mercoledì 15 novembre 2017

AUSTRALIAN - JOGA MALITO 1 - 10


Joga forza dieci. I diavoli si impongono nell'anticipo di giornata contro i canguri degli Australian balzando al comando di questo campionato. Una vittoria inequivocabile contro un avversario di sicuro valore:se dovevamo dare un segnale a questo torneo, una prova di forza, allora non abbiamo mancato l'appuntamento, just married.
L'Italia, anche quella che non va al mondiale, resta un Paese di santi poeti e navigatori...e naturalmente allenatori. Quindi mentre cerchiamo di arrampicarci sul podio con la nostra rosa oceanica che mi tengo stretta come un portafoglio in metro guardiamoci sempre alle spalle ben attenti a dove appoggeremo i piedi da qui in avanti. La strada è ancora lunga, anzi lunghissima. Vincerne una aiuta a vincere quella dopo ma ogni sforzo, ogni vittoria anche extra-large non sarà valsa a nulla se non riusciremo a tagliare il traguardo prima di tutti.
L'adrenalina che percorre il sogno ci deve sempre accompagnare ma niente ansie, pensiamo a divertirci battaglia dopo battaglia. Perché, mi ripeto, ancora non si è fatto nulla e tutto può crollare se smettiamo di lottare con il diavolo in corpo come in questo primo scorcio di stagione.
Ieri, tolti dieci minuti di studio e sostanziale equilibrio, abbiamo dominato una gara ostica, abbiamo domato un buonissimo Australian che negli anni si è costruito con merito la fama di ammazza grandi.
Non mi tiro mai indietro nel risaltare le cose che non vanno ma passando ai raggi X la prestazione di ieri faccio veramente fatica, Tavecchio che non si scolla dalla poltrona.
Bene dietro, concentrati, spigolosi, a tratti esuberanti. Discreti nel palleggio anche se i ritmi alti degli avversari nei primi minuti ci hanno creato qualche prurito. Ma abbiamo ragionato  con la calma zen del Gigi facendo giro palla e colpendo non appena si è ripresentata l'occasione.
Il nervosismo iniziale (generosissimo però..) si è trasformato in consapevolezza e da metà primo tempo in poi non c'è stata più partita. Il punteggio conta poco, quando giochi così.
Gli avversari si demoralizzano (quante volte è capitato a noi), a te riesce tutto con la mente libera tipo il primo giorno di vacanze. Ma le partite vanno sudate e combattute e vederci strepitare dopo l'unico gol preso mi piace da matti. E' la fame, umile ma sincera, di chi non ha mai vinto e vorrebbe riuscirci.
Esaltazione del collettivo, difficile parlare dei singoli. Potrei narrare del Simo che ci pilota dalla panca e divora deodoranti a furia di sbracciarsi per trapiantarci il suo credo. Potrei dire di Simi che infagottato nella sua sciarpa british ci incita a bordo campo, con classe (lui suggerisce...).
Potrei portare in trionfo Garli, potrei sbandierare Ema ma farei un torto a tutti gli altri anche ai non convocati.
Finisce in festa dunque nonostante l'orario ci impedisca una cena seria come da tradizione nelle trasferte in città. Negli spogliatoi si è comunque festeggiato il giusto riavvolgendo il nastro di un match che ha proposto almeno due o tre scene epiche: il Dome in versione "amo perso" che si fa ammonire perchè sbaglia risposta al quiz test dell'arbitro è giù cult...inarrivabile.
Ora testa a giovedì, ospitiamo il Morfasso in un derby sempre insidioso e denso di significati. Non vediamo l'ora... ed è la cosa più bella.

MIGLIORINI 7+: La risposta è nel nome, miglio-ra partita dopo partita diffondendo sicurezza come un diffusore Airwick. Si esalta sulle conclusioni ravvicinate ed è sicuro sulle bordate dalla distanza, per poco non esce illeso, SCUDO.

SILEO N. 6,5: Gira che ti rigira al via parte quasi sempre lui, il capitano di mille e una battaglia è l'usato sicuro, una Visa Gold in mezzo ai poveracci. Ieri quasi annoiato lì dietro si sgancia una volta si e una..anche...a briglia sciolte come un puledro di razza, IMBIZZARRITO.

MENTO 7,5: Come un flipper da sala giochi ha il suo minuto di tilt, per fortuna dialettico, prendendosela col polemico di turno della squadra avversaria ma in campo è un totem; talmente mostruoso dietro da addomesticare in poche mosse la loro temuta punta, irrispettoso davanti (gol dalla distanza piegando le mani al portiere), DOUBLE FACE.

GARLI 8: Aver visto questo Garli dopo novanta minuti di Parolo-Candreva-Jorginho mi ha fatto ricredere nel Dio pallone, scusa altissimo se ho dubitato. In stato di grazia: corre, lotta, suggerisce (ma gli altri si scansano apposta o ha guardato un tutorial youtube sugli assist..) e infine segna, PALLONE D'ORO.

ORSI 7: Di tutto e di più nella sua partita, è mancato solo il gol (su dieci ..). Corre tanto, frena i canguri sulla fascia sinistra ed ha forza nella gambe per spingere due o tre contropiedi coast to coast. Gli si perdonano quindi un paio di controlli sbagliati che sembrava avesse legata una saponetta umida sotto le suole Mizuno, DECOLLO.

VENEZIANI 7,5: Gli abbiamo consegnato le chiavi del gioco Joga, lo scrigno che contiene la nostra forza va all'eletto (come lo chiama Lele Adani in telecronaca). Gli riesce tutto e tutto gli riesce bene, giusto farlo rifiatare un pochino a risultato acquisito. Un aneddoto: negli spogliatoi un umile compagno, suo servitore, aveva dimenticato l'accappatoio. Lui, mosso da compassione, glielo ha prestato, pulendolo da ogni peccato, DIVINO.

CREMONA 6,5: In emergenza punte ormai è il piano "b", la soluzione pronta all'uso e decisamente efficace. Si, perché Cremo, alto quanto una sorpresina Kinder svaria su tutto il fronte offensivo e non lascia punti di riferimento. Ieri un gol ed alcuni controlli difficili, in una serata comunque abbastanza esaltante per tutti, DOVE LO METTI STA.

DI SESSA 7: Inizio adrenalinico, col fuoco dentro. La rabbia andava solo incanalata, segnato il primo, tutto gli viene più facile e amo perso...la prossima, di certo non questa. Nel finale sbaglia un gol fatto ma ne segna altri, SBREMM.

STILO 6,5: L'inizio col freno a mano tirato non lo soddisfa e quando il mister pretende così tanto e soprattutto cacchio è così grosso di costituzione...beh devi accontentarlo. Quindi la squadra ci da dentro e nel finale amministra le forze, MAX ALLEGRI.

AVVERSARI 6-: Avevano qualche defezione, inutile negarlo. Nonostante il punteggio avverso ed un pizzico di normale scoramento a tratti è stato un buon Australian; impensabile per chi legge il punteggio ma loro in campo ci sanno stare e ci sono stati.

IL MOMENTO EPICO: "Sembravi Fausto Brizzi..." Ale, coglie l'attualità rivolto ad Evil Ema per sottolineare il suo sguardo da assatanato durante il piccolo diverbio in campo.



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