venerdì 29 ottobre 2021

JOGA MALITO - BME BAR CAVALLETTO 2 - 9

 


Halloween Night. Ne abbiamo presi nove, restando al palo in classifica al cospetto di un avversario mostruosamente forte,  tanto per rimanere in tema. Eppure ho visto una squadra più viva che mai, in partita e con il risultato in parità fino a metà secondo tempo. “Spiaze” per dirla alla Simone Inzaghi per quei maledetti dieci minuti finali, nei quali è saltato un po' tutto e mentalmente abbiamo ceduto di schianto, vanificando una partita fin lì perfetta. Alla distanza avremmo perso comunque? Possibile. Ma leggere quello scarto nel tabellino che fa sembrare quella di Bme una gita fuori porta….fa più male che un flacone di Astrazeneca sparato in vena a un no-vax.

Eravamo stanchi, con il morale alle caviglie e colpiti da un paio di gol (rigore annesso) che avrebbero tagliato la testa a chiunque. Ma non importa, non dovevamo mollare e saremmo qui a scrivere di un risultato bugiardo, non di blasfemia. Ma tolto il finale mi resta impresso nelle pupille lo Joga che vorrei sempre vedere: coeso, duro a morire, capace di tramortire e rispondere colpo su colpo a un rivale più forte ma che solo nel finale ha trovato l’allungo per vincere la partita.

Il nostro primo tempo, sofferenza a parte, è un capolavoro tattico e difensivo. Loro attaccano, prendono campo (a volte troppo) ma noi la buttiamo dentro per primi, raddoppiamo, prendiamo una traversa  che poteva fare 3-0 e li mandiamo più in tilt del flipper della sala giochi. Dante vincendo sette rimpalli si presenta solo davanti al portiere e viene steso come un procione che attraversa la tangenziale nell’ora di punta. L’arbitro fischia timido ma non espelle, non vuole sporcarsi le mani. Così arriva l’1-2, frutto anche meritato di una supremazia ospite schiacciante.

Le energie calano e ad inizio ripresa una rasoiata inchioda il punteggio sul due pari. Manca ancora una vita e le parate di Simo scandiscono il tempo come un pendolo da salotto, ma manca ancora una vita al triplice fischio. E’ un momento nel quale rischiamo il k.o. ma al contempo di sferrare il destro vincente. Un Luca Mussi indemoniato, spesso solo contro tutti, appena riesce mette apprensione e anche un ottimo Bove manca di centimetri il tocco vincente.

Ma il vento della gara non tira più nella nostra direzione. Nel secondo tempo loro calano gli assi gettando in mischia la formazione tipo; via in naftalina i pesi morti, mentre noi siamo più spremuti di un succo di melograno maturo. Eppure è un rigorino (che ci stava) a far saltare il banco. Il sorpasso sarebbe arrivato l’azione dopo, o quella dopo ancora…ok, ma l’arbitro, da angelo immacolato quale voleva apparire stavolta non ci pensa un attimo a giustiziare il match…bah. Il contraccolpo è notevole. Perché in serie arrivano due eurogol del loro player più forte che mettono i titoli di coda alla sfida. Crolliamo, come non si dovrebbe, ma la prestazione mi fa comunque intravedere il sole dietro le nuvole.

Siamo passati dalla carica 100% all’amarezza finale però credete a uno che di Joga Malito ne ha visti tanti, anzi li ha visti tutti. Abbiamo lottato qualche volta per vincere campionati, spesso per buoni piazzamenti, ma qui l’asticella si è alzata. So che con la squadra attuale il campionato pre-covid interrotto a metà lo potevamo vincere con il cappello Panama, il sigaro in bocca e il giornale sotto al braccio. Ma dopo due anni di stop, un telaio mezzo nuovo siamo all’ inizio di un percorso. Ci sto a perderle anche tutte pur di vedere dove arriva questo gruppo. Si impara dalle vittorie, dalle sconfitte si impara il doppio.

Un progetto prende valore solo se è a medio-lungo termine…e il nostro è appena iniziato. Vorrei avere la bacchetta magica, sim salabim e sistemare tutto. Ma prendi gli avversari di ieri: Bme? Prima erano Bar Agnello, o forse Naima….scorri e vedi che giocano insieme da mille anni. Bravi loro comunque, lo sono sempre stati.

Cai, veniamo a noi. Sarà la nostra palestra, e so che ne usciremo grossissimi. Quest’anno ho giurato di farmi andare bene tutto, però che mappazzone (cit).


STILO 8: Ha preso nove gol evitandone sei milioni. Per poco non para il rigore, sarebbe stato un orgasmo difficilmente occultabile dai  nostri candidi pantaloncini bianchi. Ale per tenerlo sul filo del rasoio sempre e comunque, in pizzeria, gli ha addebitato qualche colpa a casaccio sugli ultimi due gol, ENERGUMENO. 

ORSI 6,5: Primo tempo di marcatura nuda e cruda, efficace e solido, esce che siamo ancora verginelli in quanto a gol subiti. Il rientro è più traumatico, affonda anche lui nel brutto epilogo Jm, DEMIRAL. 

CREMONA 6,5: Il suo lavoro, nel primo tempo in modo particolare, ma anche per lunghi tratti nel secondo è preziosissimo. Incollato alla loro fonte di gioco, lotta su tutti i palloni anche quelli più sporchi, al cospetto di avversari che potrebbero metterselo in tasca come uno Zippo. Una gara così di sacrificio presenta il conto in termini di energie ed esce più strapazzato di un uovo su Giallo Zafferano, PERPETUO. 

ARFANI 6+: Entra a partita compromessa ma fa il suo dovere, sbagliando pochi palloni e giocando semplice, cosa che non riesce a diversi compagni ormai in modalità sfiducia. Uomo spogliatoio fuori e splendida macchietta, ma tremendamente serio in campo, ESEMPIO. 

ARLANDINI 7: Davanti un simil Dzeko imbattibile nel gioco di sponda e nel far rifiatare la squadra, dietro forse ancora meglio, maestro in marcatura e bravo anche nel cercare l’anticipo, unica maniera pulita per fermare la loro boa davanti. Una stecca che nemmeno al corso di Karate e la mossa di rispedirlo davanti (lecita ma non ha pagato) rovinano il suo finale, KABUL.

FERRARI M. 6+: Convincente ingresso in un momento dove proviamo a difendere la posta in palio ma palesemente a corto di ossigeno. Sul rigore è sfortuna pura: nel cadere tira giù anche la punta nemica, sfidando anche un paio di leggi sulla gravità dei corpi che erano lì dai tempi di Newton. Ok la tenuta fisica, FICHERAMAN.

FERRARI L. 6,5: Entra subito in partita, ci mette animo e miglioriamo nel palleggio. La condizione non è ancora al top, Bove non ha il fisico da ballerino di Amici e per prendere quota gli servono minuti e minuti nelle gambe. Bisogna dargliene il più possibile, RIBERY.

SILEO C. NG: Sempre sul pezzo, anche nel notificare al santissimo arbitro la non infallibilità dell'essere umano, PRECISETTI.

BOSELLI 6: Traumatico il suo all-in nella sfida ma tolti un paio di controlli approssimativi con lui guadagniamo in pericolosità e in profondità. Nel suo framezzo troviamo il due a zero e per poco non ci scappa il terzo. Per ora questo mi basta, SQUID GAME.

MUSSI 7,5: Mi ha folgorato. Ma non tanto in campo, che era giocatore vero lo sapevamo già (sue le reti della serata, strepitosa la prima) ma come uomo. Sicuro, spavaldo, sembra non gli interessi di niente e di nessuno invece è al centro del villaggio come nessun altro. L'ultima che mi aveva folgorato così tanto era stata Sofia Gucci, ma questa è un'altra storia, PREDATORE.

AVVERSARI 7: Forti all'ennesima potenza, con un paio (non di più) che con gli amatori non centrano proprio una fava. Non mi dilungo anche se contro uno Joga così tonico si sono dovuti spremere fino alla deflagrazione finale.

 ATMOSFERA 6,5: Ci crediamo noi per primi, trascinando il pubblico (ah no). Ma basta che non vedo un sintetico spelacchiato e un tendone e sono già su di giri.

La frase della serata : "Alle 20 all'Angolo". 

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