venerdì 30 marzo 2018

JOGA MALITO - AUSTRALIAN 6 - 4


Premio di consolazione. Gli Joga vincono l'ultima di campionato ovvero il recupero contro gli Australian chiudendo a testa alta la regular season: ora saranno i playoff tra le sedice regine dei rispettivi tornei ad assegnare lo scettro di squadra campione.
Abbiamo concluso a  ben quaranta punti un campionato spolpato di partecipanti. Abbiamo ottenuto un secondo posto che rappresenta il piazzamento migliore in tutta la nostra storia, abbiamo accarezzato il sogno di potercela fare fino a giovedì scorso. Per tutti questi motivi avevamo idealizzato, anzi sognato ad occhi aperti un'ultima di campionato molto diversa. Una festa, oppure una battaglia finale insomma qualcosa da ricordare con il palazzetto gremito e lo striscione "piano piano" lì appeso sulla balaustra.
Invece la realtà si è rivelata diversa, ahimè, lo squillo di una sveglia da comodino il lunedì mattina. Siamo stati bravi ma non bravissimi o meglio qualcuno lo è stato più di noi, forse non durante tutto il percorso è vero, ma al traguardo è arrivato per primo. E allora spalti vuoti e partita da fine stagione, infarcita di assenze (precauzionali e non) e liberi permessi in casa Joga.
Ma anche se in palio non rimaneva granché ne per noi ne per i canguri la partita si è dimostrata comunque avvincente, risolta nel secondo tempo dal maggior tasso tecnico dei diavoli.
L'abbiamo vinta quasi agli sgoccioli ma è nel primo atto che i diavoli hanno espresso il miglior calcio. Siamo andati sotto ma ci siamo subito ricompattati, rischiando poco e ribaltando il risultato con una doppietta di capitan Sileo. Potevamo segnare la terza rete ma "due novembre" Dante, davvero sfortunato in questa stagione, coglie la base del palo concludendo a botta sicura. Onesto dire che la partita scorre sul filo dell'equilibrio senza inciampare: un paio di miracoli del ritrovato Gigi vanno a pareggiare il conto delle occasioni sciupate.
Nella ripresa si vede che ne abbiamo di più ma inizialmente invece di controllare la gara ci sbilanciamo intestardendoci nello sfondare palla al piede. Due o tre contropiedi suonano come avvisaglia e bastano un corner ed un tiro dalla distanza per il sorpasso degli ospiti.
Il Simo con un paio di cambi al momento giusto risistema le cose ed Ema, una furia nella ripresa, ci trascina fuori dalle sabbie mobili. La doppietta del Dome fissa il punteggio ma prima del fischio finale, inaspettatamente dato che la partita valeva come un torneo di boccette a Torre Pedrera, gli animi si scaldano.... Australian inizia per primo ma noi ci caschiamo sempre e rispondiamo per le rime: chickens.
Meritata comunque la vittoria al triplice fischio, non è stata una festa scudetto ma non va nemmeno nascosta la testa sotto la sabbia. I ragazzi hanno fatto una stagione fantastica, capisco la delusione ma come già detto la vita va avanti, guai a chi manca le prossime volte...Buona Pasqua.

MAROTTA 7: Lo avevamo visto in campo per la prima di campionato, poi alcune panchine a lui graditissime e un po' di letargo prima di rispolverare la sua mole tra i pali. Incolpevole anzi di più sui gol subiti, uomo ragno nello sventare tre o quattro diagonali insidiosissimi, WELCOME BACK.

SILEO N. 7,5: Il capitano è in condizioni stratosferiche. Saranno le contaminazioni latine degli ultimi tempi ma mi sembra più sudamericano, più abbronzato, più raffinato anche di piede. Difende alla grande e piazza le due zampate nel primo tempo: sotto rete è ancora un discreto killer, SIBERIANO.

GARLI 6: Un inizio al piccolo trotto. Non fa male, è ordinato e generoso, a volte fin troppo ma trova spesso gli spazi intasati e non ha nelle sue corde il cambio passo per spaccare la partita. Oltre al profumo di mentine di lui ricordo un paio di cross-rasoiata niente male, TIEPIDO.

ARFANI 6: Tatticamente ineccepibile, copre le spalle ad Ema in un movimento che sembra provato e riprovato in allenamento, peccato che noi mai l'abbiamo fatto... un allenamento. Stranezze a parte "il sindaco" presidia la sua zona senza sbavature, solo il pallone perso sul quarto gol poteva essere gestito con più lucidità, IN CARICA.

ORSI 6+: Nella sua gara tanti tasselli diversi, Rubik. Inizio blando, la sinistra viene ignorata e lui finisce ai bordi, poi con un passaggio chirurgico anche un po' fortunoso serve al Nik l'assist per il gol del pareggio. Entra nella ripresa che siamo sotto e fotocopiando il derby contro il Morfasso rivitalizza uno Joga calante anche se sbaglia parecchio sotto porta, CARTA VINCENTE.

MENTO 6,5: Libero da compiti di marcatura mi volto e non lo vedo dietro... penso ok, giocherà più avanti, ma continuo a non vederlo anche se in compenso non sento più il profumo di menta alpina. Nella ripresa è il trascinatore che tutti ci aspettiamo: gol su punizione e raddoppio di rara bellezza prima di accendersi come un petardo nel concitato finale, CAPODANNO.

BOSELLI 6: Beh ha giocato per la squadra e il gol stavolta se lo meritava proprio. Ma la sua buona stella quest'anno guarda altrove, dai si era girato da bomber vero e nove volte su dieci quel pallone entra facile. La rete che invece si divora nella ripresa è una cilecca in piena regola, DOUBLEFACE.

DI SESSA 6,5: Ci mette quasi un tempo per ritrovare la sua vena realizzativa, ancora in preda agli incubi di giovedì scorso. Ma sul piano tecnico è di altra galassia, e nella ripresa ingrana la quinta e spiana la strada al successo dei diavoli. Difficilmente faccio complimenti ai singoli ma accidenti che stagione ha fatto: 37 gol ufficiali e secondo me ne hanno persi per strada una caterva, VIERI.

STILO 7: Artefice di un ottimo secondo posto, il cervello degli Joga, lo stratega, il motivatore, anche in una serata scialba come quella di ieri sera. Capisco il desiderio di tornare in porta ma c'è tanto di suo in questa stagione, io continuo a scriverlo, si sa mai...

AVVERSARI 6: Difficile giudicarli ieri, la partita non cambiava le sorti a noi come non le cambiava a loro. Un discreto primo tempo ed un inizio di ripresa scoppiettante con il loro bomber in campo capace di innalzarli in termini qualitativi, poi il calo nel finale.

IL MOMENTO EPICO: Esistono leggi non scritte. Il Sile entra duro e viene giustamente ammonito. Qualcuno giura di aver visto la pachidermica scrivania spostarsi dal movimento d'aria, fatto sta che da lì in avanti la partita si tranquillizza, immediatamente. A volte non servono tanti proclami, università di strada.


venerdì 23 marzo 2018

SMART 014 - JOGA MALITO 10 - 4


Amo perso. In una serata da incubo i diavoli perdono testa della classifica e campionato, la fine di un sogno durato comunque fino alla battaglia finale.
La delusione è a livelli di guardia, a una soglia mai raggiunta. Ma nella tempesta siamo già alla ricerca di una nuova rotta: primo, il campionato non è finito e manca ancora una partita, secondo, ci sono i playoff, terzo, ce lo siamo giurati prima del match...e io non spreco fiato se non credo in ogni parola che dico.
Era una finale. Se la vogliamo analizzare diversamente si va fuori traiettoria; ok abbiamo comandato per un'intera stagione ma non potevamo fare calcoli, non potevamo gestire nulla. Avendo perso lo scontro diretto all'andata dovevamo per forza vincerla e questa volta la tensione ci ha giocato un brutto scherzo. Quasi paralizzati al cospetto di un avversario al completo e molto forte ci siamo sciolti come ghiaccio al sole, Joga Moijto.
Rendiamo onore alla regina del campionato. Ieri sera ci hanno surclassati, meritando quindi di sedere sul trono. Noi, irriconoscibili, abbiamo alzato bandiera bianca quasi subito, abbiamo dato l'anima ma non era serata e purtroppo, anche se stavolta poteva sembrare la volta buona, non ci siamo dimostrati pronti, ancora troppo fragili emotivamente per non farsi schiacciare del peso della partita.
Avevamo una percezione della nostra forza e anche una percezione dell'avversario, basata sullo scontro dell'andata. Si, avevamo perso, ma in modo rocambolesco, dominando la partita per lunghi tratti. Ieri però, noi eravamo gli stessi, loro erano molto diversi.
Una forza che ci ha sorpreso, sono stati migliori in tutto, dalla corsa alla disposizione in campo passando per la cattiveria. Quello che non ci ha sorpreso è stato invece vedere tante facce nuove, il mondo gira sempre in una direzione, siamo noi che dobbiamo smettere di credere alle favole dal tono sofficioso fatte di canditi e buone intenzioni.
Detto questo non basta una partita no per cambiare il giudizio di un intero campionato, gli Joga escono a testa alta e lo fanno con un secondo posto che rappresenta la base di partenza per riprovarci tra un anno, adesso tiriamo il fiato e poi tuffiamoci nei playoff.
La delusione negli occhi dei nostri supporters, da Pasquale alle fidanzate fino alla signora Veneziani (stoica col febbrone..) la trasformeremo in approvazione, si è infranto un sogno, ne restano tanti altri.
La cronaca della partita è un mesto funerale con la bandiera Joga distesa sul feretro. Non so perchè ma siamo partiti battuti sbagliando passaggi e giocate che di solito ci riescono ad occhi chiusi.
Subito sotto, non basta il pareggio di Dome, ci facciamo infilare senza opposizione fino al tre a uno.
Dopo la terza sberla una timida reazione l'abbiamo: il Nik rafforza la traballante linea difensiva e Manuel e Simi suonano la carica: per diversi  minuti la sfida resta in equilibrio (3-2) e si vede un calcetto stellare da ambedue le parti.
L'organizzazione degli Smart però sembra troppo per questo Joga, sbagliamo l'occasione del pari e subito ci castigano in ripartenza...una, poi due volte.
Scende la notte, finisce il primo tempo che siamo sotto di tre ma con una sfiducia nell'aria che sa di resa anticipata. Ci sarebbe il tempo per recuperare ma non troviamo la maniera, il nostro giro palla va sempre a sbattere sulla loro arcigna difesa e finirà in disfatta, una punizione comunque troppo severa anche per questo piccolo diavolo.
La vita va avanti, mai avrei pensato di ridermela un' oretta dopo quando il cameriere della Bella Napoli per fare il "figaccione" lancia in aria un vassoio con l'intento di prenderlo al volo e lo fa cadere con la grazia di un cinghiale selvatico.
Appunto finale per i nostri haters. A furia di gufarla ci siete riusciti, grandissimi. Un brindisi tra mille dei nostri, eppure ci ho sperato a vedervi morire di sete come un beduino nel deserto.

MIGLIORINI 6: Ha preso in una sera un quarto delle reti incassate in tutto il campionato, segno inequivocabile che la difesa, per una volta, non ha filtrato nulla. Lui si è opposto come sempre: nella pioggia di saette qualcosa da rivedere c'è ma è tra i meno colpevoli, RESIDENT EVIL.

MENTO 6-: Il voto è la media tra un inizio disastroso dove sbaglia tutto il possibile e una seconda parte di gara a buoni livelli, tenta qualche incursione palla al piede, si guadagna e realizza la punizione del secondo gol. Per una sera il leone è in gabbia, INASPETTATO.

SILEO C. 6: Entra nel finale, la partita ha già espresso il suo immutabile verdetto ma lui non demerita anche se la velocità dei rivali, instancabili, lo mette comunque a dura prova, SORBETTO.

SILEO N. 6,5: Il capitano è l'ultimo a mollare e il solo che in un primo tempo da comparse, impietriti come gargoyles, ci mette fisicità e forza nei contrasti. Vince molti duelli ma sul quarto e sul quinto gol sbaglia la chiusura: la serata storta è una mannaia che non risparmia proprio nessuno, THE LAST.

VENEZIANI 5,5: E' un Vene che non incide, la classe è purissima ma da sola non basta a fermare lo strapotere degli Smart. Ci si aspetta una scossa che non arriva, nemmeno nella ripresa. Penso di non avergli mai dato meno della sufficienza, domani vado a confessarmi inginocchiandomi su chiodi arrugginiti, ME LO MERITO.

GARLI 6: Entra sui resti della partita, difficile da valutare. Una nota di folklore. E' l'unico che potresti marcare da bendato, basta seguire l'odore di mentolo, GOLIA.

ORSI 6: Stessa sorte, entra nel finale, giusto qualche minuto prima, nulla da aggiungere ne da sottrarre ad una partita che purtroppo ha preso la peggior strada possibile. Difficile trovarne uno che ci tenesse di più, eppure è il primo a metterci la faccia per raddrizzare la barca, OLD TIME.

TARTARO 6: Qualcosa sbaglia, anzi più di qualcosa, ma ci mette l'anima e forse di più per scuotere i compagni...niente, nessuno lo segue. Nel primo tempo galleggia e non riesce a trascinarci fuori dal baratro, nel secondo però è il migliore. Abbiamo trovato un leader, AGGRAPPIAMOCI.

CREMONA 5,5: Era l'unico che poteva tenere il ritmo forsennato dei rivali ma la sua corsa per una sera appare poco utile, si danna ma senza costruire qualcosa di concreto. Un paio di volte litiga con il pallone e poi lo perde, altre volte è solo e potrebbe essere servito eppure lo ignoriamo, INVISIBILE.

DI SESSA 5,5:Il primo sintomo di ribellione arriva da un suo tiro, una botta secca che ci illude e che purtroppo è la sola, unica, come un punto del Morfasso. Poi tanta fatica, sparisce dai radar senza lasciare traccia. Ci teneva tantissimo e se lo meritava più di chiunque altro questo scudo, LA MORTE DENTRO.

STILO 5,5: La formazione iniziale è quella che avremmo schierato tutti, poi dato che la reazione non c'è doveva essere bravo a rischiare, a toccare le corde giuste. Sembrava esserci riuscito con la mossa Nik ma è un'illusione.  Impotente nella ripresa nonostante la panchina lunga perculata da un arbitro dalla lingua kilometrica.

AVVERSARI 7: Beh ieri da applausi. Si può discutere il regolamento che permette a Tizio di giocare per Caio e per Sempronio, come se Messi giocasse nel Real e nel Barcellona e in caso di playoff si prendesse un giorno di tempo per decidere da che parte stare. Se a voi piace così....ma loro non si discutono, campioni con merito, la squadra del girone di ritorno, ma penso più quella di ieri, una corazzata.

IL MOMENTO EPICO: Tolto il cameriere che inciampa, da segnalare Ale che nel suo delirio di frasi sconnesse  sulla via del ritorno analizza il campionato dei diavoli " come vedere un film bello con un gran finale di merda".

venerdì 16 marzo 2018

JOGA MALITO - AUTOSCUOLA STADIO 8 - 2


Nella bocca della tigre. Senza sbandare all'ultima curva un ottimo Joga supera l'ostacolo Autoscuola: tra sette giorni sarà scontro al vertice... o noi o loro.
Ma prima di questo traguardo da vivere come una finale serviva non distrarsi, bisognava battere un avversario spavaldo e i diavoli, stavolta, non hanno avuto pietà perché era troppo importante fare il pieno di fiducia allontanando ogni timore.
Non so come andrà a finire, abbiamo fatto trenta ma ora dobbiamo fare trentuno.
E ce lo siamo detti, chi arriva secondo presto verrà dimenticato, il treno passa adesso e il bigliettaio non farà salire tutti. Ma siamo maturi e soprattutto il peccato più grosso sarebbe quello di non godersela. Invece la dobbiamo assaporare comunque vada, aspettandola  giorno dopo giorno fino a giovedì, allontanando  le ansie destinate a salire e caricando la molla sperando che dal carillon esca soltanto la nostra musica.
Dico che siamo pronti, anzi lo ripeto, la riprova l'abbiamo avuta ieri. Concentrati da sembrare metodici ma anche arrabbiati, voraci; due minuti e la partita era già più sicura di un conto a Zurigo, un paio di discese palla al piede del Vene e Joga sopra di due, ciaone.
Poi una saggia amministrazione di forze e risultato, una cottura a fuoco lento di un avversario che non a tutte le squadre concede di farsi dominare. Siamo stati pazienti ma non passivi, appena si presentava l'occasione abbiamo colpito anzi tramortito e nelle poche pause concesse Dade ha fatto il pieno di applausi parando anche i moscerini.
La prima frazione si chiude con gli Joga avanti quattro a zero ma senza mai specchiarsi. In lontananza sperare in uno scherzetto del Morfasso è come credere a Babbo Natale, e comunque la Befana è più forte e ho contato le renne e ce ne mancavano un paio.
Quindi sotto con un secondo tempo tirato e giocato ad alti ritmi, gli Stadio hanno energia e provano a mettere fuori la testa ma sia Manuel che Dome (precauzionalmente al riparo nel primo atto) sono freschi come un branzino il mercoledì mattina e la partita non cambia di una virgola.
Al triplice fischio di un ottimo Deca (ah ce ne vorrebbero...) non ho visto un'esultanza, soddisfatti ma già con lo sguardo proiettato alla sfida di giovedì.... tutti segnali di sintonizzazione a parer mio, bene così.
Non so come l'avete pensata voi, ognuno la vivrà in modo diverso, chi disinteressato, chi pensando a Riccione, chi divorandosi i polpastrelli, chi sognandola ad occhi aperti ma la cosa importante è che la vivremo e come dice Simi è il punto più alto della storia degli Joga. E' un trono di spade ma ci vogliamo sedere.

MIGLIORINI 7+: Si è trasformato ben presto dall'incognita ics al miglior portiere del campionato (lo penso comunque finirà) e ci ha messo tanto di suo per sconfiggere diffidenza e avversari. Ieri un mostro di bravura e nervi saldi, e può ancora crescere, GERMOGLIO.

SILEO N. 7: Un ritorno da vero capitano pronto a guidare la truppa per l'assalto conclusivo. Solita diga difensiva ha il merito di seguire l'azione travolgente del Vene e di segnare la seconda rete a porta sguarnita scivolando come al River Park, SUMMER.

ARFANI 6-: Soffre la propulsione degli ospiti e comunque tanto è gentleman fuori tanto non conosce buone maniere in campo, affronta ogni duello con coraggio nei contrasti e non sempre la passa liscia. Bene, come tutti del resto, a difendere il risultato, TAGLIENTE.

GARLI 6,5: Quanto influisce l'unguento magico sulle prestazioni del conte Max? Non poco, ma tant'è, non sfigura mai anzi a livello di prestazioni è oramai una certezza. Suo l'assist per un gol del Dome e tanto movimento, USATO SICURO.

MENTO 7: Il suo campionato non conosce bassi, solo alti e prestazioni sovrumane. Ora che per contratto deve stare zitto e ubbidiente come una governante sembra ancora più concentrato e non passa nulla, sottovuoto. Voglio vederlo esplodere  come una gazzosa...ma al momento giusto, CONDOTTIERO.

ORSI 6: Abbottonato come un eschimese, ma ci sta, siamo in vantaggio e AS12 si "limita" a vincere contrasti su contrasti dopo un paio di minuti di assestamento nei quali concede qualcosina. Si sgancia poco, quando succede prova le sue maledette ma viene sempre ribattuto, A SECCO.

CREMONA 7+: Devastante, minuti devastanti, nei quali fa venire l'emicrania agli avversari perché è più svelto, arriva prima su tutti i palloni e quando calcia mira sempre l'angolino e batte cassa. Dio abbia in gloria la sua forma gnomica che lo fa sgusciare tra i difensori come una saponetta di marsiglia, ELASTIC.

VENEZIANI 7,5: Roba per intenditori il Vene di ieri. Quando gli avversari non mordono lui sale in cattedra e prende in mano la squadra. Ieri lo ha fatto in tempi record, piegando la gara in due affondi, come fare braccio di ferro con Mike Tyson, SKY.

TARTARO 7: Sopraffino, dopo dieci minuti di linearità nei quali non spreca un pallone si prende il lusso, attentando alle mie coronarie, di fare un sombrero in piena area, riuscendo a completarlo sotto gli occhi basiti dell'Arfa. Ha ottenuto il titolo di "Prestigiatore Leggendario", HOPLA'.

CASAROLI 6: All'asciutto come un ferragosto al Cairo, però non gli si può rimproverare una lotta continua e un paio di difese del pallone, con assist incorporato da leccarsi i baffi. Memorabile quanto prova la fuga per non pagare il campo ma poi si pente come un corleonese e torna sbeffeggiato da Simi e dal Pres, FUMOGENO.

DI SESSA 7: Entra con la voglia matta di scaraventare quanti più palloni possibili alle spalle del portiere nemico e fino a che non rompe il ghiaccio è un monologo di frecciate al bersaglio. Poi si scioglie e diventa anche altruista, comunque u waglione sembra in forma ed il momento è quello ideale, TEVEZ.

STILO 7: La situazione in pugno, cambia alcune pedine ma la squadra risponde con carattere, senza vacillare un istante. Se sarà...beh avrà meriti enormi.

AVVERSARI 6,5: Ho parlato spesso bene di loro e continuo a farlo perché oltre a giocare benino sono leali come pochi altri. Ieri un passettino da gambero, entrano poco convinti e dopo cinque minuti hanno già una lapide con il loro nome inciso sopra. Si riprendono, parzialmente, nel finale.

IL MOMENTO EPICO: Il post match è un misto di sogni, sparate e adrenalina che speriamo non ci soffochi. Bellissimo il break del Dome: "Ale, la prossima portiamo anche il computer, così se va, prenotiamo subito...".



giovedì 8 marzo 2018

MORFASSO - JOGA MALITO 4 - 7


In orbita. Dopo la sosta per maltempo della settimana scorsa i diavoli si impongono in trasferta nel "derby" contro il Morfasso restando al comando della classifica.
La sfida di ieri, giocata in anticipo, rappresentava un testacoda pieno di insidie. Il nostro dovere era vincere abbattendo un'altro ostacolo lungo il cammino ma non è stato per niente facile.
Ricalcando i commenti dell'andata antepongo una precisazione: farei la firma per giocare altre mille partite con questa intensità, con questa sana rivalità, sono il bello del calcio...ad ogni latitudine.
Ma detto questo è sempre curioso vedere la carica che rianima il Morfasso futsal quando il calendario propone questo incontro. Non che con gli altri si scansino, ma con noi davvero arrivano al palazzetto che schiumano dalla bocca.
Quindi per un tempo almeno abbiamo accusato il colpo, loro giocavano a viso aperto ma con grande ardore e noi ci abbiamo messo una ventina di minuti per ritrovare la forza e l'efficacia di certe giocate. Il nostro principale difetto che di tanto in tanto spunta fuori antipatico come una multa infilata nel tergicristallo: se non ci vengono le cose al primo colpo perdiamo le staffe e non ragioniamo. Ma quando al primo tiro vai sotto, la palla non vuole entrare, i legni non si contano e gli avversari chiudono ogni spazio eppure non molli un centimetro allora significa che sotto pelle si hanno le qualità giuste per arrivare fino in fondo.
Infatti minuto dopo minuto lo Joga capolista prende sempre più vita e la resistenza guerriera del Morfasso inizia a scricchiolare peggio di un parquet settecentesco.
L'equilibrio (loro in vantaggio e poi capaci di rimontare fino al tre pari) si interrompe al tiro libero realizzato dal Dome, è un vantaggio che non lasceremo più.
Prima di questo penalty, a dirla tutta al fallo precedente, l'ennesima baruffa da derby. Niente di nuovo, ci siamo abituati, tra l'altro uno scontro generazionale...un po' santone un po' sceriffo l'arbitro, ma stavolta è stato eccezionale.Peccato perché prima e dopo è stata una partita leale, macchiata soltanto da questo inutile episodio di virilità vichinga.
Nella ripresa, complice anche il calo dei padroni di casa, l'abbiamo fatta nostra al cento per cento: un paio di gol subito e la preda è nel sacco. Citando una sentenza del Simi "nei primi dieci minuti batterebbero anche Il Barcellona.." proferita ai tempi del tiki taka diamo ai Jm anche qualche merito; va bene il loro calo fisico ma noi abbiamo usato la testa, facendo correre il pallone invece di corrergli dietro.
E la musica non è cambiata nemmeno infarcendoci di cambi, forse ancora più bravi quelli che sono subentrati perchè non abbiamo più sofferto un solo istante aspettando di esplodere oltre il triplice fischio.
Godiamoci il successo perché a parti opposte avrebbero organizzato il carnevale di Rio, per noi tutto normale, ok, ma qui non vincono tutti come alle elezioni, vinciamo noi, Jogatellum.
Si guarda già avanti. Le nevicate che hanno paralizzato il campionato giovedì scorso stravolgono i piani: se il recupero sarà in coda avremo prima lo scontro diretto e poi gli Australian. Intanto pensiamo a giovedì, avremo a domicilio un avversario giovane e spensierato, dovremo essere ancora più bravi del solito.

MIGLIORINI 6+: Negli occhi le parate decisive nella ripresa: eravamo risaliti dalle sabbie mobili con fatica, quegli interventi del nostro Batman ci hanno tenuti in piedi, poche chiacchiere. Nel primo tempo non è stato perfetto ma il Morfasso se possiede un pregio è quello di avere degli ottimi tiratori, forse solo il secondo gol era evitabile, VAMOS.

SILEO C. 6,5: Ottimo spezzone finale, è concentrato e fisicamente temprato per reggere la mole degli avanti avversari. Un flash più di altri inquadra il suo match: mancano venti secondi al fischio finale lui rincorre un pallone che sta uscendo in rimessa ma l'avversario lo anticipa di un soffio.... steso..qui non si passa, STOPPINO.

MENTO 7: Ema è il bersaglio della polemica avversaria, viene istigato di continuo sperando in una sua reazione, nemmeno quotata alla Snai... troppo probabile. Invece il leone ruggisce dentro, alla zuffa partecipa solo per amicizia tipo una pizzata tra vecchi compagni di classe. In difesa il solito baluardo, in attacco si limita molto ma non era al top, ACCIACCATO.

GARLI 6+: Entra e prende subito una stecca memorabile, talmente memorabile che la panchina scatta in piedi per accertarsi delle sue condizioni (il Pres vorrebbe operarlo subito o al limite rottamarlo). Il buon Max fiutando la sostituzione più veloce della storia del calcio finge di rimettersi in piedi ma per un paio di minuti cammina più storto di un mendicante...ma si riprende e chiude alla grandissima, SEMPREVERDE.

ARFANI 6,5: Entra nel finale a rafforzare la mediana difensiva e si fa sentire nei contrasti, non è certo il soggetto che puoi sovrastare fisicamente. Il sindaco è pregevole anche nell' organizzare il post match tra posti da evitare perché roccaforti dell'opposizione e pizzerie inventate che nemmeno esistono ma faceva figo nominare, ARFAMOAH.

VENEZIANI 6,5: Il Vene soffre le partite agonisticamente spinte, ma sono solo i primi minuti a sporcare leggermente l'aurea celeste che lo avvolge. Per prima cosa la pareggia lui, poi, quando rientra è il solito metronomo elegantissimo e gli avversari devono inchinarsi all'educazione dei suoi piedi, LIGHT.

CREMONA 6,5: I più grossi tra gli avversari, che potrebbero contenerlo come una matrioska, sono una brutta gatta da pelare ma il Cremo non si tira indietro e risolve un paio di situazioni pericolose di contropiede arpionando con i suoi piccoli tentacoli alcune palle perse. Davanti viene lasciato in solitudine e non pizzica, BENZINA.

ORSI 7: Un lungo spezzone, entra con la squadra in apnea ed esce con il cuore del nemico chiuso in uno scrigno...nel mezzo tanta corsa ed il piglio che serve quando si gioca un derby,  PIANO PIANO.

BOSELLI 6,5: Dieci minuti di lotta, nel momento in cui produciamo lo sforzo maggiore per andarcela a riprendere: è tutta sua la terza rete, segue l'azione e si lancia in spaccata per la deviazione vincente. Sembra Cutrone ma coi tatuaggi di Fabrizio Corona, IL CASTIGO.

DI SESSA 8: La sua è una manita che fa male, five stars, Luigi Di Maio. Non sono solo i gol (l'ultimo di tacco) a definire la sua prestazione, prima di questi comportamenti da leader ed una tenuta mentale di acciaio. Un flagello, BURIAN.

STILO 7,5: Stavolta l'ha vinta lui. Uno Joga sorpreso dalla combattività dei rivali strapazzato come un uovo dal vocione del mister...e la squadra inizia a reagire andandola a vincere come da pronostico. Bello anzi stupendo l'abbraccio con il Dome dopo il gol di tacco.

AVVERSARI 6,5: Il primo tempo è da applausi. Tengono botta alla capolista con tutte le armi di cui dispongono: corsa, fisico, malizia. Ma come da tradizione nella ripresa cedono di schianto, il passivo è contenuto ma la partita non è raddrizzabile.

IL MOMENTO EPICO: L'arbitro arriva un po' prima e quindi inizia con le solite domande di rito (da dove venite, vi ho già arbitrato...e via dicendo). Poi, un odore acre che arriva dagli spogliatoi lo tramortisce "ah ma siete di Lugagnano...c'è ancora quello che sa di mentolo..." Chiaro riferimento a Max Garli e al suo olio trentuno riscaldante.