mercoledì 9 ottobre 2019

PIPA INVERSA - JOGA MALITO 9 - 7


Forbidden. Non è andata come speravamo la prima di campionato ed i tre punti sono finiti in tasca agli avversari, un Pipa prevedibilmente molto attrezzato che è riuscito a spuntarla a suon di reti nella seconda frazione. Sconfitti ma non ridimensionati i diavoli che nel complesso hanno fornito una buona prestazione: fossi uno spettatore in tribuna sicuramente mi sarei divertito dal Luna Park di gol della serata. Ma invece ci tocca raccogliere i cocci di una partita che seppur discretamente giocata non porta alla base nemmeno un punticino, nel calcio linfa vitale a qualsiasi latitudine.
Era l’esordio e ci arrivavamo con alcuni ingranaggi nuovi sotto alla solita carrozzeria. Ci vorrà un po' di tempo e tanta combustione per mettere a regime il motore ma le premesse di vederlo ruggente ci sono tutte, nonostante la sconfitta.
L’abbiamo persa nei dettagli, nelle disattenzioni, nella cattiveria…era un flipper, un botta e risposta infinito ma gli avversari riuscivano sempre a stanarci. Abbiamo trovato il vantaggio, ci siamo fatti riprendere e poi superare ma con caparbietà l’abbiamo riacciuffata ancora…e proprio in quel frangente dovevamo tener botta; difendere con le unghie e con i denti il risultato, perché era chiaro che la buona sorte ci girava distanti come fossimo un taleggio Cademartori.
Con generosità abbiamo provato a vincerla, esponendoci troppo pericolosamente alle loro ripartenze: tolti un paio di gol strani e fortunosi, gli altri sono stati tutti o quasi dei tagli in profondità per la loro (fortissima) punta.

Pazienza, è un inciampo ma non un tonfo, per lunghi tratti è stato uno Joga all'altezza, spavaldo e arrembante, unito nelle difficoltà della battaglia. Certo le cose da migliorare sono tante, certi automatismi verranno ma l’inesperienza si paga e noi nel torbido sottobosco di questi campionati dovremmo essere delle milfone scavate e non delle incaute verginelle.
La sensazione che potevamo fare di più è ciò che ci deve tenere svegli e rendere affamati, se ci fossimo saziati dall'aver giocato benino, sarei molto più preoccupato.
Segnare sette gol, in trasferta, di cui tre o quattro di pregevole fattura spesso ti confeziona e ti incarta la vittoria..lascio in cassa?…stavolta non è stato così, e una squadra che vuole puntare in alto non può prendere  così tanti gol (campanello d’allarme che poi era riecheggiato anche nelle amichevoli). Onore e merito infine agli avversari, inizialmente “slinguazzati” dalla fortuna ma nella ripresa ampiamente meritevoli dell’ intera posta.
Dire che il campionato è lungo è una bugia. Con nove squadre nel roster la partenza è già in salita, ma guardiamo con fiducia al debutto casalingo, the next giovedì….che caspita sembra un secolo quando porti addosso i segni della sconfitta. Ema, porta questo nuovo Joga verso mondi inesplorati, verso vette lontane…abbiamo lasciato dei soldati al fronte, ma dal maggio scorso sappiamo che gusto ha il calice della vittoria; anche se il cammino sarà lungo non vediamo l’ora di riassaporarlo.

STILO 6: Intanto che bello rivederlo tra i pali, con quel suo codino mohicano a decoro della montagna che è. Ha alternato capolavori (tanti) a qualche piccola sbavatura dovuta a due anni di inattività forzata: la classe è ancora lì, pura e cristallina, i riflessi vanno innaffiati di giorno in giorno come un orto botanico. Già in credito con la sfortuna, tra deviazioni sotto misura e pali finiti sui piedi degli avversari ci potrebbe fare tre serie su Netflix, MAORI.
MENTO 6: Eredita la fascia di capitano, ma non sono pressioni che non possono certo scalfirlo anzi è subito lui il generale che guida la truppa e che tiene unite le fila. Esagerato nel primo tempo, difende e si propone: siamo in partita e concediamo poco. Perde smalto nella ripresa, prova a risolverla salendo palla al piede e spesso ci riesce ma perde un po' le distanze dal centravanti nemico, uno che se gli concedi un metro ti castiga, RINGO.
GIORDANO 6,5: Per quanto si danna l’anima meriterebbe sei gol a partita, ma ahimè tutto il suo corollario di azioni, tocchi misurati e assist non si tramuta nel giustiziere della partita. Anche sfortunato quando viene travolto a tu per tu con il loro portiere e ricaviamo una misera punizione dal limite, ALLAN.
ORSI 6: Entra nel nostro miglior momento quando il vento ci soffia alle spalle e rischiamo di chiudere in vantaggio il primo tempo. Ci mette del suo, giocando ordinato e sfoderando l’assist di esterno (fosse un profumo francese si chiamerebbe Incrédible) per il tamponato Cesco. Inutile e inutilizzato nella ripresa: in una manciata di minuti andiamo sotto di due lontano dal suo microscopico raggio d’azione e deve uscire per far spazio a gambette più pimpanti, IL SACRIFICIO.
CREMONA 7: Si sdoppia e si triplica per la causa, il primo nel difendere ma anche nell'attaccare, sfruttando un fisico gnomico che entra in forma a luglio quando ancora io sono lì che sto smaltendo le fatiche della stagione prima. Sua la prima marcatura della stagione e anche l’ultima della serata, quella che aveva riacceso una fiammella di speranza nel finale, UNO E TRINO.
FERRARI 6+: Entra a risultato quasi compromesso ma sono dieci minuti di sostanza e furore che fanno intravedere discreto palleggio e garra uruguagia. Un paio di dribbling in zone thrilling mi hanno mozzato il fiato ma oh, gli sono riusciti, NEW MEXICO.
BOSELLI 6: Pochi minuti, ottimamente giocati, muovendosi su tutto il fronte offensivo. Non è un ritorno al passato, mi è chiaro che con lui in porta ci abbiamo vinto una Coppa: semplicemente avevamo bisogno della sua esperienza là davanti, seconda solo alla sua capacità di broccolare il genere femminile. Alta infedeltà Dante dove lo appoggi il suo lo fa sempre, con generosità (e qui non sto alludendo a niente..) ICONICO.
DE CARLI 6: La prima gara vera si è fatta sentire, chiuso nella morsa di una marcatura avida di buone maniere. Ma il gol, con la "G" maiuscola, con uno scavetto magico a scavalcare il portiere, l'aveva realizzato, polli noi a non tramutare in oro tanta bellezza. Tra poche partite lo vedremo sfrecciare, per adesso bene così, TOTEM.
SILEO C. 6: Aveva pochi minuti nelle gambe e non ha trovato lo spiraglio per subentrare in una sfida più tirata di Alba Parietti. Dirige con giudizio i cambi, se la squadra resta in partita all time è anche grazie alle sue mosse, DA TERGO.
AVVERSARI 6,5: Vincono e convincono anche se per superarci devono mettere in campo tutte le loro forze, aiutate anche da una buona stella in cielo nelle conclusioni. Noi siamo ai bootcamp e altre squadre sono già ai live, questo deve esserci chiaro.
ATMOSFERA 6: Il Poli è un impianto fatiscente color verde marcio dentatura di Moratti, però c'è il pienone e anche una certa rappresentanza ospite.
La frase della serata "Non c'è il Var?" Un avversario, incalzando un arbitro (bravo) gran visir di tutte le decisioni.




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