sabato 14 maggio 2022

Clausura: JOGA MALITO - THREEMENDOUS 5 - 8



Déjà-vu. Uno Joga costantemente in emergenza si batte alla pari contro l’ottimo Threemendus proseguendo tuttavia la serie di sconfitte (è la terza). Ancora fermi sul tabellone contapunti, con il morale ai minimi storici nonostante la piena consapevolezza che in queste condizioni è per noi un torneo non disputabile. Eppure, insuccessi a parte, vedere i ragazzi lottare e spendere ogni goccia di sudore per la maglia… mi è piaciuto (anche molto se devo essere sincero).

Abbiamo dato tutto, di più non si poteva. Poi ok, con qualche disattenzione in meno si poteva limare lo score e provare il colpaccio ma l’esperienza degli avversari, i loro cambi e comunque la loro superiorità hanno assestato, specialmente nella ripresa, il risultato. Noi alla fine piegati come un Samsung Flip ma con pochi rimpianti e gli onori di aver impegnato fino all’ ultimo scampolo di partita i Tremendi. Tanto ormai gli argomenti si possono riciclare…senza Arla, ieri senza Cremo & Sile…non è più lo Joga disegnato a inizio anno ma una bozza incompleta e riadattata ogni volta.

E mi ripeto anche sul clausura, brutto anche nel nome tanto da sembrare una malattia infettiva. Partite saltate, rinviate, recup…vedremo nel disinteresse un po' generale (nel nostro sicuro) sull’esito finale, meno pathos che in una Bocciofila. Eppure anche in questo contesto, battersi con avversari di blasone fa le ossa. I Threemendus per anni hanno fatto incetta di vittorie e di trofei… per loro ammirazione e rispetto. In questo torneo erano a zero punti (fino a ieri) esattamente come noi, giusto per inquadrare che ok, perdiamo, ma suicidio del Garilli a parte, non proprio contro gli ultimi degli stronzi.

Saranno state le seconde divise bianco Philadelphia (un po' sbiadite ma dall’azzeccato effetto vintage) ma siamo entrati in campo un po’ in punta di piedi e nel nostro candore gli ospiti ci hanno subito infilzati con due tiri imparabili, è subito una rincorsa. Però lottiamo, teniamo il campo senza perdere bussola e marcature e pian piano la rimettiamo sul piano dell’equilibrio (1-2…1-3, 2-3). In fondo loro si muovono bene ma nel ripiegare fanno fatica; a specchio noi riusciamo a prendere la porta, a creargli problemi, più per carattere che per qualità nelle giocate (eccezion fatta per l’assolo-gol di Pacra in versione Pacrasic). 

Il fermo immagine del nostro momento è però sul finire del tempo. Succede che con una magia Mux accorcia a -1, siamo dentro la partita. L’arbitro si sbraccia e fa capire che è finita e chiama il recupero. Loro battono il calcio d’inizio….vent’anni che giochiamo, chiunque sa che deve parcheggiarci il pullman davanti alla porta. E invece no, maglie larghe come un in video di 50Cent e il pallone che passa tra le gambe di molti e si insacca.

Inizio di ripresa e accorciamo di nuovo…sembra possibile. E invece la condanna a non avere cambi e risorse dalla panca inizia a far scricchiolare l’impalcatura dei diavoli. L’impegno è tanto ma non abbiamo più la verve dei primi minuti. Commovente Dante che in spaccata evita una loro ripartenza ma davanti, spesso senza un vero e proprio punto di riferimento, è più buia che una notte senza luna.

E loro prendono il largo, fino all’ 8-4. Di subire l’imbarcata però non ho mai avuto il sentore…siamo rimasti dignitosamente in partita fino all’ ultimo, accorciando ancora di uno e giocando quasi (qui c’è un po' di fantasy dell’autore) solo nella loro metà di campo. Il Bove che sfinito come Danika Mori dopo una performance pressava su tutti è l’ultima immagine che mi porto via da questa serata agrodolce.

Anzi no….non posso non citare questo siparietto da Fantabosco. Corner per gli avversari… ma il pallone è rimasto incastrato nel canestro dietro alla nostra porta. Che problema c’è…usiamo il loro (tra l’altro in gold edition …stessa forma rotolante del nostro). Per loro significava battere l’angolo e segnare, per noi (dopo averlo preso) significava che il loro serviva solo per tirare giù il nostro…di un’arroganza sta cosa che non poteva non rapire tutta la sfera del  mio cervello dedicata all’ammirazione. E anche poco convincente. Ma le proteste di Simo, grosso come la Bielorussia di Lukashenko, inducevano l’arbitro ad annullare zitto e buono come Damiano dei Maneskin, rendendo ufficiale la nostra intenzione. 

STILO 6,5: Non era in perfette condizioni e un portiere con il collo bloccato non dice mai bene. Ma in campo non si vede, anzi esibisce diverse buone parate e uscite, anche se un paio di gol strani un Simo al 100% (ma bastava anche al 75% come il cioccolato fondente) li avrebbe evitati. Onesto nella sua disonestà intellettuale sull’affaire pallone, ULTIMA PAROLA. 

CAPRA 7: Alla sua seconda partita stupisce (anche se stesso) la sua tenuta atletica segno che il potenziale è alto. Bene in difesa a parte i primissimi minuti un po' statici, ancora meglio negli inserimenti e nella spinta. Un paio di lanci criptici all’apparenza erano per palati raffinati ma non avevamo nelle gambe lo scatto per arpionarli, VISIONARIO. 

ORSI 7: Una buona prestazione: un gol salvato sulla linea, un paio di recuperi provvidenziali allungando il tentacolo e comunque aggiunge sostanza evitando sbavature. Il fatto di vedere gente più ingrigita (ma comunque con più capelli) gli ha dato stimoli impensabili ma ogni giorno che rimanda il suo addio al calcio per gli Dei del pallone è comunque un giorno di lutto, ANNI 80. 

FERRARI L. 6,5: Il Bove non si discute, si ama (specie con quella felpa fluo…) perché in campo è sempre generoso, mai egoista, capace di inventare la giocata anche se gli spazi sono risicati. Davanti da puntero mancava da una vita e infatti continua a rimanere a secco come il corno d’Africa. Peccato perché nessuno più di lui si meriterebbe di tanto in tanto la gioia del gol, CAMUFFLAGE.

MUSSI 7: Ultimo ad arrendersi, come sempre, tre gol, come sempre, incazzatura finale (buona e giusta) come sempre. Anche se correre per cinque lo manda fuori giri, gli fa perdere qualche pallone, alcune distanze è comunque insostituibile. Pure se finisse qui, un gigante, BIG HERO.

BOSELLI 6,5: Achille Lauro dei bomber di provincia se ti azzecca la serata il palco va a fuoco, se non è in vena fatica. Ma non è più tanto così...è un Dante che corre molto, rientra nei ranghi a difendere, gioca di sponda...upgrade notevole. Tanto furore gli fa perdere energie davanti, anche se il golletto alla fine lo piazza, ON FIRE.

AVVERSARI 6,5: Bene per organizzazione, palleggio, qualità dei singoli. Impressione personale è che non ne avessero tantissimo nonostante più ricambi in panchina di una filiale Norauto. E noi anche in sei abbiamo tenuto il passo, fossimo stati al completo ce la si giocava per vincere.

ATMOSFERA 6: Un Dade (ex pilastro Joga) in versione Alessandro Borghese in tribuna d'onore. Con quel capello e la mia miopia se non fosse stato per la barba avrei esclamato (da distante) "c'è figa oggi a vederci..".

La frase della serata: "Si ma come avete fatto a perdere 15-2..." Bove. "E se venivi lo vedevi..."Ale. Questo è fare gruppo.


 

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