domenica 21 febbraio 2016

I VIAGGI DI ARFO Parte I


Esportare gli Joga negli States. Addentrarsi nel Sogno Americano che assomiglia un pò al sogno Jm prima di incontrare il Bar Agnello. Alla ricerca delle nostre origini, alla ricerca di quella leggendaria squadra a stelle e strisce che pare abbia ispirato proprio i nostri diavoli.
Noi abbiamo mandato l'Arfo; americane e americani tutti, conosciuto lui avete conosciuto un pò di Joga. Tutto il meglio della sua avventura lo trovate qui!

LA PARTENZA

Il budget Joga per questa missione era considerevole. Abbiamo spalmato il contratto di Garli su tre anni, ammortizzando pure il costo fisso del suo furgoncino. Quindi, fate due conti, rimanevano giusto i voli low cost. Ne abbiamo trovato uno interessante (prendete un mappamondo da tasca) con scalo: Milano - Istanbul - Chigago, un pò come se per andare a giocare all' Activa si transitasse da Mantova.
All' Arfa andava pure bene, kebap a colazione e hamburger di Angus la sera, danza del ventre prima, lap dance coi dollari da infilare poi... così credeva.
Arrivato allo scalo però la prima amara scoperta. Il primo areoporto al mondo senza le hostess, un pò come un campionato Uisp senza cazzate di Ago...non esiste.
I pochi operatori presenti sono sonnolenti, hanno tutti i baffi, bassi un pò scuri... per un attimo l'Arfo pensò che avessero dirottato il volo a Catania.
Poi di colpo, mentre attendeva l'uscita del gate sugli schermi ecco la madre di ogni spiegazione. Come Di Caprio in " Prova a Prendermi" un nugolo di hostess tacco dodici in fila ed al centro il Vene, vestito da pilota, che teneva a braccetto due stangone della Joga Airwais...

CHICAGO

Spiegare agli americani d'Illinois il  gioco del calcio, bella sfida Arfa. Proprio nella settimana del Super Bowl quando loro non hanno occhi che per quel pallone a supposta e tutto quel dorato contorno.
Il ritrovo con questi indigeni è una tipica steakhouse con miriadi di schermi alle pareti. Tutti con il naso all' insù ammirando una Lady Gaga supersonica nel momento clou della finale.
Arfo strappa il telecomando dalle mani di un omone sovrappeso e cambia canale, stasera si guarda Joga-Antares.
Qualcuno sbotta, cosa vuole questo italiano mafia pizza e mandolino da noi? Ma la curiosità prevale, molti vogliono capire il segreto di questo "soccer" che spopola in tutto il mondo, Giovinco a parte, tranne che negli States.
L'Arfo con la sua parlantina da avvocato inizia a spiegargli le regole, molto più semplici del baseball ad esempio, se non fosse per il cambio delle panchine che nemmeno là nessuno capisce.
I gol del Vene accedono l'entusiasmo e anche gli sguardi più diffidenti si tramutano in approvazione, un italiano ci sta spiegando il calcio. Il buon Arfo stava appunto dicendo " ci sono due porte, bisogna infilare il pallone oltre la riga della porta avversaria..." quando negli schermi hd uno spilungone in maglia rossa scaraventa il pallone alle spalle di uno vestito tale e quale a lui.. confusione, smarrimento... ma questo non è calcio, perchè uomo ha fatto gol ma anyone esulta? What's happening? Perchè avversari fanno i complimenti e suo amico in maglia rossa incazzato Obama (nero)? Perchè allenatore Stilo scuote testa e dice "Shit..shit...incredible..."
Arfo punta dritto all' uscita sul retro, forse non è ancora giunta l'ora di spiegare il calcio a questi divoratori di hamburger e patatine...

I NOSTRI ANTENATI

Almeno otto ore di volo ci separano da questo smisurato continente a stelle e strisce. Eppure anche là esiste un piccolo campionato del tutto simile ai nostri seniores. E anche là è esistita una squadra mitologica denominata Joga Malito. L'Arfo è andato sulle tracce di quelli che possono considerarsi i nostri antenati.
Chiedi al benzinaio, chiedi all'ambulante venditore di hot dog si scopre che il presidente era un certo Bears, uno squattrinato fanatico che amava farsi chiamare "Snake President" anche se non aveva un dollaro bucato. Un uomo pieno di nemici che pare abbia fatto una brutta fine. Pubblicava le pagelle sui match della squadra con inchiostro e calamaio si narra.
Un certo Mr. August capeggiava la federazione. La sua abilità era quella di scontentare tutti, sia la East sia la West Coast. Pare infatti che il Rap, un genere musicale di protesta, sia nato proprio per contrastare il suo operato.
Ogni anno dal suo palazzone di vetro prometteva gironi equilibrati. Ma esisteva già allora una squadra imbattibile che il quotidiano Liberty osannava anche nel giorno del turno di riposo, il mitico Pub Lamb. Peccato che nel giorno del ringraziamento se la prendano con il tacchino, cambiava la storia (no questa è troppo..).
Ma torniamo agli Joga. Un buon team, allenato da un calabrese emigrato ai tempi della seconda guerra mondiale. Molti gli italiani in squadra, veneziani, cremonesi... ma il perno della squadra era il centravanti, un americano di nome Cheddar.
I brothers Yesleo, uno dei due era il capitano, completavano la squadra. Quante vittorie, quanti successi....rinviati anno dopo anno. Ma nonostante questo sia nella vittoria sia nella sconfitta gli Joga  d'America amavano ritrovarsi in un luogo mistico, la Beautiful Air.
Oggi questo antico pub è un rudere ma l'Arfo l'ha visitato per noi. Entrando ancora si respira l'odore degli anelli di cipolla fritti. Spostando il cartello "closed" e aprendo il pesante portone ancora si scorge dietro il bancone il volantino "Lunch menu 19 dollars". Che atmosfera sfogliare il registro dei conti e scorgere la scritta " Dante: filetto non pagato, mortacci sua" (forse i proprietari erano romani).
Nella sala, tra ragnatele e polvere, il tempo sembra essersi fermato.
Una ex cameriera denominata "Panna Acida" ci spiega che il fantasma del pizzaiolo aleggia ancora in quelle stanze aspettando un Gigi qualunque di passaggio pronto a ordinargli una focaccia Beautiful Air....








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