mercoledì 6 dicembre 2023

EDUCATT - JOGA MALITO 2 - 4



In orbita. Colpo esterno dei diavoli che sbancano il Cattolica Stadium mantenendo la testa della classifica dopo sei vittorie su altrettanti incontri. La partita si è rivelata la battaglia che ci aspettavamo, contro un avversario atletico, organizzato e spavaldo, deciso a far valere il fattore campo, anzi campus. 

Ma gli Joga sono divenuti squadra con la esse maiuscola, le difficoltà che una volta ci abbattevano ora ci esaltano. Bravi a difenderci quando c’è stato bisogno, bravi a non perdere la testa quando gli episodi arbitrali ci hanno ridotto a soli tre uomini, ancora di più quando siamo rientrati al capanno con la pelliccia dell’avversario sotto braccio.

Contro tutto e tutti, perché un clima così dannatamente ostile era un po' che non lo respiravamo. Ma non ci ha sorpresi, all’andata l’avevamo spuntata per un soffio, era evidente che gli “Universitari” avessero fame di rivalsa. Poi è andata come è andata, anzi è andata come all’andata…e tutti in riga, come gli Amish.

E’ una vittoria che pesa, che scava ancora di più il distacco con il quarto posto, che certifica le nostre ambizioni ma allo stesso tempo ci impone di restare con i piedi zavorrati a terra: se ti vedono lassù vogliono farti cadere, c’est la vie…e a farsi male basta un niente.

Il match parte con Educatt che spinge subito a mille e aggredisce alto con il piglio di chi vuole comandare la gara. Noi partiamo arroccati pronti a ripartire ma loro ci mettono più ardore e i duelli in ogni zona del campo spesso li perdiamo. Un paio di paratissime del Simo suonano come campanello d’allarme, ma il gol del loro vantaggio arriva dopo un evidente spinta ai danni di Ema…per l’arbitro è tutto liscio come la testa del Sile, e siamo sotto 1-0. La partita è spigolosa, ci innervosiamo, rischiamo che ci mettano all’angolo. Ma da metà tempo in avanti arriva finalmente il risveglio Joga; Pifferaio Mux suona la carica e i compagni ne seguono le note, trasformando le scariche nervose in voglia di andarsela a riprendere. Uno due da PS5 con elastic-man China ed è pareggio, poi il capitano si mette in proprio e firma il sorpasso. Ora siamo noi che vinciamo i contrasti, che ci mettiamo fisico e baldanza… ok le proteine ma conta anche il cervello.

Nella ripresa succede di tutto. Prima ci divoriamo almeno tre-quattro palle gol eclatanti, ben costruite dalle retrovie e sprecate dopo azioni molto futsal friendly, poi la doccia gelata a beffare la nostra supremazia, una sfortunata deviazione nella nostra porta recita 2-2 e palla al centro. 

Noi proviamo a giocarla, loro (che comunque hanno qualità innegabili..) molto meno, la partita resta vibrante ma un filo troppo accesa. Minuto dopo minuto la sensazione è che possiamo sfondare ed infatti è così: 3-2 del solito Mussi e prodezza della tigre di Pechino, siamo sopra di due.

Invece di spegnersi però la gara si incendia. China viene agganciato per il collo, cade a terra e si fa giustizia…rosso a entrambi. Ok, accettiamo, neanche il tempo di incrociare gli occhi di Dullo dalla parte opposta che Bove si fa prima ammonire e poi cacciare…boh, tutto un po' eccessivo. Di “educat” loro non avevano proprio nessuno…ma al tabellino sembrava li avessimo scannati, come in Suburra.

La situa era più o meno questa: loro che attaccavano con il portiere volante, in quattro quindi (ma pareva un esercito) noi schierati con Mux che non prendeva fiato da metà settembre, Ema che l’ultima volta che è stato sostituito giocava coi Fiamma e Simo che imprecava contro il canestro che gli impediva i rilanci lunghi (a chi poi…ad Arla sul divano coi capogiri e la tisana?). Onestamente lì per lì ho pensato che avevano senso le squadre fatte dal capitano in allenamento. Se ti abitui a quella disparità anche giocare due contro quattro ti sembra "une promenade", come dicono i francese. E infatti teniamo botta, quando passano ci pensa il Simo a chiudere la serranda, 15 di agosto.

Bisogna far passare i minuti di castigo e farsi scivolare di dosso le provocazioni. Ci riusciamo, portando a casa una vittoria meritata e fatemelo dire un tantino epica: ridotti che nemmeno per una briscola, usciti  anneriti dalla miniera ma con la borsa piena di gemme.

Settimana intensa, si scende in campo già  domani per il recupero contro Juventus Club. E’ un calendario tritatutto… ma questo è il calcio moderno, per la gioia dei nostri sponsor che più giochiamo e più fatturano.


STILO 8,5: Non para, inghiotte e ogni tentativo dei padroni di casa finisce tra le sue manone acchiappatutto. Provvidenziale nel primo, nel secondo e nel post match…voleva quella “M” gialla  più di ogni altra cosa; pur di accontentarsi ha strategicamente preso su la macchina caricandoci tutti stipati come cingalesi profanando addirittura il “comple” partenopeo di Cesco, SALVADANAIO.

MENTO 7,5: Reagisce all’ ingiustizia del primo gol che lo fa schiumare di rabbia con una prestazione monumentale, il pilota di un aeroplano che via via perde pezzi ed è in picchiata. Ultimamente è un Ema che se inciampa trova cento euro per terra, paura di niente, è riuscito anche nell’ impresa di far vincere una partitella al suo capitano… nella vita si azzuffano come Sandra e Raimondo ma guai a dividerli, NO FEAR.

LIN 7+: Il prossimo anno, coi soldi del Michi sia chiaro, lo iscrivo a Economia…se non puoi sconfiggere il nemico fattelo amico. In campo è il solito toro e li incorna con un gol sublime, ma cinturato da un avversario vede rosso…in tutti i sensi. Prestazione da trenta, per la lode aspettiamo che ne finisca una contro di loro, HATE.

LEPPINI 6,5: Entra bene in partita e sguscia come un Saclà oltre l’ultimo difensore avversario…sembra la volta buona ma non riesce a buttarla dentro. Un gatto nero travestito da suora che guida un carro funebre sul loro pareggio: deviazione millimetrica che con il nuovo pallone (un po' più piccolo dicono) non sarebbe accaduta, SCONGIURO.

CREMONA 7: Per restare Joga fa più km di un rappresentante della Folletto ma se gli giochi in giardino lui si permette di arrivare dopo, con calma. In campo però è subito connesso, tanta corsa, zero passaggi sbagliati, la bravura di fare poche cose ma fatte bene. Porta la donna (che onestamente sa fare le foto meglio di Bove) però percorrendo la strada dal campo al Mc, qualche dubbio che non fosse la scelta più azzeccata deve essergli venuto, C’ERA TRAFFICO.

FERRARI 6,5: Buono il primo spezzone, anche se siamo un po' schiacciati dietro, lui difende e conquista punizioni, da una mano a tutti. Il gol resta un parente lontano che vive in Australia e che non chiama nemmeno per gli auguri di Natale. Nel secondo viene espulso con un doppio giallo che mi lascia perplesso…ad esagerare, sommando e lasciando la mancia forse ce ne stava uno. Nel riscaldamento deve esserci stato l’equivoco: era “tre gol di Bove si va allo Spaccanapoli” non “due cartellini di Bove…”, NEMICO PUBBLICO.

MUSSI 8: Quando, durante l’appello, il direttore di gara si è complimentato delle sue gesta ho rivissuto un deja-vù tremendo, ero già pronto al contro sortilegio come nelle battaglie tra maghi ad Hogwarts. Svanito l’anatema il capitano inizia a travolgere tutto e tutti…è finito il quarto d’ora accademico, tutti in classe. Tre gol e il potere di calmare le acque e non perdere il timone, INAFFONDABILE.

GIORDANO 7: Entra e da uno scossone alla gara, i suoi spunti creano sempre superiorità numerica, gli manca solo la zampata ma chiedergli di essere più glaciale in un giorno iniziato pattinando è crudeltà assoluta. Come è cattiveria portarlo al fast-food: chiede i nuggets ai friarielli e non ci sono, la bufala al posto del cheddar e nemmeno quella…KVARA.

AVVERSARI 6,5: Ricalco il pensiero dell’andata, squadra completa, tignosa, giovane (nel bene e nel male). Anche questa volta il portiere volante poteva fregarci ma si rivela un arma a doppio taglio. Vero arrivavano facile sulla trequarti ma poi regnava il caos…

ATMOSFERA 7: Non ci sono tribune, ma meglio così perché sicuro l’architetto le avrebbe costruite a spiovere sul campo, come i canestri… ma il pubblico affolla il perimetro, a tinte rosa la fanzone universitaria, black come il Queens la nostra. Fatemi aggiungere: Sile, Ale, Piacio…non hanno giocato ieri ma il supporto è stato pazzesco lo stesso, mes que un club.

L’EVENTO: Siamo sul finire della partita quindi occhio e croce oltre quaranta minuti dopo che il pallone ha rotolato per la prima volta. Il nostro Simo, sollevatore di polemiche con patentino, rilancia e urta il canestro che si, ok, è a filo delle nostre teste (Arla non sarebbe omologato per dire) ma è lì da prima, anzi da sempre. Sapevo già che sarebbe partita l’arringa. Ottimo, perché perdiamo secondi buoni ma ciò che mi fa spaccare è il tono del Simo, sembrava glielo avessero fatto piovere a sbalzo proprio tre secondi prima, tirato giù da studenti fuori corso con grossi cavi d’acciaio, così per dispetto…


 

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