venerdì 20 ottobre 2023

JOGA MALITO - EDUCATT 7 - 6


 

Ad Honorem. Match elettrizzante quello tra Joga ed Educatt, la spuntano i diavoli al termine di una sfida tiratissima e combattuta colpo su colpo tra due squadre che vogliono primeggiare nel proprio girone. Per noi, al primo impegno casalingo, contava restare a punteggio pieno e mantenere imbattuto un palazzetto che l’ultima sconfitta (quasi un anno fa) l’aveva vista proprio contro gli “universitari”.

Abbiamo vendicato quell’harakiri ma i nostri avversari si sono confermati un ostacolo durissimo, un mostro a più teste. Sono giovani, corrono e ci mettono intensità; in più hanno coraggio, cambi, organizzazione di gioco….se ci aggiungi che il loro lavoro è dare esami ogni tanto, salta fuori un mix di freschezza nell’aria che neanche un Arbre Magique al muschio alpino.

Bravi noi dunque, a uscire con la puntata giusta da una roulette che poteva premiare chiunque. Abbiamo vinto con pazienza, mantenendo il sangue freddo anche quando ci siamo fatti raggiungere e poi superare, nell’istante prima del buio ci siamo aggrappati alle nostre certezze ed è stato l’allungo decisivo.

Ovviamente ci sono aspetti da correggere. Lo Joga che ho in mente è meno “loco”, impenetrabile come le monache di clausura. Perché poi la ragione resta in tasca di chi vince e  ieri un paio di ricamini potevano costarci la pelliccia. Viva i palloni scagliati in tribuna; le cose volanti non appartengono alla mia galassia, se potessi i miei portieri li farei giocare entrambi… poi ne scelgo altri tre, di movimento.

L’approccio dei diavoli è stato più che confortante. Si è capito subito che gli ospiti erano un team di valore ma con la calma dei forti abbiamo condotto la gara fino a trovare con buone trame di gioco il doppio vantaggio. E’ vero che gli universitari hanno creato e tirato altrettanto, impegnando Simo e colpendo almeno due legni clamorosi ma è anche vero che con Mux abbiamo clamorosamente sfiorato da pochi passi il terzo gol. Dietro, fino ai minuti conclusivi, abbiamo difeso da squadra esaltando un Ema che quando il livello si alza decolla come Fly Emirates. Ma proprio all’ ultimo giro di lancette arrivava quel tiro dalle retrovie, imparabile, che accorciava le distanze.

Ad inizio ripresa Arla si smarca benissimo e fa 3-1, ma è un gol che non ci regala certezze. Loro caricano a testa bassa e pressano tantissimo. Sembriamo capaci di contenere questi assalti ma un paio di palloni persi criminosamente minano la nostra compattezza difensiva ed in serie arrivano tre reti che significano sorpasso ospite.

Potevamo sprofondare, scomparire come Dullo quando viene notte fonda. Ma siamo pieni di munizioni e le punizioni di capitan Mux non lasciano superstiti, come i becchini. Tornati sopra si, ma meno tranquilli di un pic-nic sulla Striscia di Gaza…serve una genialata (anzi due). Un pallone che viaggia a mezz’aria a centrocampo… per molti il frutto non è maturo, ma per l’agronomo Arla quel pallone è un frutto che va colto. L ’Uomo del Monte del Gol…dice “Si, va fatto” e inventa il pallonetto che ci porta sopra di due.

Manca poco, praticamente il recupero. L’arbitro, che pure si è difeso bene, lo inventa maxi, tanto finire tardi per finire tardi… e in quei quattro minuti succede di tutto. Falli in attacco, scivolate al limite dell’area, sgroppate palla al piede… mettiamo quasi a repentaglio una partita già sotto chiave. Meno male che prima la traversa poi quel baffo da narcos colombiano del nostro portierone (tiro libero sventato) fanno si che non dobbiamo testare se Aldo sa usare o meno il defibrillatore dell’ impianto. Arriverà lo stesso il loro gol (7-6) ma non c’è più tempo…il round è nostro stavolta.

STILO 7,5: Sotto il fuoco incrociato nemico per tutta la sera (avevano tiratori scelti), riesce a miracoleggiare sia nel primo che nel secondo, quel colpo di reni a respingere sulla riga penso che costerà alle casse societarie almeno tre-quattro sedute dall’osteopata. Ok che porti il baffo e ordini panini cipollosi pieni di salsine messicane ma dire “Palla o Plomo” a un laureando che cerca di recuperare il pallone in fondo alla rete mi sembra un pelo eccessivo, PABLO. 

MENTO 7,5: Ha salvato e stoppato almeno 150 incursioni avversarie, lottando e sgomitando contro chiunque eppure il ricordo più nitido che ho del suo ciuffo biondo è quando a un minuto dalla fine sostava in area nemica e dietro c’era il deserto come a Dubai…ho sudato ghiaccioli. Però che partita, GUERRIERO. 

LIN 7: La sua kriptonite, gli universitari. La sconfigge con quel gol di rabbiosa potenza che sblocca il match. Bene nelle corse e nelle preventive da esterno basso ma quando gli animi si arroventano si ricorda che lui è un randagio di strada e odia chi prende ancora la “paghetta”, SELF-MAN. 

CREMONA 6,5: Veniva da settimane di acciacchi e birre tedesche, di lusso rispetto a un anno fa quando si era fermato alla visita medica. Non è ancora esplosivo e sciolto come ai bei tempi ma è sempre affidabile e tatticamente ineccepibile. Uno spezzone fatto bene, anche se meritava più minutaggio, e la convinzione che sul Cremo puoi sempre scommetterci, FAGIOLI.

VENEZIANI 6,5: Ho iniziato a giocare con il Vene (sii..giocavo) che poteva essere anagraficamente mio figlio, ora che ci siamo ritrovati gli avversari potevano tutti essere figli suoi (e forse qualcuno...). In campo il solito shake di eleganza e ordine con il merito di sbrogliare con un gran tiro da fuori la prolungata azione della seconda marcatura. Sul finale si spezza e chiede il cambio, ma non sembra da codice rosso, BOEMIA.

LEPPINI 6,5: Nel caos finale la sua gamba ancora fresca come un sashimi ha contribuito alla causa: zero palloni sprecati, un contropiede fermato sul più bello e la sensazione che meritasse altro spazio. Sapevo che l'arbitro avrebbe concesso un signor recupero, un po' di malizia sotto questo pelo diradato...concedetemela. Più a suo agio in campo che a ordinare un panino classic, ci ha messo meno il capitano a inventarsi un Poké e a far stampare i menù nuovi, INTENSO. 

MUSSI 8: Quando ciabatta a porta praticamente vuota il raddoppio (assist Bove) che per trenta mila lire Dante faceva meglio, il 10 inteso come numero ha ondeggiato come un sismografo... ma poi da buon capitano, nel momento di burrasca si è caricato l'equipaggio sulle spalle, con quelle due maledette e una giocata di suola nello stretto da urlo. Il poké Mussi è l'evoluzione del suo maggior vezzo, anche se gli edamame in agrodolce beh non mi convincono, FENICE.

FERRARI 7+: Il loro ultimo era davvero forte eppure il nostro Dies mancato lo ha messo davvero in crisi, con i suoi movimenti, con quella falsità (sportiva) da fungaiolo navigato che ci fa guadagnare punizioni e fa salire la squadra. L'assist per Mux era perfetto: vedendo come è finita per un attimo ho sussultato" ma la 10 alla fine l'avevo data al Mux, vero?" BOVE VILLAIN.

ARLANDINI 7,5: E' il mio pivot dei sogni, perché in quel metro e novanta di acciacchi ha tutto quel che serve per spaccare le partite. Di giustezza il primo, da corner, da sballo il secondo...scavalcando con un pallonetto alla vaselina il portiere di movimento. Mi rammarico di non averlo ripreso nel video tale gesto tecnico...andava fatto, ERLING.

AVVERSARI 7,5: Era un po' che non ci sudavamo così tanto una vittoria. Merito di questa brigata terribile, dalla panchina kilometrica (anche se poi hanno giocato sempre gli stessi) e dal talento innegabile. Nota di colore: nessun Figc in distinta...fuori corso invece? Se la vedessi dalla loro sponda, dall'Aula Magna tipo, la vedrei che la si poteva anche vincere...il ritorno sarà una battaglia e una bolgia.

ATMOSFERA 6,5: Non ci sarà pieno, ma un po' facciamo casino noi, un po' lo fanno loro...nello schizofrenico secondo tempo i decibel sono saliti parecchio. Fantastico al triplice fischio: Dullo, il nostro supporter più fidato, invade il campo e corre ad abbracciarci e vestito da interista sembrava Dumfries ma con le catene d'oro alla Sfera Ebbasta.

L'EVENTO: Ogni momento condiviso con il team, con questa cricca, è speso bene...vorrei non finisse mai. Però sono arrivato al campo venti e trentacinque. E prima il match degli improvvisati, poi l'appello con due squadre che potevano giocare 11 contro 11. Il recupero...e dritti in pizzeria, che son le undici. Ordinare non è stato semplice: poké, panini, pizza...mancavano le tapas e i cicchetti veneziani poi c'era tutto. Ai dolci ero collassato, quando ho sentito che il buon China voleva anche il caffè ho cercato di venderlo sulla piazza di Tokio, la prima che apre tanto era già mattino. 


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