venerdì 18 marzo 2022

Playoff Quarti Finale: IL DRAGO S.GIORGIO - JOGA MALITO 4 - 1

 


Stopped. Si ferma subito ai quarti la corsa Joga ai playoff scudetto, sconfitti da un valido Drago San Giorgio, meritevole del passaggio del turno senza tuttavia impressionare la folla. Peccato, perché ci credevamo, perché pur consapevoli che tra le otto migliori d’Europa noi partivamo dalle retrovie e a fari spenti il passaggio del turno era comunque fattibile.

A complicarci la vita ci sono stati gli infortuni dopo una settimana di turbolenze. Potevamo recuperarli tutti e alla fine non abbiamo riesumato nessuno, presentandoci al match con un solo cambio a disposizione. Sfortuna che poi ci ha accompagnato a braccetto fino alla scritta “Exit” con l’infortunio (grave) di Arla a inizio ripresa che ha di colpo azzerato quasi tutta la nostra pericolosità offensiva.

Appellarsi alle assenze non è il mio mestiere. E ad essere onesti ho creduto con cieca convinzione che ce la saremmo comunque giocata. E fino al crack-Landu così è stato. Poi è saltato un pò il banco: in cinque, dovendola recuperare senza punte di ruolo, senza incursori e con la stamina in picchiata beh era difficile chiedere di più ai ragazzi che hanno combattuto ad armi pari senza tuttavia trovare quella scintilla che potesse riaccendere il fuoco della speranza. Se riavvolgi il nastro, solo a quel punto, capisci che un cambio in più avrebbe fatto comodo anche solo numericamente. Capisci che avessimo avuto il Simo come in campionato Dante sarebbe stata la punta giusta per l’assalto finale e via dicendo.

Ma ci sarà il tempo (Putin permettendo..) per riprogrammarci come i cyborg e ritentarci. Resta la consapevolezza di una prima parte di stagione comunque ampiamente positiva che ci ha visti centrare il traguardo minimo ma che soprattutto ci ha visti giocare ad armi pari contro chiunque e su qualsiasi campo. L’ultimo pensiero prima di chiudere il capitolo infortuni. Siamo gli unici in Italia credo che si sterminano da soli…ma che sfiga è. Come zanzare tigre che si passano l’Autan. In settimana Dante" il bruto" che aveva azzoppato Bove (con tanto di dissing da candidatura a una rap-battle a Lusurasco). Ieri il colmo della jettatura con Mux e Arla che si scagliano sullo stesso maledetto pallone manco fossero i gemelli Derrick.

Venendo alla partita è stato un ottimo primo tempo, ben giocato da entrambe le squadre e senza mai un attimo di respiro. Siamo partiti forte noi con tanto di vantaggio iniziale del solito Mussi per poi rallentare e farci scavalcare dagli unici due affondi gialloneri; sulla seconda rete serviva il Var: pallone sradicato dai piedi di Luca con evidente contrasto falloso ma l’arbitro inspiegabilmente lascia correre. Le occasioni per rimetterla in piedi le costruiamo in serie, la più ghiotta capita al Sile che spalle alla porta non riesce a correggere in rete un’azione da capogiro. Ok all’ half time siamo sotto 2 a 1 ma è tutto in gioco e sembriamo avere le energie per portarla fino in fondo.

Il colpo Arla è imparabile. Sale lo sconforto e come se non bastasse i nostri avversari trovano il terzo gol dopo una carambola…ora è un’arrampicata.

Ci riversiamo in avanti e pur con un assetto poco votato all’attacco (Ale entra a freddo e fa il suo ma in un campionato intero avrà passato la metà campo tre volte) riusciamo a costruirci l’occasione per riaprirla: tiro di Mux deviato, portiere spiazzato e pallone che incoccia la base del palo e termina a lato. Davanti il lillipuziano Cremo le tenta tutte ma è accerchiato più di Mariupol e invece del gol Joga ci infilano loro con un contropiede letale. La partita finisce un po' qui… resto solo il tempo di assistere a una scena da terzo mondo calcistico ma molto gradita agli amanti del trash.

Intento a spendere i miei ultimi spiccioli di carriera e tac…tutto buio. Penso: cazz…Arla ci ha lasciato i legamenti ma io nello sforzo sono proprio trapassato. Mi scuoto nel cercare volti amici ma vedo tutto nero, tutto offuscato. Pensieri sparsi: se non sono morto allora sono saltate le luci del campo, ottimo partita da rinviare. Poi penso che ok la luce costa però almeno fatecela finire. Poi vedo nella penombra la pelata lucente del Nik e mi metto  a pensare che la calvizia ormai prossima almeno un vantaggio ce l’ha….si riaccendono i lampioni. 

BOSELLI 7: Prestazione superba, casomai il rammarico è proprio non averlo avuto davanti dove la sua corsa disordinata e i suoi tatuaggi potevano confondere la difesa nemica. Attento e spavaldo nelle uscite, sicuro nelle conclusioni dalla distanza, suoi gol incassati nulla può…e si è pure divertito, SCIVOLO. 

SILEO C. 6: Per un tempo annienta la loro punta più fisicata, possente ma imbalsamata. E si sfianca nel riproporsi anche in avanti con il risultato che la nostra manovra è sempre fluida. Nel secondo quando servirebbe più spinta non abbiamo i pezzi di ricambio, lui la conclude onestamente benino così come l’aveva cominciata, SCUOLABUS. 

ORSI 6: Uno spezzone difficile, perché nel contraccolpo dell’ infortunio di Arla arriva in omaggio anche il terzo gol che assassina il match. Un buon affondo e un’assist per Mux ma chiaramente la sua "attitude" difensiva con il risultato avverso serviva meno delle istruzioni nelle scatole di preservativi, SOFT. 

CREMONA 6+: Da esterno puro il solito stantuffo a tutto campo, forse per una sera più a suo agio nei ripiegamenti che negli inserimenti in zona di guerra. Da punta è una levataccia ma era difficile fare meglio: abbiamo cercato di servirlo con le palle lunghe alla Landu style con il risultato della foca dell’Acquario di Genova quando salta per colpire il palloncino, GERMOGLIO. 

MUSSI 7+: L’ultimo ad arrendersi, lì a sparare fino all’ ultima pallottola rimasta nel caricatore. Il gol ci aveva illuso, sul pallone perso lo assolvo (abbaglio dell’arbitro ma almeno ci siamo risparmiati uno dei suoi spiegoni) mentre sul palo colpito è cintura nera di sfortuna, nera pure quella. Era veramente a pezzi per il tamponamento con Arla, un gigante in campo e fuori, CRASH TEST. 

ARLANDINI 6,5: Per un tempo ai suoi livelli massimi, ottime sponde, protezione della palla sim sala bim e due tre colpi di suola alla Ibra che lasciavano presagire un finale incendiario. Purtroppo dopo un inverno bersagliato dai malanni ci mancava solo il ginocchio: ogni imprecazione  è  adatta  a chiudere questo rigo, …OIA. 

AVVERSARI 6,5: Iniziano al piccolo trotto ma anche se non sono un team trascendentale si capisce ben presto che hanno organizzazione, fiato e un piccoletto davanti molto tecnico e rapido. La vincono alla distanza, quando andiamo in tilt (e vorrei vedere) sfruttando anche una rotazione nei cambi che solo noi, arrivati ai playoff, ci concediamo il lusso di non avere. 

ATMOSFERA 4,5: Detto del pasticcio luci, già solo la pensata di scegliere il Poli come teatro dei quarti di finale nasconde un masochismo mica da ridere: confusionario, righe ovunque, tribune di legno Ikea e panchine a scomparsa (cioè proprio mancano). In questo contesto quasi ucraino ecco il vero protagonista della soirèe, il fotografo. Ora io non so se per immortalare gente disposta in fila ci si debba mettere di costa e non di fronte (sai gli artisti…) ma il risultato è raccapricciante, la foto di squadra più malriuscita di sempre. Però il taglio Barbanera di Mux, preso da quell’angolatura effettivamente aveva il suo perché… 

La frase della serata: “ Non posso fischiare tutte le volte che cade, ho già fischiato prima…” L’arbitro. Ah ok, adesso mi hai convinto.

 


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