venerdì 3 novembre 2017

CAGNONI IPOCRITI - JOGA MALITO 6 - 8


Joga take away. I diavoli si aggiudicano la difficile sfida contro gli eterni"rivali" Cagnoni espugnando un campo che per noi è sempre sinonimo di fatica e patimento.
Emozioni contrastanti: se da una parte siamo stati bravi a volerla spuntare ad ogni costo lottando e combattendo fino all'ultimo pallone, dall'altra abbiamo commesso tanti piccoli errori (anzi orrori..) che potevano pregiudicare una gara e un risultato che doveva invece essere il nostro trampolino di lancio.
Abbiamo le qualità, gli uomini e soprattutto il dovere di fare meglio ma riconosciamo gli indubbi meriti a un avversario che ci ha creato più di un grattacapo. E lo sapevamo. Conosciamo come le nostre tasche lo spirito battagliero dei dogs eppure ci siamo fatti sorprendere sbagliando di tutto e di più specialmente nelle retrovie.
Se sul piano della prestazione abbiamo fatto due balzi indietro è innegabile però che un pò di fuoco sotto i piedi ci ha fatto e ci farà bene; se pensiamo che gli altri si scansino non abbiamo capito niente, il Dome di fronte alla nuova regola del retropassaggio.
Abbiamo dovuto tirare fuori gli attributi facendo a pugni con un campo che non ci piace (beh ora non lo dico neanche più) e che comunque non favorisce il bel gioco.
Altro aspetto, ce l'ho sullo stomaco, devo scriverci su due righe. Ok siamo in tanti, si troppi, ma nonostante la tribuna (che poi ieri era solo virtuale) viva l'abbondanza.
Eh si, perchè ieri l'abbiamo vinta anche e soprattutto con i cambi, con le forze fresche. Il Sile che registra una difesa che fino a lì aveva ballato come Fred Astaire o il buon Max Garli che mette ordine nei minuti finali dove ancora volevamo strafare ne sono l'esempio. Quando vedo in panchina il Simi è come se nel mio garage fosse parcheggiata una Lamborghini, non vuoi sentire il rombo del motore?
Venendo alla partita si è capito dalle prime battute che avremmo incontrato difficoltà. Invece di ragionare ci siamo arruffati e innervositi al cospetto di un avversario molto più pratico e concreto. Gli svarioni hanno fatto il resto: il primo gol, calciando un borsone a bordo campo invece del pallone racchiude un pò il mood della nostra serata-no dietro.
Quindi il match è un tira e molla continuo, vantaggio loro, la ribaltiamo, ci superano di nuovo. Potremmo concretizzare molto di più ma i gol che mettiamo in saccoccia non sono male: tre passaggi e tocco facile sotto misura sono il sunto del futsal, pagina cinquantadue del manuale.
Ma dietro ci facciamo sempre infilare ed al sei a cinque dei Cani scattano un pò tutti gli allarmi, l'orologio è avaro di minuti e siamo sotto.
Qui nasce la vittoria. Coi cambi giusti, con il leggero calo dei padroni di casa (hanno tenuto ritmi altissimi) e con la qualità dei singoli. Ci fermiamo sull'otto a sei, potevamo segnarne qualcuno in più ma loro hanno preso un legno clamoroso quindi giusto così.
Detto tutto? Ah no..ma il pallone alla fine era sgonfio oppure no? Mi tengo il dubbio.
Giovedì arriva il Montereggio, fermarci adesso sarebbe un delitto.

MIGLIORINI 6,5: Serata sfortunata, una volta il retropassaggio è più corto di quello di un cinese, la volta dopo scivola e viene beffato in uscita...tutto vero, ma nel momento clou della partita salva il risultato con due parate ai limiti delle leggi fisiche e anche sulla traversa è reattivo a riabbracciare la sfera. Un vero portiere para quando più conta, SOTTO TIRO.

SILEO N. 6-: Bene, anzi tra i migliori, fino alla prima rete, incredibile anche da narrare. Nel calciare una rimessa inciampa in una borsa Givova e dà il via al primo regalino della serata, se non è jella nera beh poco ci manca. Perde un minimo di tranquillità anche se nei contrasti fa sentire la presenza, LUNA NERA.

SILEO C. 7: Il gol, segnato con sessantacinque tocchi consecutivi, per essere più sicuro di un codice Pin di metterla in fondo al sacco, è solo la cima della vetta. Alla base troviamo una prestazione senza il minimo vacillo, entra lui e dietro ci siamo dati una sistemata, MAKE UP.

ARFANI 5,5: Entra nel momento più complicato della partita, una fase nella quale proviamo a vincerla e ci scopriamo al contropiede rivale. Lasciato un paio di volte uno contro uno ne esce ammaccato, MELINDA.

GARLI 6,5: Giocando così (e due indizi ne fanno una prova) arriverà il suo momento, Howedes. Minuti preziosi, di ordine e cattiveria, sopra di due lui contiene e gioca semplice, non serve andare a mille, bisogna addormentarla, NINNA NANNA.

CREMONA 7,5: Un gigante. Ok sembra un paradosso ma è in un momento di forma che ricorda il Cremo di due anni fa e non la copia sbiadita dell'anno scorso: a ragion veduta viene impiegato un pò ovunque, anche falso nueve. I gol sono spavaldi e importanti, me ne aspetto altri, BINGO.

MENTO 7+: Più la battaglia si fa aspra e più lui si esalta, anche se per tenerlo a bada ci vorrebbe la camicia di forza (è a rischio cartellino h24, praticamente dal momento in cui appoggia un alluce giù dal letto). Segna, non si ferma un istante, non molla mai l'osso fino a che non è spolpato. Se vogliamo fargli un appunto dietro nemmeno lui vive la sua serata migliore, BOSS.

VENEZIANI 7,5: Fatica a trovare le crepe nel muro avversario ma quando le trova, da metà ripresa in poi è incontenibile. Il gol del sorpasso ha la sua firma e io gongolo perchè gli ho fatto firmare un contratto di ottantadue anni spiegandogli che noi eravamo il suo punto d'arrivo (ok, avrò mentito ma a fin di bene..), O SOLE MIO.

TARTARO 6,5: Rientrava da un lungo stop, cameriere pardon, vorrei un debutto soft; invece la partita è ingarbugliata e servono i suoi lampi. Detto-fatto, il primo strappo è subito vincente, discesa, palla in mezzo e gol. Qualche pausa dovuta all'inattività ma dio solo sa quanto gli ho invidiato quelle Mizuno, POSITIVE.

DI SESSA 6: La butta subito dentro e la serata sembra milionaria, invece si impoverisce col passare dei minuti, non che giochi male tutt'altro, ma esce dai radar delle giocate decisive anche se tre o quattro tiri sfiorano il montante e potevano essere capolavori. La questione del pallone sgonfio, rispiegata negli spogliatoi con logica elementare mi chiarisce l'arcano, aveva ragione lui, NO TAV.

CASAROLI 6: Pochi minuti ottimamente spesi, l'assicuratore sa sempre dove investire i suoi denari. Generoso nei movimenti, divide la paternità con il primo gol del Cremo (suo il tiro deviato sotto porta) anche se all'anagrafe lui è la mamma. Si divora un altro gol prima di uscire ma ha il fuoco dentro, BERNARDESCHI.

STILO 6,5: Le azzecca tutte il Mister, anche se la partita in bilico lo mette alla gogna: spostare gli equilibri per dirla alla Bonucci può essere rischioso. Alla fine la spuntiamo anche grazie ad alcune mosse tattiche e ad alcuni urlacci dei suoi, ALE SIAMO TROPPI.

AVVERSARI 6,5: A memoria una delle migliori prestazioni dei Dogs contro di noi e sottolineo che un paio di volte ci hanno battuti fragorosamente. Hanno tenuto ritmi alti e un buon palleggio, fosse entrata la traversa-riga ci sarebbe stato un altro finale?

IL MOMENTO EPICO 7: L'arbitro sembra un cartonato, fischia il calcio d'inizio giusto per amore dello sport, ma è in dormiveglia, pigiama e pantofole, occhi socchiusi come a Taipei e stessa voglia di vivere di un condannato al patibolo. Un avversario, agli sgoccioli del primo tempo, chiede "arbitro quanto manca?" Lui non risponde e fischia la fine. Se non chiedi non sai mi dicevano da bambino.

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