ad affollare le tribune è meno vera di un Dante coi capelli lunghi, però quando si scaldano gli animi il palazzetto è un catino ribollente. Di solito la nostra arma in più, invece stavolta il fattore casa non ha influito e dispiace ancora di più.

L'EVENTO: " Marcavo un avversario grasso, che indossava questa maglietta troppo stretta...e si vedeva una ciambella adiposa strizzata in quella divisa. Era tutta la partita che volevo farlo; nel secondo tempo appena l'arbitro si è girato...gli ho dato un pizzicotto, proprio lì sul grasso in vista...". Ale e le sue storie old-style che però oltre le risate, qualche cosa la insegnano. Se devi farlo, anche la bassezza più infame, solo quando l'arbitro è girato dall'altra parte.







venerdì 11 novembre 2022

JOGA MALITO - DESPERADOS 9 - 2

 


Come Back. Uno Joga d’assalto fa suo il testacoda casalingo contro i Desperados e torna ai tre punti in campionato. Un piccolo strappo che, complice qualche buon risultato precedente, permette ai ragazzi di appollaiarsi di nuovo in vetta…abbiamo coinquilini, ma ci siamo.

Una prestazione rabbiosa, frenetica, non esteticamente perfetta (anzi) ma una vittoria fortemente voluta e per questo messa in sicurezza già nel primo tempo. Nella ripresa un diavolo a intermittenza come l’insegna di un night club. In certi momenti sembrava fossimo in svantaggio per quanto premevamo sul pedale, in altri volevamo gestirla ma senza la pazienza di completare il giro palla, creando molto ma rischiando oltre il consentito. In una gara che finisce con un simile scarto che il nostro portiere sia il migliore dei dieci in campo mi indispone come un pranzo a Gubbio.

E’ chiaro che la squadra è sul pezzo, il talento non manca e l’impegno di tutti è certificato. Ma per tagliare il traguardo per primi bisogna spingere forte  fino all’ultima curva e soprattutto curare ogni dettaglio anche quello all’apparenza più banale. Ne cito uno, quello che mi sta più a cuore. Siamo partiti con la mannaia delle convocazioni e già ieri, in casa nostra, avevamo solo 2 cambi disponibili. Ok ok, abbiamo infortunati e una buona dose di sfiga però…ricordiamocelo, ogni tentennamento, ogni licenza, ogni mancato sacrificio potrebbe costare caro a tutta la brigata e se il mio compagno non molla di un centimetro beh non devo farlo nemmeno io.

Chiusa la parentesi la cronaca del match potrebbe essere più spoglia di una soubrette, più sintesi che in un telegramma. Noi ad attaccare dal fischio d’inizio, gli avversari costretti a difendersi e cercare di ripartire, schiacciati dal peso di una partita apparsa subito proibitiva. Anche per l’intensità Joga, soprattutto nei primi venticinque. Pressing alto, esterni a tutto campo e ritmo forsennato (a volte rifiatare e far correre gli altri non sarebbe un’idea così malsana). Alcuni errori di misura e gol divorati, vero, ma è il prezzo da pagare quando la levetta è sempre pigiata in modalità “sport”.

Meno brillante la ripresa. Il risultato non è in discussione e quindi cerchiamo di farne uno ancora e poi un altro concedendoci il lusso di aprire anzi spalancare il campo a tre o quattro contropiedi che solo un Simo in serata saracinesca poteva addomesticare. Ma va bene così, non ci sono avversari facili o arrendevoli, serviva uno Joga granitico anche se non il più bello di sempre, e così è stato.

A margine, due sfumature della serata, imprescindibili. The first… in un mondo in crisi nera, ben venga la riccanza del Tibe, uno schiaffo in faccia ai poveri e ai nottambuli. Dunque, un panino con le patatine, che se me lo faccio a casa spendo il doppio, tot. 6 euro. Appena saputo dal Sudafrica mi hanno scritto per ordinargliene un paio, a confronto l’Eurospin è una boutique di Prada. Come dice Ema se ne ordini uno a sera, muori, ma spendi meno che a fare la spesa.

 C’è un però, un asterisco (*). Come fossero a Oslo, dopo le otto e mezza giusto la tisana alle erbe ti possono dare, anche se prenoti per 150 come i matrimoni loro restano chiusi.

Nota numero due. Che bella la furbata-maglia del China. Oh da davanti era uguale, la stessa tonalità di rosso, che se non era per la scritta Kipsta che impoverirebbe anche un sultano, non te ne accorgi. Beh vista da dietro… il numero nero, il 99…tarocca! Però è inutile, sono bravi molto a falsificare la mercanzia, chapeau.

 STILO 7,5: Una muraglia, per batterlo servono un tiro perfetto (nel primo tempo) e la tibia mal posta di Ale per il più beffa degli autogol. Più tirano più para e più si ricarica, come un Suv plug-in. Il più dispiaciuto per il forfait del Tibe, in Calabria ti aprirebbero anche se chiusi per ferie, OSPITALITA’. 

MENTO 6,5: Tutto facile per Ema Hernandez, tanto che fisso in difesa ci resta giusto il tempo del fischio d’inizio poi si sgancia e inizia a fumare come una vaporiera, su e giù come i meridionali sotto le feste natalizie. Gol, assist, sostanza e qualità, MIX. 

ORSI 6: Un brodino, però maledettamente curativo quando ci sbilanciamo e ci dimentichiamo che si gioca a due porte. Lontano un anno solare dall’ultimo gol chiede al Fideo Arla di colpirlo in direzione porta e per poco non ne esce il gol del secolo. Non appagato alla prima occasione testa i riflessi ravvicinati di Simo ma per un errore di calcolo massa-peso-distanza, per intercettare quella deviazione bisognava essere più svolazzanti di Peter Pan, ORE PASTI. 

MUSSI 6,5: Dal punto di vista tattico una gara di livello alto, è lui a coprire le scorribande degli altri, è il suo contrasto ad interrompere molto anzi tutto il gioco di rimessa dei rivali. Sforna assist come fossero focaccine calde fuori dalla discoteca, ma il gol non arriva. Fatale fu una “tirata “clamorosa di un arbitro al momento dell’appello, da quel giorno ha la stessa media gol dell’Arfo, DEVOTO. 

LIN 7,5: “Can che abbaia… poco cotto” recita un famoso proverbio cinese. Ed in effetti il nostro funambolo China nonostante ogni partita profumasse delle sue giocate non era ancora arrivato al giusto punto di cottura. Ieri sera più piccante e indiavolato di un habanero: gol, dribbling, passaggi sempre veloci e con il contagiri, ON FIRE. 

BOSELLI 6: Ingresso non facile, fatica a trovare la posizione e il grip giusto…l’acrobata del gol stavolta cade e poi ci ricade, come i tossici. Ma le occasioni sono tante e nel secondo, con i suoi movimenti sempre azzeccati, si crea le occasioni più limpide ma la mira fa cilecca, SCIVOLOSO. 

ARLANDINI 7: Sempre elegante come un Airone, scelta fin troppo facile del Simo, che gli affiderebbe il figlio e la Mastercard (sempre al lancio…) ciecato di fiducia dal suo effetto ventosa. Gol ne fa e ne sbaglia, ma è sempre nel vivo del gioco e solo nel finale cede un po' nella corsa, RAMPICANTE. 

AVVERSARI 6: Secondo il mio giudizio il campo non rispecchia la classifica (un solo punto) perché sono organizzati e con alcuni buoni tiratori. La partita li manda in tilt a causa dei ritmi alti e la retroguardia (portiere a parte) non è parsa imperforabile. 

ATMOSFERA 7-: Il Sile già mi aveva gasato, poi il PalaJoga si riempie dato che dopo di noi giocava il Cai. E il brusio da stadio è sempre più piacevole che l’assordante silenzio di un palazzetto vuoto dove senti anche il rumore dei rimbalzi. 

L’EVENTO: Parcheggio vuoto, io e Arla intenti a parlare male degli assenti della serata. Poi dal buio autunnale vediamo arrivare una macchina e avvicinarsi a noi, con tanto di borsone, uno dei bomber di queste categorie più  forti e conosciuti in provincia. Non dico che ci prende male, però proprio noi, Marotta & Ausilio, il Gatto & la Volpe, che conosciamo ogni squadra e ogni atleta con e senza visita medica da Fanfulla in giù, non sapevamo fosse dei “loro”. Arriva ed esclama…”Sono qui come arbitro…” Ahhh…e lì ho capito quanto sia utile arrivare già in divisa come fa il Cremo.


mercoledì 2 novembre 2022

BAR PASTICCERIA RAFFAELE - JOGA MALITO 6 - 2


 Horror-Night. Dopo un filotto di tre successi si interrompe la marcia Joga, sconfitta nella sfida di alta classifica contro la Pasticceria Raffaele. Nonostante l’avversario alle somme abbia meritato ampiamente la vittoria resta il rammarico di una prima frazione terminata in vantaggio e la sensazione che al netto del valore dei padroni di casa non abbiamo mostrato tutte le nostre qualità giocando un match, ma più che altro un secondo tempo, al di sotto delle nostre possibilità.

Capita, e probabilmente capiterà ancora. E dovremo essere più bravi, imparando a memoria come un padrenostro, la lezione. Perché il problema di ieri, prima ancora dei gol presi o di quelli sbagliati, prima ancora di un arbitraggio fantozziano è stato l’esserci innervositi e fatti trascinare dalla corrente di una partita che tutto dovevamo fare, meno che contribuire a inasprirla.

La partita è tesa fin da subito, entrambi i team si scornano per conquistare terreno anche se tutto resta bloccato sul filo dell’equilibrio. L’arbitro, lo si annusava dall’appello, ha il fischietto ma non sa come usarlo e permette il gioco ruvido anche favorito da un campo claustrofobico che decuplica i contatti. Mentre noi protestiamo tirandoci addosso tutta la sua antipatia, loro parlano meno ma randellano tanto e si sbracciano come pescivendoli quando qualcosa non va. Eppure, anche se andiamo sotto, per tutto il primo tempo combattiamo colpo su colpo e la ribaltiamo con una doppietta della Piovra del gol, Arla, capace con quei sui lunghi tentacoli di strappare palloni impossibili e di catapultarli in rete.

Sul 2 a 1 Joga continuiamo a difenderci con ordine e senza correre grossi rischi, sprecando però un sacco di energie nel discutere ogni fischio. Sia chiaro, alcuni sono senza senso come un matrimonio in un film porno, però dopo che Simo sventa un loro tiro libero al “gong” di fine primo tempo dovremmo essere carichi come fucili a pompa. Invece minuto dopo minuto ci accartocciamo. 

Se avessimo segnato il tre a uno in una di quelle occasioni prima del buio, sono convinto che l’avremmo portata a casa peggio di Uber Eats.  Una traversa, un palo e un paio di parate del loro portiere (very good) ci spengono come un sigaro nel posacenere e loro, sfruttando azioni corali ci trafiggono tre volte in pochi minuti (4-2). Occhi red come una foto col flash, a testa bassa proviamo a riprenderla. Diamo tutto è vero, ma senza la calma e il giro palla fondamentale per stanare un avversario che ora ha la pancia piena e si difende ancora meglio di prima.

Trovare spazi non è facile, il campo è minuscolo, e le nostre sortite palla al piede si infrangono sempre contro il loro muro. Nik The Barber a porta sguarnita poteva riaccenderla ma trova solo l’esterno della rete e cala il sipario…altri due gol loro chiudono i conti con un passivo severo ma che rende onore a chi ci ha creduto di più e soprattutto lo ha fatto con più consapevolezza della sua forza.

Una sconfitta che per quanto indigesta non sposta di una virgola i nostri obbiettivi. Come già detto saranno tante le partite da qui a febbraio e diverse le squadre che potranno inserirsi nella corsa ai primi posti. Quindi dimentichiamocela subito e andiamoci a prendere la prossima al PalaJoga… un diavolo ferito è ancora più pericoloso. 

STILO 7: Incredibile come nella serata dove fa meno parate, ne usciamo più traforati di uno scolapasta…trovano nelle poche occasioni concesse sempre il pertugio giusto. Incolpevole su tutti i gol ha il merito nel primo tempo di neutralizzare il tiro libero: per metà bravura e per metà prestigiatore…il suo sermone sulle distanze, davanti alla riga, dietro la riga…mi ha confuso come il gioco delle tre carte, SILVAN. 

MENTO 6,5: Un primo tempo sugli scudi, tiene la difesa alta, sempre bravo sull’uomo e nell’uno contro uno, mai sopra le righe. Eppure un arbitro malmostoso come un vegano all’ hamburgheria lo manda in tilt, fischiandogli contro di tutto. Meno lucido nella ripresa, non tanto nel difendere (sempre un capo lì) ma nello staccarsi…anche un suo tiro poteva invertire le sorti del match, SANGUINOSO. 

ARFANI 6: Pochi minuti, assente alle goleade, timbra il cartellino l’unica partita che annaspiamo come oche nel fango e inserire un difensore in più è sacrilegio. Ma una statistica…Joga imbattuto con lui in campo. Sempre bello quando con competenza fa da paciere tra l’esperto di dj set Mux e l’intollerante (ma solo fino al giovedì) Ema…è uscita un’ordinanza nuova…che è come la capitale della Birmania, tanto chi caspita la sa…,TRECCANI. 

FERRARI 6+: Un gradito ritorno quello del Bove, in una partita difficoltà "dieshi". Bene nei due spezzoni più per corsa e attenzione difensiva che per quel che produce davanti. Un suo tiro di punta mi ha fatto però riscoprire il motivo per cui l’avevo comprato a suon di centoni dimenticandomi di leggere prima la sua cartella clinica, INCEROTTATO. 

MUSSI 6: Meno esplosivo del solito, imprigionato in una partita rannicchiata in pochi metri, i suoi strappi palla al piede venivano spesso disinnescati in partenza. Va detto comunque che il suo primo tempo è stato buono, se poi penso che l’ha giocato con un dito del piede all’ aldilà….gli toccherà giocare a 4 dita ora, impossibile fare a meno del capo brigata, MASTERCHEF. 

LIN 6,5: Corre tantissimo e anche se perde qualche pallone per il martellante pressing rivale è tra quelli più lucidi nel palleggio e nei movimenti. Suo lo spunto per esempio del nostro pari. Calo fisico nella ripresa ma la pizza con la cipolla lo resuscita. Non vorrei essere però il suo primo cliente l’indomani, con un’alitata potrebbe fargli un ciuffo da far morire d’invida il Dante, TOXIC. 

ARLANDINI 7+: Aggrappati alla sua corazza, lotta indomito al cospetto di avversari alti grossi e  poco inclini al complimento. Nel primo tempo però gli schiaffeggia il culo come al Peep Show e anche nel secondo serve a Nik un pasticcino che andava solo spinto dentro. La sua felpa color ruggine piaceva a tutti, lui se ne esce con un lapidario “Presa ad Amsterdam”, che suona come….straccioni che vi vestite all’Oviesse, ENZO MICCIO. 

LEPPINI 6: Nessun demerito, certo quella sua capa bionda una porta desolatamente vuota e un tiro ciofeca sono stati il mio incubo notturno (intervallato da qualche scarica sulla tazza ovale) ma il suo ordine in pizzeria, unito al fatto che dopo i 4k di piastrelle veniamo noi, mi fa sempre più credere di aver puntato sul cavallo vincente, HP.

AVVERSARI 7: Squadra vera, con tante soluzioni tutte di livello e squadra molto fisica, che ha fatto sentire in campo il peso di esperienza e muscoli. Secondo me nel primo nettamente meglio noi, da metà ripresa in poi ci hanno invece liquefatti. Seria candidata alla vittoria.

ATMOSFERA 5,5: Boh un campo che ho odiato da subito, e nemmeno ci conoscevamo prima. Piccolo, muri a sfioro sulla riga di gioco e un fondo parquet in rovere a spina di pesce, posa alla francese manco fossimo a Versailles.

L'EVENTO 1: Ordine in pizzeria... come al solito molti gradiscono la patatina, fritta. Lo staff, col menga che sto fino a notte fonda a pulire la friggitrice, ci fa "non le abbiamo stasera" e fin qui a parte Ema nessuno ha lasciato rece negative su Tripadvisor. Ma poi fanno i fenomeni e aggiungono "se volete ve le mettiamo su, ma lesse". Come se il mio Sushi di fiducia mi dicesse, non ti metto l'avocado nei roll, però ho la guacamole...

L'EVENTO 2: Saputo delle patatine il buon Nik sbotta e non ci sta. Cambio ordine, esclama. Allora la cameriera gli dice "ok, ma quale pizza avevi preso?" Lui: "la frutti di mare".