sabato 4 maggio 2024

JOGA MALITO - MASSIMILIANO IL MARINGON 4 - 5


Game over. Un diavolo dannatamente sfortunato si arrende alla capolista Maringon e vede infranto il sogno di approdare in semifinale. Peccato, perché anche ieri sera la prestazione non è mancata ed i ragazzi si sarebbero meritati ben altro epilogo. La final four era l'obbiettivo minimo che la società aveva messo nel mirino, dopo la stagione scorsa, dopo il trionfo in Coppa e tutti gli scalpi del primo scorcio di campionato. Difficile darle torto. Poi qualcosa si è inceppato e nel momento clou della stagione vittorie certe si sono tramutate in pareggi e buone prestazioni in sconfitte di misura e purtroppo ci siamo fermati a pochi metri dal traguardo. Fa male, come l'olio di palma, ma non parlerei di fallimento.

E' stata una stagione esaltante, logorante, giocata con la stessa rosa scritta su un foglietto a luglio, non come qualcun' altro. E' stata la stagione della vittoria in Coppa, del primo posto in solitudine e imbattuti, delle maglie nuove e delle felpe strafighe che sono arrivate tardi ma sono venute buone in un maggio che sembra novembre a St. Moritz.

Anche giovedì è stata la fiera del rimpianto. Contro un avversario assetato di rivincita che non ha lasciato minimo spazio al turnover nonostante il primo posto già assicurato, non era facile...e dopo un inizio shock (sotto di quattro) la risalita assumeva i connotati di un'autentica mission impossible. Ci abbiamo creduto fino all' ultimo e sicuramente avremmo meritato qualcosa in più, ma gli errori di mira hanno fatto la differenza: loro sempre a bersaglio, noi no, nonostante il quintuplo delle occasioni.

E alla fine avere il cuore duro come le pietre è un merito, ecco perché loro vanno avanti e noi (stavolta) scendiamo dal bus. Sul resto vado controcorrente, le ho viste tutte da fuori ste partite come se fossi Aldo reincarnato. Si può difendere meglio ma qua e là ho visto difensori forti, non difese impenetrabili, si può giocare un futsal migliore ma questi ragazzi hanno divertito e spesso comandato, non dimentichiamocelo.

Il baratro sullo 0-4 era a gambe divaricate tra l'altro sotto senza troppi demeriti, noi a condurre la gara, loro (bravi) a colpire di rimessa. Un tocco di Bove su assist di Ema è il corno che suona la riscossa e da metà primo tempo in avanti iniziamo a premere...serve vincere (poi scopriremo che bastava un misero pareggio) e siamo più in ritardo di un regionale Trenitalia. Non conto le parate del loro portiere, a volte fenomeno a volte colpito, e quando non ci pensa lui o sbagliamo l'inspiegabile o collezioniamo pali e traverse. Anche se il tempo che passa è un nemico in più li stiamo tenendo a bada, la partita è una dittatura.

Ma il Dio del pallone a rimbalzo controllato ha altri piani per la nottata. L'unico e il solo tentativo ospite è una sentenza: il pallone passa tra le gambe di Cina e batte Simo sul primo palo...da non credere, come la tv a Mosca. Nuoce gravemente alla salute ma non uccide uno Joga ancora più incattivito. Bove, Ema, Cesco...la rimettiamo in bilico, e attacchiamo senza sosta. Quando l'indomabile Mento ha calciato forte in mezzo e ho visto Cesco davanti a tutti come il Napoli l'anno scorso ho annusato il pareggio...ma esattamente come i tartufi del Bove, ecco finora li ho solo immaginati...

Le lancette scorrono impietosamente e qualche zuffa innescata da un avversario alle corde spezzetta il match come una tartare di gamberi. Quando il loro estremo difensore stende Cina in uscita penso "yes, we can..." se ci danno rigore e Mux è in tribuna....è fatta. Ma l'arbitro la vede a modo suo e fischia fallo in attacco, bah. Quei tre fischi mi annaffiano gli occhi come fossero orticelli, però quanto ha lottato questo gruppo. 

Un anno fa le semifinali, quest'anno un trofeo, non vedo altra via....prima la cena poi il cartello "stiamo lavorando per voi" e si tornerà, per riprovarci, again.


STILO 6: Per andare avanti sarebbe bastato ascoltarlo, anche una volta su tre come le sorpresine Kinder. Per come è andata quella sua sfuriata contro gli "University" dovrà farci da nave scuola. Ieri pochi tiri e poche parate, lo bucano come un eroinomane e nulla può per salvarci. La discussione tattica con il coach in pizzeria è già meme: pensavo di prendere due pizze a un certo punto....e non parlo di quelle del Piccio, VIULENZA.

MENTO 7+: Andiamo subito a picco, colpiti a freddo, senza meritarlo. Ma Ema da capitano aggiunto si cala l'elmetto e guida i compagni riportandoli nel regno dei vivi dopo aver visto l'incappucciato con la falce. Il suo gol di rabbia purissima ci regala un finale intenso: non è Ema che si è perso la semifinale, sono le semifinali che non sanno cosa si perdono senza di lui, CAMPEON. 

LIN 6+: Il pallone che perde sul quarto gol preso è pesantissimo ma da quel momento in avanti è un China enorme per lotta e spinta. Nel finale, con la squadra sbilanciata, resta dietro e stoppa almeno tre contropiedi pericolosi. Rompe il fiato in pizzeria...ma questa signori è tutta un'altra storia. Tra l'altro come faceva già ad essere lì con il suo bicchiere già pieno? Passa dai muri? CASPER.

GIORDANO 6: Inizio leggero, la corsa c'è ma fatica ad opporsi agli strappi rivali; sale di tono con il passare di minuti e disperazione ed il suo gol, di furbizia, sprizza nell' aria una certa fragranza di remuntada. Quando ha sbucciato sul fondo quel pallone front the door, ho pensato cose dei napoletani che neanche Umberto Bossi...si scherza...le pensavo già prima, CENTIMETRI.

FERRARI 7,5: Che Bove trascinatore, in botta come avesse: organizzato il calcetto, fatto le squadre (squilibrate come piacciono a lui) e deciso che chi perde il secondo tempo...paga. Due gol, un assist, zero ricamini con la palla tra i piedi e tanta sostanza, peccato solo per quel sangue a temperatura ambiente sotto misura...sprechi che potevano elevarlo alla dieci, se solo ci fosse riuscito, NOVE 1/2.

ARLANDINI 6,5: Se buttavamo dentro anche solo una piccola parte delle sue sponde mandavamo a casa quella piccola spia universitaria con una scimmia sulla spalla grossa come un orango. Nel secondo arretra il suo raggio intercambiandosi con Ema negli assalti. Mi ripeto...bastava un gol e per me poteva segnarlo chiunque ma onestamente quel baffo da pornoattore tedesco anni settanta come immagine del trionfo forse era un tantino troppo, BERLINO.

AVVERSARI 6,5: Tra i favoriti del torneo, nessuno aveva pensato di vederli arrivare in infradito e con una ghirlanda al collo, però devono averci pesato come l'avversario da evitare in semifinale perché hanno giocato alla morte. Giusto così, ce lo ricorderemo. Sembra l'anno buono tuttavia, il cinismo è una dote, se poi sei anche omaggiato dalla fortuna...

ATMOSFERA 7: C'era elettricità e soprattutto nel finale il palazzetto era pronto a esplodere, non succede ma se succede. Il capitano un ultras in tribuna, ma quanto avrei voluto averlo tra le munizioni.

L'EVENTO: Comincia tutto negli spogliatoi. Mi chiedono la dieci, ma nel borsone non la vedo. Ecco, arriva Mux, facciamo per salutarlo ma il China strizza gli occhietti e mi dice " non è lui, stiamo salutando un universitario..." In pizzeria è lì davanti a me, ma indossa strane cuffie da robot e appena voglio parlargli si alza e se ne va, vaporizzato. Allungo la mano per toccarlo ma vedo che ci passa attraverso. E se non fosse mai esistito e se non fosse mai stato reale? Frutto della mia fervida immaginazione, giusto per vedere uno Joga in cima alla classifica dei cannonieri? Il discorso a fine partita però...emozione pura in un attimo tremendo, e quella so che era reale.