martedì 12 marzo 2024

PASTICCERIA RAFFAELE - JOGA MALITO 5 - 7


Welcome back. Gli Joga tornano al successo nell’anticipo della quarta giornata poule scudetto contro “i pasticceri” muovendo così i primi passi di risalita in classifica. Una gara difficile, ben consapevoli di trovarci di fronte a un’ottima compagine e alla fine la vittoria è stata sofferta ma meritata, difficile chiedere di più ai ragazzi in questo momento. A incupire non poco questo day-after è purtroppo il bollettino medico; partita dopo partita qualcuno sta rimanendo indietro e una coperta che a inizio anno pareva infinitamente grande oggi, nel momento cruciale della stagione, si scopre più corta di un tovagliolo di carta.

Pazienza, daremo tutto per centrare l’obbiettivo ma è chiaro che in un calendario stipato dove non sono ammesse soste questi sussulti di sfortuna fanno tremare tutto fino alle fondamenta. Dovremo gettare il cuore oltre l’ostacolo, stringere i denti…ed è quello che abbiamo fatto ieri, vincendo uno scontro solo all’apparenza semplice.

La concentrazione pre-match, gli occhi della tigre da parte di tutti e il ritorno di Ema dietro riannodavano il filo a quello delle vittorie in serie, alla marcia incontrastata della regular season. I primi minuti infatti li giochiamo con il fuoco dentro, illudendoci (subito 0-2) che potevamo scavallare l'ostacolo ad occhi chiusi e con un braccio dietro la schiena. Invece dopo qualche ripartenza fallita di un soffio, i nostri avversari salgono di tono e appoggiandosi alle punte, abili nelle sponde, ci infilano due volte riportandosi in parità. La nostra fase difensiva non è più quel frullato di attenzione e cattiveria che ci aveva reso inespugnabili fino a gennaio, concediamo sempre uno spazio, una giocata, un’infilata. E così anche quando un sartoriale Fello ricama per il tocco sul secondo palo di Mux, anche quando ci guadagniamo e trasformiamo un penalty loro tornano sempre a farsi sotto (-1) frenando ogni nostro slancio.

Ogni punizione verso la nostra porta era pronta a ribaltare le pupille del coach peggio di un esorcismo…palla che filtra al più libero degli avversari e vantaggio ancora bruciato anzi carbonizzato. Per fortuna il capitano sfrutta una saponetta del loro numero uno e ristabilisce le gerarchie, la prima frazione è storia e siamo sopra (vantaggio striminzito però se guardiamo a quanto prodotto).

La ripresa diventa così una partita a scacchi, noi ci difendiamo meglio (anche se più bassi) sfruttando poco le ripartenze, loro cercano il pari entrando centralmente e con fisicità. Un paio di paratissime di Simo e la traversa negano la beffa ma è chiaro che per far scoppiare questa bolla d’ansia serve un episodio. Che potrebbe benissimo essere quando il loro pivot palleggia come un cestista dei Knicks (la palla era uscita) e poi con nonchalance si conquista una punizione dal limite tra lo sconcerto generale e i rigurgiti di un Simo che oltre questa follia non aveva tanto digerito la merenda latte e biscotti de l’après-midi.

E invece la matassa si sbroglia e troviamo i gol del distacco, prima con un tiro a incrociare di Cremo e subito dopo con un assolo di Bove che slalomeggia e serve a Mussi il più facile dei diagonali vincenti. Il sospiro di sollievo è Vigorsol, ossigeno puro, ma a parte un po' di apprensione legata al risultato nel secondo Ema e soci hanno difeso con l’elmetto calato litigando ai rivali ogni pallone e il tiro libero sul gong (incassato dopo la ribattuta di Simo) sposta meno di Bonucci all’Union Berlino.

Facciamo la conta dei reduci e riproviamoci giovedì, non sarà facile… ma siamo gli Joga.


STILO 7: Non gli concediamo una serata di sbadigli da tempo (lascia fare che poi ieri era più una serata rutti), deve parare da vicino, da lontano e uscire in anticipo di piede fermando un contropiede sciagurato. Nel secondo, quando contava non limare il margine, è monumentale in un paio di occasioni, prima di sbroccare come un hooligans del West Ham per quel tocco di polpastrelli malandrino, REFLUSSO.

MENTO 6,5: Non scendeva in campo da due gare che per i suoi ritmi suonano come..ehm, due anni?… ma ci mette poco a riavvolgere il nastro e presidia il territorio, maschio alfa. I loro attaccanti sono vecchi marpioni delle aree di rigore, in un paio di circostanze si fa aggirare ma non si contano le pezze che va a mettere. Molto zen nella fase proteste, ho gradito…TIBET.

LIN 6,5: Con la testa nel match: un’oretta scarsa prima della partita scopre scartando un Perugina in che campo giochiamo (lui lo chiama quello delle sirene) e da lì è tutto in discesa. I suoi primi minuti con la lama tra i denti gasano parecchio (bello davvero il suo gol) ma anche nella ripresa combatte e non cede il fianco ai muscoli degli avversari. Molto utile anche quando non facciamo partire il cronometro al fischio iniziale… puntuale come le tasse dopo cinque minuti ti chiede il cambio boccheggiando come un branzino al sale, e da lì ti regoli con il countdown, ORA LEGALE.

MUSSI 7+: Ricordatemi che nella vita due sono le cose certe, la prima è la morte…la seconda è non fidarti delle rassicurazioni di Mussi (è solo una botta frate…). In campo nonostante lo spezzino in due come nel gioco del mago e la motosega, realizza il poker d’assi che sbanca il Polisportivo. Speriamo non debba scendere dalla giostra proprio adesso, LAST DANCE.

CREMONA 7: Da un po' di partite mandava a giocare il suo doppelganger, stessi piedi da crimine di guerra ma più scarso in tutte le altre discipline (anche di un rosso più sbiadito se posso permettermi). Ieri è tornato il Cremo, the original, sempre a mordere le caviglie e a raddoppiare su tutti, con quella castagna smarcandosi da un corner che piega a nostro favore una sfida indecifrabile, SOLCO.

FERRARI 6,5: Crystal-Balls Bove, uno dei pochi omaccioni rimasti là davanti, deve smistare i lanci lunghi e difendere lontano dalla nostra  porta ogni “pallaccia” sporca. In sofferenza nel primo tempo ma bravo a smaterializzarsi da un contatto in area che poteva prendere all’amo l’arbitro, in spolvero nella ripresa con quella giocata nello stretto che ha ricordato a tutti chi è il king delle partitelle, SLURP.

GIORDANO 6: Velocizza la manovra Joga, oltre il filo spinato è uno duro da fronteggiare, ma la sua serata scorre senza trovare quel guizzo, quella giocata capace di stecchire l’avversario. Nel secondo specialmente la partita si imbruttisce, bisogna uscire dal pattume…si macchia del sesto fallo ma è un peccatuccio, ALBATROS.

VISONI 7+: La sblocca al primo affondo con quel tocco sotto che ecciterebbe persino una monaca di clausura, splash. Buono anche l’assist, sempre nei primi trenta, e volenteroso nei rientri perché lui non è una boa che resta alta a dare punti di riferimento. Meno esplosivo nella ripresa ma aggiungo che dopo tre partite (e Cina 150…) è lui che lo porta in giro per la provincia e non il contrario, UBER.

AVVERSARI 6+: Squadra di valore, che condivideva con noi qualche assenza ma che sa stare in campo, dall’inizio alla fine. Pagano i primi minuti dove sono sulle gambe ma rientrano in the game sfruttando un paio di momenti caotici della partita. Nota di merito anche per il loro player che d’istinto tenta la truffa ma poi si ravvede e decide di non calciare una punizione pericolosa dal limite, da apprezzare.

ATMOSFERA 5,5: Un posto in rovina, se chiude tre giorni farebbe gola a chi fa urbex…eppure come una medina è un incrocio di atleti e campionati e quando accade il fattaccio la tribuna è più piena di una gravidanza…hanno protestato più loro di noi ormai…

L’EVENTO: Se ci avessero fatto prendere la patente a Piacenza penso che nessuno di noi guiderebbe la macchina, ma saremmo abbonati Seta, sicuro. Per andare dal punto A al punto B, neanche tanto distanti tra loro, non sono bastati tre navigatori, abbiamo girato in tondo come un hula hoop fino ad arrivarci per inerzia, inquinando e sprecando gasolio. Terribili ragazzi di campagna.

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