martedì 19 ottobre 2021

BINARIO BLINDATO - JOGA MALITO 6 - 1

 


Black hole. Uno Joga rimaneggiato sprofonda nella prima di campionato contro l’esperto Binario lasciando sul campo segnali contrastanti: tanta volontà ma una struttura ancora fragile che alle prime difficoltà si è sciolta come un ghiacciolo a ferragosto. Difficile dopo due anni di inattività presentarsi al meglio, ancora più complicato se ti vengono a mancare le pedine più importanti del tuo nuovo scacchiere, ma le assenze non devono vestirsi da alibi, bisogna lavorare e ancora lavorare alla rincorsa del tempo perduto e di una forma accettabile. E non si parla di fiato o corsa (non solo) ma di tutti quei meccanismi che permettono di resistere anche quando la partita prende una brutta piega, di rispondere organizzati al fuoco nemico.

Le difficoltà erano quindi ampiamente previste ma forse non così improvvise e dritte in faccia, Facchinetti. Ci siamo spenti dopo venti minuti di battaglia e di equilibrio, minuti nei quali avevamo tenuto bene il campo, nonostante le dimensioni XXL e il fondo sintetico non siano proprio il nostro contorno ideale. 

Ordinati, senza strafare, capaci di costruirci qualche buona sortita offensiva senza rischiare quasi nulla.Il primo gol dei padroni di casa infatti nasce da una sfortunata deviazione su calcio da fermo, l’epilogo classico che spezza una gara più monotona della copertina di un quaderno Monocromo.

Con il passare del tempo però loro crescono e noi ci disuniamo, senza un apparente motivo. Due gol uno in fila all’altro, in contropiede, quasi sovrapponibili ci inchiodano sul 3-0 e poco prima il Bove da due passi aveva mancato il tocco che poteva riaprirla. Quando fai fatica a costruire occasioni (anche per meriti altrui) una distanza di tre reti da recuperare è un bello scalino. Ho fiducia in Carlo Dante e credo in Pfizer ma non nei miracoli.

Ci proviamo, la reazione c’è, testa bassa e orgoglio: abbiamo giocato un tempo sostanzialmente ad armi pari e siamo sottoterra come gli zombie. Ma il gol non arriva, e ci infilano pure il quarto. Accorciamo subito: tiro di Ale respinto a corto raggio dal loro portiere e Dante imbuca. Altre chances sui piedi di Cremo, Bove, ancora Dante…tutto inutile, un pizzico di sfortuna misto a imprecisione  somministrata in dosi da cavallo.

Il finale è amaro, due distrazioni, le ennesime, ci castigano con un punteggio severo e tennistico ma che nulla toglie alla supremazia dei Binario, non certo dei fenomeni ma quanto basta per spazzare via uno Joga formato mignon.

I gironi Cai, zippati a sei squadre, stretti come le pussy dell’Indocina non lasciano spazio agli inciampi, bisognerà risollevarsi e in fretta. Ma proprio perché il fermo dei campionati ha spazzato via le squadre “tanto per” il livello si è alzato di colpo come il prezzo della benza, no perditempo, bisogna curare i dettagli e meritare di poterci stare; è un banco di prova importante anche per noi come società ex-Uisp.

Se sul rettangolo verde è piovuto a dirotto, nemmeno fuori il cielo era stellato. Compili ventisei moduli diversi, e il green e l’autocertificazione e le mascherine in panchina, ci manca solo il farmacista a fare l’appello e poi arrivo al campo. Mi viene incontro il custode, rigorosamente senza maschera come un no-vax triestino e mi chiede dubbioso “voi siete la squadra ospite?” affermativo… ok allora prima porta a destra, lo spogliatoio è unico per tutte e due le squadre…alla faccia di Crisanti e Sileri.

Però le emozioni di una partita ufficiale vanno al di là di tutto. Che bello riassaporare certi metodici riti che sembravano cancellati come le mie impronte digitali dopo litri di gel amuchina. E che belle le maglie nuove, nonostante lo sfortunato debutto.

 

STILO 6+: Lo conosco talmente bene da sapere che ha riempito solo il venti percento della sua barra condizione, e nonostante questo salva tutto il salvabile e anche qualcosa di extra, dato che nel rincorrere il risultato qualche sbandata è inevitabile. Le movenze non sono ancora quelle di un felino, roba che quando va in forma non passa neanche uno spillo, ma gli basteranno poche gare, CREED.

 SILEO N. 5,5: Primi venti minuti impeccabili, per il pivot nemico un' ombra, una seconda pelle. Ma la squadra perde bussola e distanze e inizia a ondeggiare pure lui. Lo assolvo però sui contropiedi in fotocopia, se sale l’ultimo si scala in copertura, PARQUET.

 ARFANI 6: Esterno basso e nel bisogno ultimo, ruvido ma efficace, mai in apnea e complice sicuramente dello spezzone Joga più convincente, quello di inizio ripresa. Sacrificato come un maialino al latte sulla tavola della rimonta (seh..), DE SCIGLIO.

 ORSI 5,5: Uno dei migliori, da subentrato, per convinzione e garra, duro nei contrasti e uno dei pochi a provarci dalla distanza per scoprire se quello che avevano in mezzo alla porta era uno in carne ed ossa oppure un cartonato. E allora? Il quinto gol è una dormita sua, sorpreso da un lancio lungo di facile lettura che beffa anche Simo, OMELETTE.

 CREMONA 6+: Ultimo ad arrendersi, collante di una squadra che si sfilaccia come un pulled pork con il passare dei minuti. Certo, un gol, una giocata di qualità in più dal Cremo me l’ aspetto, questo si, ma era la prima anche per lui. Si può correre per un’estate ma le partite vere sono un’altra cosa, GLUCOSIO.

 FERRARI M. NG.: Vittima di una contrattura nell’ ultimo allenamento, abbiamo provato a recuperarlo ingaggiando un santone delle visite mediche (caro come i diamanti sudafricani tra l’altro) ma nonostante le rassicurazioni dopo uno scatto è da buttar via come una Panda gas del ’95. Peccato perché la sua corsa sarebbe servita parecchio, GRISSIN BON.

 FERRARI L. 5,5: Parte convinto, trova il tiro e qualche dribbling presagio di sconquassi, invece si impiglia nelle maglie di una partita che finisce per stritolarlo. Peccato per quel tap-in da uno sputo (covid free) che poteva riaprire una sfida ancora in stallo, MEXICO.

 BOSELLI 5,5: Suo il gol della bandiera, potrebbe segnarne altri ma si infrange contro il portiere nemico e non la riapre. Sotto rete ok in difficoltà  come un mormone in discoteca, ma la sua gara nasconde della sostanza: ha giocato di sponda e altruista come gli era stato chiesto, ELFO DOMESTICO.

 AVVERSARI 6,5: Se mi baso su due anni fa mi mangerei le mani fino ad arrivare agli avambracci ma resettando il database dei ricordi ho visto una squadra esperta, che ha difeso bene (al contrario di noi) ed è ripartita anche meglio, uccidendo l’incontro già nella prima frazione. 

ATMOSFERA 6: Tolta l’antipatia personale per i tendoni e i sintetici resta comunque la storicità di un ritorno alla vita, ma simbologia a parte una serata non indimenticabile.

 La frase della serata: “ Ma se rendo i gettoni non utilizzati della doccia mi ridà indietro l’euro? “ Ale a Simo, preoccupato per le finanze societarie dopo l’acquisto Prime delle divise.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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