venerdì 14 ottobre 2022

SMART 014 - JOGA MALITO 4 - 7


Level-one, fight. Compariva questa scritta nei videogiochi picchiaduro degli anni novanta. E quando il primo round cominciava dovevi fare di tutto per non perdere il gettone e leggerci sopra “game over”. La stagione è cominciata ed è stato subito uno Joga  guerriero quello che ha steso l’ottimo Smart 014 nella prima insidiosa trasferta del campionato.

Gara scorbutica per più di un motivo. Vuoi che era l’esordio, vuoi che storicamente il Poli è un campo a noi gradito come il pollice di un urologo, mettici che l’avversario era di tutto rispetto (campione Csi dell’anno scorso) e ne vien fuori che dovevamo fare una partita seria, oserei dire perfetta.

E l’abbiamo approcciata bene; lo si vede subito quando le vibes sono quelle giuste, dall’arrivo al campo alla concentrazione nel riscaldamento fino a quei primi minuti bava alla bocca dove abbiamo azzannato la partita peggio di un pittbull da combattimento. Non solo garra e attenzione però, anche delle ottime trame di gioco a ritmi sostenuti a sorprendere un avversario che nei primi minuti è andato più in confusione di Max Allegri in panchina.

Il China, una punizione malefica di Ema e il solito martellante Mux a portarci in fretta e furia, soprattutto furia, sul tre a zero Joga. Il direttore d’orchestra di questa sinfonia? Sicuramente l’Arla. Capace di calamitarsi addosso come un frigorifero Smeg ogni preciso lancio del Simo, in grado di non farsi mai spostare di un millimetro e capace di servire assist incartati con il fiocco rosso e pure il bigliettino “Auguri”.

Nonostante questa supremazia iniziale la partita è ancora lunga anzi kilometrica e non appena rallentiamo di mezzo giro gli Smart si rifanno sotto, accorciando fino al 2-3. Bravi loro a rientrare nel match anche se entrambi i gol arrivano da palla ferma: scaltri come faine a sfruttare i blocchi, magari un po' disattenta la nostra retroguardia ma il succo è che il canovaccio della gara resta immutato, il vantaggio è sottile ma la partita la stiamo comunque facendo noi, alzando e abbassando i ritmi a piacimento come con il telecomando di Sky.

A inizio ripresa i padroni di casa prendono un palo che suona da campanello di allarme (sempre meno della sirena da bunker antiatomico del campo). E’ un avvertimento ma in sostanza anche l’ultimo brivido. Torniamo ad alzare il livello e la barra dell’attenzione, sfruttando qualche spazio in più. E quando Mux dalla distanza fa la barba all’ incrocio dei pali, il China e Nik erano già pronti ad accorciargli anche le basette.

Saliamo di quota come un Boeing 737 ed arriviamo a metà tempo con un vantaggio di quattro reti. Anche chi subentra tiene botta, fatemelo dire. Cremo e Ale sempre un’ usato sicuro, ottimo l’esordio di Nicholas, più sgusciante di un sottaceto appena uscito dal barattolo.

I minuti finali sono forse il momento meno esaltante della nostra partita. Dovremmo farla girare e congelare il risultato invece ci facciamo ingolosire dagli spazi e tentiamo qualche affondo solitario che fanno strada a una loro marcatura e ad un paio di contropiedi evitabili. Ma va detto che eravamo abbastanza cotti dopo quasi cinquanta minuti ad alta intensità. Il triplice fischio è una boccata d’ossigeno, nemmeno il tempo di esultare coi supporters che mi dicono che abbiamo dieci-dodici minuti per fare le docce o il custode spegne tutto, che le bollette costano.

Buona la prima ma come già detto stacchiamo solo il primo pass, ne serviranno tanti tanti altri. Il gruppo c’è, eccome, e una foto al Mc Donald’s, scattata da una tipa convinta di aver immortalato calciatori professionisti (il biondo platino di Nik ha contribuito) è lì a testimoniarlo. Avanti tutta, diavolo.

 

STILO 7: Per metà partita è più suggeritore che portiere, la sua mission aziendale è semplice: lanciare il più preciso possibile in direzione Arla, tanto quello la stoppa anche se viene giù mista neve. Ma nella ripresa, quando gli avversari compiono il massimo dello sforzo, e soprattutto nel finale è uno scudo Nato. E le sue parate contano tanto quanto i gol, CONTRAPPESO. 

MENTO 7,5: Come quando del film della vita ci fanno il sequel. E corri al multisala a vederlo. Sei sicuro che sarà un successone ma hai anche quella tremarella lì…ho rivisto un Ema più maturo, meno irascibile, ancora più forte. La sua doppietta e un tiro levato da sotto il sette sono il suo biglietto da visita. Risorto dalla Fiamma, FENICE. 

ORSI 6,5: Aveva fatto riscaldamento ma dopo un primo tempo a incitare la truppa subentra che è più freddo di un cadavere da obitorio. Buono però il feed in campo, gioca semplice (giocare complesso non ne sarebbe capace, va detto), un paio di chiusure fondamentali e guardia sempre alta. Loro erano in calo, ma comunque nel suo spezzone non segnano, BASIC. 

CREMONA 6,5: Spende tutto il suo budget in corsa e sostanza, avendo saltato qualche allenamento il suo feeling con la partita fatica a decollare, ma nel secondo è un Cremo che si avvicina al furetto scatenato dei tempi migliori. Gli voglio bene, è risaputo, ma se non la smette di arrivare già cambiato come se l’avesse vestito sua mamma….ON-OFF. 

LIN 7,5: Vale tutti gli yen spesi. Il China è tante cose, insieme. Giocatore di corsa, di tecnica, ma anche di sostanza: gli avversari erano più alti e più grossi ma quando si incurvava a difesa del pallone rimbalzavano come dei pop-corn in cottura. La prima doppietta in maglia Joga e la libertà (prima della Meloni non ero certo di potere..) di chiamarlo come mi pare, anche “riso cantonese” se mi va, MAMMA MIA. 

MUSSI 7,5: Tre gol, uno più bello dell’altro, durezza ma pulizia nei contrasti, una corsa che io quei passi lì li faccio in 6 campionati. E se per sua stessa ammissione poteva fare meglio, significa che non ci sono limiti. Al Mc sempre sugli scudi: onora le pagelle creando aspettative e critica il packaging del caffè come solo lui può permettersi, BURGER KING. 

LEPPINI 7: Porca miseria. Entra in un momento complicato con la squadra che deve rifiatare, poteva essere risucchiato e invece da una grossa mano, meno boa là davanti ma tanto pressing e scatti ad allungare la squadra. Nel finale sfiora anche il gol, ma è after-match che sfodera il suo talento da paroliere: il racconto del Mc scurrile di Salso è gia’ primo in tendenze, LENDERS. 

ARLANDINI 7,5: Devo informarmi se tra i suoi innumerevoli lavori  nelle sue tante vite ha fatto anche il controllore di volo perché ha una predisposizione naturale nel far atterrare gli oggetti, volanti. Detta i tempi di gioco difendendo palloni non semplici, apparecchiandoli per i compagni come un maitre di sala. Comprensibile lo sclero del marcatore nemico, gli ha bollato la caviglia peggio di un parabrezza sotto la grandine, MALPENSA. 

AVVERSARI 6+: Il mondo Joga  già li conosceva, avendoci strappato (con merito) un campionato alla penultima giornata qualche anno fa. E il rispetto per il loro curriculum era e resta notevole. Ieri noi un po' meglio in tutto, tuttavia sono squadra vera, ci siamo assopiti dieci minuti e già ci avevano a tiro. 

ATMOSFERA 7-: Il campo è quello che è, giocare alle dieci quando vedi che l’ora prima è più libero di un hippie, già fa schiumare. Ma la novità 2022 (tipo Gardaland) è la sirena modello Kiev che suona al cambio dell’ora. La prima volta ho messo la testa nel borsone sperando non fosse l’aviazione sovietica. Detto questo ottimo post gara ipercalorico e grandi il Nik e il rilassato (ma non abituarti eh..) Sile ad incitarci. 

L’EVENTO 7: “Non avete la fascia da capitano? Stavolta passi, ma dalla prossima…” Caspita, ci tengo al dress-code io, ma gli avversari avevano addosso (le ho contate) tre mute diverse, una maglia era senza numero e quattro toni di giallo differenti che sembrava la palette di Pupa…..e noi non abbiamo la fascia? Bellissimo. Arbitraggio comunque ottimo, davvero.

 

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