martedì 23 ottobre 2018

JOGA MALITO - COLORIFICIO CAPELLONI 6 - 5


I punti o la vita. Uno Joga doubleface confeziona il primo successo in campionato sconfiggendo con il fiatone un Colorificio dalle sette vite.
Il debutto non era andato. Una battaglia persa non conta se vuoi vincere la guerra, ma comunque avevamo voglia e urgenza di ripartire, di capovolgere un po' tutto. E giocare di nuovo in casa, anomalia di un calendario specchio di una confusione ai piani alti che nemmeno da Hao-Mei, rappresentava la preda da inseguire e braccare per tornare in traiettoria.
Vinto abbiamo vinto, sul piano del gioco invece, abbiamo ricalcato le difficoltà del primo match.  Soprattutto in termini di tenuta mentale siamo ancora lontani dallo Joga fiero di un anno fa, anche se qualcosa di buono si è intravisto; il primo tempo, ad esempio,  non sarà stato grande futsal ma un dominio controllato e incontrastato quello si.
Poi, con il risultato in pugno ovvero sul sei a uno abbiamo pensato di averla già vinta, abbiamo pensato alla pizza del dopo-gara e via dicendo, dimenticandoci che c'era ancora un tempo da giocare e un avversario che non era venuto in collina a prendere del fresco.
Sono errori imperdonabili perché noi se stacchiamo la spina non siamo poi più in grado di ricollegarci alla partita, ci barcameniamo ma senza quel fraseggio e quel minimo di lotta che non deve mai mancare.
Se ripartiamo dal primo tempo, tutto quanto, possiamo toglierci delle soddisfazioni. L'abbiamo resa una formalità noi, con giocate semplici, lineari ma efficaci, corali. La spinta di Ema, la classe del Vene, gli strappi del Cesco o le diagonali del Sile dietro... tutto perfetto.
Nel secondo loro sono tornati alla carica non avendo più nulla da perdere e d'improvviso la partita è cambiata, totalmente. Un avversario bravo a crederci e molto più ostico per noi: davanti sembravano indemoniati e il loro portiere impietosamente impallinato all' inizio si trasformava in un autentico pigliatutto, Sasha Grey.
Regalagli un gol, concedigli subito dopo un contropiede ed ecco che il risultato si assottiglia come uno spaghetto di soia e noi, visibilmente poco tranquilli, invece di reagire, ci spaventiamo.
Bastava un gol o due per mettergli la museruola, ma non li facciamo ed il finale è vietato ai deboli di cuore. Ci raggiungono fino al sei a cinque, poi un cross a casaccio (o alla Vecino) ci fa correre un  brivido lungo la schiena....sarebbe stata una beffa, forse una punizione troppo severa anche per un diavolo così distratto.
Il triplice fischio è liberatorio, via le paure e tutti a cena, con i consigli di chef Ema, un tuttologo sulla leggerezza delle varie pizze.
La prossima è il derby, se così lo vogliamo definire, con il nuovo Morfasso. Nonostante i pastrocchi in lega questo girone mi sembra succoso come un maracuja e dopo questo vorrei dargli tanti altri morsi ragazzi.

MIGLIORINI 6,5: Torna tra i pali dopo lo stop della prima giornata. Un valido scudiero di un risultato che gonfiava il petto nel primo tempo e provvidenziale nell'agitata ripresa con alcune respinte su tiri da lontano davvero determinanti. Solo su uno dei cinque presi sembra un po' pigro nella respinta, JULIO CESAR.

SILEO C. 6: Nel primo tempo è insuperabile, un dragone alato che arriva ovunque, palle alte o basse che siano. Quando la squadra si disunisce non tradisce i suoi compiti ma a metà ripresa mancano un po' lucidità ed energia, scricchiolii di una vecchia poltrona comunque comodissima, POLTRONE SOFA'

SILEO N. 6: Non ancora al top della forma, ma difende con coraggio e a testa alta contro avversari assatanati come tori a Pamplona. Sul lancio finale (noi non giocheremo palla a terra ma nemmeno gli altri..) compie un miracolo difensivo opponendosi con mestiere alla punta nemica, SALVADANAIO.

ARFANI 6-: La condizione è quella che è, come tutti con il vantaggio largo non sbaglia un appoggio, appena la partita si complica il sindaco sale sulle montagne russe: un recupero fantastico e subito dopo un lancio sbagliato dritto nei piedi di un avversario. Esce coi crampi (non è vero ma fa figo e Mediaset dirlo), MEZZO SANGUE.

ORSI 6: Ottimo il suo primo tempo, non tante sgroppate ma diversi palloni recuperati con quei tentacoli sgraziati che si ritrova. Il secondo gol ad esempio nasce da un suo tackle vinto. Nella ripresa vorrebbe fare di tutto ma eccetto un buon tiro non combina nulla, ignorato e piagnucoloso lì sulla sinistra, ARRUFFATO.

VENEZIANI 6,5: Il suo vero esordio dato che alla prima era durato meno di un ghiacciolo a Ferragosto. Beh Vene è un pilastro Joga: te ne accorgi quando manca, ancora di più quando è in campo. Elegante ma un pizzico inconcludente nel secondo tempo: gli chiediamo solo più cattiveria, BUENO.

MENTO 6,5: Comincia da punta, dato che con il forfait di Dante una vera in carne e ossa non l'avevamo. Ha forza d'urto e piedi educati, ma per buttarla dentro serve un maxi regalo della retroguardia ospite. Nel secondo ci prova in tutte le maniere ma il portiere avversario lo ipnotizza, lui si innervosisce finendo per portare troppo palla. Vero leader con gli sponsor: che arrabbiata sia! OLE'.

CREMONA 6+: Il più è per il gol che all'apparenza sembra un candito sulla torta della festa ma alla fine è fondamentale per incamerare i primi punti. Per il resto alterna buone cose, anche senza palla, a qualche pasticcio in zone del campo iper pericolose. Bene così, sta prendendoci le misure, SARTO.

GIORDANO 7: Più a suo agio da giocatore di movimento perchè lui è istinto puro, una gazzella nella Savana. Abile e tecnico negli spazi stretti (leggi: prima rete) spacca la partita con due gol ed un'autorete propiziata. Nella ripresa però rallenta i giri del motore, DOUGLAS COSTA.

AVVERSARI 6: Un primo tempo più anonimo di un numero privato sul display del "cell", poi si riprendono e quasi sfiorano il colpo gobbo. Più demeriti nostri anche se rispetto agli Autoscuola Stadio (molti visi noti) il passo avanti è considerevole.

ATMOSFERA 7+: Joga così così ma spalti pieni, menzione per  Dome e Fabio, sempre vicini alla squadra e nel cuore avido del proprio presidente. Stiamo alternando le morose: lì sta il vero turnover.

La frase della serata (parimerito): " Come si fa a dire che manca illuminazione, il Gigi da solo vale quattro lampioni..." Ale, commentando la mise sgargiante del Gigi anestetizza la polemica sulle luci mancanti al palazzetto.
"Togliamo l'uovo Ale, troppo pesante a quest'ora..." La tattica di Ema per alleggerire una pizza farcita con peperoni, olive, capperi, salamino piccante e funghi.




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