sabato 25 marzo 2017

USTARIA PUGRERA - JOGA MALITO 8 - 5


Che botta. Uno Joga spaurito stra-perde lo scontro di metà classifica coi Pugrera e si inabissa sempre più  nel sottobosco di un torneo, quello dei diavoli, giocato al ribasso e sotto le aspettative.
La barca è in bilico, ma si può ancora raddrizzare, ancora una volta tutto dipende da noi.
Una cosa è certa, se giochiamo con le motivazioni e la ferocia di questo giovedì da qui alla fine saremo il tacchino nel giorno del ringraziamento per qualsiasi avversario;nella più meritata delle sconfitte è dura persino cercare la lezione, il lato positivo. Rialzeremo la testa, si spera, ma di alibi questa volta non ne rimane proprio nemmeno uno, strike.
Ora più che guardare avanti (ma visto l'approccio di stasera è chiaro che i sogni erano già in fondo al cassetto..) bisogna guardarsi le spalle non con due ma con tre occhi, come se ti cade la saponetta in cella; quelle dietro fanno passettini sempre più convinti e noi, anche se abbiamo due gare da recuperare, siamo più immobili di un cartellone stradale.
Non mi punge tanto la sconfitta che coi Pugrera ci può stare in qualsiasi momento, mi irrita l'approccio alla partita, la non voglia, il grigiore con il quale abbiamo affrontato il match. Ok, è una partitella tra amici...dicono... è la scusa dei perdenti raga (dico io): anche la volpe che non arrivava all' uva alla fine disse che era l'uva ad essere acerba.
Fino a ieri la squadra aveva sempre lottato. Avevamo perso, anche maluccio, ma sempre vendendo cara la pelliccia. Stavolta no. Ci siamo consegnati al nemico prima ancora di vedere se aveva il fucile, prima ancora che due-tre cambi sbagliati rovinassero una serata liscia come la vodka.
Le motivazioni non devono sempre arrivare dall'alto, non ci devono sempre imboccare una dose di voglia...dobbiamo andarcele a cercare noi, ovunque. Un esempio? C'erano le telecamere, un privilegio direi. Se la prima volta con la Tv avevamo fatto bene ma non benissimo, poteva bastare questo stimolo per metterci sull'attenti, per vedere quello Joga che non tanto tempo fa un minimo incuteva timore.
Invece niente....falsa partenza e subito sotto due a zero (dormite imperdonabili). Dopo la scossa arriva il nostro miglior periodo: seppur lenti come bradipi alle due del pomeriggio teniamo palla e riprendiamo in mano la partita, il tre a zero loro è una punizione troppo severa.
Tre sberle che ci fanno reagire, il Nik prima urla di tutto ai compagni e  poi accorcia...le parate del portiere e due legni fossilizzano il punteggio (3-1) ma tutto appare recuperabile.
La ripresa invece prende invece tutta un'altra piega. La partita è sostanzialmente in equilibrio, scendiamo giù noi e l'azione dopo loro, ma è evidente come non riusciamo a difenderci in modo ordinato. Al contrario i padroni di casa sono molto più organizzati, sbandano, ma appena recuperano la sfera lanciano lungo e trovano praterie... il quarto e il quinto gol Ustaria chiudono le ostilità ben prima del triplice fischio.
Qualche impennata d'orgoglio in un fritto misto di errori che proseguono fino al termine, nemmeno il tempo di accorciare che subito ci facciamo infilzare...un disastro completo.
L'immagine finale è quella di Ale che serve Simi a centro area che si libera e la piazza come meglio non potrebbe, miracolo del portiere e tutti noi allarghiamo le braccia sconsolati... "non è tempo per noi" cantava il Liga, meglio non aggiungere come proseguiva la canzone.

STILO 5: Capita anche ai giganti di cadere. Fino a giovedì con parate folli aveva mascherato di volta in volta tutti i nostri limiti, il vero fuoriclasse noi lo avevamo tra i pali, Ac Milan. Ieri sia il terzo che il quinto gol lo beffano, per il resto para quello che può mal protetto da una difesa che agli avversari stende il red carpet, HUMAN.

SILEO N. 5,5: In termini di grinta e rabbia agonistica il capitano è tre spanne sopra a tutti. Allergico alle sconfitte dal suo primo vagito sbraita e prova a scuotere i compagni e da un corner timbra il gol della riscossa, tutto inutile. Sui primi due gol tuttavia e poi anche nel finale non appare insuperabile, SGUARDO BASSO.

GARLI 6-: Timido ma ordinato da esterno, da un po' di gare la sua connessione alla partita è totale, limita al minimo gli errori di posizione e non è mai semplice scardinarlo, nemmeno quando si posiziona ultimo con la squadra tutta in avanti. Bello rivederlo a cena, l'ultima volta gli avevo fatto gli auguri per il natale dell'86, AL SERVIZIO.

ORSI 5,5: Il suo ingresso è positivo, non crea sconquassi ma un paio di azioni personali con cui si libera al tiro certificano una corsa molto più sciolta; siamo nel  nostro momento sì, sotto di due reti, sanguinanti, ma ancora vivi. Nella ripresa benino fino al quarto gol ma la difesa scricchiola lo stesso, poi rientra nel minuti finali, inutilmente...ESILE.

CREMONA 5: Serataccia. Non che faccia meno di altri, intendiamoci, ma dal Cremo abituato a ben altri palcoscenici e a ben altre prestazioni è normale aspettarsi di più. La sua corsa è affannosa fin da subito e non riesce a garantire copertura dietro. Si vede che scalpita, generoso e meritevole nella ripresa ma i binari non cambiano, LOST.

TARTARO 5,5: E' ingiusto pensare che te la possa risolvere sempre lui, e quando non succede ti guardi smarrito "e adesso cazzo faccio?" ma è chiaro che se nel vortice di apatia viene risucchiato anche il suo estro la strada si fa in salita. I piedi buoni ci sono, manca tutto il resto, non riesce mai a sfondare e quando ci prova il loro portiere è monumentale, NINNOLO.

BRAUNER 6: Fi-nal-men-te. Aspettato come un reduce dalla guerra in Vietnam, prima di poterlo schierare ho dovuto togliergli il cartellino col prezzo, era ancora nel cellophane. Incappa in una serata Joga difficilissima: entra sul due a zero, ci prova, sgomita, ma qui gli avversari sono grossi,brutti e cattivi, e quando prova il dribbling spesso viene stoppato, pallacanestro. Nella ripresa però morde, due gol, qualche sgroppata, insomma il talento è cristallino, E TU CHI SEI.

CASAROLI 6,5: Primi cinque minuti abulici, la volontà c'è, il resto latita, ma quando rientra è affamato come un lupo nella tana del bianconiglio: prima una traversa, poi il gol, poi diversi tentativi (quasi tutti suoi) per cercare di riaprire una partita appesa a un filo come un paio di mutandoni messi a stendere, BELOTTI.

TIFOSERIA 6,5: Che bello rivedere una lady che riprende le nostre gesta (igga..). Ha fatto solo foto e niente video... o è molto intelligente oppure è una veggente.

AVVERSARI 7: Tutta un'altra storia rispetto all'andata, sembrano al completo, giustamente elettrizzati dalla presenza delle telecamere, ci asfaltano con merito e senza pietà.

La frase della serata " Stasera voglio essere come Ciccio Guardiani"  Fabio, durante il riscaldamento. Un tributo a uno degli attaccanti più forti della provincia.





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