venerdì 2 febbraio 2018

JOGA MALITO - BME VERNICIATURE 9 - 1


Scatenate l'inferno... era lo slogan pre-partita. E questa volta i diavoli non hanno deluso vincendo anzi stravincendo lo scontro al vertice contro la forte Bme.
Era la prima del ritorno per noi, la prima di otto infuocate battaglie per il titolo e già non potevamo sbagliare. Quindi oltre alle insidie della ripresa delle ostilità avevamo questo fischio fisso nelle orecchie, si perdeva e addio sogni di gloria, da riporre in soffitta fino all'anno prossimo.
Ma quest'ansia da "dentro o fuori" ci ha caricati a mille. Se poi aggiungiamo la voglia di riscatto dopo il flop contro gli Smart otteniamo uno Joga famelico, incazzoso comeVittorio Sgarbi in un talk show.
La concentrazione e la cattiveria delle prime battute è stato un chiaro segnale inviato ai rivali: Dome che prende palla e dalla sua metà campo prova a sorprendere il portiere quasi riuscendoci inietta coraggio a tutti. Ma i gol arrivano uno in fila all'altro con azioni di prima, ai mille all'ora, con Manuel, Vene e Cremo spietati incursori, lame affilate nel burro.
La partita è bella, ben giocata da entrambe le squadre, ma stavolta ha un padrone e si chiama Joga Malito. I ragazzi, come detto, partono col piede giusto proseguendo senza mai abbassare la guardia, strapazzando un avversario che semplicemente non riusciva a reggere i ritmi alti del match.
Il primo tempo termina sul parziale di cinque a uno per i diavoli con gli episodi che per una volta benedicono ogni nostra gesta. Il loro tiro libero, che poteva quantomeno riaccendere un pò di speranza, si stampa sul palo: è l'ultimo sussulto Bme, poi il segnale scompare come un turista a Los Roques.
Joga sul velluto anche nella ripresa ma assolutamente lontano dall'essere spocchioso come magari era inconsciamente capitato contro gli Smart. Siamo sul pezzo e se c'è da difendere, ci mettiamo tutti in trincea. Davanti siamo letali e la panchina lunga si dimostra un arco pieno di frecce, chiunque subentri ha qualcosa da aggiungere a questa faccenda.
Simi e il Nik arrotondano il risultato nel finale, appena prima un tacco volante di Garli per poco non fa tremare il PalaJoga peggio di un minipimer. Gli ultimi minuti sono godimento allo stato puro; il nervosismo degli ospiti si materializza ogni momento di più ma a parte un fallaccio non succede niente di che...dai a parti invertite poteva succedere lo stesso.
Finisce in festa, 9+1 ( devo averlo letto da qualche parte) ma dimentichiamocela subito, bisogna martellare ancora e fino alla fine, già ci siamo specchiati una volta e ci siamo fatti del male. Complimenti però a questi ragazzi, vincere non è mai scontato specie contro avversari di esperienza e valore,  e farlo in questa maniera è da grande squadra.

Le Pagelle:

MIGLIORINI 7: presa e tenuta mentale d'acciaio, uomo bicentenario. Tre o quattro paratissime, felino su alcune conclusioni a botta sicura ma la difesa lo protegge quasi sempre bene. Nulla può sulla punizione, era l'unico modo per batterlo ieri sera, ALL IN.

MENTO 7,5: Annienta la punta nemica con una scioltezza disarmante, giuro che se non era per il guinzaglio, vedendoli uno fianco all'altro, non avevo capito chi era il pitbull tra lui e il suo cane (un nostro supporter). Nella ripresa tira un pò il fiato dopo una prima frazione galattica ma lo scatto per dirsene quattro nel parapiglia finale è quello di un centometrista, BOLT.

SILEO N. 6,5: Un lungo spezzone nel quale la squadra non arretra e non arranca. Il capitano resta buono buono dietro ad interrompere tutte le trame di gioco dei rivali poi, stufo di accatastare legna, si sgancia e va a siglare una delle ultime marcature, C'EST FACILE.

GARLI 6,5: Entra subito in partita con il piglio ed il passo di uno sbarbatello anche se nel discorso generazionale pre-match ha sudato freddino. Se segnava con quella diavoleria (tacco) penso che Simi gli avrebbe allacciato le scarpe fino a fine stagione per rispetto, TOTEM.

VENEZIANI 7: Semplice ma allo stesso tempo delizioso, non un passaggio così e così, solo cose belle nella sua boutique di lusso. Ok, non segna, ok non fa sfracelli, ma un altro Vene non esiste, RICCANZA.

ORSI 6,5: Inizio discreto ma con qualche saliscendi, sfiora il gol con una maledetta di sinistro poi regala un tiro libero per eccesso di generosità. Ottimo nel finale quando da ultimo non concede che le briciole. Nel battibecco finale sbaglia, doveva restare muto, il risultato parlava già per lui, BLACK.

CREMONA 7,5: E' in uno stato di forma che mette in imbarazzo, si..gli altri. Imprendibile quando si innesta, in fase di contenimento va a raddoppiare su tutti, fastidioso come una zanzara tigre. Il gol è la sua giocata tipica: sembra lì per caso eppure c'è sempre lui, DOUGLAS COSTA.

TARTARO 8: Spacca la partita a metà come a ferragosto si farebbe con un anguria, entra e la sua classe abbaglia, abbronza. Delicato l'assist per il tap-in vincente del Condor, da fantascienza il gol nella ripresa: fa tutto da solo, ONE MAN SHOW.

DI SESSA 8: L'ansia pre-gara si sgretola al fischio d'inizio, il Dome ha il piede fumante come l'arma di un pistolero del Far West e tira oggi tira domani finisce per impallinare il portiere ospite. Bello vederlo lottare su ogni pallone, ma il massimo lo dà sempre nelle trattative...con lui boh ci regalano palloni, maglie, salamelle, mozzarelle di bufala, di tutto...ACCATTATEVILLO.

CASAROLI 6,5: Partita non banale, corre tantissimo sporcando tutte le traiettorie dei rivali e sotto rete è mortifero, lui e Simi si intendono al volo, Cochi e Renato (so già chi dei due fa Renato). Nel finale è abile nel far salire i compagni anche se ormai la partita è meno competitiva di un brindisi aziendale, THE FUTURE.

STILO 7: Il mister azzecca tutto, a partire dal look operaio metalmeccanico che infonde alla squadra la voglia di lottarsi ogni pallone. I cambi sono perfetti, il quintetto iniziale pure e infatti finisce a calici al vento.

AVVERSARI 6-: Erano la capolista fino alle feste poi la sconfitta con gli Smart deve aver lasciato il segno. Le qualità ci sono, per una sera sono mancate energie e convinzione. Il risultato è severo e insindacabile ma sono ancora lì e non molleranno fino al termine.

IL MOMENTO EPICO: Il discorso di Ale negli spogliatoi è motivazionale con una spruzzata di sentimentalismo da quattro soldi alla Moccia. Cala il silenzio, ma il top è vedere Garli (un anno più vecchio) guardarsi intorno come se fosse un 1993.





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