venerdì 31 marzo 2023

Playoff (Semifinali): JOGA MALITO - SMART 014 8 - 4


A tanto così. Un grande Joga vede sfumare il sogno della finalissima al termine però di una grandissima prova, una remuntada quasi riuscita (dovevamo recuperarne sei) che ci avrebbe iscritto a caratteri cubitali nel libro delle leggende. Peccato, perché senza il minimo di arroganza in queste parole ai punti, tra andata e ritorno, forse avremmo meritato qualcosa in più noi, ma purtroppo il brutto secondo tempo della Cattolica ci aveva scavato sotto ai piedi una fossa enorme e inevitabile.

Ci volevano cuore, coraggio, attributi anche solo per pensare di rimontare sei reti a una squadra fortissima, campione in carica tra l’altro. E anche quella sana follia che ti volare come un calabrone, anche se per le leggi delle fisica tu non potresti. E se gestivamo meglio quella seconda parte di primo tempo, dove abbiamo bruciato tutto il vantaggio iniziale forse la finale ce la saremmo portata a casa come un fattorino di Glovo; restano i complimenti della folla e un’uscita di scena a testa altissima, ma il risveglio è stato comunque agrodolce e pieno di rimpianti.

Questo è il calcio. E non vuol dire che i nostri avversari non siano stati meritevoli, ieri se vuoi è stata un po' la partita specchiata dell’andata. L’ha spuntata l’esperienza, l’abitudine a certe tensioni, la freddezza sottoporta, ma comunque l’abbiamo buttata via noi, perché in casa si sapeva che avremmo fatto scintille come una saldatrice da banco.  Portiamoci comunque sul petto la coccarda di un’annata importante, interrotta alle semifinali (e tanto una sola vince..) e chiusa con una prestazione e un rigirarsi di emozioni che nemmeno il ginocchio di Dante (kiss).

Un avvio di match che neanche nei sogni più inzuppati. Partiamo ai mille all’ ora e il gol arriva al primo giro di lancette. Due a zero, tre a uno…tutto concentrato in pochi minuti, ritmi freneticamente modificati. Una partenza così fast & furious era l’unico modo per intraprendere una scalata quasi impossibile. 

Tanto impeto e foga presentavano però un rovescio della medaglia. L’ansia di riprenderla senza rallentamenti sapendo di non poter sbagliare nulla…e noi, sempre in pressing, qualcosa abbiamo lasciato giù. Un controllo così così e regaliamo un rigore, uscita (suicida) dall’area palla al piede e condoniamo un gol…dopo uno sforzo immane siamo addirittura sotto di uno.

Penso che nessuno, a parte noi, al duplice fischio credeva ancora nella rimonta. Eppure in casa abbiamo una consapevolezza e una forza che ha sorpreso tutti, finaliste incluse, stese come i panni sui balconi partenopei. Piddu, Mux, ma gli stessi Cesco e Cremo ci portano fuori dalle sabbie mobili mentre dietro il triumvirato Simo-Arla-Ema blindava una retroguardia Joga che nel secondo tempo riusciva a mantenere inviolata la propria porta.

Il nemico più grosso, arbitraggio a parte (ahimè mediocre anche stavolta) è il tempo…e qui non c’è “plata o plomo” per comprarsene un pezzo. Ma con la freddezza di un serial killer riusciamo a ritagliarci un finale palpitante condito dai gol che servono per crederci fino al termine.

Siamo sopra di tre, poi di quattro…carichiamo come bisonti e agli Smart è venuta un po' di tremarella. Nella nostra testa mancano ancora quei due-tre minuti da giocarci come pirati all’assalto ma quel centauro del coach, mezzo giocatore e mezzo mister, vede per primo un cronometro che sa di condanna. Speravamo in un po' di recupero in più (di tempo se n’era perso…anche per colpa nostra) ma figurati se quei Cip e Ciop fluorescenti sono dello stesso avviso.

Bravi lo stesso. Onore a Smart e Fiamma che accedono alla finale, ma resto dell’ idea che la bellissima sfida di ieri sia stata un po' una finalina anticipata, c’est la vie.

 

STILO 7,5: Gli Smart credo abbiano la miglior media gol d’Europa, ogni due tentativi un centro, peggio di un preservativo bucato. Ma le sue parate sono importanti e una più capolavoro dell’altra, soprattutto le due finali…a tenere vivo il sogno. Se ci fosse il premio di miglior portiere del torneo io lo darei a lui, parimerito però a quel fenomeno molleggiato che mi parò il rigore, che non venga mai dimenticato, MEMORIALE. 

ARLANDINI 7,5: Nel suo habitat naturale, anche se per “longo” tempo ci ha tolto le castagne dal fuoco là davanti, con la sua stazza da buttafuori intollerante al glutine. Annulla e francobolla l’attaccante rivale che, non era quello dell’andata, ma forse era ancora più temibile e svelto. In pizzeria cercava l’accendino per la paglia d’ordinanza e l’ ha ritrovato in tasca, ACCUMULATORE SERIALE. 

MENTO 7+: Grande partita, soprattutto lucido nell’assalto conclusivo dove la sua spinta scardina la resistenza di un avversario che attendeva l’armistizio più di un ucraino. Peccato per quel controllo più ubriaco di un doppio rum che precede l’uscita kamikaze del Simo e il rigore…ma è l’unica sbavatura, SCERIFFO. 

CREMONA 7+: Ho rivisto il vecchio guerriero Cremo, quello che corre anche quando dorme, che taglia sul secondo palo come se lì ci fosse figa, Via della Spiga. Nella ripresa fa due recuperi da urlo e mette ordine e disciplina come una governante, gli è mancato solo il gol, FURIBONDO. 

GIORDANO 7: Punta di movimento, esterno alto… tutto quel che serviva per prendere alla gola una partita scorbutica…e molto fisica. Ha giocato meno del solito ma quei minuti hanno alimentato il fuoco della remuntada fino all’ ultima brace. Certo se una me la buttava dentro lo avrei ribattezzato il” Nino d’Angelo del gol”, ma pazienza. Quando Fiamma è andata in finale, un oretta dopo, ho spento il telefono e bloccato le chiamate col prefisso 081, si sa mai che due o tre insulti.. ANGEL. 

MUSSI 8: Da vero capitano negli spogliatoi carica la truppa alleggerendo le pressioni ma dopo quell’avvio tutto fulmini e saette è assatanato e vuole mettere agli archivi il suo secondo sogno (il primo è quello di mettere la Mussi anche da Cannavacciuolo). Gol importanti, contrasti vinti, a volto scoperto anche nell’ultimo disperato assalto. Si sarebbe meritato il campionato (purtroppo la cannonieri è più truccata di una Drag Queen) ma come con la Mussi’s pizza ci può sempre ritentare…e riprovare, INSTANCABILE. 

LIN 6,5: Ha fatto di tutto per essere nel game, altri con una caviglia come la sua avrebbero chiamato prete e notaio…e solo per questo va ringraziato. Purtroppo entra nel tritacarne di una partita infernale, e la dormita su corner e il pallone perso male lo inchiodano al suolo. Buono però il suo secondo tempo, tiene il ritmo partita alto fino al logorio degli Smart. L’unico che la Mussi, per gentile concessione dell’autore, può prenderla al vapore… e senza scontrino,  EVASOLE. 

MALDARELLA 8,5: Ira d’iddio, calpesta gli avversari come fossero un marciapiede, talmente veloce a segnare il primo che io ancora ansimavo per il torello peggio di una pornostar. Non è bastato, ma la sua cattiveria in zona gol e il suo pressing ci hanno fatto accarezzare il sogno in più di un’occasione. Dice di non aver firmato il rinnovo, ma siamo così sicuri che l’avvenente porta a porta che gli ha allacciato luce e gas fosse della Plenitude? BOMBETTA PUGLIESE.

CHI NON HA GIOCATO 9: Stare fuori è dura sempre, quando conta ancora di più. Da Bove in giù tutti a sbuffare come una vaporiera ma incitando a più non posso i compagni. Non mi stuferò mai di annotare certi comportamenti. La colpa di non aver trovato spazio a chi meritava è del coach (e guai se non fosse così). Ma come nei film neorealisti si sa...è uno preso dalla strada.

AVVERSARI 6,5: Dovevano difendere un vantaggio grosso come il pomo d'adamo di un travestito, eppure un inizio shock e un finale con il fiatone li fanno esultare pazzi di gioia dallo scampato pericolo. Nel mezzo però tante qualità e una mira non male. Penso che ci hanno sbattuto fuori con dodici gol su venti tiri.

ATMOSFERA 8+: Eh beh abituati a giocare nel silenzio, dove il rumore dei passi e delle suole levigate la fanno da padrone, il palazzetto gremito (anche per il match dopo) ci carica e ci trascina mica male. Dullo for President (tipo Obama) e una domanda...la finale in un posto così no, eh? troppo commerciale?

L'EVENTO 1: Ho notato che avere i "barbers" più famosi d'Italia in squadra suscita invidie. L'arbitro, quello pelato, un hater. Poi quando gli ho detto, esattamente come giovedì scorso, che li avrebbe controllati a partita in corso perché quei due "arrivano sempre al pelo" ha giurato vendetta...

L'EVENTO 2: Quando aprendo i menù abbiamo visto che la Mussi era finalmente inserita...io scattavo foto e le mandavo ai parenti, lui girava tra i tavoli, menù tra i palmi, pronto a venderla come giornali alla fermata della Metro. E' l'inaugurazione: arriva la prima, il prototipo, la numero uno per i collezionisti....con le acciughe! Olè...


    

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