mercoledì 20 febbraio 2019

MORFASSO SUAVIS - JOGA MALITO 5 - 5


All'ultimo respiro. Nonostante una buona prestazione il secondo successo consecutivo sfugge a dieci secondi dal fischio finale e ci accontentiamo di un pareggio che muove appena la classifica.
Amaro in bocca e recriminazioni alle stelle, dovevamo e potevamo portarla a casa. E' mancato l'istinto killer, quella dose di sana attenzione che a uno sputo dal termine ti deve raddrizzare le antenne in ogni zona del campo, specialmente se abbiamo noi il pallone tra i piedi.
Ma è andata così, un beffardo remake della trasferta alsenese, anche allora acciuffati nel finale mentre il grido della vittoria resta strozzato in gola.
Rendiamo il giusto merito anche ai nostri avversari; se non abbiamo vinto, al netto di sfortuna, demeriti e decisioni arbitrali controverse è stato per la buona prova dei locali, per nulla meritevoli dell' ultimo posto nel girone.
Questo Morfasso 2.0 (o Suavis) è solo un lontano parente della ruspante ma tutt'altro che invincibile armata degli anni scorsi. Ha mantenuto il nome ma ora è squadra vera, che se la gioca. La settimana scorsa avevano strapazzato Alseno Gomme e ieri hanno spiegato al mondo che non è stato per caso. Poi è pur vero che uno Joga al completo li avrebbe probabilmente fatti a brandelli, ma con tutte le assenze e i malanni la partita è stata più equilibrata del previsto.
E qui torniamo all'epilogo. A volte non mi spiego come ancora commettiamo certi errori, certe ingenuità che neanche i ragazzini del Pro Piacenza. Se una cosa non ci manca, anzi anno dopo anno aumenta insieme agli acciacchi è l'esperienza. Abbiamo la palla, si. Siamo nell'area avversaria, pure. Mancano venti secondi... già. Occhio e croce l'abbiamo messa in banca... o forse no. Perdiamo palla, siamo insensatamente sbilanciati e prendiamo un contropiede evitabile, l'ultimo.
Come in un film dell' orrore la scena conclusiva è la più atroce, loro trovano il tiro della domenica e mettono la palla all' incrocio, scorrono i titoli di coda e puff..tutto si sgonfia.
Quindi, nervosismi e scarico di colpe che a mente calda purtroppo ci stanno e finiscono tutte nel calderone. A freddo però non si può non elogiare tutto il prima, quanto stanno lottando questi diavoli, soli contro tutti. Siamo in pochi ma stiamo dando tutto, in attesa di tempi migliori e anche ieri è stato così, nessuno si è tirato indietro di un centimetro.
Dobbiamo solo essere più svegli, perché il confine tra campione e bidone è sempre un filo impercettibile, basta poco per essere prima da una parte e l'attimo dopo dall'altra.
La partita. Ben giocata dai ragazzi ma con alcune disattenzioni. Siamo andati sotto, l'abbiamo ribaltata ma un altro svarione inchioda il primo tempo sul pareggio (3-3).
Meglio noi nella ripresa, creiamo tanto,  ma la palla non ne vuole sapere di entrare: un palo di Ale, diverse occasioni sciupate e gli avversari dopo aver più volte rischiato il tracollo trovano il modo di pareggiarla di nuovo. Il tempo scorre ma Cesco approfittando di una presa saponata del portiere nemico trova il batti e ribatti vincente....sembra fatta ma l'arbitro annulla per carica sul portiere. Dico la verità, ero lontano e non ho visto una ceppa, ma chiedere al portiere leso se ha subito fallo è come chiedere all'oste se il suo vino è buono, come domandare a Wanda se Icardi è infortunato per davvero.
Il Cesco non demorde e ci riprova poco dopo, si avvita come una molla e trova la spaccata del cinque a quattro. Sembra fatta per davvero ma come sapete la sorte ha in mente un finale "tragicomicamente" diverso.

BOSELLI 6,5: Tra i pali per emergenza ma non è un ripiego anzi, è un portiere glaciale, che non tradisce emozioni; spavaldo e coraggioso nelle uscite, sul loro terzo gol devono ribattere due volte di seguito prima di trafiggerlo. Si deve arrendere sulla fucilata finale. Unico neo? Abbigliamento da portiere anni novanta, TAFFAREL.

SILEO C. 7-: Giganteggia in difesa, duellando alla pari con la loro scapigliata punta, tecnica e forte fisicamente. Regge l'urto e pace se in fase d'impostazione ha piedi poco eleganti, senza voler offendere l'eleganza. Comunque lotta e corre come un ragazzino, applausi...ATLETICO.

CREMONA 7: Infaticabile, quasi commovente nel rimbalzare da uno spigolo all'altro in un campo XXL. In questa rincorsa continua fa tante cose sensazionali (due gol non sono dettagli) e un paio di momenti di apnea, ma per aggressività e corsa doppia i compagni, MARATHON.

ORSI 7: Una spina nel fianco morfassino, brillante fisicamente come non accadeva da tempo. E quindi combatte, difende, salva sulla linea con furore agonistico e lingua (troppo) affilata. Davanti croce e delizia: il palo era un gran tiro ma nel primo tempo si divora una chance clamorosa a tu per tu con il loro barbuto portiere, BEH.

GIORDANO 7,5: Facile aggrapparsi alla sua qualità, compressa in quel fisichino da scuola media. Piedi educati e tanto movimento, se sfruttasse tutta la scia magica che crea segnerebbe sei gol a partita. Ma anche quei tre, che con quello annullato facevano poker, sono argenteria e monili d'oro, TESORIERE.

DI SESSA 6: Rientrava da un lungo stop e giocava contratto, già conoscendo i dolorini del giorno dopo. Gli manca il tiro che spacca porte e portoni, ma nel far salire la squadra e nel trovare l'assist illuminante resta il numero uno al mondo, anche a mezzo servizio. Il colpo di tacco al buio che causa il contropiede-beffa è un mix di sfiga e follia ma capita, DON.

CASAROLI 5,5: Una pillola di curiosità: la prima divisa lo fasciava troppo e lo attillava, così gli Joga sono costretti a usare le seconde maglie. In campo, è già tanto che non rotola...ma al cospetto di una forma da camionista gioca con giudizio e sempre per i compagni. Volenteroso ma annebbiato nelle idee, poche le giocate realmente pericolose, CHEF RUBIO.

AVVERSARI 6,5: Erano battibili, non è autostima semmai autocritica. Ma questo non scalfisce i loro meriti: essere ben disposti in campo e con tanta energia da spendere. A conti fatti ci credono e la recuperano più volte. Il gol da cineteca nel finale è un limone dalla dea bendata, ma bravi a crederci.

ATMOSFERA 6+: Uno degli "stadi" che più mi piace, anche se giochi inscatolato tra i vetri come un pesce in un acquario e tutto si ovatta un po'. Non che ci fosse il pubblico delle grandi occasioni però.

La frase della serata: " La farei prendere a sberle dagli elefanti..." Chi c'era sa...e apprezza, ovviamente.






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