mercoledì 5 dicembre 2018

JOGA MALITO - BAR TAVERNETTA 4 - 8


In panne. Secondo k.o. consecutivo per uno Joga discreto ma non all'altezza di un Tavernetta in grande spolvero. Purtroppo il nostro campionato, quello consapevole e in linea con la nostra forza sembra svanito dal gol del pareggio ad Alseno. Da quel momento si sono sgretolate una dopo l'altra molte delle nostre certezze.
Nonostante le assenze, avevamo mantenuto un'identità di squadra importante. Poi sono arrivate due sfide difficili in coincidenza con la nostra emergenza: le abbiamo perse entrambe anche se in modo differente. Male anzi malissimo a Piacenza, meglio molto meglio ieri, sopraffatti soltanto da un rivale che sapevamo essere forte ma forse non così tanto.
Ci hanno battuti meritatamente ma non strapazzati come il risultato potrebbe lasciare intendere. Purtroppo sono stati più cinici di un sicario russo mentre noi ancora una volta ci siamo fatti prendere dall'emotività, se qualcosa va storto andiamo in ebollizione e basta una scintilla per incendiare tutto.
Ma la prestazione  dei diavoli è sopra ogni sospetto, abbiamo lottato e sudato per vincerla prima e per rimediarla poi. Siamo in un momento poco brillante e poco lucido, ora come ora anche uno scalino diventa Piz Palu.
La fortuna ci sta alla larga come se avessimo mangiato aglio ed è così che un avversario già forte (un anno fa giocavano una categoria sopra) si presenta con una punta fortissima, al debutto in stagione. Onore e merito al loro numero dieci: lo ricordavo bravo ma non così completo, davvero immarcabile.
Siamo andati in vantaggio noi ma l'equilibrio è durato mezzo tempo, poi la loro punta, due esterni che spingevano come treni e tanto sedere nelle conclusioni ci inchiodavano all'1-4. Prima del tracollo, due occasioni lampanti per pareggiarla: un palo di Dante e un salvataggio a porta sguarnita....ho tirato giù dalle nuvole dei santi che nemmeno esistono.
Ad inizio ripresa lo Joga migliore. Sembriamo rivitalizzati da un azzeccato quintetto e ci difendiamo con ordine per poi ripartire. Troviamo due gol della speranza prima che una magia dalla distanza del solito "dies" nemico ci riporti alla cruda realtà. Ma siamo vivi, quantomeno nella partita, poi il fattaccio... l'ennesimo di un campionato fight club che voi troverete bello e maschio ma che io, così com'è ora, trovo meno attraente della signorina Silvani in bikini.
Uno dei nostri va in contrasto con un avversario e gli rifila una spallata. Ok, non si fa, ma è un fallo di gioco, che l'arbitro si accinge a fischiare. L'avversario, in delirio ormonale, si gira di scatto e prende per il collo il nostro; in un mondo bello e giusto sarebbe rosso diretto per la reazione e tanti saluti, invece si accende un parapiglia, nella zuffa tutti ce l'hanno con tutti (e noi non siamo stati a guardare...) e l'arbitro taglia nel mezzo, espulsi entrambi con colpe divise e condivise.
Oddio, non un cuor di leone l'arbitro, non si sarebbe avvicinato alla rissa (per dividere eh..) nemmeno con una pistola puntata alla tempia, ma che doveva fare? Noi reagiamo sempre in modo plateale e taacc... il danno è fatto. Quindi se lo assolvo per il rosso, lo capisco meno quando lascia il loro espulso in panchina (per evitare il bis, dice lui), spocchioso quasi ci avesse fatto un favore (in barba a tutti i regolamenti). Un pò meno riunioni sulle scivolate e un pelo più di ripasso al polveroso libro delle regole del giuoco del calcio non guasterebbe.
Dopo dieci minuti abbondanti si è ripreso a giocare ma ormai la partita era rovinata, impossibile rimettere insieme tutti i cocci. Avremmo perso comunque ma ce la stavamo giocando, così è stato un finale quasi inutile, ad aspettare il triplice fischio con negli occhi l'ennesima rissa nata dal nulla cosmico. Detto che non siamo l'immacolato Joga's Angels ancora non mi spiego perché quest'anno la piega è questa: saremo diventati belve feroci tutto d'un colpo, che vi devo dire. Inutile piangersi addosso, ci dobbiamo abituare e in fretta. Come nelle favole spero sia zucchero filato fino a maggio ma che nessuno pensi di venire a Luga, alzare le mani, e uscire tra gli applausi della folla (Dante docet).
Obbiettivi? Invertire la rotta già da lunedì (altra sfida complicata) per poi abbandonarci a spumanti e panettoni, qualsiasi cosa succeda ricaricheremo le pile per tornare in alto.

MIGLIORINI 6: Tante parate, concentrate tutte nella ripresa o giù di lì. Il primo tempo è beffardo: qualcosa evita ma un paio di reti forse il miglior Dade le avrebbe negate. Mi piacerebbe rivederlo sorridere, esibire un baffo impensabile, lottare per una fede e non per rispetto dei patti, DONNARUMMA.

MENTO 6: Una buona gara, spesa in marcatura del più quotato dei rivali, uno che fa reparto da solo e fa tremare i polsi. Il gol del vantaggio e tante chiusure non bastano a tenerci in partita poi arriva l'imponderabile...o quasi: il rosso è ingiusto e lui sbrocca (purtroppo), IO STO CON EMA.

SILEO N. 6,5: Si batte nello spezzone finale, quello post litigata del secolo. E difende bene, anche se gli avversari hanno la pancia piena. Sganciandosi in avanti trova il quarto sigillo Joga: è ammaccato come una Valvenosta il capitano ma un vero re deve mettere il proprio regno anche prima di sè, LION.

ORSI 6: Buona la gestione tattica della gara, al piccolo trotto...vero, ma sempre a raddoppiare su tutti. Esce sul due a uno per loro e rientra nel miglior momento dei diavoli, a inizio ripresa. Il tiro che innesca il gol di Simi è opera sua, poco prima della rissa oblio, alla quale lui non partecipa, disgustato come uno snob al cinese all you can eat, CORRIERA.

CREMONA 6-: Corre tanto e nella prima frazione lo fa con intensità, rinculando spesso per inseguire i loro esterni, che sembravano percorsi dalla due e venti. Poco pericoloso nelle conclusioni, preciso come un alcolizzato al torneo rionale di freccette, MATUIDI.

TARTARO 7: Il suo ritorno è un Natale venti giorni in anticipo. Entra in punta di piedi ma aumenta in modo esponenziale la nostra pericolosità, un po' in ritirata dopo il promettente avvio.
Due gol e alcuni assist che potevano riscrivere un'altra storia, IN PANTOFOLE.

DI SESSA 5,5: Non è il suo momento più brillante di sempre anche se per l'impegno che ci mette meriterebbe di segnare più di chiunque altro. Il mestiere del bomber è questo: a volte basta un tiro-sega per l'intero jackpot, a volte non basta scaraventarne in porta venti di tiri per vincere almeno un pesciolino rosso. La prestazione però è valida, lotta e non cerca di strafare, PIU' IN LA'.

BOSELLI 5,5: Croce e delizia. E' in palla, dalla prima di campionato lo è, e se ha una chance lui la coglie. Ma stavolta almeno due doveva metterli dentro: sfortunato sul palo, scellerato nello sprecare il contropiede che invece del due a due ci porta in dote il terzo gol ospite e la mia scomunica dall'Altissimo, PACIERE.

AVVERSARI 7,5: La miglior squadra incrociata fino a qui. Erano dietro di noi causa una falsa partenza ma con quell'attacco atomico non possono non mirare al podio più alto. Sulla rissa non mi sbilancio più di tanto: la reazione del loro player è da condannare ma molti di loro li ho visti provare a placare gli animi.

ATMOSFERA 5: Che i tifosi delle prime partite fossero più che altro curiosi era più di un sospetto. Ma con qualche morosa e gli infortunati avremmo comunque riempito mezza tribuna. Pasquà detto "o straniero" e Condor comunque sono da ringraziare.

La frase della serata " Amo perso" in tutte le sue declinazioni. In quanti sono loro Ale? in cinque Dome...amo perso! Quanti punti hanno? Boh dieci, undici...amo perso.
 

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