martedì 13 febbraio 2024

SMART 014 - JOGA MALITO 5 - 7


Plus fort. I diavoli si aggiudicano il recupero contro gli Smart e restano imbattuti e solitari al comando della classifica. La sfida rappresentava un vero e proprio scontro tra titani per il trono, per la prima posizione. Un traguardo di metà stagione, vero, al quale però teniamo particolarmente come alla Coppa (vinta) e a tutto quello che via via si frappone sul nostro cammino. Giovedì, in casa nostra, ci sarà subito il remake ma è indubbio che questo primo set non chiude i giochi ma ci mette nelle condizioni di poter finire in testa il campionato.

Uno Joga intoccabile come il figlio del boss, incurante di avversari e defezioni, più unito dei napoletani che votano Geolier. Non era facile, in casa dei campioni in carica, imporre il nostro gioco portando home delivery una vittoria strameritata che alla fine poteva essere anche più abbondante. Serve fottuta personalità, direbbe Mahmood.

Bravi, oltre che sul campo, anche a gestire quelle situazioni di tensione quasi inevitabili negli scontri di alta classifica, quelle trappole nelle quali a volte ancora caschiamo. Impassibili come un mimo, beffardi come un meme…per noi ha parlato solo il campo. Certo che quando ho visto Ema sgridare Cesco che replicava a un avversario ho pensato che fossimo finiti nel sottosopra, come i protagonisti di Stranger Things.

L’avvio di gara è confortante, difendendo con ordine e sfruttando due situazioni da corner ci troviamo sopra due a zero, felicemente al comando. I padroni di casa non ci stanno, hanno punte forti fisicamente e dal tiro facile ed esterni che si inseriscono coi tempi giusti. Ci facciamo riprendere, è parità.

Cesco e Mux sfiorano il gol dell’anno, imbeccata del primo e tuffo carpiato del capitano per incocciare di testa, fuori di centimetri. Ma la nostra pressione è costante e gli argini Smart sembrano poter saltare da un momento all’altro. Ema, indomabile dietro, quando avanza fa i buchi per terra come le talpe (3-2); la quarta marcatura è da sballo: lancio calibrato del buon Mento e “Je suis Fello” si presenta: tocco morbido in mezzo per il timbro di Arla, un coro gospel di cose belle.

L’inizio ripresa è complicato, loro si fanno sotto, noi resistiamo. Quando passano c’è sempre Dante (che sostituiva Simo) a sbarrare il passaggio. E questo stallo inacidisce loro e carica noi, capiamo che possiamo soffocarla questa partita. Ci pensano il solito Ema e lo scugnizzo del gol Cesco…e fatemelo dire, con un po' più di precisione c’è stato un momento che potevamo strapazzarli come un uovo al tegamino, impallinarli come una caccia all’anitra. Siamo comunque sopra di quattro reti e non manca molto… il problema è che si gioca poco e si chiacchiera tanto. Cala un po' la tensione (vuoi che abbiamo speso parecchio) e prima con un eurogol, poi con un brutto pallone perso in uscita Smart accorcia e torna a crederci.

Siamo agli sgoccioli e in questo folle finale non so se ha avuto meno senso il timeout del coach a un minuto e mezzo dal triplice fischio o quel salto delle luci che fa molto blackout a Calcutta, solo Dante in mise giallo taxi sbucava un minimo dalle ombre. Al riaccendersi dei fari il countdown è di venti luridi secondi….li ho contati tutti come un pastore conta le sue pecore…ajò.

Sappiamo che è stato bello ma che giovedì si riparte da zero, loro saranno agguerriti e non dovremo essere nemmeno mezza tacca sotto…Vamos.


BOSELLI 8: Da paura, senza paura. Ipnotizza, agguanta, respinge con ogni parte del corpo. L’ultima uscita quella che evita un pericoloso riallaccio alla sfida è perfetta per tempismo e riflessi. Impazzisco quando cerca e trova la sua  seconda skill preferita, ovvero la parata di pettorale (meglio se sudato). Oh quando allarga le ali copre tanta porta quanto Simo l’immenso, MANTELLO.

MENTO 8: Porca puttena direbbe Lino Banfi. Più incollato di un reggicalze ad Annalisa annienta il pur bravo pivot locale, a.a.a. cercasi. Infarcisce la serata con tre reti piccanti, l’ultima scaraventando di potenza in diagonale gli vale la palma di man of the match, EMANUELINO MANGO.

LIN 7: Piantato a terra come un ombrellone a Rimini, non lo sposti anche se sei multiplo di tre rispetto a lui. Non perde l’uomo, non perde contrasti, si ricorda di mettere Fello in borsa…insomma non ne ha sbagliata una il biondo di Beijing. Abituato a mandargli la posizione ogni volta che giochiamo ho deciso di geolocalizzarlo come un Uber, ORIENT-EXPRESS.

CREMONA 6,5: Un paio di palloni persi non spostano il giudizio, una gara di cuore e polmoni, a battagliare, lasciando ad altri la scena e gli applausi. Si incazza perché pretende sempre il massimo da quei suoi piedi da scartavetro… e mi piace…JOHN TRAVOLTA.

VISONI 7: Calcisticamente evoluto, ci mette poco ad ambientarsi…lotta e ricama. Ma la 18, sulle spalle di China per troppo tempo, ha poteri oscuri e incontrollabili…quattro minuti e mi chiede il cambio, svuotato di energie. L’assist e lo scavetto nella ripresa alzano la posta….buona la prima. Per farlo venire più spesso la felpa volevo dargliela a rate, oggi una manica domani il cappuccio, come la DeAgostini, METEORITE.

MUSSI 7+: Schiuma di competizione già dal giorno prima però trasmette calma e infonde fiducia, da vero totem. In campo detta legge, bravo a sfruttare il disorientamento nemico sui calci d’angolo, maestro nel tocco di suola…ma sotto misura ha il piede caldo come un fior di fragola appena tolto dal frigo. Il suo cambio è sembrato più un pitch stop a Maranello: 8,7 secondi ed era già dentro, HAMILTON.

GIORDANO 7: Inizia al piccolo trotto ma poi risale la corrente come un salmone norvegese, lui che di nordico non ha neanche le gomme invernali…l’apoteosi quando inizia e conclude l’azione del più quattro, ecco in quell’istante lì (ma solo perché offuscato dagli eventi) avrei gridato forza Napoli e votato Geolier se me lo avesse chiesto, DIE HARD.

ARLANDINI 7: Recuperato dall’ oltretomba, dove peraltro ormai ha gli amici (schiatta e rinasce almeno tre volte al mese), in campo è prezioso nel calamitare i rilanci e nel farci rifiatare. Il gol è un’oasi nel deserto ma ancor più importante è quel salvataggio in extremis a poco dalla fine: spoiler, ovviamente mi ha fatto vedere la cicatrice di quel gesto, DOTTOR HOUSE.

AVVERSARI 6,5: Squadra tripla A, non difettano di esperienza e  il tasso tecnico è sempre importante. Ieri, nonostante il telaio collaudato e un serbatoio di malizie raschiato fino a fondo barile, cedono il passo. Ma sappiamo che il loro meglio è nei finali di stagione ed è ancora bella lunga…

ATMOSFERA 6-: Era il recupero della discordia (si scherza), giocato ore 22 nel teatro del Poli, la scala del calcio. Perdonatemi se, dopo un’ ora dove hanno protestato tutti ininterrottamente (qualcuno stava anche prendendo il patentino da arbitro..) quando è calato il buio mi sono permesso di dare zero alla “locashion”, tanto c’è ancora il voto di Borghese che può “ribbaltare” il risultato.

L’EVENTO: Ancora non l’avevamo tutti, però vederci con addosso le felpe logate portando in giro per l’Italia (Ema spera l’Europa...dell’Est) il nostro diavoletto beh un po' mi allarga il petto. Chiaro che do tempo a tutti ancora due giornate, poi scenderà in campo solo chi la indossa, democraticamente ingiusto lo so. Io per non rovinare il finale di stagione come il Trono di Spade, fingerò di dimenticarmela a casa, dai…


 

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