venerdì 15 novembre 2019

JOGA MALITO - BME ELETTROSERVICE 6 - 3


Lo Joga uccide. Come le scritte sui pacchetti di sigarette, uno Joga straripante si aggiudica lo scontro ad alta quota contro la forte Bme mantenendo la testa della classifica.
Una partita comandata dall’inizio alla fine figlia di una partenza feroce (proprio come aveva chiesto il Pres nel pre-gara) e successivamente gestita senza patemi fino alla mini accenno di rimonta nel finale. Vietato sedersi, i pericoli sono dietro ogni spigolo e il nemico incombe; spesso come un oracolo ti predice che perderai sperando di azzeccare la macumba e quindi bisogna parare i colpi e proseguire diritti facendo scudo…. ma è chiaro che se giochiamo con questa rabbia in corpo possiamo infastidire tutti, come Despacito.
Quando sei in corsa qualsiasi cosa attorno a te si muove veloce, siamo a novembre e l’andata è già agli sgoccioli, non vuoi perdere terreno. Ma se sale il valore degli avversari, e Bme da sempre è uno scalino bello alto, ecco che devi partire da subito con il piede giusto perché un avvio pigro in queste sfide può essere un’autentica zavorra.
Lo Joga dei primi venti minuti è stato disintegrante. Compatto dietro, pungente davanti, a ritmo forsennato… tunz tunz tunz. E in sequenza sono arrivati i gol, one two three go e bandiera a scacchi, contro un avversario frastornato e sorpreso da tanta veemenza.
Riempito il forziere abbiamo tirato il fiato e cercato di gestire il risultato ma non appena gli avversari tornavano a farsi sotto rispolveravamo subito l’artiglieria pesante e tornavamo a pedalare. La disamina non sarebbe completa se non facessi nemmeno un accenno al nostro estremo difensore. Un muro di uomo contornato da un improbabile ma fighetto codino maori talmente in serata da scoraggiare qualsiasi avversario. E loro hanno tirato in porta, nonostante il nostro predominio, ma rien à faire.
Al secondo tiro libero (nei primi venticinque) complice un arbitro di manica enorme la palla scheggia il palo ed esce a lato: ebbene gli avversari volevano il corner, convinti che avesse neutralizzato pure quella.
Nella ripresa la musica non cambia anche se tocca gestirla: è evidente che i ritmi folli di inizio gara non potevamo tenerli anche nella seconda parte del match. Ema, Sile e Arfo non fanno passare uno spillo, mentre davanti Deca è maestro nel proteggere palla e farci respirare…arriviamo fino al 6 a 0, indiavolati ma anche freddi sicari di una Bme dura a morire.
Uno Joga che non si complica la vita da solo…non esiste. Una distrazione da corner (gol di mani) e un eurogol loro rianima un avversario che pareva già cibo per avvoltoi… manca poco ma il terzo gol ospite su un fantomatico e poco algebrico tiro libero comunque un minimo di apprensione la creava. Ad un minuto scarso dalla fine il Sile però predicava calma, il sei a tre andava comunque benissimo. Altre due battaglie diranno chi siamo davvero. Le gioie di oggi possono essere i dolori di domani ma al termine di una partita come questa sono orgoglioso come pochi presidenti al mondo e la dedico ai vari Dome, Simi, Vene, Ale Zola… tutti quelli che fisicamente ieri non erano lì  ma che rimangono nel cuore e negli Joga perché hanno scritto con noi un pezzo di questa fiaba, senza tempo come insetti intrappolati nell’ambra.

STILO 8: Mole da rugbista che diffida a provarci, insuperabile da lontano da vicino, da terra, da aria…solo nel finale riescono a trovare il pertugio dopo una collection cofanetto di tiri liberi andati al macero, ENERGUMENO.
MENTO 7,5: Era stanco e in condizioni precarie ma i campioni si differenziano dagli umani proprio per questo…sono bio-diversi. Non concede nulla, sempre attento, sempre primo sul pallone…e nelle zuffe, cuore di capitano, SERGIO RAMOS.
SILEO 6,5: Un polipo. Un cervellone centrale enorme che lui usa interamente per capire i momenti della partita, qui spingo, qui mi fermo e mille tentacoli utili ad estirpare palloni su palloni agli avversari. Importante nel finale quando sparge calma sul fuocherello della rimonta, ESTINTORE.
ARFANI 6,5: Rende semplice un concetto banale solo in apparenza: stiamo vincendo sei a zero, sarà meglio buttarsi tutti avanti o non correre rischi? Bravo a metterci testa e ardore nei contrasti, con un’apertura a tutto campo per il Cremo che mi spinge a cercare paragoni scomodi (peraltro senza trovarli) nella bibbia del calcio, GOLEM.
ORSI 6,5: Nella partenza a razzo lui è uno dei propulsori, spinge e si sacrifica, se serve battibecca con accenni da tricologo navigato, ma non cede di un centimetro anzi è un rifornimento costante di appoggi al Deca. Meno bello nella ripresa, quando in un minuto prendiamo tre gol, senza comunque averne grosse responsabilità, DENTISTA.
CREMONA 6,5: Sta facendo un campionato normale, solo che la sua normalità tocca vette altissime, Levissima. Pressa, lotta, colpisce di testa (siii di testa…) senza mai un cedimento, senza mai uscire dai suoi binari di rendimento. La doccia a -22°, evitata da tutti come un herpes, lui l’ha trovata tiepido-calda, ZABAIONE.
GIORDANO 7: Due gol, tanta qualità ben inscatolata, nel senso che se c’è da ricamare ricama ma se bisogna abbassare l’elmetto e imbracciare il fucile beh lui è il primo volontario. Partite come queste gli prenotano un finale d’anno sotto i riflettori, non ne resterà abbagliato, PIN CODE.
FERRARI 6+: I problemi alla schiena ne limitano la certificata esuberanza atletica, ok si sbatte con generosità ma la partita è da gestire e l’arbitro non gli perdona un paio di contrasti al limite ma leciti. Stesso sound anche nella ripresa, tanta lotta ma un po' meno smalto del solito, PETAGNA.
DE CARLI 8: Crivella di colpi una partita che lo vede carnefice fin dalle prime battute, emicrania pura per i difensori avversari: non lo sposti, non lo anticipi, non lo tieni in progressione….e poi segna, l’essenza del calcio dal Boccio a San Siro…dai palla alla punta.. tiro e gol, MATADOR.
AVVERSARI 6: Al completo e con il piglio della grande squadra ma al cospetto di uno Joga così si accartocciano senza trovare rimedio, resuscitando solo nei minuti conclusivi. Grande correttezza da parte di tutti nonostante alcuni momenti di comprensibile nervosismo, uno di loro che inizialmente aveva fatto spesa grande all’Eurospin della supponenza a fine gara è stato il primo a complimentarsi…quindi chapeau anche a lui.
ATMOSFERA 6-: Ecco quello che ancora manca. Giochiamo da Real, quella divisa da blancos coi numeri oro va in quella direzione ma il grande pubblico ci gira distanti come se avessimo la rogna… eccezion fatta per il custode che tra un po' è capo ultras per auto-incoronamento. Se però nel deserto dei tartari troviamo la tranquillità per fare certe gare allora ben venga il clima ovattato da teatro viennese.
La frase della serata: “ Arbitro a domanda risponde: quattro falli per voi, tre per gli avversari…”. Due azioni dopo, mai interrotte, fallo a favore degli avversari e…tiro libero. “ Ma arbitro aveva appena contato i falli… è il quinto semmai…” No, risponde lui…”avevo detto quattro per voi, non per loro…” “Ok, allora è il quarto…”No, il pallone è mio e decido io… tiro libero.  Anticristo.




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