sabato 26 ottobre 2019

AUTOSCUOLA STADIO - JOGA MALITO 3 - 10


A forza dieci. Nel posticipo delle 22 uno Joga imperturbabile affonda Autoscuola Stadio portando a casa la prima vittoria esterna.
Successo nelle proporzioni più generoso della balconata di Wanda Nara a Tiki Taka ma non per questo meno sofferto e intriso di sudore. Gli avversari sono stati all’altezza per almeno metà gara, cedendo il passo solo nel finale.
Noi bravi a condurla, dall’inizio, giocandola di spada più che di fioretto. Perché questa squadra suona dolby surround in coro, non da solista, e quando si esprime così non deve avere paura… come canta Tommaso.
I passi avanti sono graduali e le storture da correggere permangono ma di tre prestazioni quella di ieri sera è sicuramente la più a fuoco. Concentrati fin dal riscaldamento e smaniosi di fare bene nonostante le assenze, guidati dalla mano invisibile di un Cesco (ahimé) magistrale nei cambi in panchina. La prima frazione è comunque sofferta, ci portiamo in scioltezza sul due a zero ma a poco a poco subiamo il ritorno degli avversari che ci strappano un po' di campo come fossero territori di una partita sfortunata a Risiko. Nulla di trascendentale ma davanti creiamo tanto senza sfondare e un paio di loro pali intervallati da miracoli del Simo sono cubetti di ghiaccio che corrono lungo la schiena. Ad inizio ripresa però la compattezza Joga si fa cemento armato e trovate un paio di marcature ideali per prendere il lancio la partita si mette subito sui binari giusti.
E qui accade un po' il remake di giovedì scorso, gli avversari accusano il colpo noi abbassiamo ancora un pizzico la leva del turbo, dimostrando una condizione discreta e un buon gioco di squadra. Le azioni più belle sono tutte concentrate nel secondo spezzone di gara: tocchi veloci, di prima, altruisti... ripartenze da dietro che non vedevo da tempi biblici. Ema che scarta mezza difesa “stadio” e poi preferisce servire Ale a digiuno di gol, oppure proprio quest’ultimo che si dispera per non aver appoggiato al Deca il pallone per sbloccarsi sono proprio le immagini più agrodolci della serata.
Poco altro da segnalare sui titoli di coda, tutti molto bene (pagelle docet) compreso un Simo in versione “guadagniamo tempo” che accusa un misterioso crampo con il Cremo reincarnato Dottor House che diagnostica al volo una contrattura di terzo grado solo appoggiando mezzo polpastrello. Cielo sereno ma nuvole all’orizzonte cariche di impegni che daranno una piega in una direzione o in quella opposta alla stagione; guardia alta ma vedo fiducia, nonostante qualche infortunio di troppo a kilometro zero! Manca solo un vaso da un davanzale, oppure una tegola….


STILO 7+: Mi pronuncio accendendo ogni cero tale da illuminare la volta celeste e abbassando il tono di voce ma se torna ai suoi livelli ci sarà da divertirsi. Gigantesco, incute timore a chi tira, svelto sui palloni ravvicinati e su quelli dalla distanza…accecante così di giallo vestito, STREGONE.

MENTO 7,5: Spadroneggia in lungo e in largo, aprendo i rivali come una scatoletta di tonno (suo lo 0-1) e poi confermandosi baluardo difensivo insostituibile. Il passo avanti prestazionale è notevole: bada al sodo senza eccedere nei virtuosismi, FIGHTER.
CREMONA 7: E’ uno, nemmeno tanto alto, eppure in campo sembrano venti, peyote. La sua generosità va a braccetto con la sua condizione atletica, al momento straripante….e con insistenza trova il solito golletto a cornice di un quadro che impressiona, MANET.
ORSI 7: Abbina la consueta generosità che mai era mancata a dire il vero ad un passo più coraggioso, spingendo a perdifiato nel secondo tempo senza mai perdere la bussola dell’equilibrio. Azione personale ma calcia con il paraocchi e non timbra, rimedia poco dopo correggendo in rete un assolo di Ema, VITASNELLA.
BOSELLI 7+: Ormai è un jolly a tempo pieno, a parte fargli lavare il borsone delle maglie sporche per il resto penso negli anni di avergli fatto fare tutto. Messi da parte per una sera i fortunati guantoni da portiere si ricorda ancora tutte le pagine del manuale del bomber e segna una tripletta mortifera, da opportunista. E corre tanto, è bene farlo notare, VIETNAM.
FERRARI 7: Solo conferme, a grappoli come un vigneto a Montalcino. Inizialmente un pelo sotto ritmo si divora un paio di buone occasioni (anche per estremo altruismo) ma poi sale in cattedra nella ripresa. Il gol è la sua classica fionda all'incrocio dei pali, sembra abbia il mirino, METAL GEAR SOLID.
DE CARLI 7-: Tolti i primi abulici minuti dove in pancia gli galleggiano gli anolini del Natale 2016, gioca per me la sua miglior partita in stagione, per movimenti e aiuto alla squadra. Il gol tarda ad arrivare: il pallone sembra calamitato e colleziona una serie infinita di legni...ma comunque nel finale timbra anche lui, TUTTO A POSTO.
GIORDANO 7: E' in un tale momento di sfiga che se un gatto nero lo vede attraversare un incrocio beh si tocca. Deve fare il mister: mosse chiare sempre al momento giusto...e la squadra vola. Tuttavia aspetterei ancora un attimo a mettergli una giacca una cravatta e un blocchetto di appunti in mano, DESTINO BASTARDO.
AVVERSARI 6-: Un discreto collettivo, che ci crede molto, super corretto in campo. Non demeritano e restano vivi a lungo, mostrando però il fianco ad uno Joga più tonico...nel finale il tracollo.
ATMOSFERA 6+: Uno degli impianti più cool della provincia, azzoppato da una serata nella quale ti spuntano le branchie e da un orario, le ventidue,  che nuoce gravemente alla salute. Onore alla donna del mister che ci segue (credo obbligata) ovunque.

La frase della serata: " Dovete mangiare delle angurie...." commentando i nostri acciacchi, tratto dal libro "I segreti di Nonna Bove".

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