sabato 23 novembre 2019

CAGNONI IPOCRITI - JOGA MALITO 4 - 7


Che Bel Friday. I diavoli passano a Pontenure contro gli ostici Cagnoni infilando il sesto successo consecutivo, utile a mantenerci ancora in testa affiancando il Pipa.
Era una trasferta temuta, forse la più temuta di questo filotto di incontri. E non solo per l'innegabile valore dei padroni di casa ma anche e soprattutto per quel sintetico che storicamente ci ha sempre creato più di un grattacapo. Ma questo Joga ha sette vite e tanto carattere. Pur non giocando la nostra miglior partita (tutt'altro...) abbiamo compiuto la missione rischiando poco e niente, portando alla base una gara nella sostanza equilibrata ma mai in discussione nel tabellino.
Niente a che vedere con lo Joga famelico di sette giorni fa. Lì avevamo azzannato il match, ieri invece nonostante l'immediato 0-1 ci abbiamo messo parecchio a carburare...ritmo sonnolento e reparti molto scollati tra loro. Il campo e la prudenza dei Dogs gli altri ingredienti di una ricetta poco appetitosa. Loro ci lasciavano tanto spazio aspettandoci nelle retrovie per poi ripartire, ma su quel sintetico usurante e largo come Il Camp Nou di Barcellona non era facile fare gioco e contemporaneamente dosare le energie.
In bilico se è stata una serata pigra o siamo bravi alchimisti, ma per lunghi tratti potevamo ucciderla e invece abbiamo speculato su quel misero margine di vantaggio.
Però quanto l'abbiamo voluta. Quanto abbiamo lottato nelle pieghe di una partita certamente non bella (eccetto il siparietto custode-giustiziere della noche). Guidati dal condottiero Ema e sorretti dai gol implacabili del Deca prima e dalle parate di Simo nel finale...l'abbiamo portata a casa, dimostrando che se c'è da sporcarsi noi ci siamo, paintball.
I tre gol di vantaggio si sono assottigliati a due in diversi frangenti (4-2, 5-3 eccetera) ma mai abbiamo rischiato il borseggio nonostante l'assedio cagnonico nel finale... poi già nel recupero il gol del Bove a levare ogni dubbio.
Chi pensa che vincere, con l'obbligo di doverlo fare, sia facile è fuori pista. Chi pensa che sia semplice vincerne sei di fila è ancora più distante. Ne manca una, poi riposo e siamo già al pandoro...coraggio diavolo.
Non posso non citare quanto successo a dodici minuti dalla fine, se pensavo di averle viste tutte... pensavo male. E posso farlo a cuor leggero sapendo che i Dogs si sono poi chiariti con lo sceriff..con il custode. Gli attori di questo thrilling: un young custode in tuta di felpa, un arbitro dal giubbino facile, uno smartphone....ah no e anche quelli dell'ora (anzi delle ore dopo) fieri come se si giocasse l'Europa League.
Stavamo giocando. Poi mentre si sta per battere una rimessa mi trovo a due metri da questo eroe in tuta di felpa che sospende la partita manco fosse un Irriducibile. Dove avevo già visto quel pizzetto da brigadiere? Ah si, ecco, nel gabbiotto all' ingresso... e l'arbitro che gli da retta, infilandosi il piumino della resa alla prima mezza minaccia.
In pratica per non rubare dieci minuti a quelli dopo la soluzione menzionata era più o meno questa: si omologa il risultato sospendendo la gara per poi recuperare quei dodici minuti... un giorno. Eh si mi sembra un buon compromesso in fondo. Ma la farsa si sta ancora compiendo.
L'arbitro, travolto da questa inaspettata popolarità è l'ago della bilancia, quella della follia collettiva. Presta il cell a tuta di felpa (che non si sottrae) per chiamare la Uisp e dirgliene quattro, fermamente convinto a bloccare tutto come un "No Tav". Il finale sembra scontato ma non lo sarà.
Sul più bello questo Zorro dal look casual s' incarta, balbettando al Deca (l'altro) l'atrocità. Io non so cosa abbia capito Mr. Uisp probabilmente divanato...probabilmente nulla. A placare il senso di giustizia le proteste vibranti delle due squadre, spiegando che dei dodici minuti la metà li stava dilapidando tuta di felpa e la sua incursione alla Paolini.
Il rinsavire del direttore di gara (dopo essersi fatto ridare il telefono...) e la mestizia con cui questo senza telefono è tornato nel gabbiotto sono gli atti conclusivi di questa allucinazione, godibilissima.

STILO 7: Come ogni portiere ama il fondo sintetico così come un alano amerebbe un siamese, ma risponde presente con respinte efficaci e mai banali: se nel finale non mette quelle due o tre pezze i rivali potevano andare a meno uno e tentare l'insperato, WALL.

MENTO 7: Esaltato da un capitano che richiama gli altri alla lotta senza mai eccedere nelle scintille di un match corretto ma che dopo l'interruzione custode poteva incendiarsi. Oltre ai mille recuperi difensivi anche i gol, due carezze, che impostano i piani di vittoria. L'unico micro errore? Il mancato anticipo sul corner sul finire del primo tempo, BALUARDO.

SILEO 7+: Nessuno è meglio di lui in marcatura, se poi gli avversari hanno punte corazzate e brave a far da sole, allora è il mastino che serve, perché il Sile ti seguirebbe anche nel gabbiotto del custode. Impreziosisce la minestra con un sapiente lancio felpato che mette Ema solo davanti al portiere per la seconda marcatura, più di così....CANNAVARO.

ORSI 6: Utile in fase di contenimento, meno nel ripartire stavolta: ci sono praterie ma dopo due corse l'attrito con il sintetico lo scarica di batteria peggio di un Samsung S4, ci prova con un paio di conclusioni dalla distanza ma non è la sua serata di gala, HUMILTE'.

CREMONA 6,5: Solito rendimento oscuro per il piccolo Cremo che in un campo gigantesco come questo è già tanto se non lo perdi in giro da qualche parte. Non rientra nel tabellino dei marcatori ma nelle scalate chi taglia l'aria e porta le borracce è altrettanto determinante, PUNTINO.

GIORDANO 6: Il mio pupillo potrebbe fare di più anche se piuttosto di levarlo mi farei tagliare tre dita come in Arabia Saudita. Si, perché non molla mai... però tanta è la fatica ad entrare nel match e spreca un paio di contropiedi che nelle partitelle estive avrebbe realizzato ad occhi chiusi, GERMOGLIO.

FERRARI 6,5: Nel primo spezzone è poco incisivo anche se trova un feeling inaspettato con quel sintetico che tanto ricorda un vero campo da calcio. Bello e concreto il suo finale con quel pallone che scarica in porta a mettere i sigilli a una partita infinita, THE END.

DE CARLI 7+: Inizio complicato anche per lui ma gli bastano tre palloni giusti e sentenzia la sfida, gol sporchi, facili solo all'apparenza. E udite udite nella ripresa ne sbaglia anche di più semplici, ma ... il tacco volante per il Cremo da solo vale il prezzo del biglietto, IBRA.

AVVERSARI 6: Dopo un mercato faraonico e con un attacco fortissimo, giusto temerli anche più del solito. Credo che il campo non favorisca nemmeno loro, tecnici ma poco devoti alla corsa. Infatti non incantano: arroccati dietro e palla lunga, uno schema antico ma che non sempre ripaga.

ATMOSFERA 5,5: Boh, che non amo i tendoni (mai riscaldati) ormai lo sanno anche al Cai, se poi ci aggiungi un orario improbabile e un custode guru della non comunicazione.... ok mi sono divertito ma pollice verso, lunga vita ai palazzetti.

La frase della serata: "Mah cos'è?" La faccia spaesata di Bove quando vede uno spogliatoio unico, per lui le tattiche pre-gara sono più sacrali di un santino nel portafoglio.



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